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malia

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  1. E' nata prima la veggente o prima la Madonna di Trevignano? Cosa ha avuto inizio prima, le visioni della veggente o le lacrime della Madonna?
  2. Riprendo a scrivere. Questa notte ho sognato Pandora. Eravamo con dei miei colleghi di lavoro (alcune persone che conosco realmente) e andavamo in un posto per occuparci di una questione, sempre per lavoro, per conto di un committente cinese, un pezzo grosso. Approfittavamo della trasferta per fare un po' gli scapocchioni: pranzi, cene, divertimenti e poi scoprivamo che il nostro committente (il cinese) si era fatto carico di tutti i nostri bagordi (ce lo mandava a dire con un biglietto). Al ritorno, guidavo io, decidevamo di fermarci per anticipare l'appuntamento col nostro committente cinese (che era di strada), come segno di gratitudine: non era dovuto, ma visto che ci aveva pagato tutto...ci sembrava doveroso (e in più ci avrebbe fatto accorciare i tempi per gli affari). Per raggiungere il cinese, dovevamo lasciare l'auto, perchè la strada per la villa del tizio non era carrabile, e continuare a piedi: c'era un sentiero incolto, in più si doveva attraversare una serie di ruderi. Pandora aveva paura dei serpenti; io sapevo che lì, attraversando i ruderi, avremmo potuto trovarli, ma sdrammatizzavo, giusto per non rallentare la mission . Dicevo cose del tipo: ''ma scherzii, tranqui, qui non ci sono serpentiiii'' Attraversavamo i ruderi e io mi chiedevo: ''chissà cosa erano un tempo'' tutta trasognata, e nel frattempo con un bastone, colpivo tutti i cumuli di legna e pietre che incontravo per far fuggire i serpenti, prima che li vedesse Pandora.
  3. Si, erano vicini a loro parenti, non a persone a caso. Per tanto tempo ho sostenuto, anche in questo forum, che l'evento si verificava entro la mattinata successiva al sogno (per tutti i miei sogni ''premonitori''). Ma penso di essere stata imprecisa nell'osservazione dei fatti e nel riportarli, e quindi nel fare statistica e deduzioni. Io venivo a sapere dell'evento entro la mattinata del giorno dopo, e questo potrebbe voler dire che il sogno era telepatico (erano pensieri di chi stava per morire, finire in ospedale, ecc) e non di premonizione, giusto per una questione di ore. L'idea che mi sono fatta è che possa dipendere da come si è vissuto il rapporto con il de cuius. Io ho un rapporto che si può definire più astratto con le persone, e non centrato sulla vicinanza fisica o su azioni concrete svolte con l'altro, verso l'altro, per l'altro ecc. Per me il grosso del rapporto è nella testa. Quindi io continuo a sentire le persone anche se sono morte, continuo ad avere un dialogo mentale quasi identico al dialogo mentale che avevo quando erano vive. Con questa premessa mi sento di dire che per chi come me ha avuto un rapporto più ''astratto'' col defunto, fare questi sogni è confortante dal momento che si percepisce la continuità con il passato e non la rottura; ma non direi neanche confortante: per me è normale avere nei sogni queste persone. Mia madre invece per esempio, che è l'opposto, che è del tipo 'vediamoci, abbracciamoci, baciamoci, ti cucino, ti faccio questo o quello'', è diverso. Io sogno sua madre spessissimo, e quando glielo dico lei si irrigidisce; leggo il disagio nei suoi occhi. Accusa, secondo me, il distacco e anche se le dico che in sogno la nonna diceva le sue solite cose, è turbata, spaventata. Diverso, è mio, padre, simile a me: gli ho detto, anche in momenti in cui lui stava con un piede nella fossa, che sognavo sua sorella defunta, in quei giorni, e lui non la prendeva male, anzi, era tranquillo.
  4. Io devo distinguere due macro periodi della mia vita: quello in cui ancora non avevo perso persone vicine ma solo zii dei miei genitori, nonni ma ero troppo piccola per ricordarli, ecc., e quello in cui le ho perse, le persone vicine. Nel primo periodo vedevo i defunti (quelli appunto non vicini) come in attesa accanto ad alcuni parenti che poi il giorno dopo finivano in ospedale o al cimitero. Ma non era ''come se stessero con me normalmente'' forse per il semplice fatto che non li avevo frequentati normalmente. Nel secondo periodo, che è ora, li sogno spesso (i vicini) e sogno sempre più o meno le stesse cose a seconda del defunto; tipo di mia zia sogno spesso di lei che prepara pranzi di lusso, lei elegante, lei un po' stronzetta su certi argomenti; mia nonna, che borbotta, che si preoccupa dei nipoti, ecc. Sogno loro con caratteristiche che avevano in vita. In alcuni sogni, non in tutti, io so che sono morti; a volte ci scherzo su con loro su questo aspetto, o meglio, cerco di scherzarci ma loro non ''capiscono''. Altre volte neanche io so, in sogno, che sono morti. Periodi diversi, percezioni diverse, idee diverse. Per il secondo periodo mio ci vedrei più psicologia.
  5. Io tra domenica pomeriggio e lunedì mattina:
  6. Sono d'acocrdo con questo in ogni parola. Strano . Ieri pensavo a questo: Io sono convinta di questa cosa, ma nello stesso tempo stranita. Perchè è un po' come non sentire mai il terreno sotto i piedi.
  7. Giulia non è vero che durante il sonno gli organi di senso non sono mai collegati. Non sono scollegati nè durante il sonno nè durante le paralisi. Si possono fare un sacco di esempi alla portata di tutti senza scomodare le ricerche scientifiche, ricerche che confermano comunque, tutte ormai da decenni, queste osservazioni. Durante il sonno, si è sensibili, quindi si percepiscono, e quindi gli organi preposti alla percezione non sono scollegati, gli stimoli sonori e luminosi (ma giusto per citare quelli più macroscopici). Questa questione è certa, acclarata, collaudata, sfruttata dal marketing persino che le sveglie che emettono luce graduale, ecc. Chi dorme, per fare un altro esempio, è ha in mente la precoccupazione di dover accudire un bambino o un malato sente ogni minimo suono...addirittura il cambio del ritmo del respiro. Durante le paralisi notturne, inoltre, durante la percezione delle paralisi (e già questo è indice del fatto che il sistema percettivo non è affatto scollegato) succede che viene percepita l'impossibilità di muoversi, nonostante l'impulso ''dato dal cervello''. Ed è proprio questa percezione che genera la tipica angoscia. Alcuni tipi di dolore di notte sono amplificati a livello di percezione. Per me è inutile soffermarsi su questo aspetto perchè è così, e qualsiasi dubbio su questo aspetto compromette, almeno per quanto mi riguarda, la possibilità di discutere ulteriormente dei fenomeni al limite. Io penso che molte persone, quando pensano agli organi di senso, pensino solo ai 5. Quindi: l'affermazione ''una volta esclusi gli organi di senso'' non può, secondo me, essere posta come base per un'ipotesi. O, comunque, io parlo per me, io non la prendo in considerazione, e ne consegue che io non possa accogliere le deduzioni che ne derivano. Inoltre: ''Le nozioni che già ha'' potrebbero essere derivanti da una certa cultura, dalle abitudini, ecc., sempre perchè ci sono i neuroni. La definzione di ''coscienza'' è abbastanza arbitraria. E anche l'EEG ''non misurabile'' è una definzione un po' vaga. Perchè ''non misurabile'' è un'affermazione che dipende dagli strumeti di misura che si ha a disposizione. E' da quasi dieci anni che le ricerche nel campo delle neuroscienze dimostrano che EEG piatto non siginifica assenza di attività celebrale. Relativamente al grafico che hai postato, come si dovrebbe leggere? Le esperienze mistiche sono messe dallo stesso lato delle allucinazioni, quindi, mi sembra che siano proprio l'opposto di quello che si vorrebbe dimostrare in questa discussione relativamente alla natura delle ''allucinazioni'', a parte quello che vorrei dimostrare io. Però su questo vorrei leggere dei commenti sul quel grafico. EDIT Per me non è possbile. Considero possibile che il ''fisico non al momento conosciuto'' possa muovere oggetti fisici. Eh, ma nel senso che contribuiamo noi a creare quello che percepiamo noi stessi....ma non quello che percepiscono persone diverse da noi. Pensa a quanti sogni che noi abbiamo considerato premonitori, una volta raccontati a terze persone non hanno suscitato la stessa impressione che avevano suscitato in noi; quante ''profezie'' che non smuovono neanche un briciolo di emozione in chi le legge, e neache un minimo di riscontro oggettivo e che sono solo oggetto di interpretazioni, interpolazioni, spiegazione di simbolismi personalissimi, ecc. Il mio ''problema'' è che quando riscontro ambiguità tra espressioni 'tipo 'chi se ne frega di quello che dice Tornado'' e altre espressioni, lo dico. Lo dico pure a me stessa, eh.
  8. Ma infatti io non pensavo alla perfezione, concetto che non sono neanche in grado di concepire. E non credo di fare la morale, concetto, quello della morale, che in tutta sincerità, non ho mai capito che ca**o significa. La mia osservazione parte da questo: in astrale abbiamo a che fare con declinazioni esasperate, moltipilcate, esagerate, degli aspetti che affrontiamo ''da svegli''. Nella dimensione del 100x. Pure di più Se stiamo qui a raccontarli è perchè li abbiamo osservati, gestiti, giusto? Se non li avessimo gestiti in qualche modo, staremmo di fronte al muro con la bava alla bocca e la camicia di forza. Freya, ma te vedi le palle di luce e quell'altro...non mi fa' di'. E prendi per moralizzione l'osservazione di meccanissmi mooolto più semplici da gestire?....non è moralizzazione. Però mi dico, se le osservazioni che faccio, e mi permetto di farle con occhi, con te, con giulia, vengono prese come moralizzazione, quando io invece penso di parlare alla pari ma con linguaggio da bar, devo rivedere qualcosa. Non so. L''idea del miglioramento, dell'evoluzione, implica aver stabilito un verso e una direzione. Quali sono i traguardi che ti sei prefisso? Parziali, ecc... Io su questa determinazione di direzione e verso (nell'universo infinito) ...alzo le mani.
  9. Vero, anche prima del 2017. Ne avevamo parlato nel vecchio forum.
  10. Cosa indica la scritta Autore in cima ad alcuni post?
  11. No, aspe', non è proprio così. Stai usando già termini ed espressioni 'di parte'. La scienza dice che quando una persona ha una percezione di sè in un modo il suo cervello sta funzionando in un modo, quando una persona ha la percezione di sè in altro modo il cervello sta funzionando in un altro modo. Non bolla niente: descrive. Che poi il fatto che il termine allucinazione per qualcuno è offensivo, imbarazzante, dispregiativo, non è un problema dello scienziato. Se parli con uno scienziato non puoi pretendere che usi termini che non ti offendano. Si usa quel termine per capirsi. Nella scienza la sigla OBE si usa insieme alle sigle AH e EAH. Il cervello delle persone durante queste esperienze è stato fotografato, misurato, ecc. La scienza ''non dice che è possibilie l'uscita'' perchè uscire, entrare o stare fermi o girare tutto intorno, non sono termini che usa; usa termini ed espressioni come: coincidenza o meno della percezione della posizione del corpo rispetto alla percezione dei pensieri (riassumendo), parziale, totale, al negativo, ecc. Sentirsi nel corpo, perfettamente allineati è pure quello, al parli delle allucinazioni, il risultato dato dalla somma e dall'elaborazione di diversi dati e di diversi processi. Che è una meraviglia al pari del sentirsi fuori. Solo che alla prima ci siamo abituati.
  12. Le immagini hanno un potere molto forte sulle elaborazioni del cervello, nel bene e nel male. Non tutti abbiamo la stessa capacità di ''immaginare'', ''visualizzare''. Non so se siano utili per il superenalotto e non credo neanche che il ragionamento sia utile, perchè il potere del ragionamento lavora contro il potere dell'immaginazione. Come definiresti, a parola tue, i ''mondi di superiore coscienza''?
  13. La tua presa di posizione, chiamiamola così, nei confronti di Tornado, a me non sembrava improntata sul: oh, ti sto dando un consiglio perchè io ho l'esperienza, se continui così te fai male, oppure del tipo: oh, voi che leggete, prendete con le pinze il punto di vista di Tornado perchè può essere pericoloso, dispendioso, inutile, ecc. (Mi) sembrava come: ahò, qua si parla di cappotto con i tasselli; se vuoi parlare del cappotto con la colla, vai da un'altra parte. Oppure detto così: oh, e mo che vuoi dire che io non so fare bene il cappotto? Il messaggio che arriva è diverso. Se poi quello è l'intento e cioè quello di evitare all'interlocutore dei problemi (o cose che noi consideriamo problemi), o di evitare in chi legge dei problemi, credo che il linguaggio usato debba essere diverso. E me lo dico pure da sola, perchè mi sono vista più volte, nel tentativo di evitare (o la presunzione) a qualcuno dei problemi, avere slanci inappropriati o fermezza verso aspetti che hanno generato solo confusione o peggio, reazioni di opposizione nella controparte coinvolta, comprensibili.
  14. Infatti nessuno ci obbliga a perdere tempo ed energie con chi riteniamo non utile, o con post che non riteniamo utili. Ma nel momento in cui dici: Tornado, questa cosa non la puoi dire perché (segue una serie di motivi....) stai già dialogando, cioè la tua attenzione è stata già catturata e stai reagendo. Non c'è niente di costruttivo, ok, in questi casi, ma neanche niente di distruttivo. In questo genere di discussioni siamo come fantasmi che tornano come in un loop sulla scena del crimine, a ripetere le stesse cose dopo anni e anni in cui le abbiamo ripetute sempre uguali; se ci pensi, non ci siamo spostati di un millimetro dalle nostre posizioni. Il fatto di rimanere puntualmente impigliati in questo genere di discussioni vuol dire che dentro di noi ci sono cose non risolte. E il fastidio che proviamo verso chi ha opinioni diverse, o chi nega le nostre esperienze, o chi nega la nostra capacità di distinguere le esperienze, è solo problema nostro. Non è Tornado il problema. Una cosa che ho imparato dalle OBE, in cui mi trovavo di fronte a personaggi non esattamente inclini al dialogo in modo costruttivo, visto che me menavano e basta, è che ero io, il problema.
  15. Io non ho mai capito perchè bisogna prendere per buono quello che dice la tradizione. Se tutti i ''maestri'' avessero preso per buono quello che diceva la tradizione conosciuta all'epoca in cui sono vissuti non ci sarebbe stato quel corpo di tradizione che abbiamo oggi, perchè saremmo rimasti alla tradizione dell'età della pietra. Io non ce l'ho questo sentimento di ''eh, ma se lo dice la tradizione, è così''. Io penso in modo diverso. Io penso così: io ho sempre fatto tantaa esperienza; prendo atto della tradizione, vedo che ci sono cose che possono essere ricondotte ad un sentire comune, bene, vuol dire che non sono sola sulla percezione di questo o quello, ma se ci sono cose con cui non sono in accordo le dico, le condivido, perchè mi auguro che altre persone leggendomi, si riconoscano in quello che dico io. E mi auguro che se ne sbattano della tradizione se prendere in considerazione la tradizione volesse dire: è così e basta, come hai detto tu qui: Tu ne fai una questione di umiltà (a prendere per buono quello che dice la tradizione), io una questione di avere il coraggio di quello che si dice, quando con quello che si dice sono cose diverse da quelle dette dalla tradizione (termine con cui peraltro si intende millenni e millenni di contributi di persone diverse, che passano attraverso mode, culture, censure, botte di fortuna, ecc). Non sento di condividere l'esempio della coscienza che scende dall'utilitaria per salire su un fuoristrada, perchè dopo esperienze di condivisione con il tutto, la mia idea è questa: ogni percezione di entrata, uscita, prima o dopo, alto o basso, corpo materiale o astrale, ecc sono tutte sempificazioni, colori messi al posto di sfumature, riduzioni di un totale. Capisco la sensazione, capisco l'utilità della semplificazione (non uso il termine semplificazione per sminuire), ma non voglio fare mia la ''teoria'' dei diversi corpi, se non appunto per quel tot dovuto alla volontà di condivisione. Non sono d'accorto sul fatto che in una discussione sul paranormale, sulle OBE come in questo caso, qualcuno non possa contribuire dicendo: non credi veramente di uscire fuori dal corpo? Ridurre la discussione a chi fa esperienze e a chi ci crede... per me è una miseria, veramente. EDIT. Io mi chiedo perchè nel forum in cui alcuni dialogano con il sè superiore, arcangeli, demoni, spiriti guida, bombe a mano, ecc, poi....respingano il dialogo con qualcuno che semmai scrive con punti di vista diversi. Non ce la vedete una specie di incongruenza?
  16. Una scelta difficile . Sky (ma lo considero un compromesso) e per la seconda, se la giocano, dentro di me, Disney Plus e Paramount +. Forse vince Paramount.
  17. Secondo me è possibile fare l'esperienza di una parte che si stacca. La sensazione è proprio netta e anche andando oltre il momento del distacco ho la sensazione di essere altrove. Credo che non ci sia una parte che si stacca ma la percezione di coscienza diversa, più o meno come credo che non sia il tempo a passare ma noi che ci muoviamo sull'asse del tempo, per farla molto breve. Non so se c'è del sarcasmo nei post successivi, non solo tuo, a quello che hai scritto: ho il limite di non riuscire a cogliere le battute. Quello che avviene nell'intestino condiziona i processi mentali. E' un aspetto su cui io non faccio battute quando parlo ''seriamente'' di queste esperienze.
  18. Cercherei un modo per mangiare e un modo per dormire in un posto sicuro, e gironzolerei incuriosita.
  19. 1) sposeresti: Heathcliff (Cime tempestose) 2) ti porteresti a letto: Heathcliff (Cime tempestose) 3) accopperesti: Emma Rouault (Madame Bovary) 4) eleggeresti presidente del consiglio: Atticus Finch (Il buio oltre la siepe) 5) non ti augureresti mai di incontrare: Mr Murdstone (David Copperfield) 6) non hai capito: Penelope (Odissea) 7) vorresti come migliore amico/a: Elizabeht Bennet (Orgoglio e pregiudizio)
  20. Se l'ha fatta in questi giorni sono Giove e Venere. La loro posizione reciproca è cambiata nelle varie sere e nelle ore, però (quasi) senza dubbio sono loro in entrabe le foto e, nella foto di tua madre, sono le due lucine in alto. Quelle uguali in basso non saprei. (Flare dovuto alla luminosità della Luna?) In diversi giorni la Luna era più o meno in quella posizione rispetto a quei pianeti.
  21. Parto dalla fine. Il cervello è corpo: 1,3 kg gi grasso attraversati da impulsi elettrici. Quando ''vado in astrale'', visto che ho memoria di quell'esperienza (altrimenti nessuno starebbe qui a parlarne), e visto che dei ricordi se ne occupano i neuroni che sono nel cervello e quindi nel corpo, posso affermare che quando i neuroni si organizzano per rispondere ai vari stimoli che poi formano il ricordo, si trovino ad una distanza tale da processare gli stimoli ricevuti. Tu sai dire da dove provengano gli stimoli ''in astrale''? Identificarsi al 100%, si. Per me è sbagliato. Pensare di avere percezione di una percentuale, no, non è sbagliato. In nessun posto in particolare: per me è formata e si modifica nel tempo in modo fluttuante per una serie di dati; modifica, ed è modificata da vari stimoli e dal ricordo (stimolo) dei vari stati di essa stessa. Per me è una media ponderata delle varie percezioni delle oscillazioni della coscienza di se'. Poi io uso semplificazioni e/o espressioni che vengono usate, come mezzo per comunicare, ma non la vedo così semplice come la faccio quando scrivo nel forum; le uso perchè è comodo (perchè poi ritorna in termini di utilità) per comunicare, farsi capire, capire gli altri: io non penso di stare lì a parlare col morto o a dare una pacca in testa ai leoni di Venezia così come la racconto; nello stesso tempo penso che questo tipo di semplificazione/comunicazione e' l'unica possibile, mi piace perchè ci si intende. Ora tutto questo discorso contorto sul perchè io continui a sostenere l'ipotesi allucinatoria. Per farla molto ma molto breve, è perchè credo che anche la coscienza ha un ricordo di sè, e subisce l'influenza di questo ricordo. Per me Tornado l'ha vista giusta, anche sui sogni finti lucidi.
  22. Potresti fornire qualche indicazione su quando, dove, in che direzione è stata scattata la foto? Per escludre fenomeni naturali, aerei, ecc
  23. E' che se non ti funziona una parte del corpo e una parte del cervello, a me sembra difficile considerare vera l'espressione ''presenti a se stessi'', perchè te stesso lo sei quando tutto funziona nella media delle tue funzioni; durante le paralisi, che sono comprese, non a caso, nelle ''dissociazioni'', no, non tutto funziona. Noi ci sentiamo noi stessi quando riusciamo ad integrare contemporaneamente delle informazioni; diversamente, no: tanto è vero che esiste la sindrome dell'arto fantasma: cioè il cervello fa di tutto per ripristinare il senso di integrità, nega l'amputazione: il ''se stesso'', non riconoscendosi, cerca di preservare l'identità del soggetto attraverso l'allucinazione.
  24. Si, ma nel momento in cui dai questi dettagli, come si fa ad non avere aspettativa, poca o troppa, non so?
  25. Non era già un'organizzazione sovranazionale?
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