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malia

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  1. No, perchè è morto di covid nei primi mesi della pandemia, quando le misure erano strettissime, non si poteva andare in ospedale, e non c'erano funerali ''classici'', diciamo. E' stato portato dall'ospedale direttamente al cimitero una diecina di giorni dopo la morte. Mi faceva vedere e provare (non so come) il dolore fisico che aveva provato lui quando gli avevano versato tanti cubetti di ghiaccio in testa; immagino, senza scendere in particolari macabri, che fossero un simbolo del trattamento post mortem che aveva ricevuto. E mi chiedevo: perchè di tutto quello che aveva passato, lui mi faceva vedere il dolore provato dopo, quando in teoria il dolore fisico non lo avrebbe dovuto più sentire? Per questo io non trovo il senso in quello che ho visto. Idee?
  2. ''Vorresti separare la percezione biologica dall'interpretazione del fenomeno,'' ...no, veramente tutto il crontrario. ''hai scritto banalità che evidentemente non ti appartengono come "sole cuore amore". Te lo dico in pugliese: ma vafangu' in amicizia. ''Eppure ho usato termini ben precisi per definire Angelo'' ti riferisci a questo: ''L'Angelo è un'entità preterumana o una mia proiezione? Io penso che nella realtà psico energetica è separato, nella dimensione della coscienza quotidiana è un fuoco che arde e si manifesta nella sincronicità e in senso assoluto siamo un'unica cosa, per questo vuoti in essenza'' quando ho pensato di scrivere quello quello che scritto fino ad ora, il tuo post manco l'avevo letto. Un consiglio per chi mi legge: non date per scontato che io stia a leggere tutto in ordine e a rispondere in ordine. Ora non so perchè ma non riesco a formattare quello che scrivo nè ad usare le funzioni del forum.
  3. Risponderò a pezzi perché non so quanto riuscirò a fare multi-citazioni e modifiche: sarò sincera pure io: il termine ''evolute'' così da solo, non rientra tanto nelle mie corde; mi sono conformata fino ad ora (in questi anni ì) perché lo consideravo un linguaggio base per poter dialogare e per paura di essere esclusa, ma mi sta troppo stretto ormai, e non permetterò a me stessa, in cambio di un confronto su questi temi, di conformarmi a questi termini che esplicitano delle idee. Per me non c'è alto o basso, non c'è prima o dopo. Uso questi concetti nel vivere comune perché sennò manco mangio (e questa cosa mi crea disagi continui, ma pace), però almeno qui ormai non li voglio usare più. Se riuscirò a confrontarmi senza queste classifiche, ne sarò felicissima, perché sento il bisogno continuo di confronto. Io non ho una meta da raggiungere che non sia la migliore conoscenza del mio essere. Il termine ''evoluto'' a cosa si riferisce?
  4. Io da un paio d'anni cerco di avere un incontro (produttivo) con un mio amico morto. Non sono mossa da uno stato d'animo gioioso perché io ancora neanche l'ho com-presa la sua morte, vivo come se fosse fuori per lavoro, non riesco proprio a soffermarmi sul pensiero degli ultimi giorni della sua vita e la sua morte. Era una persona molto intelligente e brillante, ma aveva dei comportamenti che non condividevo per niente. In OBE ho manifestato la volontà di incontrarlo ed è accaduto più volte e la mia volontà era quella di chiedergli dei consigli. Quello che succede è che o mi dà dei messaggi che non capisco oppure, e questa è quello che succede più spesso, l'incontro è popolato da altre persone, che in quel momento mi sembrano defunti come lui, e la mia attenzione è catturata da loro. Per esempio, una delle prime volte l'ho visto nell'obitorio dell'ospedale (dove è in realtà morto) insieme ad altri cadaveri, vedevo quello che, in forma di simbolo, accadeva sul suo corpo (e non so se è giusto o sbagliato considerarlo come quello che lui voleva far(mi) vedere) però di fianco c'erano gli altri cadaveri che volevano attenzione: io ero distratta da loro. Il risultato è che io non ci capisco niente, né riesco ad avere degli spunti così, per fare riflessioni. Il motivo secondo te quale può essere? Non ho accettato la sua morte e quindi parto male, con delle barriere mie; non condividevo alcuni suoi comportamenti e quindi anche qui, barriere mie. Durante gli incontri cerco di tenere a bada i pensieri per non inquinare la cosa.
  5. Per me è la stessa cosa (ente esterno o parte di te) perché ci sono parti di noi che non vediamo proprio, non sai che ci sono, e quando ci interagisci pensi che siano enti a parte, e in un certo senso lo sono, nella misura in cui hai integrato e compreso ogni microgrammo di significato di quella cosa, circostanza impossibile da osservare visto la dimensione in cui siamo immersi che è infinita, infinita non solo dal punto di vista della vastità del tipo in un lungo, in largo, avanti e indietro nel tempo, ecc, ma della continua materializzazione della trasformazione tra macro e micro, tra alto e basso, tra prima e dopo. Ci troviamo in continuazione a percepire, ognuno col suo modo, i punti in cui il macro diventa micro, il prima diventa dopo, l'alto diventa basso, e viceversa e gli diamo noi un verso, noi un senso per i motivi più vari. Prova a prendere in considerazione entrambe le cose e vedi cosa ti cambia, quella che ti è più utile per stimolare la ricerca, non per darti certezze. Io quando ho letto quello che hai scritto ho notato delle cose: eri sicuro di avere avuto gli occhi aperti quando hai visto la luce del sole entrare dalla tapparella. E invece poteva essere una delle situazioni percepite nei falsi risvegli in cui vediamo/sentiamo cose note tipo la luce della tapparella, tipo il peso del gatto, tipo le coperte che si spostano. La dispercezione in quella fase investe ogni senso. Io mesi fa, e l'ho scritto a qualcuno che è in questa discussione, ma ora non ricordo bene a chi, ho provato più volte ad interagire con quelle che sentivo come presenze durante le paralisi. Ci ho provato per diverse notti e di volta in volta erano, per come percepite, entità con caratteri diversi, alcune più simpatiche, altre più stronze. Nella prima di una di queste prove, terrore puro e quindi dovevo fare qualcosa perché avevo paura di morire di infarto, ho detto mentalmente: ''ahò, vabbò, anche se non ci credo vediamo se sei qualcosa di senziente, dammi un segno di qualsiasi tipo''. A quel punto ''sento'' l'entità, diciamo, avvicinarsi, sento il fiato sul viso, e sento un bacio sulla bocca. Mi viene ancora di più terrore all'idea di avere vicino qualcosa di senziente, e continuo a ''parlarci'', chiedendo un altro segno perché il primo poteva essere una coincidenza. Di nuovo, altro bacio. E' continuato per una manciata di volte. Richiesta di segno, che poi a quel punto chiedevo direttamente il bacio , proprio in amicizia, e mi arrivava il segno. Questa esperienza non mi ha lasciata indifferente, ma mi dico: io ho chiesto un segno, io, da me è partita la volontà, l'intento, e io all'intento attribuisco un potere enorme, quindi mi dico che potrei, tra discorso mentale e (dis)percezione fisica, aver fatto tutto da sola. Altra esperienza, questo meno friendly. Sento la presenza e la sfido, di nuovo, così, per prova, per vedere se era senziente. Chiaramente percepisco (e quando dico ''chiaramente'' lo so che in quei momenti non sono a piombo con le percezioni) che l'entità non aveva voglia, anzi, mi consigliava di lasciar perdere, ma io insistevo pesantemente, e niente, e poi m'ha dato il segno di quanto cattivo poteva essere, e che poi non dovevo lamentarmi. Altre volte ho chiesto di essere confortata in momenti di angoscia profonda, e ho avuto il conforto con le sensazioni fisiche: abbraccio, lenzuola e coperte ''spostate'', calore, ecc. E mi piaceva l'idea di avere qualcuno/qualcosa di diverso da me, toh, lì, in attesa di sta deficiente, che sarei io, che durante le paralisi parla, fa, sfida, chiede e viene ''accontentata''. Questo per dire cosa? Siamo sicuri che per giustificare la potenza che abbiamo come uomini dobbiamo tirare in ballo le schiere degli angeli? Non lo so, o tirare in ballo roba esterna è solo un modo per tenere lontana la paura che nasce dal vedere la nostra di potenza? Potenza, solitudine, incapibilità , perché così ci si appoggia a qualcosa che ha un verso predefinito, qualcosa di sicuro, affidabile? ''Prima le cose succedono nei piani sottili...'' e invece era ''Ciò che è in basso è uguale a ciò che è in alto''.
  6. A costo di apparire fastidiosa. Non esiste allucinazione che non coinvolga i sensi del corpo. L'espressione ''extrasensoriale'' , in questo ambito, per me non ha senso. Se di un ''fenomeno'' tipo la strega che sta seduta sul petto, percepisci il peso, percepisci la difficoltà a respirare quindi a muovere i muscoli del diaframma, perchè devo considerarla extrasensoriale quando sono proprio i sensi a comunicarmi quella cosa? Vedi (anche se sei solo tu a vederla) la strega che non c'è, vero, ma la percezione non è extrasensoriale. Se vedo grande puffo in una stanza, e poi vedo, mentre mi sveglio del tutto, che grande puffo era la cosa che il mio cervello ha trovato per dare senso ad un gioco di luci, perchè devo chiamarla extrasensoriale? Se sento che qualcuno sposta le coperte quando invece è il corpo che si assesta su condizioni fisiologiche e non è la coperta che si sposta, ma la gamba che cambia assetto, perchè devo considerarle extrasensoriale? E' il sistema della proprocezione e dell'elaborazione dati del cervello che non funziona al 100% in determinati momenti. Ma non c'è niente di extrasensoriale. Per me non ha neanche senso l'idea delle ''leggi differenti''. Le leggi sono uniche: quello che cambia è la conoscenza o meno di queste leggi. Se te o io, non conosciamo questa o quella legge, ci mettiamo, sbagliando, secondo me, la pezza del 'sono leggi differenti'. Che capisco se l'espressione viene usata per semplificare il discorso, o la condivisione del discorso, ma non esistono leggi differenti.
  7. Secondo me l'ipotesi allucinatoria non esclude per niente il discorso ''parte di noi stessi''. Anzi, è proprio uno dei mezzi che abbiamo per conoscerle meglio, le parti di noi stessi. Io credo di avero capito abbastanza bene il discorso allucinatorio, sia perchè ne ho tantissime (di allucinazioni) e quindi ho esperienza e sia perchè ormai sono arrivata ad osservarle da fuori, senza identificarmi. (Ho provato anche ad interagirci). Non sono immagini prese a caso nè sono immagini estranee a noi. Dire allucinazione non è dire ''cosa che salta fuori dal nulla e che non ha legami con noi''. Con allucinazione si intende una falsa percezione di uno stimolo reale. Non c'è alcun motivo per considerare le allucinazioni qualcosa di diverso da parti di noi stessi. Mi sembra più che altro che alcuni ritengano i processi fisiologici come cose diverse da se stessi, quando invece ogni singolo fotogramma che arriva nella mente, percepito o non percepito, è roba anche nostra. Non esiste, ma proprio non esiste una percezione di qualcosa che non è anche roba nostra.
  8. L'Old Hag Syndrome è l'incubo descritto e rappresentato in alcune tradizioni. Ci sono delle rappresentazioni che mi piacciono particolarmente come questa di William Blake: e questa
  9. Quando non disperdi le energie in cose fasulle, tipo credere che il senso di terrore provato è provocato dal bau bau che sta ai piedi del letto, o addosso a te (o peggio ancora in alcune derive in cui c'è chi pensa di essere vessato dal demonio a causa della propria credenza) quelle energie ti tornano moltiplicate, per guardare e vivere la realtà con occhi diversi e un cuore diverso. La paura sottrae energie, costruisce confini, limita. Superare quella paura (sedersi di fronte al bau bau o al demonio per parlargli, nelle OBE) spezza le catene e ti libera. Più forte è la paura più grande è l'energia che si libera. Uno dei modi per spezzare quelle catene è osservare bene il corpo e gli automatismi della mente. La non conoscenza o la non percezione di automatismi a cacchio tipo : 'tachicardia panico mostro morte' costituisce una gabbia e sottrae energia; quella energia, se sottratta, invece, alla paura, ti permette di guardare le cose con occhi che vedono meglio la realtà, con lenti più pulite, ti permette di vedere aspetti che prima non vedevi e che non sono altro che ricchezza dalla quale puoi attingere. E il rapporto non è 1:1. Il rapporto è: 1 di paura -10 di amore (ricchezza). Io vivo alcune OBE, non tutte, come un condensato di sensazioni che normalmente ci metterei anni a provare e a ricordare. Per questo poi mi lego al posto in cui le vivo, tipo la stanza, il divano, il letto di questa o quella stanza, quell'ora della notte, ecc. Forse dovrei mangiare più kiwi.
  10. Contribisco random e non cito qualcuno in particolare. Capisco perchè lo vivo, il senso di terrore durante le (percepite o meno) paralisi. Da esperienze che ho, con il corpo che ho ora, vedo che ad ogni micro risveglio (che poi è quello che ci fa percepire le paralisi e OBE, ecc.) c'è un aumento del battito cardiaco. Il nostro corpo complesso (MENTE), a volte fa corripondere (quando non sa che pesci pigliare) uno stato d'animo, un sentimento, un sentire, ad un comportamento spontaneo del corpo, tipo il risveglio con un aumento dei battiti. La relazione non è univoca del tipo: provo terrore---->allora ho il battito cardico accelerato. Può essere che (provatelo, fate l'esperienza) -------> il senso di terrore è la prima sensazione di merda che la mente è riuscita a trovare per far quadrare i conti con il battito cardiaco aumentato. Immagino che questa ipotesi possa modificare alcune suggestioni appaganti, ma...mi dico: non mentite a voi stessi con le suggestioni.... Se non mentite, quello che vi torna indietro a livello di forza, apprendimento, ecc è 56 volte migliore.
  11. Riflettevo su cosa fosse significativo per me; in passato avrei detto i miei sogni perchè in parte li decifro, poi ho riscontri, ecc, tutte quelle che cose che dici: toh, l'avevo pre-visto, ma che poi, personalmente non mi servono (e non mi sono mai serviti) a niente (e manco agli altri, perchè quelle poche volte che ho avuto il coraggio di condiverli, il risultato è stato quello di gettare le persone nel panico); forse mi hanno aiutato a vedere meglio delle cose che non riuscivo a vedere con altri occhi; ma da qui a farne un monumento, no. Le OBE: ogni volta è un viaggio diverso che mi segna; ricordo i posti che vedo come se fosse vita mia, meglio della vita mia, ho sentimenti legati a quelle esperienze, proprio nel cuore, e poi è come se si impregnasse la stanza in cui le vivo di qualcosa che mi dà calore. Un legame, una necessità. E' più significativo, per me, come un nutrimento che come utilità per qualcosa.
  12. Pure il mio corpo (e di conseguenza io) è più felice con più proteine. Non ho seguito alcuna dieta pre-scelta: è stata una scoperta sul campo. E come dicevo, io sono stata sottopeso quando avevo una dieta a pane e carboidrati, e poi sono diventata normo-peso quando li ho ridotti di molto. Mi mancano eh: io trovo difficle riprodurre quel piacere mentale che deriva dall'uso dei carboidrati, però il piacere fisico, per me, ne vale la pena. Poi siamo tutti diversi: ognuno di noi ha il proprio metro per il proprio piacere e di conseguenza per le cose che è disposto a fare.
  13. Andare in palestra in pausa pranzo...ma che è sta tortura?? Non ci andare più. Nella pausa pranzo si mangia. Ma non ti si contorce l'intestino il cuore e il cervello ad andare in palestra in pausa pranzo?
  14. La discussione doveva essere da bar. Le percentuali di proteine di un tipo di legume non sono argomento che viene preso in considerazione da Pandora (l'ha già detto, e giustamente credo) nè da molta altra gente, forse da nessuno. Perchè altrimenti uno dovrebbe passare la vita a fare il farmacista per nutrirsi, a fare conti, pesare, fare analisi del sangue per calibrare le cose e questa a me sembra una vita medicalizzata anche quando non è necessario. Penso che a fare le classifiche dei cibi in base all'indice glicemico spesso siano degli psicopatici perchè sono capaci di mettere nella lista, in posizioni diverse, le patate lesse, per esempio, e le patate lesse schiacciate , gli spaghetti in posizione diversa dalle linguine ....psicopatica pure io che le vado a leggere. Non si può fare così. Sauroclaudio che consiglia la tintura madre di chiodi di garofano e gli altri a 467 altri estratti, da prendere 3 volte al giorno per la salute perfetta, dà voce alla sua passione. E basta. Le strategie sugggerite da Sauroclaudio non sono attuabili. Io Sauroclaudio lo leggo.
  15. In realtà non ci vuole tempo se sai già cosa cucinare, ci vuole pochissimo, è solo questione di organizzazione (mentale). Per la fantasia, se ti piace mangiare, te inventi di tutto, pure il condimento per mangiarti la gamba del tavolo. Secondo me non mangi per il piacere di mangiare ma per necessità mentale (non è un insulto), non so come spiegarlo: il mondo è pieno di ingredienti che si possono intrecciare come vuoi facilmente in poco tempo per fare cibo da svenimento. La pasta senza glutine, integrale, con le farine di legumi ecc, il riso integrale, è vero che costano un botto, ma nei discount no, e pagarle tanto è un buon aiuto per gestire la voglia di mangiarne di più. Tenere a casa il cibo pronto tipo crakers è una condanna. A parte che i crackers no buoni...mai mai...meglio gallette quelle ai legumi e riso integrale che, rispetto a quelle di riso, hanno almeno il dono del profumo, quelle so' buone, le gallette, per la dieta, perchè fanno talmente schifo, che ti passa la voglia di mangiare carboidrati e ti abbuffi di altro. E qui io rivaluterei tanti grassi. Ma tanti. I formaggi stagionati...buoni; quelli freschi (secondo me) no buoni con tutto quel lattosio: sono ''leggeri' ' sto c. La roba un po' salata, basta bere più acqua. Io, il pane, quando il mio intestino mi vuole uccidere, me lo faccio da sola in casa, 5 minuti prima di cena, senza lievito, con le farine che dico io, in padella, due minuti. Buonissimo. Però io ho una doppia gratificazione immediata, sia perchè mi piace cucinare, quindi mi piace farlo, sia perchè il riscontro positivo sul corpo lo vedo subito, quindi mi motiva tantissimo; non devo aspettare di vedere i risultati tipo dopo 4 settimane; altrettanto subito il cracker mi fa contorcere. O i biscotti del mulino bianco...quella m....; con quelli mi si blocca già la lingua. Non dovremmo mangiare i cibi che ci danno tristezza. Tipo, che ne so, la lattuga, la tristezza personficata, i formaggi freschi tremolanti, la bresaola, la tristezza fatta carne. Ma come si fa?...piuttosto non si mangia, che male non fa.
  16. Io pure ho l'intestino permalosoooo, mado'. E penso che il cibo non sia il problema: si, ci sono cose che evito, ma a me me viene una colica pure se qualcuno mi guarda per più di due secondi. Per fortuna ho una memoria che si resetta abbastanza, quindi mangio perchè mi piace troppo mangiare, poi sto male ma me ne dimentico, e poi rimangio. Il mio problema è più una gestione del dolore che una gestione di kg.
  17. Io sono stata sottopeso fino ai 40 anni. E mangiavo sempre pasta pane pizza, dolci a colazione, ecc. (e credo che fosse quello il motivo). Quei 2 kg di liquidi non influiscono sul peso forma. Sarebbe roba da orefici. Lo stato infiammatorio lo vedi anche da altre cose, non solo dai due kg in più. Diciamo. @nero ''In ogni caso, siete spacciati'' Ma no, non è così: siamo tutti diversi, ognuno di noi ha la possibilità di ascoltare e osservare il proprio corpo e regolarsi, anche in base ai piaceri personali, alle inclinazioni, agli scopi. Non ci sono cose vere in assoluto, tranne i carboidrati ad alto indice glicemico . Oltre ai carboidrati e all'insiluno resistenza c'è moltoooo di più, tanto di più che ognuno può trovare modi per convivere con i piaceri personali e le proprie inclinazioni. Se ne sente il bisogno. Per esempio io per due due kg in più o in meno non muoverei un dito.
  18. Si intende una risposta che l'organismo mette in atto per scacciare via il nemico. Con l'eccesso di insulina, come ha detto cincin, si infiamma tutto. L'accumulo di liquidi è un mezzo per spegnere l'infiammo, ma se hai l'apparato circolatorio e linfatico non esattamente scattanti, ti si accumulano, i liquidi. E' un po' un circolo vizioso. Per questo poi l'attività fisica è importante. Quali cibi accusare? Sicuramente i carboidrati ad alto indime glicemico. Quelli sempreee. Poi i cibi a cui sei intollerante, quelli che fai fatica a digerire. (questi sono facili da riconoscere) Però secondo me ci sono anche i comportamenti (non alimentari) che influiscono. E il sistema immunitario o troppo reattivo o troppo inattivo. Se adori quel tipo di cibo (pasta, riso pane---che pure il glutine contribuisce all'infiammo) o lo riduci, in modo tale da poter gestire meglio la dipendenza che provoca, così soffri meno o bevi più acqua e fai più movimento. Poi secondo me il soffritto...non fa male. Ti da gioia in tutti i sensi, se non hai il fegato spappolato non può che far bene.
  19. Questo argomento mi piace molto. Secondo me 2-3 kg sono solo liquidi ritenuti; quindi io cercherei quali alimenti o comportamenti mi provocano stati di infiammazione cronica e li eliminerei. Ma, secondo me c'è un ma. Il corpo è come se avesse una specie di predisposizione a fare certe cose, una specie di memoria, per esempio, per alcune persone, una predisposizione ad infiammarsi, e anche se con dieta o comportamenti diversi riesci a fargli scordare che lui è un pro - infiammatorio (termine inventato ora) nato, dopo un po' lui capisce l'inganno e si attrezza per tornare a comportarsi come prima. Secondo me per avere effetti duraturi è più utile modificare la dieta nel tempo, tipo ogni 6 mesi.
  20. Io vedo un'altra utilità, oltre a quella che hai detto, che è tutta mia personale e cioè mi semplificano i pensieri: io punto più a non avere sfumature di pensierio in testa che tanto già da sola so tutta sfumata da rincoglionirmi, e se dovessi trovare le parole per descrivere le sfumature, rimarrei impigliata nell'inferno di pensieri che si attorcigliano senza utilità. Per questo preferisco le classic, perchè sono basic, senza sfumature che non mi portano a distrarmi e a incasinarmi. Mi è venuto uno scompenso quando ho visto di aver distribuito, nel forum nuovo, cuori rossi sfumati al posto del like. Io i cuori non ve li volevo dare , volevo solo dare un like celestino asettico.
  21. E' che io voglio usare le vecchie emoticon che nel coso delle emoticon di questo forum sono raggruppate nell'ultima categoria, le classic, ma non ci sono tutte quelle che c'erano prima.
  22. no. Ho fatto una cosa da psicopatici perchè ci tenevo troppo e col copia incolla non funziona perchè non accetta i link http: ho trovato le icone, le ho salvate come immagini sul pc e le ho messe qui come allegato Poi ti rimangono in memoria, diciamo, in ''altri media'' ----> ''inserisci allegato esistente''.
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