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L'illuminazione non esiste


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7 ore fa, cincin ha scritto:

Non credo che nella massima di Lao Tsu si intenda la depressione quella che deve essere curata, quella grave, insomma.

Ad ogni modo, Eckart Tolle si illuminò "grazie" alla depressione da cui era affetto e che lo fece pensare più volte al suicidio. Lui riconobbe il tempo presente, riconobbe il Testimone, la Consapevolezza, chiamiamolo come vogliamo. Quella Consapevolezza che non è il nostro io, esattamente come nei bambini piccoli; solo che loro non ne sono consapevoli.

NOTA DEL MODERATORE: questo topic nasce con gli OT del seguente topic:

https://www.cosenascoste.com/topic/2113-la-depressione-lansia-e-la-serenità/

-----------

Mi meraviglio come tu possa credere a Eckart Tolle 😁 uno che si è fatto i soldi con i creduloni che gli hanno creduto 😶 ovviamente anche in riferimento a Osho 

Non esiste nessuna illuminazione come la intendi tu, non esistono gli.illuminati come li intendi tu , sono solo baggianate e fregature  New Age , che non hanno nulla a che fare con il buddismo. 

Ancora con questa favola che i bambini piccoli non hanno io, già a un anno possono subire dei traumi non risolvibili e che li segnano per tutta la vita.

Io ad esempio ho sviluppato la paura dell'abbandono a 4 anni, mia madre ha fatto finta di avermi lasciato all'asilo 😶 e me lo ricordo benissimo, e la maestra mi ha riconsegnato a mia madre dicendole di riprovarci l'anno successivo, ma non prima di avermi fatto un pianto inconsolabile prima di rivedere mia madre 😐 Ovviamente nonostante avessi 4 anni,  ricordo chiaramente questo episodio, e da adulto ho manifestato la paura dell'abbandono con attacchi di panico, che solo adesso quasi a 40 anni ne sto uscendo,  e non ti sto a raccontare tutto 😑 Oggi non si fa così all'asilo, il distacco dalla madre deve essere graduale e consapevole, il bambino non deve traumatizzarsi con stupidi scherzi come quello che a suo tempo fece con me mia  madre che non era andata via veramente, ma si era nascosta  con la complicità della maestra  😔

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i bambini sognano ma nei sogni si può morire e andare in situazioni di sbando

morire nel senso che si può essere schiavi di dissociazione prodotta dai sogni stessi

per capire se si può uscire da un sogno bisogna fare come dice la scienza moderna

ovvero guardare a sinistra tutto il vissuto e praticare l'autocontrollo

l'illuminazione per come la vedo io è solo una forma di consapevolezza profonda dove si è a contatto con il silenzio

nel lingnaggio tolteco si parla di intento e conoscenza silenziosa

ci vogliono anni per addestrare l'uomo a tenere ferma la realtà

perchè quando ero più giovane e vedevo documentari di cronaca li guardavo senza stancarmi mai ed ero lucido

questa è illuminazione per te? I toltechi la chiamano lucidità ed è il secondo nemico dell'uomo

poi viene il potere poi viene la vecchiaia

tolle non so cosa abbia fatto ma io ho provato anche a piangere di notte

non mi è successo mai niente

niente o nessuno ti regala lo stato di grazia senza sacrifici o atti volontari

 

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23 ore fa, Freya ha scritto:

Guarda che l'io non è solo la roba che parla in testa. Il neonato ha un corredo emotivo niente male. Certo che ha l'io, è puro io. Prova a tenere un neonato da solo quando non vuole e te ne accorgi.

Il neonato ha tutto il centro di gravità spostato nella madre, da cui non riesce a percepirsi separato (ma solo la madre), ed è emotivamente e materialmente dipendente.

È una metafora usata da Gesù per indicare il regno dei cieli, ma la madre, tecnicamente, nel regno dei cieli è Dio.

 

Che io sappia solo il neonato alle prime settimane/mesi dalla nascita, non è consapevole di sé, delle sue sensazioni, pensieri e emozioni. Mentre quando comincia a piangere versando lacrime 😔 è finito il periodo di essere senza io, e questo si verifica già prima di compiere un anno. Ad esempio mio nipote piangeva con le lacrime a 11 mesi (ma probabilmente lo faceva già prima) in seguito ad una colica, provava già quindi dolore mentale ed era rattristato 😥 

 

20 ore fa, Freya ha scritto:

Non vorrei risultare pesante, ma la bodhi (illuminazione) è proprio un'altra cosa, e non è possibile tradurla con il termine consapevolezza, tant'è che il nirvana non viene descritto.

Quello di cui si parla qui è un training mentale (cercare di essere presenti) che può risultare più o meno utile per l'ansia e la depressione, i quali però vanno affrontati, appunto, a livello psicologico e non con aforismi o autoconvinzioni.

Lo dico solo perché mi sembra giusto mettere la questione nella prospettiva corretta e troppo spesso noto che c'è una grande confusione su questi temi.

Assolutamente controproducente fare pratiche di livello più elevato quando si è in presenza di patologie mentali. Potrebbero perfino peggiorare.

 

È tipo dal 2007 che cerco di fargli capire questo a @cincin ma non c'è verso 😑 ovviamente dopo 16 anni lei per prima non ha ancora  raggiunto l'illuminazione 😁 

Le sue convinzioni nascono dopo avere letto 2 libri di Osho e il potere di adesso di Eckart Tolle 😐😶😐 

Edited by tornado
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Tornado scrive:

"È tipo dal 2007 che cerco di fargli capire questo a @cincin ma non c'è verso 😑 ovviamente dopo 16 anni lei per prima non ha ancora  raggiunto l'illuminazione 😁 

Le sue convinzioni nascono dopo avere letto 2 libri di Osho e il potere di adesso di Eckart Tolle 😐😶😐 "

 

Commento:

Vuoi illuminarla te?

🤭

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13 ore fa, tornado ha scritto:

Che io sappia solo il neonato alle prime settimane/mesi dalla nascita, non è consapevole di sé, delle sue sensazioni, pensieri e emozioni. Mentre quando comincia a piangere versando lacrime 😔 è finito il periodo di essere senza io, e questo si verifica già prima di compiere un anno. Ad esempio mio nipote piangeva con le lacrime a 11 mesi (ma probabilmente lo faceva già prima) in seguito ad una colica, provava già quindi dolore mentale ed era rattristato 😥 

Il neonato piange subito, spesso appena nato. Il fatto che non ne sia consapevole non c'entra niente con l'essere illuminati e nemmeno con l'essere senza io. Molte persone vivono senza consapevolezza di alcune loro tendenze, che magari emergono col tempo. Non significa che ne sono privi, ma solo che lavorano a un livello non percepibile (inconscio). Altri perdono del tutto la consapevolezza di sè col tempo, magari per malattie degenerative o psichiatriche, oppure hanno ritardi mentali importanti. Anche in questo caso non c'entra nulla l'essere senza io, o essere illuminati. Anzi, è il contrario. 

 

13 ore fa, tornado ha scritto:

È tipo dal 2007 che cerco di fargli capire questo a @cincin ma non c'è verso 😑 ovviamente dopo 16 anni lei per prima non ha ancora  raggiunto l'illuminazione 😁 

Le sue convinzioni nascono dopo avere letto 2 libri di Osho e il potere di adesso di Eckart Tolle 😐😶😐 

Ma queste persone, a mio parere eh, diffondono idee errate. Ora, non che io abbia letto molto di Tolle e Osho  (giusto degli estratti), ma quello di cui parla cincin è nè più nè meno che un blando ricordo di sè nell'insegnamento gurdjieffiano, ed è anche annoverato tradizionalmente fra i vari stati meditativi possibili. L'emersione di un testimone che osserva i pensieri, le emozioni e le sensazioni è una fase, che una volta consolidata permette, eventualmente (ma molto di rado), di accedere a stadi di conoscenza (illuminazione) superiori. 

Per farci un'idea di cosa siano, possiamo leggere le descrizioni degli stadi inferiori al nirvana, perchè questi sono stati descritti. Il samadhi, ad esempio, consisterebbe nella percezione (permanente o alternata) della non-separazione fra soggetto e oggetto. Ovvero si vive riconoscendo continuamente la realtà ultima, che è perfetta unità, e non è una immaginazione mentale, ma uno stato percettivo concreto. 

Da ciò derivano moltissime conseguenze, ovviamente. 

La fase stessa di emersione del testimone non è una passeggiata di salute, anzi. Viene detto che quando emerge diventi un fiorellino sorridente alla vita, ma ciò è piuttosto ridicolo. Il testimone osserva tutti gli automatismi interiori ed è assolutamente spietato, perchè il suo lavoro non è accondiscendere, ma trasformare. Quindi durante la fase di osservazione, se svolta con umiltà e intelligenza, emergono tutte le deformazioni interne, le ombre. Queste devono essere riconosciute e, in un certo senso, sacrificate, quando sono totalmente inutili al percorso. Quando non è possibile oppure sono in qualche modo utili, devono essere controllate. Sacrificio e controllo permettono di accedere a livelli più elevati di energia. Già da questo si comprende la complessità del lavoro su di sè. 

La cosa abbastanza triste, che ho osservato io personalmente seguendo diverse persone, è che durante questa fase, molti credono di essere risvegliati perchè nel momento in cui concentrano l'attenzione sul testimone, si ritrovano senza pensieri e senza emozioni. "Mi metto ad osservare ma sparisce tutto", una frase sentita decine di volte. Ciò non accade perchè all'improvviso tutte le proprie deformità decidono di immolarsi, ma piuttosto perchè porre un distacco fra gli io (ego frammentario) e il testimone, per alcuni è quasi impossibile. Non hanno sufficiente energia per centrarsi nell'osservatore, non esiste una sostanza diversa da quella degli automatismi, e la mente, per non entrare in totale contraddizione, li fa sparire dal livello percepibile. 

Stare in questo stato, sicuramente, porta dei benefici. Che per un po' di tempo spariscano tutte le negatività, le ansie, i pensieri attorcigliati ecc, è in qualche modo benefico, anche perchè per alcune persone ciò rappresenta l'unico stadio raggiungibile possibile. Quindi perchè dovrebbero farne a meno?

Io ad esempio non direi mai a una persona che sperimenta questo e sta bene con sè stessa che sta sbagliando. Ma se ritiene che questa sia l'illuminazione, secondo me deve darsi una sonora svegliata, anche perchè entra in un circolo vizioso pesante, alimentando la propria superbia e autoingannandosi. 

 

Edited by Freya
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il mondo si divide in due: chi pensa di essere illuminato e...chi non lo è!

Di solito, chi non lo è è contento di non esserlo mentre chi pensa di esserlo,spesso preferirebbe  non esserlo.

Me l'ha detto ridendo  un uccellino stamattina, poi ha aggiunto:.............(omissis)

L'unica illuminazione che  questa Terra dà a chi le appartiene ...è quella elettrica.

Per il resto, o uno è in Grazia di Dio o .......(omissis) 

Edited by passworld
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Io non ho mai asserito che l'illuminazione non esiste a prescindere, ma non è quella nel contesto di cui @cincin parlava nell'altra discussione, ma per me il titolo può rimanere così 🤗

3 ore fa, Freya ha scritto:

Il neonato piange subito, spesso appena nato. Il fatto che non ne sia consapevole non c'entra niente con l'essere illuminati e nemmeno con l'essere senza io. Molte persone vivono senza consapevolezza di alcune loro tendenze, che magari emergono col tempo. Non significa che ne sono privi, ma solo che lavorano a un livello non percepibile (inconscio). Altri perdono del tutto la consapevolezza di sè col tempo, magari per malattie degenerative o psichiatriche, oppure hanno ritardi mentali importanti. Anche in questo caso non c'entra nulla l'essere senza io, o essere illuminati. Anzi, è il contrario. 

 

Ma queste persone, a mio parere eh, diffondono idee errate. Ora, non che io abbia letto molto di Tolle e Osho  (giusto degli estratti), ma quello di cui parla cincin è nè più nè meno che un blando ricordo di sè nell'insegnamento gurdjieffiano, ed è anche annoverato tradizionalmente fra i vari stati meditativi possibili. L'emersione di un testimone che osserva i pensieri, le emozioni e le sensazioni è una fase, che una volta consolidata permette, eventualmente (ma molto di rado), di accedere a stadi di conoscenza (illuminazione) superiori. 

Per farci un'idea di cosa siano, possiamo leggere le descrizioni degli stadi inferiori al nirvana, perchè questi sono stati descritti. Il samadhi, ad esempio, consisterebbe nella percezione (permanente o alternata) della non-separazione fra soggetto e oggetto. Ovvero si vive riconoscendo continuamente la realtà ultima, che è perfetta unità, e non è una immaginazione mentale, ma uno stato percettivo concreto. 

Da ciò derivano moltissime conseguenze, ovviamente. 

La fase stessa di emersione del testimone non è una passeggiata di salute, anzi. Viene detto che quando emerge diventi un fiorellino sorridente alla vita, ma ciò è piuttosto ridicolo. Il testimone osserva tutti gli automatismi interiori ed è assolutamente spietato, perchè il suo lavoro non è accondiscendere, ma trasformare. Quindi durante la fase di osservazione, se svolta con umiltà e intelligenza, emergono tutte le deformazioni interne, le ombre. Queste devono essere riconosciute e, in un certo senso, sacrificate, quando sono totalmente inutili al percorso. Quando non è possibile oppure sono in qualche modo utili, devono essere controllate. Sacrificio e controllo permettono di accedere a livelli più elevati di energia. Già da questo si comprende la complessità del lavoro su di sè. 

La cosa abbastanza triste, che ho osservato io personalmente seguendo diverse persone, è che durante questa fase, molti credono di essere risvegliati perchè nel momento in cui concentrano l'attenzione sul testimone, si ritrovano senza pensieri e senza emozioni. "Mi metto ad osservare ma sparisce tutto", una frase sentita decine di volte. Ciò non accade perchè all'improvviso tutte le proprie deformità decidono di immolarsi, ma piuttosto perchè porre un distacco fra gli io (ego frammentario) e il testimone, per alcuni è quasi impossibile. Non hanno sufficiente energia per centrarsi nell'osservatore, non esiste una sostanza diversa da quella degli automatismi, e la mente, per non entrare in totale contraddizione, li fa sparire dal livello percepibile. 

Stare in questo stato, sicuramente, porta dei benefici. Che per un po' di tempo spariscano tutte le negatività, le ansie, i pensieri attorcigliati ecc, è in qualche modo benefico, anche perchè per alcune persone ciò rappresenta l'unico stadio raggiungibile possibile. Quindi perchè dovrebbero farne a meno?

Io ad esempio non direi mai a una persona che sperimenta questo e sta bene con sè stessa che sta sbagliando. Ma se ritiene che questa sia l'illuminazione, secondo me deve darsi una sonora svegliata, anche perchè entra in un circolo vizioso pesante, alimentando la propria superbia e autoingannandosi. 

 

 

Io rimango convinto che  il "testimone" 👀 di cui parla @cincin  non è reale, ma è solo e sempre la mente che osserva sé stessa 😌 illudendosi ed ingannandosi di essere altro dalla mente e quindi diversa da sé stessa, ed è sempre quello che le è contestato. Non esiste una stato di illuminazione collocato nello spazio e nel tempo, e non esistono illuminati come si sono autoproclamati tali Osho 😌😌 e Tolle 🤗🤗  Piuttosto l'illuminazione va vista come una profezia dello stato ultimo, permanente e definitivo  dell'individuo, quindi irraggiungibile, l'individuo stesso "scompare" e non è presente nell'illuminazione 😁 Ma cincin continua da decenni 😶 ad affermare e confermare che l'illuminazione sia un evento spazio-temporale misurabile e quantificabile, che un attimo prima si era spenti ed un attimo dopo ci si è illuminati 😑 Invece l'illuminazione va vista come evento ultimo che accadrebbe/non accadrebbe all'individuo, senza quindi individuarne il momento o istante preciso (tipo come si fa per la Venuta del Figlio dell'uomo)  ma si deve uscire dallo.spazio e dal tempo, l'illuminazione non apparterrebbe al nostro mondo a 4 dimensioni 😐 non è realizzabile ad un certo punto dell'esistenza terrena. 

Le menti umane sono tutte uguali in linea di massima, vedi i santi della Chiesa Cattolica che scambiavano le paralisi del sonno con le vessazioni demoniache. Una biodiversità mentale sarebbe stata individuata nelle persone definite autistiche, che in passato si credeva e pensava che avessero un deficit mentale, oggi si può affermare che invece sono mediamente più intelligenti della maggioranza delle persone,  e che non sarebbero loro a non comprendere noi,  ma saremmo noi a non comprendere loro 😔 i cosiddetti geni incompresi 😟  

 

Edited by tornado
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4 minuti fa, tornado ha scritto:

Io non ho mai asserito che l'illuminazione non esiste a prescindere, ma non è quella nel contesto di cui @cincin parlava nell'altra discussione, ma per me il titolo può rimanere così 🤗

 

Io rimango convinto che  il "testimone" 👀 di cui parla @cincin  non è reale, ma è solo e sempre la mente che osserva sé stessa 😌 illudendosi ed ingannandosi di essere altro dalla mente e quindi diversa da sé stessa, ed è sempre quello che le è contestato. Non esiste una stato di illuminazione collocato nello spazio e nel tempo, e non esistono illuminati come si sono autoproclamati tali Osho 😌😌 e Tolle 🤗🤗  Piuttosto l'illuminazione va vista come una profezia dello stato ultimo, permanente e definitivo  dell'individuo, quindi irraggiungibile, l'individuo stesso "scompare" e non è presente nell'illuminazione 😁 Ma cincin continua da decenni 😶 ad affermare e confermare che l'illuminazione sia un evento spazio-temporale misurabile e quantificabile, che un attimo prima si era spenti ed un attimo dopo ci si è illuminati 😑 Invece l'illuminazione va vista come evento ultimo che accadrebbe/non accadrebbe all'individuo, senza quindi individuarne il momento o istante preciso (tipo come si fa per la Venuta del Figlio dell'uomo)  ma si deve uscire dallo.spazio e dal tempo, l'illuminazione non apparterrebbe nel nostro mondo a 4 dimensioni 😐 non è realizzabile ad un punto dell'esistenza terrena. 

Le menti umane sono tutte uguali in linea di massima, vedi i santi della Chiesa Cattolica che scambiavano le paralisi del sonno con le vessazioni demoniache. Una biodiversità mentale sarebbe stata individuata nelle persone definite autistiche, che in passato si credeva e pensava che avessero un deficit mentale, oggi si può affermare che invece sono mediamente più intelligenti della maggioranza delle persone,  e che non sarebbero loro a non comprendere noi,  ma saremmo noi a non comprendere loro 😔 i cosiddetti geni incompresi 😟  

 

Vabbè, Tornado, tu puoi credere quello che ti pare. Per te è impossibile, per me è un'esperienza appannaggio di pochissimi. Certamente in nessun caso può essere assimilata a certe descrizioni che si leggono nel web, e su questo possiamo convenire tranquillamente entrambi. 

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Correggerei solo una cosa che ha detto tornado:" non è reale, ma è solo e sempre la mente che osserva sé stessa 😌 illudendosi ed ingannandosi di essere altro dalla mente e quindi diversa da sé stessa". 

 

È proprio quello il punto, finché si è identificati con la mente non può accadare qualcosa di dverso. Ma il fine ultimo delle pratiche orientali, mettici anche i discorsi di Tolle, osho quello che vuoi, danno istruzioni proprio su questo: come calmare la mente, fermare il dialogo interiore,la presenza, il momento presente, il non attaccamento etc.. Se ci sta questa roba anche il testimone è difficile che emerga, in quell ammasso di disordine, caos e spazzatura di tutti i tipi( false credenze, pregiudizi, convinzioni errate, reattività ,ecc.). Il punto è proprio questo: è "l'isolarsi" in senso buono dal mondo poiché il mondo non aiuta per niente a didisinteficarsi dalla mente e liberarsi di tutta la cacca. È come se tira una folata di vento sperando di sollevarsi in aria, con le zavorre appese al corpo... Lo vedo difficile. 

Ricordo una frase proprio di osho mi pare che diceva tipo: la mente è una discarica e produce molta spazzatura, una cosa del genere.

E forse a togliere lo scetticismo generale o il fatto che bisogna per forza credere a qualcosa"perché lo dice tizio e per me tizio ha più credibilità perché si avvicina più al modello di realtà che sperimento allora il resto non ci dò molto credito" e cose genere, a togliere questo è solo un atto di volontà a mettere in discussione tutto quello che ci passa per la testa, tutto quello che quella vocina nella testa ci dice da anni e anni magari senza neppure dubitare se quello che dica sia vero o meno. Anche perché.. È proprio dal condizionamento che quella vocina si è modellata poi e si è instaurato un certo dialogo, con sé stessi prima e poi verso quello che chiamiamo mondo. 

L illuminazione, che poi sto termine m'ha pure stufato, passa direttamente dallo sperimentare su sé, in prima persona, cosa è quello e cosa non è. Non ci sono vie, maestri e robe varie, ma solo qualcosa che puoi avere la fortuna di sperimentare semplicemente per grazia (perché in molti la considerano così), con lo sforzo consapevole oppure non riuscire a sperimentarla. In quei casi l' unica strada è la tua esperienza, la strada che te percorri. Nessuno può veramente svegliarti se non sei già sveglio te o almeno che la persona non incominci a mettere in discussione tutto ciò cui credeva essere vero. 

Edited by ShamanArt
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"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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l'illuminazione può avvenire solo quando si rivede la vita a ritroso

bisogna analizzare la totalità di se stessi da diverse prospettive

uno può decidere tutto della vita

di sognare

di risvegliarsi

di isolarsi sulle montagne

sta all'indivuo scegliere cosa è meglio

ad esempio io qualche mese fa mi feci una lista di cose da rivivere e mi riportai a fermare il tempo

non è importante avanzare nel proseguo del miglioramento per stare in mezzo agli altri esseri umani che spesso sono più beceri di altri esseri viventi

si può anche fare una semplice selezionando le emozioni che si vogliono vivere 

io preferisco cantare e suonare la chitarra

 

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Ci sono aspetti della personalità che vogliono vivere al buio,altre nella penombra e altre ancora alla luce.

Ne hanno il diritto mentre ogni persona ha il diritto e il dovere di capirlo e gestirlo.    

Io ho trovato così il mio  mondo e orizzonte di viaggio  mantenendovi un posto tutto mio dove non è mai entrato, non entra e non entrerà mai niente e nessuno.

 

Edited by passworld
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23 ore fa, tornado ha scritto:

 

Io rimango convinto che  il "testimone" 👀 di cui parla @cincin  non è reale, ma è solo e sempre la mente che osserva sé stessa 😌 illudendosi ed ingannandosi di essere altro dalla mente e quindi diversa da sé stessa, ed è sempre quello che le è contestato.

 

 

Anche io penso che, in questi casi, sia la mente che osserva la mente.

Si prova un sollievo immediato, quello si, ma, a parer mio, non è il sollievo dalla sofferenza il fine che si dovrebbe perseguire,  cosa che moliti ''maestri'' pubblicizzano; bisognerebbe impararci a stare nella sofferenza con la stessa serenità con cui ci si sofferma in altro.

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Il 16/7/2023 at 12:17, Freya ha scritto:

Vabbè, Tornado, tu puoi credere quello che ti pare. Per te è impossibile, per me è un'esperienza appannaggio di pochissimi. Certamente in nessun caso può essere assimilata a certe descrizioni che si leggono nel web, e su questo possiamo convenire tranquillamente entrambi. 

Io dico di più, l'illuminazione può appartenere a tutti o a nessuno 😁 non è mai del singolo individuo, a maggiore ragione di coloro che si autoproclamano illuminati come hanno fatto Osho e Tolle 😐😶😐

L'illuminazione non può mai essere un fatto singolare, in questo modo non avrebbe ragione di esistere. E soprattutto non si può ritenere l'illuminazione come un evento nello spazio-tempo, sarebbe assurdo e paradossale 😌 

38 minuti fa, malia ha scritto:

Anche io penso che, in questi casi, sia la mente che osserva la mente.

Si prova un sollievo immediato, quello si, ma, a parer mio, non è il sollievo dalla sofferenza il fine che si dovrebbe perseguire,  cosa che moliti ''maestri'' pubblicizzano; bisognerebbe impararci a stare nella sofferenza con la stessa serenità con cui ci si sofferma in altro.

Infatti quando ad Osho lo hanno sbattuto in galera, si è rincoglionito 😐 

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Forse dovremmo definire l'espressione ''illuminazione''.

 

Secondo me non si può definire ''illuminazione'' anche una semplice intuizione/deduzione  che nasce dall'osservazione del proprio stato psico/fisico/emotivo/mentale.

Edited by malia
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non so perchè ma mi trovo sempre d'accordo con malia

il discorso è il seguente 

illuminazione che significa? Beatificarsi dopo aver viaggiato in maniera profonda? Se è così bisogna prendersi delle sfide

e le sfide si trovano cercandosi collegamenti

quando una persona è malata mentalmente prende psicofarmaci per collegare i neuroni

 

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Il termine illuminazione viene sempre idealizzato, specialmente per coloro che la vedono come una meta lontana quasi irraggiungibile. 

Invece è semplice : la persona illuminata è la persona che si è ritrovata. Uno si chiederebbe cosa vuol dire ritrovarsi. Ritrovarsi di fronte alla vita, nuda senza schermi di mezzo, senza filtri, senza pregiudizi, senza il mondo che si aveva davanti. Tu e la vita. Ed il senso di stupore, di meraviglia, di bellezza, della vastità e del mistero che si prova fà sorgere un sentimento d'amore, e non l'amore romantico sentimentale ma un senso di unità che ti fà sentire di appartere a qualcosa di piu grande, di più bello, di più reale rispetto a quello che si provava prima. Qualcosa che capisci bene che è reale perché lo puoi sentire, lo puoi toccare. Lì c'è vita, c'è senso, e quando si trova quel senso lo si percepisce nell'aria, dappertutto in tutto quello che è intorno che c'è un disegno armonico. In realtà questo linguaggio può comprenderlo solamente il cuore. Gesù lo aveva detto questo. Aveva detto anche: "qualcuno ti dirà che il regno di dio è qua o che è là, ma non è né quà né là ma dentro te."

Poi non ci credo neanch'io che esiste qualcuno illuminato, non puoi stare tutta la vita sotto il lampione, certo ormai sai ma è un processo non lineare, ci sono delle fasi, dei cicli.

È comunque tornado c hai azzeccato: sì, l illuminazione E' un evento fuori dallo spazio-tempo, avoja. Ma non quello fuori quello dentro! La spazio infinito e il non-tempo. Se si vuole fare un viaggio nello spazio non ci serve una navicella per sollevarsi al di sopra dell'atmosfera, della gravità terrestre? Eh, quella navicella in molti la chiamano anima. 

P. S. Comunque mi sembra cé anche chi insegna ad allenare lo stupore proprio per questo motivo, risvegliare i sensi assopiti.

Mo rivojo il tempo che ho sprecato per scrive tutte ste parole. 

Edited by ShamanArt
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"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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17 ore fa, malia ha scritto:

Forse dovremmo definire l'espressione ''illuminazione''.

 

Secondo me non si può definire ''illuminazione'' anche una semplice intuizione/deduzione  che nasce dall'osservazione del proprio stato psico/fisico/emotivo/mentale.

Sono d'accordo, e probabilmente è meglio attingere dalla tradizione, invece di inventarsi le cose, o almeno, io la vedo così. 

Descrivere l'illuminazione, o meglio, il Nirvana, è di fatto impossibile, perchè normalmente viene indicato soltanto ciò che non è, ma si possono trovare degli estratti che ci aiutano a comprenderne qualche caratteristica.

"Quando un monaco ha compreso ciò che è sorto, e non ha più brama alcuna per questa o altre vite, attraverso la scomparsa di ciò che è sorto, egli non va più incontro a nuove esistenze"

(Itivuttaka (Sutta Piṭaka)

"Realtà, Conoscenza, Infinito sono Brahman. Nel mondo delle cose periture: nome, forma, tempo, spazio, causalità; quello che non perisce é l’Imperituro. Colui che dimora eternamente anche al di la del nome, della forma, del tempo-spazio e della causalità, e che viene designato con la parola Quello, ha nome Atman supremo. Io non posso esser scorto sotto le forme dello spazio, del soffio vitale e altre limitazioni. Sono libero dalla forma, dal nome e dall’azione. Sono il Brahman, fatto di Esistenza, Coscienza e Beatitudine. Questa é la Reale Scienza” (Sarvasara Upanishad)"

“Questo supremo Brahman, atman universale, immensa dimora di tutto ciò che esiste, più sottile di ogni cosa sottile, costante: in verità é te stesso, perché Tu sei Quello” (Kaivalya Upanishad, I, 16).

 

Non è quindi un meravigliarsi, non è un riconoscere sè stesso, ma un riconoscersi nell'atman universale, non è semplicemente l'essere testimone della mente, ma estinguere le brame. 

Si è "immensa dimora di tutto ciò che esiste", ovvero cessa la sensazione di separazione con tutto, e tutto è compreso in sè stessi. 

Dunque qualche indicazione c'è, e come dicevo prima, anche la descrizione di uno stato limite, come il samadhi, credo possa essere utile. 

In tutta onestà, e parlo ovviamente per me stessa, dopo decenni di pratiche, esperienze, scoperte, progressiva conoscenza, penso di aver scalfito soltanto la superficie di questa immensità. Ma non è questione di idealizzarlo, piuttosto di essere sinceri con sè stessi. A me pare piuttosto chiaro, chi può dire di aver estinto le brame (completamente e in serenità)? Chi può veramente dire "io sono quello"? Qui intendo, fra noi 4 gatti, poi fuori non so, ma visto la media delle persone che girano, siamo messi piuttosto male.

A me vengono i brividi quando leggo "l'illuminazione è un riconoscersi", "è un meravigliarsi", "è l'essere testimoni", mi sembrano frasi di chi non ha la minima idea di quello che dice, una grottesca minimizzazione della realizzazione più alta dell'essere umano, che per loro può avvenire così, una mattina, quando ti alzi e vai sul cesso a contemplare le mattonelle annoiato da te stesso, o carico positivamente. 

Boh. 

 

Edited by Freya
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Bisognerebbe capire che l'illuminazione non è un fatto che accadrebbe nel cervello delle persone ☺️ come sponsorizzano Osho e Tolle (entrambi falsi profeti) come se subissero una sorta di elettroshock 😐 

Purtroppo se uno nasce quadro, non può morire tondo ☺️ 

Edited by mystery1967
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Comunque posso anche andare. Una volta qui dissi che dio è un campo elettromagnetico e gli utenti mi presero in giro.

Se ti dicessi di studiare le bobine per capire come funzioni mi prenderesti per scemo.

Ciao, addio. 

 

16 ore fa, tornado ha scritto:

Bisognerebbe capire che l'illuminazione non è un fatto che accadrebbe nel cervello delle persone ☺️ come sponsorizzano Osho e Tolle (entrambi falsi profeti) come se subissero una sorta di elettroshock 😐 

Purtroppo se uno nasce quadro, non può morire tondo ☺️ 

Ma porca miseria.. Ma perché uno che non crede nelle obe, nei viaggi astrali, dice che l illuminazione non esiste però ha come foto del profilo l immagine di un maestro asceso. Mah.. Siete forti eh

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"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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6 minuti fa, ShamanArt ha scritto:

Comunque posso anche andare. Una volta qui dissi che dio è un campo elettromagnetico e gli utenti mi presero in giro.

Se ti dicessi di studiare le bobine per capire come funzioni mi prenderesti per scemo.

Ciao, addio. 

Il fatto è che tornado non ha mai letto queste:

https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/il-giardino-di-albert/Il-cervello-mistico-9869104.html

 

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.neuroscienze.net/un-centro-divino-nel-cervello/&ved=2ahUKEwjWz4vv8piAAxXzg_0HHariAP8QFnoECCsQAQ&usg=AOvVaw1PR0frW4B-kChCdCJfwqB4

DIO È NEL CERVELLO AMICI MIEI, ANCHE NEL CERVELLO DEGLI ATEIII E NON SI PUÒ TOGLIERE!!!

Oddiooo, mi scompiscio...dalla gioia: questa discussione è una delle più illuminanti, lo dico sul serio!!!

 

Edited by passworld
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"Srotolò il serpente attorcigliato su sé stesso che dormiva alla base e lo fece rizzare sù e ciò che era sotto ora è sopra, e ciò che era disgiunto ora è unito." 

"S'immerse all'interno della vasca riponendo totale fiducia nel potere della piena opera.
Nel vento e nel suo farsi moto;
Nella terra e nella sua conduttività;
Nel fuoco e nel suo calore;
Nell'acqua e nel suo essere corrente. 
Intonó un canto e dalla parola fu trasportato e con solenne attesa si dispose a ricevere i doni e la grazia offerti dal calice del suo stesso altare. 
Di unico suono tutto il tempio si rivestì e la grande divinità si sollevò in cielo. Così mise i suoi abiti, e colmo di regalità salutó il popolo in segno di rispetto e gratitudine, e verso l'orizzonte pregno d'immortalità si ridiresse."

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Bisogna dire una cosa: il cervello umano non è quella meravigliosa e perfetta macchina che si pensa.

Con questo non voglio certo svalutarlo, voglio dire che un mix di biochimica ed elettricità che  funziona bene durante il giorno con alti e bassi funzionali impercettibili.

Quindi ha bisogno del sonno notturno per  rinvigorire  i suoi neuroni.

Oltre a questo, ha componenti che è bene sapere: endorfine,recettori delle droghe pesanti e del cannabinolo e aree mistiche. 

Se uno lo sa  ...."speriamo che se la cavi" !

 

 

Edited by passworld
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13 ore fa, passworld ha scritto:

Il fatto è che tornado non ha mai letto queste:

https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/il-giardino-di-albert/Il-cervello-mistico-9869104.html

 

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.neuroscienze.net/un-centro-divino-nel-cervello/&ved=2ahUKEwjWz4vv8piAAxXzg_0HHariAP8QFnoECCsQAQ&usg=AOvVaw1PR0frW4B-kChCdCJfwqB4

DIO È NEL CERVELLO AMICI MIEI, ANCHE NEL CERVELLO DEGLI ATEIII E NON SI PUÒ TOGLIERE!!!

Oddiooo, mi scompiscio...dalla gioia: questa discussione è una delle più illuminanti, lo dico sul serio!!!

 

Anche io mi scompiscio di risate a vedere questi ricercatori impegnati nella ricerca di Dio nel cervello. E' proprio vero che il saggio indica la Luna e lo stolto guarda il dito.

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Secondo Hegel, la materia esprime e realizza lo Spirito Universale.

San Francesco vede e trova Dio nelle sue creature e in tutto ciò che esiste 

Quindi....anche il cervello esprime e realizza lo Spirito Universale,

Dio è anche nel cervello.

Io non ci vedo niente di strano.

Scherzavo sul fatto che Atei e agnostici se lo portano dietro volenti o nolenti.

I credenti facciano poi attenzione a non fare coincidere Dio con quanto espresso solo dal loro cervello, essendo quella un' 'espressione limitata e,in parte  condizionata!! 

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ma qua non si parla almeno per me della ricerca di un divino o qualcosa

quello che provo a fare io è a trovare una stabilità d'umore di base per poi viaggiare nei mondi di coscienza

ovvero la sintassi è questa

uscire da una realtà e trovarsi in un'altra

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