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Parassitismo mentale e forme aliene


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La responsabilità dei pensieri e delle azioni è sempre del soggetto.

Detto questo però, le influenze in questo mondo sono tantissime.

Interne ed esterne.

Tra le interne, abbiamo frammenti e blocchi di memoria inseriti negli umani da altri umani a loro 'insaputa'; abbiamo pensieri e progetti subconsci che l'uomo non sa di possedere ma sono suoi; abbiamo attività reattive ovvero reazioni automatiche mai pianificate e volute precedentemente; abbiamo il riflesso degli aspetti della realtà che gli umani hanno attratto indirettamente; abbiamo un sapere innato inscritto del DNA ancora non elaborato, nel bene e nel male.

Tra le esterne in teoria c'è di tutto (il regime, 'eggregore', 'spiriti') ma praticamente non c'è niente perché nessuno ci può obbligare a credere in una cosa, a pensare in un certo modo, e nessuno può ipnotizzarci veramente, se la 'protezione' contro interferenze funziona correttamente. Del resto, se esistono entità che suggeriscono azioni distruttive ugualmente esistono entità che suggeriscono azioni costruttive (equilibrio). Nemmeno 'Dio' si permette di imporre agli uomini qualcosa che rifiutano, figuriamoci allora il 'Diavolo' con i suoi agenti. Per essere schiavizzati o manipolati o sfruttati è necessario il consenso e la compartecipazione.

Niente è casuale, ma noi abbiamo il potere e il diritto di dire NO a qualsiasi tipo di interferenza esterna. Il 'problema' sta nel desiderare di essere condotti dal primo venuto chi sa dove e per quale scopo; l'uomo sceglie a volte/ spesso di scendere di livello. Nessun ente dall'esterno può fermare tale decisione interna.

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  • 2 weeks later...

Esistono molte forme di manipolazione della volontà altrui e di condizionamento mentale, @Karver, una per tutte è la PNL, la programmazione neurolinguistica ampiamente utilizzata da una propaganda intellettualmente scorretta che lavora per indurre emozioni nella popolazione per riuscire a bypassare la razionalità, inducendo al consumo di certi prodotti o all'accettazione di idee, e questo È parassitismo bello e buono, ma prima vorrei capire a quale realtà di parassitismo ti riferisci esattamente. 

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gabriel ti ha risposto

le forme di parassitismo sono quelle forze esterne al campo di consapevolezza che prosciugano l'essere che le sta subendo portandolo all'esaurimento delle energie proprie

per dirla in parole povere è come il demonio delle culture religiose

io nel 2006 giocai sul pc a un gioco di ruolo si chiamava blue dragon il ritorno del male

e c'erano villaggi con chiese infestate dal male

è un po' questo 

Edited by Karver
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  • 3 weeks later...
Il 11/5/2023 at 19:26, Karver ha scritto:

credete ancora possibile che le nostre azioni siano dovute in gran parte ad assoggettazioni esterne quindi a realtà predatorie?

E' tutto frutto del caso o è premeditato?

L'unica assoggettazione dell'uomo che io riconosco é la sua mente e quindi la società. Perché se ti fai influenzare dalla società ti stai facendo influenzare dalla mente. La cosa non è premeditata perché (quasi) tutti sono assoggettati; é lo scotto che dobbiamo pagare per essere diventati uomini.

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Ma, in pratica, come fu possibile? È tutto molto strano ma d'altronde non è
che stiamo parlando della planimetria di una casa ma di qualcosa che è strano
per definizione. Don Juan come un ipnotista entra nel modello del mondo di
Castaneda, nei suoi interessi (l'etno-botanica) presentandosi a lui nel modo in
cui lui può percepirlo: un indio, un umile ma “senza macchia” raccoglitore di
piante sacre. Poi gli si rivelerà un brujo, uno stregone, infine un veggente, un
Nagual di un lignaggio esoterico tolteco. E da questa nuova prospettiva tutto
quello che era stato raccontato precedentemente era ovviamente un
imbroglio, era un insegnamento per il “lato destro”. Nel frattempo nel “lato
sinistro” Castaneda addirittura interagiva con altri seguaci e compagni di don
Juan. La Gorda, la donna Nagual, il “terribile” Silvio Manuel, Vicente ma
quando tornava nel lato destro se ne dimenticava.
Un ragguaglio pratico lo abbiamo sempre dalla introduzione di The Fire from
Within: «Avevo contatti con loro solo in stato di consapevolezza intensa,
perciò nella mia vita normale non riuscivo a ricordarli in alcun modo. Dopo
sforzi inauditi, giunsi a ricordare che mi incontravo sempre con loro in
maniera quasi rituale. Cominciavo arrivando in macchina a casa di don
Genaro, in un paesino del Messico meridionale. Immediatamente si univa a
noi don Juan e poi tutti e tre ci dedicavamo a porre in atto le lezioni per il
lato destro (...)»
E fin qui siamo all’apprendistato da stregone dell’antropologo Castaneda che
avvenne tra il 1969 e il 1973 descritto in A Separate Reality (1971), Journey
to Ixtlan (1973) e Tales of Power (1974). Quello che sostanzialmente è il
Castaneda rimasto nell'immaginario collettivo di cui ci siamo occupati finora.
Ma parallelamente, scopriamo che nello stesso periodo accadeva che: «(...)
Dopo un pò don Juan mi faceva cambiare livello di consapevolezza e io li
portavo entrambi in macchina in un paese vicino, più grande, dove don Juan
e don Genaro abitavano con gli altri loro compagni veggenti.
Ogni volta che io entravo in uno stato di consapevolezza intensa non finivo
mai di meravigliarmi della differenza esistente fra i miei due stati. Mi
sembrava che mi si fosse sollevato un velo dagli occhi, come se prima fossi
stato parzialmente cieco e ora potessi vedere bene.»
E questa vita nel lato sinistro gli sarà ricordata dai compagni veggenti in TheSecond Ring of Power (1977) dando di fatto il via a questa nuova serie di libri
e insegnamenti. È un vortice metanarrativo, in cui vi è una storia nella storia
di una storia che a sua volta è una Mise en abyme. Da The Second Ring of
Power in poi vi è quindi un’ ulteriore svolta nella letteratura Castanediana:
don Juan era un Nagual e cioè l'appellativo del un leader di un lignaggio
esoterico di veggenti toltechi che si muove da secoli in dimensioni oltre il
conosciuto. Ci si accede con l'ipnosi, che più che altro è una deipnosi dalla
socializzazione. Sarà forse per questo che in questa fase della letteratura di
Castaneda, vengono usate tecniche ipnotiche per narrare di questa ipnosi...
Una meta-narrazione a ritroso che è già di per sé ipnosi. Tocca citare ancora
Milton Erickson, introducendo già fin d’ora il volume 2 di quest’opera
(L’ipnosi ericksoniana di don Juan): «Tutto è ipnosi, l'ipnosi non esiste». In
altri termini don Juan lo ripete in continuazione.

https://www.docdroid.net/o3K8SA4/carlos-castaneda-ricapitolazion-giano-bellona-pdf#page=44

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  • 1 month later...

Mio zio diceva:"se capisci con la mente quello che i tuoi piedi vogliono levarsi di torno, prendere a calci, calpestare e poi buttare..., ignorare o incontrare, diventi un uomo libero!"

"Sempre che capisci i piedi!"dicevo io e lui: "I piedi prima di tutto, poi altri due posti che puoi capire anche da solo!"

Aveva ragione, ha ragione, avrà sempre ragione!

 

 

 

 

 

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