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Siberia

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The Neon Demon (1)

Abitavo lo squallore, ma ero luce. All'inizio mi sembrava di girare e girare, e finire sempre nello stesso posto, con le stesse persone, le stesse luci malate.  Quel mal di testa latente che pulsava intorno a me in una specie di allucinazione circolare e psichedelica, mi confondeva.  La città era assopita e fatta.  Non si svegliava mai davvero, e a me toccava farlo invece. Entrare in quella nube di spettri e riflessi viola di primo mattino mi faceva orrore ma non mangiare, me ne fac

Salon Kitty

Era sempre al chiuso che succedeva.  Tra quelle pareti squallide e bianche, le poltroncine intarsiate e il fumo che entrava da tutte le serrature sporcando l'aria e impregnando i suoi capelli crespi.  Sembrava di stare in gabbie medicate... appesantite da velluti polverosi, senza finestre né spiragli.  Niente che lasciasse intravedere la trasparenza dell'aria, o i bagliori delle stelle la notte.  Era come se tutto, dai tappeti ai respiri, fosse intriso di qualcosa di stantio che pesav

Diari di marzo

Caro diario, Parcheggio con due manovre. A secco, così. Con quel brivido del rischio. Che è un attimo, e sono danni, che poi sono soldi.  Scendo dalla macchina che sembro una appena morta.  Le chiavi me le metto in tasca, sennò chi le ritrova. Sono pallida, che sembro celeste.  Mi guardo nel finestrino e ho la faccia a metà tra appena uscita dal dentista e prima comunione dopo quattro anni di catechismo. Non mi sopporto. Odio come cammino, il mio ginocchio dolorante, questa orrenda f

zarina

zarina in Diari

Il monastero

Nel monastero l'aria era fresca e ferma. Ogni giorno scorreva lento come acqua trasparente che bagna la terra e si fa strada piano tra le colline.  Le rondini, tagliavano il vento di primavera contente nelle mattine di aprile, fredde e leggere sopra le mura. Tutto, sembrava forte ed inesorabile.  Se studiaste il monachesimo o scorreste le memorie dei vecchi monaci, leggereste di continuo che la vita dei monaci è talmente placida e garbata da alleviare i lamenti di qualsiasi anima inquieta

zarina

zarina in I racconti di Plutone

Diari di febbraio

Caro diario, ti sto scrivendo con la mente, così non mi distraggo.  Ci crederesti? L'ho fatto.  All'inizio sentivo la follia che mi frizzava dentro le vene, ma poi è diventato tutto così dolce e fiacco. È stato bello questo nostro incontro. In una città senza bordi, nel cuore della notte, una qualunque.  Ho avuto voglia di bere. Così da diventare molesta, più felice.  Ma poi ho scelto di no. L'ho tenuta chiusa dentro. Ha detto diverse parole ma è solo su quelle più consumate

zarina

zarina in Diari

Lettera al mio assassino

Sei venuto qui per uccidermi e io te lo lascerò fare, perché ho coraggio.  Ma il mio coraggio non ha niente di rispettabile. È solo cieco, e disgraziato. E di questo, hai paura.  Sei venuto qui per uccidermi e ora sembri un coniglietto bianco che sporca la neve con il suo stesso sangue. Uno psicopatico che somatizza il dolore perché non lo sa sostenere. Ma rilassati. Non ti lascerò solo nel tuo delirio. Sono pronta a seguirti fino all'ultimo sospiro di travaglio. Hai pr

zarina

zarina in prove

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