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Esperimenti onirici tra utenti


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anche io stanotte ho sognato di essere ad un incontro con molta gente, anche se alcuni dettagli visti erano diversi da quelli che avete raccontato voi. nel mio "sogno" ricordo di aver visto zarina, era venuta con me in quel luogo e ricordo chiaramente di quello che stavo parlando con gli altri uomini.

 

bizzarro

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9 minuti fa, occhibianchi ha scritto:

anche io stanotte ho sognato di essere ad un incontro con molta gente, anche se alcuni dettagli visti erano diversi da quelli che avete raccontato voi. nel mio "sogno" ricordo di aver visto zarina, era venuta con me in quel luogo e ricordo chiaramente di quello che stavo parlando con gli altri uomini.

 

bizzarro

Puoi raccontarci gli altri dettagli? 

Io ricordo chiaramente di avere parlando con te che stavi nel lettone con i corpi ipnotizzati, dicendoti che non ero d'accordo con le cose che dicevi a quelle persone, rimproverando perché avevi omesso di dirgli tutta la verita, ma senza arrabbiarmi eh, ti davo la mia opinione tranquillamente tipo "secondo me non è bello" , e anche tu rispondevi tranquillamente qualcosa del genere che quegli uomini non sarebbero stati in grado di sopportare tutta la verita, e che per il loro "livello" era meglio quella mezza bugia con la quale li intortavi e li ipnotizzavi. 

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Adesso, Pandora ha scritto:

Puoi raccontarci gli altri dettagli? 

Io ricordo chiaramente di avere discusso con te che stavi nel lettone con i corpi ipnotizzato, dicendoti che non ero d'accordo con le cose che dicevi a quelle persone, rimproverando perché avevi omesso tutta la verita, e tu rispondevi tranquillamente qualcosa del genere che non sarebbero stati in grado di sopportare tutta la verita, e che per il loro livello per loro era meglio quella mezza bugia con la quale li intortavi e li ipnotizzavi. 

quello è un posto che ho visitato molto spesso in passato durante le mie esperien... ehm paralisi notturne. visto da fuori sembrerebbe una via di mezzo fra un castello e la sacrada familia, è molto alto, ed in uno dei piani inferiori c'è un enorme terrazza, che penso sia la zona con i tavoli vista da zarina.

per quello che riguarda le cose dette forse è meglio in privato. 

ma ricordate di avere guardato il cielo? se si, avete notato qualcosa di molto strano?

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3 minuti fa, occhibianchi ha scritto:

quello è un posto che ho visitato molto spesso in passato durante le mie esperien... ehm paralisi notturne. visto da fuori sembrerebbe una via di mezzo fra un castello e la sacrada familia, è molto alto, ed in uno dei piani inferiori c'è un enorme terrazza, che penso sia la zona con i tavoli vista da zarina.

per quello che riguarda le cose dette forse è meglio in privato. 

ma ricordate di avere guardato il cielo? se si, avete notato qualcosa di molto strano?

Ma in che razza di party ci hai portato?? 

Si, ho guardato il cielo, è stato allora che ho notato il glicine sopra di noi, ma non ho visto altro, se non stelle che iniziavano a brillare nel passaggio tra sera e notte 

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3 minuti fa, occhibianchi ha scritto:

quello è un posto che ho visitato molto spesso in passato durante le mie esperien... ehm paralisi notturne. visto da fuori sembrerebbe una via di mezzo fra un castello e la sacrada familia, è molto alto, ed in uno dei piani inferiori c'è un enorme terrazza, che penso sia la zona con i tavoli vista da zarina.

per quello che riguarda le cose dette forse è meglio in privato. 

ma ricordate di avere guardato il cielo? se si, avete notato qualcosa di molto strano?

Io ho guardato il cielo solo mentre cercavo di grigliare la buccia di banana, perché da ovest, dove vedevo una pergola, arrivava un signore con i capelli neri che nella realtà si chiama Augusto,  che non ricordo perché mi faceva smettere di grigliare, dalla posizione in cui ero, stando ad una griglia tonda messa su un pozzo, vedevo il cielo dietro la pergola quasi al tramonto e tutto colorato, come se fosse quasi aurora boreale. 

E' stato un sogno talmente lungo e complicato che è difficile scrivere tutti i particolari. 

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Il 31/3/2023 at 19:54, Pandora ha scritto:

A parte il fatto che ho appena comprato gli spaghetti e la salsa di soia, e questo è davvero inquietante. 

 

Avevo scordato che la sala della confereza era in realtà un soggiorno/cucina enormi e il tavolo della conferenza era un tavolo da cucina; la cucina era color noce, i divani grigi, le pareti ocra, il tavolo col piano di marmo grigio.

 

Stanotte ho sognato Pandora di nuovo.

Ero vicino casa dei miei (paesino minuscolo) e notavo che era nata una fermata della metro di Milano che portava direttamente nell'aeroporto di Linate. Io ero felicissima per la comodità immensa. C'era anche una piccola pista, e c'erano degli aerei parcheggiati. L'uscita della metro aveva una particolarità: le persone che salivano da giù, trasportate da una scala mobile, dovevano rimbalzare su una pedana e con un salto si trovavano fuori nel piazzale. Non tutti riuscivano a centrare la pedana e a rimbalzare bene,  quindi molti cadevano, si incastravano, o rimbalzavano proiettati lontanissimo. Pandora era un'addetta alla sicurezza/accompagnamento e prestava servizio proprio vicino la pedana teribbbile.

Io dovevo partire con degli amici, lei mi vedeva e come segno di gentilezza mi diceva: ''ti mostro io come si fa a rimbalzare bene, così poi tu lo insegni ai tuoi amici e siete sicuri; seguimi''.

La seguivo: mi faceva scendere prima per una scala di ferro verde, strettissima, per passare dovevo spostare delle tavole da cantiere, era senza parapetto, e io mi stupivo perchè non era per niente sicura in un luogo del genere; poi prendevamo una scala normale e Pandora su quella scala cadeva per terra; ''andiamo bene'', pensavo, ''se penso che mi deve insegnare a rimbalzare...''. Indossava un vestito corto, strettissimo, bianco, scarpe alte, bianche. Mi faceva prendere un tappeto mobile, pure questo, strettissimo, ed era facile rimanere impigliati con i vestiti, o urtare con le mani sui muri di lato; poi prendevamo una scala mobile, quella per uscire finalmente fuori e lei in effetti poi mi prendeva sottobraccio e mi faceva  rimbalzare bene; ed era stato pure facile.

Sollevata, scendevo per fare lo stesso percorso con i miei amici, solo che due uomini, non della mia comitiva, che portavano in braccio i loro bambini, cadevano sul tappeto mobile, e i bambini cadevano a terra. Col primo uomo avevo avuto i riflessi pronti, avevo preso quasi al volo il suo bambino, che era piccolo piccolo, e glielo avevo restituito; col secondo uomo, il bambino era più grosso, cadeva, si rompeva una gamba e il padre spariva. Rimanevo da sola con questo bambino pesantissimo, e me ne prendevo cura con i miei amici.

Edited by malia
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1 ora fa, malia ha scritto:

Avevo scordato che la sala della confereza era in realtà un soggiorno/cucina enormi e il tavolo della conferenza era un tavolo da cucina; la cucina era color noce, i divani grigi, le pareti ocra, il tavolo col piano di marmo grigio.

 

Stanotte ho sognato Pandora di nuovo.

Ero vicino casa dei miei (paesino minuscolo) e notavo che era nata una fermata della metro di Milano che portava direttamente nell'aeroporto di Linate. Io ero felicissima per la comodità immensa. C'era anche una piccola pista, e c'erano degli aerei parcheggiati. L'uscita della metro aveva una particolarità: le persone che salivano da giù, trasportate da una scala mobile, dovevano rimbalzare su una pedana e con un salto si trovavano fuori nel piazzale. Non tutti riuscivano a centrare la pedana e a rimbalzare bene,  quindi molti cadevano, si incastravano, o rimbalzavano proiettati lontanissimo. Pandora era un'addetta alla sicurezza/accompagnamento e prestava servizio proprio vicino la pedana teribbbile.

Io dovevo partire con degli amici, lei mi vedeva e come segno di gentilezza mi diceva: ''ti mostro io come si fa a rimbalzare bene, così poi tu lo insegni ai tuoi amici e siete sicuri; seguimi''.

La seguivo: mi faceva scendere prima per una scala di ferro verde, strettissima, per passare dovevo spostare delle tavole da cantiere, era senza parapetto, e io mi stupivo perchè non era per niente sicura in un luogo del genere; poi prendevamo una scala normale e Pandora su quella scala cadeva per terra; ''andiamo bene'', pensavo, ''se penso che mi deve insegnare a rimbalzare...''. Indossava un vestito corto, strettissimo, bianco, scarpe alte, bianche. Mi faceva prendere un tappeto mobile, pure questo, strettissimo, ed era facile rimanere impigliati con i vestiti, o urtare con le mani sui muri di lato; poi prendevamo una scala mobile, quella per uscire finalmente fuori e lei in effetti poi mi prendeva sottobraccio e mi faceva  rimbalzare bene; ed era stato pure facile.

Sollevata, scendevo per fare lo stesso percorso con i miei amici, solo che due uomini, non della mia comitiva, che portavano in braccio i loro bambini, cadevano sul tappeto mobile, e i bambini cadevano a terra. Col primo uomo avevo avuto i riflessi pronti, avevo preso quasi al volo il suo bambino, che era piccolo piccolo, e glielo avevo restituito; col secondo uomo, il bambino era più grosso, cadeva, si rompeva una gamba e il padre spariva. Rimanevo da sola con questo bambino pesantissimo, e me ne prendevo cura con i miei amici.

Oggi è la giornata delle connessioni pesanti per caso? 

Quello che hai descritto cosi bene é il mio metaprogetto, per un esame dovevamo fare il progetto piu fuoriditesta che potevamo, alcuni avevano progettato un'uscita autostradale che portava dentro il sistema digestivo di un ragno, altri situazioni di gente spazzata via da un vortice, con i miei invece avevamo progettato un percorso/edificio per perdere tempo dove alcuni sfortunati incappavano in questa serie di nastri trasportatori e percorsi disagevole e rallentantil

La cosa che mi sconvolge di più è che si era una roba per gente del sud che ha un senso del tempo diverso dall'efficientismo lumbard

Chi piu aveva fretta più trovava un percorso difficile e atletico

Chi se la prendeva calma trovava situazioni di relax

Comunque era alla fermata del metrò di Lambrate, non Linate. 

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17 ore fa, Pandora ha scritto:

 era una roba per gente del sud che ha un senso del tempo diverso dall'efficientismo lumbard
 

In effetti, noi il minuto e mezzo (il tempo che appare sul dispaly della metro rotfl.gif.0b4ec792a1a12144dd37a928dabc677a.gif), manco lo percepiamo, manco i 15 minuti, in realtà.

I nostri appuntamenti sono del tipo: tarda mattinata o tardo pomeriggio, o i lavori per l'intonaco: quando si scaldano le giornate. -.-''

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11 minuti fa, malia ha scritto:

In effetti, noi il minuto e mezzo (il tempo che appare sul dispaly della metro rotfl.gif.0b4ec792a1a12144dd37a928dabc677a.gif), manco lo percepiamo, manco i 15 minuti, in realtà.

I nostri appuntamenti sono del tipo: tarda mattinata o tardo pomeriggio, o i lavori per l'intonaco: quando si scaldano le giornate. -.-''

 

Vero. 

Sono mondi diversi. 

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Queste sere appuntamento qui.

8b95d99f86674af0aba5d5443b2a9a47.jpg

Vi illustro un pò di scenari e complesse intgerazioni oniriche qui in questo luogo fisico che esiste.

Lascio un Avatar a illustrare le interazioni pertanto quando arrivate Lui è li istruito a dovere. Qundi interagite con esso quando volete senza tempo e con uno spazio ben delineato ( vero tangibile calpestabile ).

Buon appuntamento

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Giorni fa ho sognato mcmax. Era in piedi di fronte a me e affianco a lui c'erano tre ragazze nere, con i capelli  a palla, e all'improvisso dei tizi le trascinavano via con la forza. Facevano distendere su un tavolo una di loro e le urlavano: addesso vediamo dove sono i girasoli. arg.gif.b7f492f4483cff886733b8e27e9c3015.gif

 

Io guardavo mcmax che era rimasto impassibile a parlare come me, come per dire: ''scusa, non sono tue amiche, non fai niente?''.

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Il 7/4/2023 at 18:18, mcmax ha scritto:

Queste sere appuntamento qui.

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Vi illustro un pò di scenari e complesse intgerazioni oniriche qui in questo luogo fisico che esiste.

Lascio un Avatar a illustrare le interazioni pertanto quando arrivate Lui è li istruito a dovere. Qundi interagite con esso quando volete senza tempo e con uno spazio ben delineato ( vero tangibile calpestabile ).

Buon appuntamento

Purtroppo io non ho ancora la memoria sufficiente per ricordare di notte di impostare queste esperienze. Me ne ricordo sempre in momenti sbagliati.

 

Questa notte Freya, Anarko, Pandora.

Anarko, il solito sogno in cui io non riesco a comunicare con lui. Sogno ricorrente.

Freya (fisicamente non era lei). Eravamo in un auto guidata da un mio collega/amico e stavamo andando non so dove, tutti insieme.

Io di sicuro stavo andando a lezione di combattimento e in un certo senso ci portavo Freya a fare una lezione di prova. Il mio maestro era un samurai vestito come Goemon di Lupin. Con la spada.

Per strada, dovevamo attraversare un varco stretto, e non ci riuscivamo a causa di un masso enorme che avevamo in auto, sembrava un masso di argento fuso. Il mio amico e Freya allora scendevano, prendevano in due questo masso e lo spostavano. Io osservavo due cose: la prima era la respirazione che Freya aveva tenuto durante lo sforzo del sollevamento masso, mi dicevo: ''ha respirato nel modo corretto, bene, quindi ci risparmiamo la perdita di tempo del maestro che rispiega per l'ennesima volta il modo per respirare''; la seconda era il vestito che indossava Freya; era un vestito lungo, nero, con dei fiori colorati nella parte di sotto, un lungo spacco, dalla vita in giù; spalle scoperte. Pensavo: ''quel vestito mi piace, un vestito simile lo posso indossare sia al lavoro, sia durante gli eventi mondani, sia per combattere, perchè il lungo spacco mi permette di muovermi bene''. Freya si spostava ancora e notavo che quel vestito era trasparente all'altezza delle sue mutande, mutande che indossava nere, castigatissime; tutti gli uomini nell'auto si erano voltati a guardarle, io pure, insieme a loro però pensavo: no, io non ci riesco così. Lei sta bene, non la facevo così formosa, ma io con le mutande a vista, non ci riesco.'' E depennavo il vestito arg.gif.b7f492f4483cff886733b8e27e9c3015.gif.

 

Pandora invece: sfogliava nella mani un libro, uno di quelli con la copertina non rigida, un po' più piccolo delle dimensioni dei libri normali, ma più spesso; le pagine erano tutte ingiallite, quasi marroncine: in quel libro era descritto l'uomo dei suoi sogni e lo dava ad Anarko.

Edited by malia
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6 ore fa, malia ha scritto:

in quel libro era descritto l'uomo dei suoi sogni e lo dava ad Anarko.

Ho trovato un piccolo taccuino marrone nell'uovo di Pasqua, ma non c'era la descrizione del mio uomo ideale. 

Non so neanche se ho ancora una tipologia di uomo ideale, mi sono persa per strada. Chissenefrega dell' uomo ideale, poi io dovrei diventare la donna ideale, non ho voglia. 

Non ho capito perché do' il taccuino ad Anarko, secondo la logica del tuo sogno. 

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17 ore fa, Pandora ha scritto:

Ho trovato un piccolo taccuino marrone nell'uovo di Pasqua, ma non c'era la descrizione del mio uomo ideale. 

Non so neanche se ho ancora una tipologia di uomo ideale, mi sono persa per strada. Chissenefrega dell' uomo ideale, poi io dovrei diventare la donna ideale, non ho voglia. 

Non ho capito perché do' il taccuino ad Anarko, secondo la logica del tuo sogno. 

Manco io, vedevo solo quella scena.

In effetti essere la persona ideale è troppo impegnativo.

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Il 11/4/2023 at 11:52, malia ha scritto:

Pandora invece: sfogliava nella mani un libro, uno di quelli con la copertina non rigida, un po' più piccolo delle dimensioni dei libri normali, ma più spesso; le pagine erano tutte ingiallite, quasi marroncine: in quel libro era descritto l'uomo dei suoi sogni e lo dava ad Anarko.

image.png.837574b328e8213ba00d8bdf5421dc0c.png

Ecco il libro. 😌

😂

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Ho sognato Occhibianchi.

Eravamo in un contesto molto movimentato, una specie di posto in cui si poteva vivere senza troppe regole. Per questo motivo io vivevo così, quasi per strada, e felice:  i miei vestiti, la biancheria della mia vita, erano accantonani su un cassone di autocarro, sparpagliati, e io ero felice così.

Arrivava Occhi e cominciava a prendere a calci quegli stracci, per spingerli tutti verso un solo lato del cassone, come per mettere ordine, in modo violento, e in viso era nero, sembrava incazzato; io gli dicevo: oh,  che fai? Lascia i miei stracci così come stanno altrimenti io poi faccio fatica a ritrovare le mie cose, è già difficile vivere per strada!''.

Lui non sembrava ascoltarmi e ad un certo punto vedevo suo figlio sul cassone che su ordine del padre cercava di riordinare gli stracci; se non sbaglio c'era pure un amico del figlio; in pratica Occhi aveva ordinato al figlio di prendere lenzuola, tovaglie, indumenti, ecc e  piegarli, come si fa con le lenzuola, le tovaglie, gli indumenti dopo aver fatto la lavatrice e ''averla asciugata''; mi rendevo conto che la loro biancheria era mischiata con la mia, e pensavo che il figlio avrebbe avuto difficoltà a riconoscere la biancheria di casa sua dalla mia, proprio perchè lui era piccolo e non abituato a gestire quella roba. Allora mi mettevo accanto a lui e gli suggerivo cosa prendere, riconoscevo quale era la mia di biancheria e di conseguenza riconoscevo la sua;  mi preoccupavo di non farlo confondere, perché Occhi mi sembrava un filino nervoso.

 

 

Edited by malia
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@Freya

Insieme facevamo un esperimento di telecinesi. 

Eravamo in un giardinetto dietro casa sua, c'erano delle scalette e un pianerottolo per entrare da una portafinestra accedendo proprio a camera sua. Non entravo per non invadere la sua privacy. E poi non mi aveva nemmeno invitata quindi era un'idea condivisa. 

Nel giardinetto, appena scese le scalette c'era un tubo di ferro conficcato nel muro, perpendicolare, all'altezza di 80 cm circa, e sulla cima del tubo una lampadina alla quale lei dava il comando "accendi", e si accendeva per qualche istante. Poi si spegneva e lei riprovava. L'esperimento era in "doppio cieco", per cui in una seconda fase lei entrava in casa dalla porta finestra e verificava se schiacciando il pulsante di accensione sulla parete di fronte alla portafinestra, la lampadina si accendesse correttamente. Comunicavamo a voce "ora!" "accendi!" "si" "no" 

Poi invitavo una terza ragazza con i capelli lisci a vedere l'esperimento, mentre Freya stava in casa a dare le voce "ora!" "si è accesa?" 

La nuova ragazza si chiamava Alissya. Proprio così. 

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13 minuti fa, Pandora ha scritto:

 

@Freya

Insieme facevamo un esperimento di telecinesi. 

Eravamo in un giardinetto dietro casa sua, c'erano delle scalette e un pianerottolo per entrare da una portafinestra accedendo proprio a camera sua. Non entravo per non invadere la sua privacy. E poi non mi aveva nemmeno invitata quindi era un'idea condivisa. 

Nel giardinetto, appena scese le scalette c'era un tubo di ferro conficcato nel muro, perpendicolare, all'altezza di 80 cm circa, e sulla cima del tubo una lampadina alla quale lei dava il comando "accendi", e si accendeva per qualche istante. Poi si spegneva e lei riprovava. L'esperimento era in "doppio cieco", per cui in una seconda fase lei entrava in casa dalla porta finestra e verificava se schiacciando il pulsante di accensione sulla parete di fronte alla portafinestra, la lampadina si accendesse correttamente. Comunicavamo a voce "ora!" "accendi!" "si" "no" 

Poi invitavo una terza ragazza con i capelli lisci a vedere l'esperimento, mentre Freya stava in casa a dare le voce "ora!" "si è accesa?" 

La nuova ragazza si chiamava Alissya. Proprio così. 

Telecinesi nel senso che premevo il bottone a distanza? Oppure la accendevo in qualche altro modo?

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9 minuti fa, Freya ha scritto:

Telecinesi nel senso che premevo il bottone a distanza? Oppure la accendevo in qualche altro modo?

Quando eri fuori accendevi col Pensiero, la lampadina si illuminava qualche secondo. 

Quando eri dentro verificavamo se premendo il pulsante quella lampadina si accendesse restando accesa o se avesse lo stesso un problema nel riuscire a restare accesa. 

Era per capire come mai restando fuori e accendendola col pensiero, la luce durasse solo qualche secondo.

Cioè se fosse solo la tua mente ad alimentarla.

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Ho sognato un pezzo di conversazione tra Black Sam e Occhibianchi.

Occhibianchi diceva: appena ti ho letto ho sobbalzato  - intendeva perché era rimasto stupito dalla precisione di una cosa che aveva detto Black Sam.

Poi io leggevo quello che aveva scritto Black Sam e secondo me non aveva senso, cioè c'era scritto: ''quando tu mi scrivi, io sono un disturbo per te''.

Edited by malia
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