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Qual è la tua teoria sulla realtà?


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31 minuti fa, Zagor ha scritto:

Bingo 

 

 

Ovvero come buttare nel water secoli di filosofia occidentale sull'Essere e l'esistere, insieme a decine di migliaia di esperienze mistiche e capolavori della filosofia orientale.

Naturalmente tutta questa gente che ha discusso per migliaia di anni della natura della realtà non ci aveva mai pensato: il sole è giallo, il cielo è blu, la mucca fa mu e la realtà è tutto ciò che si percepisce coi 5 sensi. Il resto sono pippe di gente scema, tipo quegli strani individui che stanno sempre seduti e dicono cose assurde su una tizia di nome maya.

 

Edited by Freya
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38 minuti fa, Freya ha scritto:

Ovvero come buttare nel water secoli di filosofia occidentale sull'Essere e l'esistere, insieme a decine di migliaia di esperienze mistiche e capolavori della filosofia orientale.

Naturalmente tutta questa gente che ha discusso per migliaia di anni della natura della realtà non ci aveva mai pensato: il sole è giallo, il cielo è blu, la mucca fa mu e la realtà è tutto ciò che si percepisce coi 5 sensi. Il resto sono pippe di gente scema, tipo quegli strani individui che stanno sempre seduti e dicono cose assurde su una tizia di nome maya.

 

Infatti! 

Cos'è la filosofia? 

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7 minuti fa, Zagor ha scritto:

Vedi! E il cielo continua ad essere blu e l'acqua bagnata! 

Vedi? I koan sono fatti per confondere e distinguere gli aspiranti ricercatori: una parte crederà che la natura della realtà sia un semplice resoconto nudo e crudo di ciò che si percepisce, un'altra capirà che l'apparente superficialità dei koan ha il compito di mostrare che la natura della realtà non si coglie con ragionamenti, ma è oltre la mente, e dunque, oltre gli organi percettivi e l'elaborazione sensoriale.

 

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15 minuti fa, Freya ha scritto:

Vedi? I koan sono fatti per confondere e distinguere gli aspiranti ricercatori: una parte crederà che la natura della realtà sia un semplice resoconto nudo e crudo di ciò che si percepisce, un'altra capirà che l'apparente superficialità dei koan ha il compito di mostrare che la natura della realtà non si coglie con ragionamenti, ma è oltre la mente, e dunque, oltre gli organi percettivi e l'elaborazione sensoriale.

 

La realtà è immediatamente disponibile per tutti nel presente, senza bisogno che ci sia un maestro a trasmetterla, indicarla, o insegnarla. 

Nella nostra esperienza di vita terrena nulla è più pubblico della stessa realtà. 

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2 minuti fa, Zagor ha scritto:

La realtà è immediatamente disponibile per tutti nel presente, senza bisogno che ci sia un maestro a trasmetterla, indicarla, o insegnarla. 

Nella nostra esperienza di vita terrena nulla è più pubblico della stessa realtà. 

Chissà come mai esistono innumerevoli punti di vista sulla realtà , e creature che percepiscono la realtà in modo differente da noi.

Non c'è nulla di più soggettivo della realtà sperimentata. La realtà oggettiva è un'altra cosa.

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12 minuti fa, Freya ha scritto:

Chissà come mai esistono innumerevoli punti di vista sulla realtà , e creature che percepiscono la realtà in modo differente da noi.

Non c'è nulla di più soggettivo della realtà sperimentata. La realtà oggettiva è un'altra cosa.

È vero l'intelletto punta a costruire modelli di realtà. 

I koan possono aiutarti a superare certe definizioni 

"prefabbricate" di essa, ma ciò che voglio dirti è che il filosofare non sempre è utile, anzi a volte può essere anche dannoso. 

Edited by Zagor
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7 minuti fa, Zagor ha scritto:

È vero l'intelletto punto a costruire modelli di realtà. 

I koan possono aiutarti a superare certe definizioni 

"prefabbricate" di essa, ma ciò che voglio dirti è che il filosofare non sempre è utile, anzi a volte può essere anche dannoso. 

Su questo sono d'accordo al 100%.

Il rifiuto della speculazione intellettuale non dovrebbe condurre alla superficialità però, o a un'elaborazione della realtà in chiave prettamente sensoriale.  Sono entrambe due modi di approcciarsi alla verità in chiave soggettiva. Una è tipica di chi vive nella mente e l'altra tipica di chi vive nelle sensazioni (soggettive) del corpo.

Edited by Freya
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37 minutes ago, Zagor said:

La realtà è immediatamente disponibile per tutti nel presente, senza bisogno che ci sia un maestro a trasmetterla, indicarla, o insegnarla. 

Nella nostra esperienza di vita terrena nulla è più pubblico della stessa realtà. 

Hai dimenticato due categorie degli umani che vanno per la maggiore: gli (auto)ipnotizzati e malati, entrambi hanno grosse difficoltà a vedere la realtà che vedi tu perciò hanno inventato i mistici insegnanti profeti etc così nessun bipede viene perso per strada, mica devono convincere qualcuno di qualcosa. Libri, incontri, conferenze, tutorial e culti religiosi sono una cura per gli ipnotizzati e per i malati.

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21 minuti fa, Freya ha scritto:

Su questo sono d'accordo al 100%.

Il rifiuto della speculazione intellettuale non dovrebbe condurre alla superficialità però, o a un'elaborazione della realtà in chiave prettamente sensoriale.  Sono entrambe due modi di approcciarsi alla verità in chiave soggettiva. Una tipica di vive nella mente e l'altra tipica di vive nelle sensazioni (soggettive) del corpo.

Ok, iniziamo ad essere più vicini. 

Come diceva Cincin per osservare la realtà non bastano solo i sensi, ma anche altri strumenti come per osservare il macro o il micro, vedi i batteri. 

Dannoso il filosofare su alcuni pensieri esistenziali come "cosa ci faccio a questo mondo"? o "non servo a nulla" e così via, possono indurre a pensare di essere inutili e in casi estremi come soggetti particolarmente deboli, al punto di pensare al suicidio.

Ma se ti tiro un pugno in faccia puoi filosofare quando vuoi, il livido non sparirà. Per questo dico che le due visioni vanno "mescolati" in un cocktail equilibrato per raggiungere, o provare a farlo una buona visione. 

Edited by Zagor
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17 minuti fa, Zagor ha scritto:

Ok, iniziamo ad essere più vicini. 

Come diceva Cincin per osservare la realtà non bastano solo i sensi, ma anche altri strumenti come per osservare il macro o il micro, vedi i batteri. 

Dannoso il filosofare su alcuni pensieri esistenziali come "cosa ci faccio a questo mondo"? o "non servo a nulla" e così via, possono indurre a pensare di essere inutili e in casi estremi come soggetti particolarmente deboli, al punto di pensare al suicidio.

Ma se ti tiro un pugno in faccia puoi filosofare quando vuoi, il livido non sparirà. Per questo dico che le due visioni vanno "mescolati" in un cocktail equilibrato per raggiungere, o provare a farlo una buona visione. 

L'intelletto è uno strumento di cui io, personalmente, non farei a meno. Certamente la mente va saputa padroneggiare, e questo è quasi impossibile senza un lavoro interiore ben fatto.

Le funzioni motorie, istintive, proprie della nostra macchina biologica, servono anche quelle, anzi, sono indispensabili, ma non possono essere d'aiuto nella descrizione della realtà.

L'intelletto e le funzioni istintive e motorie non possono definire la realtà oggettiva, nemmeno se mescolati. Danno solo un resoconto individuale e bizzarro.

Ci sono altre funzioni per cogliere la realtà oggettiva. Il problema è che normalmente non funzionano. E quindi la maggior parte dell'umanità, compresi gli "spirituali" ripiega su ciò che conosce e usa abitualmente: l'intelletto, il corpo con le sue funzioni, le emozioni. Ciò che ne esce è un quadro caotico di opinioni e nessuna verità.

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22 ore fa, Freya ha scritto:

L'intelletto è uno strumento di cui io, personalmente, non farei a meno. Certamente la mente va saputa padroneggiare, e questo è quasi impossibile senza un lavoro interiore ben fatto.

Le funzioni motorie, istintive, proprie della nostra macchina biologica, servono anche quelle, anzi, sono indispensabili, ma non possono essere d'aiuto nella descrizione della realtà.

L'intelletto e le funzioni istintive e motorie non possono definire la realtà oggettiva, nemmeno se mescolati. Danno solo un resoconto individuale e bizzarro.

Ci sono altre funzioni per cogliere la realtà oggettiva. Il problema è che normalmente non funzionano. E quindi la maggior parte dell'umanità, compresi gli "spirituali" ripiega su ciò che conosce e usa abitualmente: l'intelletto, il corpo con le sue funzioni, le emozioni. Ciò che ne esce è un quadro caotico di opinioni e nessuna verità.

Direi di sì, la "via" è accettare che le nostre conoscenze sono limitate, imparare ad usarle senza eccedere nell'una ne nell'altra visione, può essere la cosa più saggia. 

 

22 ore fa, G.a.b.r.i.e.l ha scritto:

Hai dimenticato due categorie degli umani che vanno per la maggiore: gli (auto)ipnotizzati e malati, entrambi hanno grosse difficoltà a vedere la realtà che vedi tu perciò hanno inventato i mistici insegnanti profeti etc così nessun bipede viene perso per strada, mica devono convincere qualcuno di qualcosa. Libri, incontri, conferenze, tutorial e culti religiosi sono una cura per gli ipnotizzati e per i malati.

La nostra mente è fondamentalmente dualistica, e questa divisione ci porta una sorta di falsa "zona confort", ma la consapevolezza immediata spesso si attiva prima che la logica possa subentrare. 

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1 hour ago, Zagor said:

la consapevolezza immediata spesso si attiva prima che la logica possa subentrare.

Viene però disattivata in tanti e la ricerca di una sorgente spesso è il tentativo di tornare umani, di annullare la modifica subìta durante l'infanzia. E siccome "dio è spirito" (dicono), cercano là. Esiste un rischio per coloro che vanno oltre il visibile/ l'apparente. E il rischio per coloro che rifiutano ovvero non considerano tale "dimensione". Chi guarda oltre, lo fa perché è la sua missione in questo spaziotempo non ne può fare a meno. Chi non guarda oltre, non è per pigrizia ma perché non si fida delle proprie capacità e teme di finire in un labirinto, giustamente. Il rischio di chi va oltre, è di interpretare le opinioni come fossero esperienze - quando ad esempio per troppo stress e a lungo andare si smette di cercare la verità per cominciare ad adeguarsi a una qualche ideologia anche autoprodotta. Più comodo. Pochi di loro si spingono fino in fondo con l'iniziale entusiasmo e l'energia di partenza.  Il rischio di chi non va oltre è di non conoscere una parte della realtà (quindi tra l'altro di non poter affrontare il regime) e di dover discutere con quelli che dicono "di sapere". Che poi è tutto da dimostrare. Le persone "spirituali" non necessariamente hanno inquadrato la realtà meglio del salumiere sotto casa e delle persone semplici, si possono perdere gli uni come gli altri. Avere successo nella ricerca è molto raro. La dualità/ separazione è l'àncora di salvezza immaginaria un po' per tutti quando non si trova l'alternativa, "o questo o quello".

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21 minutes ago, lois said:

fosse tutta un'illusione?

Che la 'realtà' vissuta sia un'illusione, per me è fuor di dubbio - per quanto riguarda l'uomo ordinario, e non solo. La domanda è: la vera realtà dove sta? In un altro spazio? In un altro tempo? In un'altra dimensione? In un altro stato di coscienza? Non basta ipotizzare senza portare indizi.

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è vero che la realtà è tutto ciò che esiste, i koan e bla bla bla

ma se i maya e i toltechi messicani non iniziavano a studiarla finivano per essere massacrati dai conquistadores spagnoli

infatti la realtà va studiata, va capita

va compresa

va conosciuta

va sperimentata

e va divulgata

 

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