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  • Ci sono mille modi per definire la Consapevolezza, quello stato di meditazione che l’uomo cerca di rincorrere da sempre per far cessare la sua infelicità. E ci sono mille modi per definirla perché essa non può essere definita e per poter sapere di cosa si tratta la si deve sperimentare.

    Ma allora perché definirla? Perché perdere tempo in una impresa già fallimentare in partenza?

    Perché in qualche modo si cerca di dare delle indicazioni come in un gioco in cui, grazie a degli indizi, bisogna trovare un oggetto nascosto. Ecco, potremmo dire che la Consapevolezza è un oggetto nascosto e le definizioni sono gli indizi per poterlo trovare. E’ una caccia al tesoro, in definitiva, perché trovare la Consapevolezza è come trovare un tesoro, e anzi, molto più di un tesoro. Perché un tesoro, per quanto grande sia, prima o poi finisce, mentre la Consapevolezza non finirà mai, perché essa è l’Esistenza e come può finire l’Esistenza?

    Può finire il mondo materiale, fisico, perché esso può essere distrutto, ma l’Esistenza non può finire perché essa non è fisica, non è materiale e ciò che non è materiale è eterno.

    E allora cominciamo col dare una prima definizione: la Consapevolezza è immateriale e per tanto è eterna.

    E da questo punto di vista la Consapevolezza può essere paragonata allo Spirito, perché anche esso è eterno; e infatti per me Consapevolezza e Spirito sono la stessa cosa, solo che lo Spirito ha i connotati del divino, mentre la Consapevolezza è di matrice non divina; il primo appartiene ai soli credenti mentre la seconda a tutti.

    Essere Consapevoli vuol dire anche essere nel tempo presente, perché solo il presente è eterno ed è l’unica dimensione che Esiste; passato e futuro in realtà non Esistono perché essi sono solo nella mente e tutto ciò che è nella mente non Esiste.

    Come avrete notato ho scritto la parola Esiste, maiuscolo, e questo per mettere in risalto che per esistenza intendo qualcosa che E’ in questo momento, e solo nel presente le cose Sono; l’albero E’ in questo preciso istante, e questo istante è il presente che appena pronunciato già non Esiste più.

    E allora quando dico che il presente Esiste e il passato e il futuro non esistono, voglio dire che il presente è tangibile, osservabile, udibile, gustabile, odorabile; ma la stessa cosa non può essere detto del passato e del futuro, perché essi non possono essere percepiti coi 5 sensi, e possono essere “visti” solo con la mente. E quando si “vede” con la mente, dove per vedere con la mente intendo il pensare, si è o nel passato o nel futuro: il primo non Esiste più e il secondo ancora non Esiste.

    Ciò che Esiste, ciò che ha esistenza, è solo il tempo presente e allora, un’altra definizione di Consapevolezza può essere il vivere nel presente, quel piccolo spazio tra passato e futuro al di fuori del tempo. Talmente piccolo che non può definirsi spazio e che in realtà è un punto, perché lo spazio richiama automaticamente il tempo, mentre il presente è al di fuori del tempo perché è eterno.

    Autore: @cincin

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