mystery1967

Non potevo più vivere con me stesso. E in questo sorse una domanda: chi è questo io che non può vivere con sé? Cos’è il sé? Mi sentii attirato dentro il vuoto. Non sapevo allora che ciò che stava accadendo era che la mente, con la sua pesantezza, i suoi problemi, che vive tra un passato insoddisfacente e un futuro pieno di paure, era crollata. Si era dissolta. Il giorno dopo mi svegliai e regnava una grande pace. C’era pace, perché non c’era un io. Solo un senso di presenza o di essere, solo un osservare e guardare. Eckhart Tolle

Nel momento in cui inizi a osservare la parte di te che pensa, si attiva un livello superiore di consapevolezza. Allora comprendi che esiste un vasto regno di intelligenza oltre il pensiero e che quest’ultimo ne è solo un aspetto minore. Comprendi anche che le cose che contano davvero (la bellezza, l’amore, la creatività, la gioia, la pace interiore) sorgono al di là della mente. E inizi a risvegliarti. Eckhart Tolle

1 Sei uomo donna o *? Uomo 2 segno zodiacale? Scorpione 3 colore preferito? Nero 4 un tuo difetto Troppo buono 5 due pregi Molto paziente, modestia 6 un tuo difetto in ammmore Un tempo troppo appiccicoso, ora forse il contrario… 7 un tuo pregio in ammore Fedele 8 quale caratteristica fisica proprio non ti attira? Nessuna in particolare, evito comunque gli eccessi 9 e quale/quali caratteristiche ti attraggono fisicamente? Semplicità nei lineamenti, non troppo magra e tutto ben distribuito. Comunque con il passare degli anni e con l'esperienza mi attrae più ciò che c'è nella testa, piuttosto che il fisico. 10 baci: occhi aperti o chiusi? Chiusi 11 sei geloso/a/*? Un tempo tantissimo ora moderatamente 12 cosa pensi di un partner geloso/a/*/y/z? Aiuto! Mi manca l’aria 13 di subito qui e adesso qualcosa di carino Love Love Love 14 sai esultare come Peter pan? (, quello del film, non mister pace all'anima sua) Non lo so, non ricordo il film 15 a proposito di film: il tuo preferito in assoluto? Al di là dei Sogni 16 sei tipodacane, tipodagatto, o tipodaqualcos'altro? Gattoso 17 il tuo utente CN preferito/a/*/xyz Non ne ho 18 una cosa che vorresti mangiare ma non puoi Nulla di particolare, diciamo evito ciò che mi può far male… almeno cerco 19 il tuo gusto della pizza preferita Qualsiasi basta che sia base rossa con mozzarella e rigorosamente fina. 20 la tua canzone preferita Tante e per i più sconosciute, non “subisco” la musica: me la vado a cercare io. Comunque per citarne una conosciuta: “In the air tonight” versione originale anno 1981 21 fatti una domanda, datti una risposta In che senso? Ok, passiamo alla domanda di riserva….

Secondo me ci sono due realtà, una "quella che è " e l'altra quella che ci costruiamo noi: i nostri pensieri, il nostro modo di essere, tutto ciò che siamo unito all'interazione con il prossimo. Realtà Consapevole e realtà "egoica". Centrandosi nelle cosidette "interferenze mentali" si inquina la Realtà Consapevole che, pur rimanendo presente, lascia cosi il posto all'operato dell'ego. Seguendolo ci "dimentichiamo" temporaneamente di "ciò è" per un tempo interminabile se non riusciamo a centrarci nella nostra interiorità. Silenzio interiore ed osservazione sono le condizioni che possono favorire il manifestarsi della Realtà Consapevole. Cambia solo il modo in cui si affronta la realtà in cui si vive che, di base, è principalmente neutra.

Oggi/Adesso. Questo momento è quello che conta. Questo momento è l'essenza della vita. - O. Fonseca -

Io tornerei volentieri a rivivere la seconda metà degli anni ‘70, tutto mi sembrava “magico”: la spensieratezza di essere bambino, le giornate interminabili ma mai noiose, lo stare sempre in mezzo alla strada con gli amici e divertirsi con poco. La semplicità della vita, l’emozionante attesa dei “grandi cambiamenti epocali” che il 2000 avrebbe portato, l’assenza di tutta questa dipendenza dalla tecnologia di oggi che ci sta sempre più “disumanizzando”. Mi manca tanto e rivivrei molto volentieri la Società di quell’epoca, che aveva si dei problemi ma che era sicuramente migliore di adesso. Potrei arrivare anche agli anni ‘80 ma dopo, anno dopo anno tutto si è irrimediabilmente rovinato.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia di vestire un colore nuovo, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso. Muore lentamente, chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore, chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. Martha Medeiros

"La gente spesso definisce impossibili cose che semplicemente non ha mai visto" Al di là dei sogni