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L'illuminazione non esiste


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32 minuti fa, Karver ha scritto:

ma qua non si parla almeno per me della ricerca di un divino o qualcosa

quello che provo a fare io è a trovare una stabilità d'umore di base per poi viaggiare nei mondi di coscienza

ovvero la sintassi è questa

uscire da una realtà e trovarsi in un'altra

È giusto che per te non si parli di illuminazione e ricerca del divino, ma il thread è incentrato sull'illuminazione, non le pratiche di karver.

Per quanto riguarda l'illuminazione, è impensabile parlarne prima di aver raggiunto un equilibrio psichico quanto meno normale, e te lo dico con la massima onestà. Prima di tutto, il lavoro psicologico, se è necessario, poi il resto. Mischiare le due cose è altamente nocivo.

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innanzitutto per illuminarti o fare altre cose devi isolarti

perchè se ti cimenti tra la gente perdi la testa

lo sapevi che siamo in un universo dove ogni forza vuole predare l'altra? Ecco perchè il vero maestro non tiene seminari ma da una tecnica e ti defila

 

17 ore fa, Freya ha scritto:

È giusto che per te non si parli di illuminazione e ricerca del divino, ma il thread è incentrato sull'illuminazione, non le pratiche di karver.

Per quanto riguarda l'illuminazione, è impensabile parlarne prima di aver raggiunto un equilibrio psichico quanto meno normale, e te lo dico con la massima onestà. Prima di tutto, il lavoro psicologico, se è necessario, poi il resto. Mischiare le due cose è altamente nocivo.

hai frainteso

non volevo dire che non si parla di illuminazione

l'espressione qua non si parla di illuminazione non era una negazione al thread

ma era per dire nella fattispecie che non cerco il divino cerco il potere che è diverso

però so anche che quando prendo troppo potere a fine serata lo devo restituire a chi me lo ha donato perchè il potere non è mio, non mi appartiene 

 

sicuramente per far risalire la kundalini ci vuole un lavoro psicologico come dice anche brizzi, l'allevietto di Gurdjieff

però questo per l'illuminazione

per fare cose più pratiche chi mi sta trattando mi ha consigliato di fare tecniche parallelamente al lavoro psicologico o psico delle piante chiamolo come ce pare

 

P.S. scusate per il doppio post ma non li ho saputi unire 

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Il 18/7/2023 at 11:16, Freya ha scritto:

A me vengono i brividi quando leggo "l'illuminazione è un riconoscersi", "è un meravigliarsi", "è l'essere testimoni", mi sembrano frasi di chi non ha la minima idea di quello che dice, una grottesca minimizzazione della realizzazione più alta dell'essere umano, che per loro può avvenire così, una mattina, quando ti alzi e vai sul cesso a contemplare le mattonelle annoiato da te stesso, o carico positivamente.  

 

Perdonami ma è come se mi fossi sentito preso in causa, perché fino ad ora sono stato il primo qui a nominare la parola "meravigliarsi". 

Non metto in dubbio che c'è una marea di roba da fare per definirsi veramente realizzato però, restando a tema col post, dove ho sentito la necessità di definire prima cosa si intendesse per "illuminazione"  prima di tirare conclusioni affrettate sull esistenza o non esistenza di questo fenomeno senza che se abbiano anche in minima parte chiare le idee, a me sembra che, sempre restando sulla linea del definire cosa significa illuminazione per me i termini  "riconoscersi" e "meravigliarsi" vanno benissimo. 

Se torniamo all etimologia del termine "realizzazione" che vuol dire all'incirca rendersi conto, prendere coscienza ma è anche la parola stessa a dircelo: realizzare-rendere reale, rendere presente ciò che prima non lo era. 

Quindi se prima si credeva di essere individui separati da tutto e di essere in pratica una nullità non sapendo neppure declinare il verbo essere ora che ho realizzato, anche se per un breve istante di tempo chi io sono, e mi riconosco quando guardo un altro essere umano, quando guardo un albero, quando guardo il cielo, le stelle, i fenomeni naturali, le leggi fisiche universali, la gravità, l entropia... Verrebbe naturale meravigliarsi.. Per quel breve istante.. In cui tutto ciò si realizza. 

 

Poi se non ti sei ispirata al mio post allora niente. Non importa delle definizioni, né di discutere ancora di tali cose. Ma và 

Edited by ShamanArt

"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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Bussano alla porta di un convento, il monaco apre e vede un giovane sulla soglia:

"Buongiorno, sono venuto per l'illuminazione"

Il monaco lo guarda e gli dice:"Ah...ma guarda che il cammino dell'illuminazione è lungo e faticoso!"

Il giovane sorride simpaticamente e risponde:"Ma no, sono l' elettricista!"

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24 minuti fa, passworld ha scritto:

Bussano alla porta di un convento, il monaco apre e vede un giovane sulla soglia:

"Buongiorno, sono venuto per l'illuminazione"

Il monaco lo guarda e gli dice:"Ah...ma guarda che il cammino dell'illuminazione è lungo e faticoso!"

Il giovane sorride simpaticamente e risponde:"Ma no, sono l' elettricista!"

Vabbè almeno avevano tutti e due in mente l idea della corrente. 

Sono tutti immersi ma non tutti si rendono conto di essere in un bagno. 

"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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3 ore fa, ShamanArt ha scritto:

Perdonami ma è come se mi fossi sentito preso in causa, perché fino ad ora sono stato il primo qui a nominare la parola "meravigliarsi". 

Non metto in dubbio che c'è una marea di roba da fare per definirsi veramente realizzato però, restando a tema col post, dove ho sentito la necessità di definire prima cosa si intendesse per "illuminazione"  prima di tirare conclusioni affrettate sull esistenza o non esistenza di questo fenomeno senza che se abbiano anche in minima parte chiare le idee, a me sembra che, sempre restando sulla linea del definire cosa significa illuminazione per me i termini  "riconoscersi" e "meravigliarsi" vanno benissimo. 

Se torniamo all etimologia del termine "realizzazione" che vuol dire all'incirca rendersi conto, prendere coscienza ma è anche la parola stessa a dircelo: realizzare-rendere reale, rendere presente ciò che prima non lo era. 

Quindi se prima si credeva di essere individui separati da tutto e di essere in pratica una nullità non sapendo neppure declinare il verbo essere ora che ho realizzato, anche se per un breve istante di tempo chi io sono, e mi riconosco quando guardo un altro essere umano, quando guardo un albero, quando guardo il cielo, le stelle, i fenomeni naturali, le leggi fisiche universali, la gravità, l entropia... Verrebbe naturale meravigliarsi.. Per quel breve istante.. In cui tutto ciò si realizza. 

 

Poi se non ti sei ispirata al mio post allora niente. Non importa delle definizioni, né di discutere ancora di tali cose. Ma và 

In primo luogo, mi sono riferita un po' a tutto quello che ho letto qua e là, senza chiamare in causa nessuno in maniera specifica, altrimenti avrei quotato. 

In secondo luogo, sono d'accordo, come ha già detto, sulla necessità di definire l'illuminazione, per quanto sia praticamente impossibile. Tuttavia non è definendo l'illuminazione che si può dichiarare se esista o meno, dato che è un fenomeno soggettivo (seppur sia oggettivo, nella sostanza). 

Tornando invece agli ipotetici effetti di contorno, (il "meravigliarsi" e il "riconoscersi", ecc), non mi trovo d'accordo per via del mio personale vissuto. Il samadhi impermanente, quindi quello che arriva e se ne va, e che non è l'illuminazione visto che non permane, è già qualcosa di assolutamente terrificante. O almeno, io non l'ho vissuto certamente con meraviglia, ma con la spaventosa chiarezza di essere ovunque, in modo indubitabile. Dato che sono ancora, almeno in parte, una "macchina",( dunque ho ego), non ho potuto sopportare a lungo questa chiarezza, perchè oltretutto è anche violenta, è una violenza (benefica) verso la propria naturale percezione. Diventa di fatto insostenibile, e dopo pochi secondi viene persa, lasciando comunque strascichi di "consapevolezza", ma molto più deboli. 

Ma questo non è che succede a me perchè sono stronza io, eh. Non c'è nessuno che descriva il samadhi (se veramente e genuinamente vissuto) come un'esperienza di meraviglia simile a quella di chi vede l'arcobaleno o l'aurora boreale. E' sempre scioccante. E non è nemmeno una punta del Nirvana, che ovviamente io non posso nemmeno immaginare, ma certamente non è un sedersi tranquillo, ragazzi, ma di che cavolo stiamo parlando? Siddharta lo ottenne così, ma era già avvantaggiato e probabilmente aveva sperimentato in lungo e in largo stati limitrofi al Nirvana. Per una persona normale queste cose non sono sostenibili in alcun modo, avete idea di quante deformazioni interne abbiamo? Per sostenere uno stato simile, all'interno bisogna essere perfetti. 

Qui c'è chi manda a cagare, chi si sottrae al confronto convinto di avere già raggiunto chissà cosa, chi è in cura dallo psichiatra. Insomma, io vi vedo e vedo me stessa. Perchè non si è onesti con sè stessi e si osserva la questione nella maniera più oggettiva possibile? L'illuminazione non è un concetto che si adatta a seconda delle proprie egoistiche esigenze. 

Poi oh, fate come vi pare. Non è che non ci dormo la notte.

Edited by Freya
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6 ore fa, Freya ha scritto:

In primo luogo, mi sono riferita un po' a tutto quello che ho letto qua e là, senza chiamare in causa nessuno in maniera specifica, altrimenti avrei quotato. 

In secondo luogo, sono d'accordo, come ha già detto, sulla necessità di definire l'illuminazione, per quanto sia praticamente impossibile. Tuttavia non è definendo l'illuminazione che si può dichiarare se esista o meno, dato che è un fenomeno soggettivo (seppur sia oggettivo, nella sostanza). 

Tornando invece agli ipotetici effetti di contorno, (il "meravigliarsi" e il "riconoscersi", ecc), non mi trovo d'accordo per via del mio personale vissuto. Il samadhi impermanente, quindi quello che arriva e se ne va, e che non è l'illuminazione visto che non permane, è già qualcosa di assolutamente terrificante. O almeno, io non l'ho vissuto certamente con meraviglia, ma con la spaventosa chiarezza di essere ovunque, in modo indubitabile. Dato che sono ancora, almeno in parte, una "macchina",( dunque ho ego), non ho potuto sopportare a lungo questa chiarezza, perchè oltretutto è anche violenta, è una violenza (benefica) verso la propria naturale percezione. Diventa di fatto insostenibile, e dopo pochi secondi viene persa, lasciando comunque strascichi di "consapevolezza", ma molto più deboli. 

Ma questo non è che succede a me perchè sono stronza io, eh. Non c'è nessuno che descriva il samadhi (se veramente e genuinamente vissuto) come un'esperienza di meraviglia simile a quella di chi vede l'arcobaleno o l'aurora boreale. E' sempre scioccante. E non è nemmeno una punta del Nirvana, che ovviamente io non posso nemmeno immaginare, ma certamente non è un sedersi tranquillo, ragazzi, ma di che cavolo stiamo parlando? Siddharta lo ottenne così, ma era già avvantaggiato e probabilmente aveva sperimentato in lungo e in largo stati limitrofi al Nirvana. Per una persona normale queste cose non sono sostenibili in alcun modo, avete idea di quante deformazioni interne abbiamo? Per sostenere uno stato simile, all'interno bisogna essere perfetti. 

Qui c'è chi manda a cagare, chi si sottrae al confronto convinto di avere già raggiunto chissà cosa, chi è in cura dallo psichiatra. Insomma, io vi vedo e vedo me stessa. Perchè non si è onesti con sè stessi e si osserva la questione nella maniera più oggettiva possibile? L'illuminazione non è un concetto che si adatta a seconda delle proprie egoistiche esigenze. 

Poi oh, fate come vi pare. Non è che non ci dormo la notte.

Ma certo! Io ho vissuto per più di 5 anni in uno stato di unità ed era più simile ad un innamoramento e una passione verso questo sentire. Stati che hai nominato te solo bagliori fugaci simili a flash. Il resto è stato come osservare le increspature sulla superficie del mare, e da lì ho intuito e ci sono arrivato col pensiero. Quello che dici te è un altra cosa, ho mal inteso io pardon. L unico stato carino che ho raggiunto in maniera lucida è stato comprendere e unificare il concetto di energia con il concetto di coscienza, se tutto è energia allora tutto è coscienza. L atman e il senso di essere ovunque solo con le sostanza psichedeliche. Ci vuole molta energia per fare sta roba eh. Lol

"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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anche lavarsi per esempio i denti è illuminazione

perchè si fa una cosa che ti fa stare in pace con te stesso

io quando mi sto lavando i denti mi illumino

poi quando smetto torno a essere come prima  😉

 

 

io so che per avere energia bisogna ridurre l'importanza personale, far riemergere il proprio vissuto e prendere potere da dove si disperde

nell'antichità i guerrieri che affrontavano il cammino si facevano degli inventari di abitudini da estirpare

ma oggi con la tecnologia che c'è non c'è bisogno di farseli visto che un lettura di un libro o anche un contenuto multimediale va per collegamenti e richiama alla memoria cose nell'astratto molto concrete 

45 minuti fa, ShamanArt ha scritto:

Ma certo! Io ho vissuto per più di 5 anni in uno stato di unità ed era più simile ad un innamoramento e una passione verso questo sentire. Stati che hai nominato te solo bagliori fugaci simili a flash. Il resto è stato come osservare le increspature sulla superficie del mare, e da lì ho intuito e ci sono arrivato col pensiero. Quello che dici te è un altra cosa, ho mal inteso io pardon. L unico stato carino che ho raggiunto in maniera lucida è stato comprendere e unificare il concetto di energia con il concetto di coscienza, se tutto è energia allora tutto è coscienza. L atman e il senso di essere ovunque solo con le sostanza psichedeliche. Ci vuole molta energia per fare sta roba eh. Lol

Edited by Karver
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3 ore fa, ShamanArt ha scritto:

Ma certo! Io ho vissuto per più di 5 anni in uno stato di unità ed era più simile ad un innamoramento e una passione verso questo sentire. Stati che hai nominato te solo bagliori fugaci simili a flash. Il resto è stato come osservare le increspature sulla superficie del mare, e da lì ho intuito e ci sono arrivato col pensiero. Quello che dici te è un altra cosa, ho mal inteso io pardon. L unico stato carino che ho raggiunto in maniera lucida è stato comprendere e unificare il concetto di energia con il concetto di coscienza, se tutto è energia allora tutto è coscienza. L atman e il senso di essere ovunque solo con le sostanza psichedeliche. Ci vuole molta energia per fare sta roba eh. Lol

Ah, bene, in un certo senso. Io sono pro, penso che alcune persone (ma solo alcune) ne possono trarre davvero dei benefici. 

Non che poi certe esperienze vadano ricercate sempre e comunque tramite sostanze, un po' perchè sono a tutti gli effetti stati indotti artificialmente (e dovrebbero accadere in modo spontaneo, tramite progressiva trasformazione interiore) e un po' perchè comunque, in uno stato alterato di coscienza non c'è la possibilità di cogliere in pieno l'esperienza, con totale lucidità. 

Almeno credo, non le ho mai provate in realtà, ma già con sostanze leggere mi sono resa conto che non si è lucidi. 

2 ore fa, Karver ha scritto:

anche lavarsi per esempio i denti è illuminazione

 

Svetasvara Upanishad, IV, IV, 10

😂

Edited by Freya
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