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mystery1967

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  1. Non si può arrivare alla verità passando per la realtà; bisogna comprendere i limiti della realtà, cioè tutto il processo del pensiero. J.Krishnamurti
  2. Si hai ragione, finchè si sta “dentro” e si viene mollati difficilmente si avrà la forza di superare il momento anzi si rimane in attesa del ripensamento da parte del narcisista (il circolo vizioso). Alla fine si diventa ciechi, accettando tutto senza opporre alcuna resistenza per non deludere ulteriormente il proprio “carnefice” e meritare il “perdono”. E’ vero, una volta usciti fuori di propria volontà, quando si riaccende “la luce” è tutta un'altra cosa: “vedi” tutto e diventa facile tagliare ogni tipo di contatto e si inizia a stare bene a vedere tutto sotto un altra luce. Quello che poi varia a seconda dei soggetti è il “decorso” completo del disintossicamento. Confermo che dopo questo tipo di esperienze subentra un senso di “appagamento” della propria condizione di solitudine: la quiete dopo la tempesta; difficilmente viene in mente di rimettersi in gioco perché gli equilibri effettivamente raggiunti rischiano di venire stravolti. Si rischia di rinchiudersi in questo “stato di quiete” però è questo forse il momento in cui si possono fare delle scelte liberi da ogni condizionamento emotivo e forti dell’esperienza acquisita. D’ora in poi non ci si può più svendere a nessuno.
  3. SI, parlo per esperienza personale in quanto ho subito il narcisismo patologico "al femminile". Se ne esce fuori con la propria volontà fino ad un certo punto, in apparenza si supera con il tempo ma come hai detto rimane una sorta di "disturbo post-traumatico" che non si riesce a controllare. Avviene un vero e proprio cambiamento della propria personalità nell'affrontare nuove esperienze, anche contro la propria volontà. Forse vivendone altre "positive" nel tempo potrebbero smaltire le scorie traumatiche lasciate dal vissuto di un rapporto-malato, ma non è detto che questo accada. Ti assicuro però che non si ritorna ad essere ciò che si era prima, se ne resta comunque profondamente cambiati e per certe cose direi anche in meglio in quanto riesci a valutare le varie situazioni senza farti travolgere dall'emotività che un tempo aveva il controllo. Si diventa più razionali.
  4. Il soggetto vittima del narcisista patologico è comunque spesso una persona sensibile, buona d'animo che cerca sempre di risolvere ogni tipo di controversia perchè nel suo inconscio "crede" candidamente al rapporto e non vede la tossicità che ha invaso il suo "essere", il circolo vizioso che ha rovinato la propria armonia interiore. Per la vittima riuscire a disintossicarsi (se ci riesce) è soltanto un bene, ma ne uscirà diverso, profondamente cambiato. La propria emotività svanisce quasi del tutto, subentra una sorta di distacco verso una nuova esperienza, si diventa "vuoti" dentro oltre che difficile riacquistare quella sicurezza che il narcisista patologico gli ha demolito via via nel tempo. Se la vittima riesce poi a "ripartire", inconsciamente alcune caratteristiche del narcisista patologico si possono ripresentare nei suoi comportamenti: alla fine ha come "assorbito" questa sorta di meccanismo finendo a provocare del male a chi si avvicina, senza volerlo.
  5. Quanto meglio conoscerete voi stessi, tanto più c'è in voi chiarezza. La conoscenza di sé non ha mai termine - non si arriva ad alcun conseguimento tangibile, ad alcuna conclusione. E' come un fiume infinito. Man mano che lo studio di sé procede e va sempre più in profondità, si trova la pace. Soltanto quando la mente è tranquilla - attraverso la conoscenza di sé e non attraverso un'autodisciplina imposta - solo allora, in quella tranquillità, in quel silenzio, la realtà può venire alla luce. J.Krishnamurti
  6. Le auto le ho guardate bene e sono tutte attuali è una comunissima foto fatta lato passeggero. Non vedo foto di Sant’Agata dei goti che tra l’altro conosco benissimo. Un tavolo con un sigaro potrebbe essere ovunque.
  7. Forse non ho capito bene io ma nella foto di una “città casertana del 10009” e relativo tramonto io noto comunissime automobili della nostra epoca incolonnate. Non vedo la “città in provincia di Benevento del 4009”, sarei curioso di sapere qual’e’. Credo siano necessarie prove più concrete, finora non ce ne sono state.
  8. Le idee non sono la verità; la verità è qualcosa che deve essere sperimentata direttamente, di momento in momento. J. Krishnamurti
  9. Coloro che non hanno trovato la loro vera ricchezza, che è la gioia radiosa dell'Essere e la pace profonda e incrollabile che l'accompagna, sono mendicanti, anche se possiedono una grande ricchezza materiale. Cercano all'esterno scampoli di piacere o appagamento, conferme, sicurezza o amore, mentre hanno dentro di sé un tesoro che non soltanto include tutte queste cose ma è infinitamente più grande di tutto ciò che il mondo possa offrire. E. Tolle
  10. Definire il concetto del "nulla” è complesso e può essere affrontato secondo diversi punti di vista, provo a definirlo a modo mio. “Il nulla” di fatto è definito dal pensiero e quindi riferito al proprio Ego. “Il nulla” è tutto ciò che non è percepibile dal proprio “essere coscienti” e viene liberamente interpretato in base alle proprie convinzioni. Nel momento in cui facciamo ciò non si sta sperimentando “il nulla” ma una proiezione creata da noi stessi: è la mente che cerca di definire in cerca di risposte. “Il nulla” può essere paragonato ad uno stato di “non pensiero” e di non fisicità. In questo caso non potrà mai essere rappresentato come un luogo in quanto si resterebbe sempre nel campo del conosciuto, al limite una ipotetica condizione in cui viene a cessare il nostro “Essere”: può essere tutto e niente. Alla fine al nulla viene associato lo stato di non esistenza, la morte ed è per questo che ci spaventa: la paura del non conosciuto. Il nulla viene interrotto dalla nostra nascita e riprende al momento del nostro ultimo respiro.
  11. "Vedete, voi non siete stati educati a stare da soli. Andate mai a fare una camminata per conto vostro? È molto importante uscire da soli, sedersi sotto un albero, da soli, senza nessun libro, senza nessuna compagnia e osservare una foglia che cade, ascoltare lo scorrere dell'acqua, il canto dei pescatori, osservare il volo di un uccello e i vostri stessi pensieri che si rincorrono nello spazio della mente. Se siete capaci di stare da soli e osservare queste cose, allora scoprite ricchezze che nessun governo può tassare, che nessuna entità umana può corrompere, e che non potranno mai essere distrutte." J. Krishnamurti
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