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É vero che la medicina ufficiale non è una scienza?


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NOTA DEL MODERATORE: questo topic nasce con l'OT della seguente discussione:

https://www.cosenascoste.com/topic/2368-polli-doro/?do=findComment&comment=11425

 

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È vero che la medicina ufficiale non è una scienza?

Io non la penso così, come non penso che solo la fisica o la matematica lo siano veramente.

Ad esempio, la medicina è molto più vicina alla realtà,si occupa di biochimica,di lastre x,tac, pet, fa analisi accuratissime del sangue,operazioni chirurgiche di altissima precisione ecc ..

Paradossalmente,la matematica,non è mai oggettuale e reale: prendiamo la geometria,ad esempio. Il "punto" euclideo non esiste, i numeri non esistono se non nella logica,le misure sono astrazioni.

La fisica, quando si occupa delle esperienze quotidiane,della realtà superatomica, è meno astratta della matematica.

Quando passa al mondo subatomico l'eattezza lascia il posto alla precisione e alla probabilità.

Insomma,Oddifreddi dice cose giuste sul CICAP e cose sbagliate su altri argomenti.

Anche lui quando parla di religione e di fede, diventa improvvisamente un integralista scientista.

 

 

 

Edited by cincin
Aggiunto la nota del moderatore
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Beh, ci sono scuole di pensiero che rifiutano di annoverare la medicina tra le scienze, perché è fondamentalmente l'applicazione pratica di altre scienze, tuttavia questa applicazione pratica ha come campo di applicazione l'essere umano, le cui variabili specifiche impediscono una determinazione di esattezza matematica, andando più su un riscontro approssimativo e generico.

Per esempio vige ancora la polemica che la maggioranza delle sperimentazioni dell'efficacia dei farmaci sia "maschilista", ovvero tratti il corpo maschile non indagando sulle possibili reazioni anche nel corpo femminile, e venendo immesso in commercio secondo approssimazioni valutative in questo senso, come se le risposte scaturite dalla differente biologia maschile e femminile fossero per forza identiche.

In realtà sappiamo già che l'efficacia dei farmaci e la loro eventuale pericolosità variano addirittura a seconda dell'Etnia, in America per esempio, esiste un prontuario di medicinali inadatti alla popolazione di colore, e questo avviene per motivi che sfuggono al dato statistico delle sperimentazioni preliminari, che non considerando le differenze tra un se**o e l'altro, nemmeno prendono in considerazione il fattore etnico, o quello dell'età, delle patologie, delle condizioni specifiche. 

Poi vabbè, sappiamo che una statistica è la proiezione di un andamento generale, che però dipende in larga parte dalla selezione a monte del dato, per cui se il dato già in partenza non rappresenta meta' dell'umanità, le donne, andrebbe preso con estrema cautela.

La medicina non può essere una scienza esatta se qualsiasi indagine statistica condotta unicamente su maschi bianchi giovani e in salute, rischia di essere imprecisa o totalmente fuorviante quando si tratta di infanti, anziani, donne, gravide, fragili, bambini, persone di etnie diverse.

Inoltre esiste anche una variabilità soggettiva anche tra i campioni presi in esame. 

Per cui possiamo affermare che sicuramente la medicina non è proprio una scienza esatta che conduce invariabilmente e sempre agli stessi risultati come fanno le scienze esatte, chiamate anzi scienze dure.

Questa esattezza non è certa proprio perché il suo campo di applicazione è l'individuo, e le variabili in gioco tra un organismo umano e l'altro sono molteplici. 

Ed è uno dei motivi per i quali ho sempre considerato assurda l'esternazione social "io credo nella scienza", che negli ultimi tempi va per la maggiore, pronunciata un po' come se "avere fede" ci ammantasse di una sorta di scienziosita' che ci renda superiori agli infedeli pagani in quanto "non credenti nella scienza". 

Il che è un controsenso quando si parla di medicina, perché dato che l'oggetto delle sue attenzioni, il suo campo di applicazione, è sfuggente a seconda di troppe variabili, ne' si parla di una scienza esatta, cioè in questo caso di una pratica valida sempre e comunque indipendentemente dal soggetto, né di una fede, perché la fede che c'entra.

Quando si parla di fede nella scienza siamo arrivati all'irrazionalita' totale, e lo dico da credente cristiana.

Infatti la scienza, se è tale, non ha di certo bisogno di fede né di fedeli, ma solo di avere già provato ciò che l'ipotesi scientifica affermava.

Insomma secondo me la medicina è più che altro un'arte. Un'arte basata sull'applicazione di altre scienze, come tutte le altre arti. È un'arte che varia sia a seconda dell'artista che sopratutto a seconda del soggetto. 

Ecco perché credo in una medicina su misura basata sulle caratteristiche specifiche del soggetto di interesse, e disprezzo intellettualmente il concetto di protocollo imposto ai medici, perché il protocollo non tiene conto di tutte le possibili variabili di ogni specifico soggetto, inoltre mina alla radice il concetto di libertà diagnostica del medico, che ha anche parecchio a che fare col suo intuito, e non può essere schiacciato da una risposta preconfezionata né soprattutto obbligata. 

È il vecchio concetto della quadratura del cerchio, é in gioco una forzatura dell'essere umano che si punta a trattare come se fosse un numero, e non invece un soggetto dotato di una sua specificita' ed unicità. Insomma negli ultimi tempi è in corso una rivoluzione appiattente di portata epocale che impoverisce culturalmente l'arte medica. 

Scusa il pizzardone. 

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16 ore fa, passworld ha scritto:

È vero che la medicina ufficiale non è una scienza?

Penso che Odifreddi intendesse dire che la medicina non è una scienza esatta come la matematica e la chimica. E io sono d'accordo su questo; altrimenti non si spiegherebbe perché se io mangio tanto zucchero mi viene il diabete e a te no, solo per fare un esempio. In medicina ci sono in gioco migliaia di variabili che la rendono una scienza non esatta, a mio avviso.

 

16 ore fa, passworld ha scritto:

Ad esempio, la medicina è molto più vicina alla realtà,si occupa di biochimica,di lastre x,tac, pet, fa analisi accuratissime del sangue,operazioni chirurgiche di altissima precisione ecc ..

Su questo sono d'accordissimo: in campo diagnostico e chirurgico la medicina ufficiale potrebbe essere considerata una scienza esatta. Nessuna come lei ha raggiunto tali risultati. 

P.s. per chi non ha letto il testo di Odifreddi lo trova nel link del primo post.

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Odifreddi mi sembra una chat AI ante litteram.

Ma, a differenza dI una chat AI ha un debole(!): papa Ratzinger!

Ogni volta che ne parla gli si animano gli occhi e cambia tono di voce: sembra parli di un ...padre...non un amico, un padre...di un qualcuno di cui aveva bisogno.

Agli atei manca Dio,  ai credenti   mancano Atei intelligenti e non pregiudiziali, agli agnostici  un po' di p....e.

Infatti, l'uomo necessita DI TUTTO E DI TUTTI SOLO UN PO' 🤗 e basta!!!!

Edited by passworld
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3 ore fa, Pandora ha scritto:

 

In realtà sappiamo già che l'efficacia dei farmaci e la loro eventuale pericolosità variano addirittura a seconda dell'Etna, in America per esempio, esiste un prontuario di medicinali inadatti alla popolazione di colore, e questo avviene per motivi che sfuggono al dato statistico delle sperimentazioni preliminari, che non considerando le differenze tra un se**o e l'altro, nemmeno prendono in considerazione il fattore etnico, o quello dell'età, delle patologie, delle condizioni specifiche. 

 

Intervengo soltanto per una precisazione in merito alla cosiddetta "medicina razziale" o "etnica".

Partiamo dal presupposto che, non esistendo le razze (negli esseri umani), è abbastanza assurdo parlare di medicina basata sulla razza, ancor più assurdo se parliamo di etnia, che prende in considerazioni non solo le differenze fisico -somatiche ma soprattutto quelle culturali.

Detto ciò, è senz'altro vero che alcuni principi attivi hanno più o meno effetto in particolari gruppi di persone, ma si tratta di una curva statistica, la classica campana Gaussiana.

Parliamo quindi di una distribuzione di probabilità, ergo, la frase "medicinali inadatti alla popolazione di colore" è falsa.

Il futuro della medicina non è quella etnica, bensì quella individuale, tarata sulla diversità del singolo individuo.

EDIT: ovviamente questa non è semplicemente una mia opinione, ho soltanto riportato l'attuale "stato dell'arte". Diciamo che la medicina etnica è più un frutto del marketing.

Edited by Spinoza
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9 ore fa, Spinoza ha scritto:

Intervengo soltanto per una precisazione in merito alla cosiddetta "medicina razziale" o "etnica".

Partiamo dal presupposto che, non esistendo le razze (negli esseri umani), è abbastanza assurdo parlare di medicina basata sulla razza, ancor più assurdo se parliamo di etnia, che prende in considerazioni non solo le differenze fisico -somatiche ma soprattutto quelle culturali.

Detto ciò, è senz'altro vero che alcuni principi attivi hanno più o meno effetto in particolari gruppi di persone, ma si tratta di una curva statistica, la classica campana Gaussiana.

Parliamo quindi di una distribuzione di probabilità, ergo, la frase "medicinali inadatti alla popolazione di colore" è falsa.

Il futuro della medicina non è quella etnica, bensì quella individuale, tarata sulla diversità del singolo individuo.

EDIT: ovviamente questa non è semplicemente una mia opinione, ho soltanto riportato l'attuale "stato dell'arte". Diciamo che la medicina etnica è più un frutto del marketing.

Mah guarda, oggi non si parla più di cure "razziste", si parla di terapie "personalizzate" e nella personalizzazione la genetica conta. Ma non per il colore della pelle, quanto per quelle specificità endemiche dei luoghi di origine dei soggetti riceventi, che rendono un farmaco più efficace o più tossico per gli asiatici rispetto agli europei o agli afroamericani. 

Come è il caso dell'alcool, che gli indiani d'America e gli asiatici tollerano molto meno degli europei. 

E le ragioni sono proprio culturali, etniche, perché gli europei tradizionalmente aggiungevano alcool all'acqua per scongiurare quello stesso rischio batterico che portava gli asiatici a bollire il te'. 

Poi che questo significhi che la  medicina o la statistica sulla quale si basa nelle sue personalizzazioni sia una scienza esatta, secondo me, no.

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la medicina non potra' mai essere una scienza esatta, non siamo automobili che si portano a fare la revisione.... ogni corpo funziona in maniera diversa, ha diversi equilibri e diversi "bisogni" a livello integrativo, non puoi rinchiudere il genere umano in parametri standardizzati nelle analisi.... non ha alcun senso! la medicina e' una scienza empirica... l'esempio piu' eclatante lo puoi trovare nelle varie disgrazie dermatologiche che sia se googlate sia se cercate sui manuali di medicina sono al 99% di eziologia sconosciuta.... questo fa facilmente capire che una volta scoperti cortisone e penicillina la medicina si e' addormentata, ti do la pomata/medicina universale, se non funziona poi diventano affari tuoi.... perche' fondamentalmente non so niente di quello che hai ma io ti sto dando una roba che bene o male fa passare tutto e se non passa e' quasi colpa tua perche' di solito funziona.... vuoi che sto li a sbattermi per il tuo problema "personalizzato"? magari vorrei anche ma non sono in grado... ma non ti chiedo scusa eh.... io ho studiato e tu no.... e guai se ti incazzi!! brutto mondo quello sanitario.... era meglio il metodo alchemico secondo me..... almeno tra una puttanata e l'altra finivano per capirci qualcosa....

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Ma infatti la medicina di oggi è una pallida imitazione della vera scienza medica e per citarne una per analogia è uguale all'approccio delle chiese moderne rispetto ai veri culti che si svolgevano un tempo. 

Prima il farmacista curava la persone con erbe, rimedi, danze, balli, canti, suoni, rituali, preghiere. Trattava il paziente da una prospettiva molto più onnicomprensiva, ora basta una pillola che ricopia l effetto dei principi attivi per andare ad alleviare quel sintomo, così passa e poi torna. La medicina ufficiale è chiaro chiarissimo è business, e degli approcci medico-scientifici si potrebbe benissimo farne a meno.. 

Manca un anello fondamentale:la maggior parte di disturbi e disagi tra i quali malattie anche gravi dipende in gran parte dalla sfera psicologica del singolo individuo. La medicina sottovaluta molto l'aspetto emozionale e gli effetti che le emozioni hanno sul corpo secondo me. Se emos è azione del sangue, allora se quello che circola nel corpo non è buono e salutare per il corpo e la mente allora il corpo te la farà sapere. La medicina invece no, ha il suo catalogo pronto pieno di nomi ed etichette e la pillola che ti salva la vita. Si è dimenticato che ogni cosa ha una sua controparte che alberga in regni invisibili. Per me un medico che può veramente curare una persona è quello che ha il coraggio e la saggezza tale da entrare nel tuo universo e aggiustarlo perché lui ha per primo imparato a farlo su sé. Stesso discorso per le sedute dallo psicologo: inutili. L esperienza di un tossicomane uscito dalla sua dipendenza può insegnarti molto di più ed aiutarti ad uscire dalla tua dipendenza affettiva. 

Come tutto il resto.. Questo te lo faccio sapè e questo non te lo faccio sapè, così a te faccio credere che così facendo ti sto aiutando e nel frattempo io mi faccio gli affari miei. 

 

 

Edited by ShamanArt

"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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15 ore fa, Pandora ha scritto:

Mah guarda, oggi non si parla più di cure "razziste", si parla di terapie "personalizzate" e nella personalizzazione la genetica conta. Ma non per il colore della pelle, quanto per quelle specificità endemiche dei luoghi di origine dei soggetti riceventi, che rendono un farmaco più efficace o più tossico per gli asiatici rispetto agli europei o agli afroamericani. 

Come è il caso dell'alcool, che gli indiani d'America e gli asiatici tollerano molto meno degli europei. 

E le ragioni sono proprio culturali, etniche, perché gli europei tradizionalmente aggiungevano alcool all'acqua per scongiurare quello stesso rischio batterico che portava gli asiatici a bollire il te'. 

Poi che questo significhi che la  medicina o la statistica sulla quale si basa nelle sue personalizzazioni sia una scienza esatta, secondo me, no.

Chi ha mai parlato di razzismo?

Hai detto bene, personalizzate su base genetica, ma la differenziazione veramente importante è a livello individuale più che a livello di gruppo di appartenenza.

Proprio perché la statistica non può essere esatta l'auspicio è quello di arrivare ad una medicina personalizzata su base individuale.

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2 ore fa, Spinoza ha scritto:

Chi ha mai parlato di razzismo?

La scienza stessa, negli anni 80/90, se la menava su determinati medicinali che si erano rivelati più adatti ad una etnia che l'altra. 

Ma è una questione superata

2 ore fa, Spinoza ha scritto:

Hai detto bene, personalizzate su base genetica, ma la differenziazione veramente importante è a livello individuale più che a livello di gruppo di appartenenza.

Sono d'accordo. Infatti io sono un'europea con una bassa tolleranza all'alcool, come in teoria lo sarebbero prevalentemente gli asiatici. Per cui un medico che curi me dovrebbe tenere conto di questa mia caratteristica specifica, invece di inserirmi in nel protocollo generico degli europoidi. 

Tra l'altro si parla di genetica ma boh, forse sono soprattutto i fattori culturali derivati dalle abitudini alimentari a loro volta derivanti dalle risorse disponibili, nelle varie aree popolate, che fanno in modo che si selezionino determinati enzimi, come quello per la tolleranza al lattosio. 

2 ore fa, Spinoza ha scritto:

 

Proprio perché la statistica non può essere esatta l'auspicio è quello di arrivare ad una medicina personalizzata su base individuale.

Me lo auguro. Non si potrà parlare nemmeno in questo caso di scienza esatta, ma di criteri per arrivare ad una migliore approssimazione. 

(In realtà negli ultimi anni però ti posso dire che una mia amica medico lamentava invece il processo inverso, attraverso protocolli di cura generalizzati.) 

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