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Cara, Cosa c'è di buono stasera? Insetti


lupus

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dal blog https://21bites.it/blogs/blog/edible-insects-flour

"Nel lungo percorso dell’homo sapiens, l’agricoltura è un fenomeno tutto sommato recente. Tra le prime colture addomesticate dall’uomo ci sono sicuramente i cereali, spesso questi venivano ridotti in polvere con pietre e mortai, ma già millenni donne e uomini si erano messi in testa che ridurre le cose in polvere fosse conveniente.

Miglior digeribilità, più semplice stoccaggio e una più lunga conservazione, i vantaggi erano davvero molti. Bastava poi aggiungere un pochetto d’acqua e tutto ricambiava forma di nuovo, il gioco era presto fatto.
Nei secoli sono stati centinaia i prodotti che l’uomo ha provato a ridurre in polvere. Non solo semi, anche ossa, minerali e altri derivati di origine vegetale.
Oggi siam qui a parlare di insetti che diventano farina. Vedrete, il risultato sarà un prodotto duttile e in grado di superare le resistenze del più scettico degli assaggiatori; ma andiamo con ordine.
Intanto abbiamo detto farina di insetti, ma quali?
Gli insetti più spesso impiegati nella produzione di farina sono: grilli, cavallette e tenebrionidi (larve di tenebrio molitor e di alphitobius diaperinus).
Dal punto di vista della produzione le farine di insetti sono composte da animali disidratati e poi ridotti in polvere per mezzo di processi meccanici. Durante il processo lo scarto è quasi zero, tutto il corpo dell’animale diventa farina, non si butta via nulla. Siam sempre a ripetere che gli insetti sono una fonte di proteine ecosostenibile, e quindi lo ripetiamo anche qua. Mettetevelo per bene in testa: pochissime emissioni, pochissima superficie di suolo coinvolto per l’allevamento e pochissima acqua necessaria per la crescita degli animali. Ecco l’abbiamo detto di nuovo, sono imbattibili da questo punto di vista.
Scendendo invece sul fronte nutrizionale quello che si nota subito è l’elevatissimo contenuto di proteine; ma non solo, c’è tanto altro. Fibre (fondamentali per una corretta digestione) e un bilancio lipidico fantastico: molti grassi insaturi (quelli che fanno bene, oleico e linoleico) e pochi grassi saturi (quelli che invece fanno infartare). Vitamine e minerali come potassio, ferro e fosforo chiudono il cerchio.
Inoltre la farina di insetti non contiene glutine ed è quindi adatta anche per le persone che non possono, o non vogliono, mangiarne.
“Si, va bene tutto, ma vuoi dirci come si mangiano queste benedette farine?”
Hai ragione mio puntiglioso amico immaginario, ecco qua un po’ di consigli pratici.
Partiamo da un postulato molto semplice: puoi aggiungere farina di insetti in tutte le preparazioni dove useresti già della farina di cereali. Di base è una questione di creatività. Nell’impasto della pizza, per fare delle crêpes, nelle tagliatelle che nonna ti ha insegnato a tirare col mattarello.
Un consiglio utile è quello di mantenersi tra il 10 e il 20% di farina di insetti rispetto al totale: vuoi fare un impasto da un chilo? Prova con 800 grammi di farina di frumento e 200 di farina di cavallette. Il limite del 20% non è da considerare come insormontabile. Diciamo però che più si andrà oltre questa soglia e più il risultato potrebbe, visti gli alti valori nutrizionali del prodotto, apparire come un pochetto pesante; io vi ho avvisato, poi vedete voi, alla fine son gusti…
Un altro suggerimento interessante è rivolto a tutte le persone sportive, agoniste o dilettanti, che seguono una dieta iperproteica. Dico a voi, vi ho visto mangiare cose terribili senza battere ciglio pur di poter raggiungere le grammature di proteine che vi eravate prefissati. Consumare ogni anno centinaia di petti di pollo di dubbia provenienza e preparare bibitoni di polverine tutt’altro che rassicuranti. Non sarebbe meglio fare colazione con dei pancake che contengono un pochetto di farina insettosa inzuppati di sciroppo d’acero? No?
Ma il gusto? Di che sanno queste farine? La risposta è una: dipende. Dipende dalla specie di insetto e dipende dall’alimentazione degli animali. Quello che possiamo dire è di non immaginare sapori strani e inadatti alla stragrande maggioranza dei palati. Delicatezza con note di frutta secca, un po’ mandorla, un po’ pinoli.
Le barriere che ci separano dal consumare questi prodotti sono tutte mentali, il cibo del futuro è a portata di click. Se vi va provate, vi garantiamo che non ne rimarrete delusi, e chissà che non piacciano anche alla nonna le tagliatelle di grilli… ok, magari diteglielo dopo che le ha mangiate…"
 
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Presto sarà l'unica alternativa sostenibile alla carne, come ampiamente previsto. Chi non può rinunciare all'animale morto nel piatto si prepari. Per quel che mi riguarda l'unica speranza è che continui ad esistere anche la farina normale, perché non ho nessuna intenzione di rinunciare alla mia dieta vegetariana per mangiare grilli e larve. 

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La verità è che probabilmente i ricchi potranno continuare a mangiare costolette d' agnello o fiorentine al sangue, mentre alla plebe verrà riservato un frugale pasto a base di grilli, locuste e larve, tutto un fattore di piramide sociale 

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3 minuti fa, lupus ha scritto:

La verità è che probabilmente i ricchi potranno continuare a mangiare costolette d' agnello o fiorentine al sangue, mentre alla plebe verrà riservato un frugale pasto a base di grilli, locuste e larve, tutto un fattore di piramide sociale 

Questo è poco ma sicuro.

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Il 26/1/2023 at 16:20, lupus ha scritto:

La verità è che probabilmente i ricchi potranno continuare a mangiare costolette d' agnello o fiorentine al sangue, mentre alla plebe verrà riservato un frugale pasto a base di grilli, locuste e larve, tutto un fattore di piramide sociale 

Non penso che l:animale nel piatto può indicare, un'alimentazione più sana e equilibrata, comunque io di mio odio già le uova figurati il resto, cioè qualcosa del fottuto maiale rimarrebbe'') bhoo. Ma non mi mangerei i panini al tonno la mattina o i cosi che si mangiano i palestrati, ma neanche masticare cose che sono fatte chi sa dove. Oppure gli insetti, non li mangerei, io neanche, al posto della pizza non puoi mangiare la carne,.

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Il 26/1/2023 at 16:20, lupus ha scritto:

La verità è che probabilmente i ricchi potranno continuare a mangiare costolette d' agnello o fiorentine al sangue, mentre alla plebe verrà riservato un frugale pasto a base di grilli, locuste e larve, tutto un fattore di piramide sociale 

Comunque preferisco il cornetto, adesso lo hanno fatto; che non deve lievitare. La sera prima già devi sapere che ti svegli presto e che lo mangi....lo prendi dal freezer e lo butti nel forno preriscaldato ventilato, che per avere un fornetto così, ben piazzato in cucina, oltre al forno normale, non so perché, devi aver mangiato solo cornetti a vita. Però con il miele e la marmellata.

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4 minuti fa, Topper ha scritto:

Trovo disgustosa solo l'idea di poterli vedere nel piatto....

ma qualcuno li ha provati?

Cioè ora vogliono commercializzare gli insetti come alimenti ma qualcuno li comprerà ?

Se si trattasse di comprarli apposta, pochi li comprerebbero, almeno all’inizio.

Ma se questo tipo di farina dovesse essere conveniente per chi produce cibi industriali, potremmo ritrovarli un po’ ovunque nelle liste di ingredienti che nessuno legge mai, dentro biscotti, pasta, dolcini, barrette proteiche.

Ho letto che per chi è allergico ai crostacei potrebbe essere rischioso, ma lo è in generale perché non è un cibo al quale siamo abituati e potrebbe svilupparsi una sensibilizzazione a qualcuna delle molecole di questi insetti.

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Ok, anche io ho letto che per esempio negli USA mischiano già farine di insetti a farine normali in alcune barrette snack, magari di quelle da discount, perchè costano poco e rendono bene.

Ma in Europa, e specialmente in Italia, dove siamo più attenti a cosa mangiamo sarà diverso, cioè provate ad immaginare se un produttore infilasse farina di insetti in qualche prodotto, si spargerebbe subito la voce e nessuno lo comprerebbe più.

Poi qualcuno che compra queste schifezze lo si trova sempre, ma intendo dire che la vedo dura da noi vederli al supermercato o in gastronomia di fianco ad un bel piatto di lasagne....

Ragazzi è una cosa disgustosa, non so come ci siamo arrivati... 

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2 ore fa, Topper ha scritto:

Ok, anche io ho letto che per esempio negli USA mischiano già farine di insetti a farine normali in alcune barrette snack, magari di quelle da discount, perchè costano poco e rendono bene.

Ma in Europa, e specialmente in Italia, dove siamo più attenti a cosa mangiamo sarà diverso, cioè provate ad immaginare se un produttore infilasse farina di insetti in qualche prodotto, si spargerebbe subito la voce e nessuno lo comprerebbe più.

Poi qualcuno che compra queste schifezze lo si trova sempre, ma intendo dire che la vedo dura da noi vederli al supermercato o in gastronomia di fianco ad un bel piatto di lasagne....

Ragazzi è una cosa disgustosa, non so come ci siamo arrivati... 

Se in America vengono già mescolate le farine di insetti agli snack, arriverà anche da noi.

Magari nei cereali per la colazione, negli ingredienti del mac donald. In fondo è difficile che ci si metta a leggere le etichette di tutto. Come per l’olio di palma, fino ad un certo momento non si sentiva nominare. Sarà una contaminazione silenziosa, se è conveniente.

E poi c’è sempre il gruppetto di avanguardisti evoluti disposti a provare qualsiasi novità purchessia nuova.

Dopodiche’ sarà sufficiente il giusto martellamento propagandistico parlando di rinunciare a tutti gli altri tipi di proteine per il bene comune, demonizzando i nogrill e trattando come pericolosi criminali nemici della società chi preferirà un semplice uovo fritto alla bistecca di vermi.

Io ho anche una retrodomanda più da CN: se vale il detto “sei quello che mangi”, nutrirci di insetti potrebbe avere qualche tipo di retroscena esoterico, non so?

 

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A me non fa effetto in alcun modo la farina di insetto o l'insetto. Sono nata in un posto in cui mangiamo le lumache, i frutti di mare crudi che un minuto prima si muovono nelle valve e un minuto dopo sono in bocca, ogni parte, dico ogni parte degli animali comunemente macellati. Il mio cervello non riesce proprio a fare una differenza tra insetti e non insetti.

 

Capisco i vegetariani.

 

Edited by malia
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Si ha ragione Malia, razionalmente parlando, anche io sono cresciuta in una cultura così, anzi in sardegna abbiamo il Casu Marzu con i vermi, ed occasionalmente anche reazioni allergiche.

Parlando per me, il disgusto però non è per forza razionale: mi fa schifo il bianco d’uovo crudo ma non il rosso crudo, mi fa schifo la trippa, il lampredotto, la lingua, ma non il cuore il fegato o il cervello.

Perche’? Boh.

Dopotutto i granchi sono della famiglia dei ragni e gli astici della famiglia degli scorpioni: ma li uni li accetto, e gli altri, a parte il fatto che non mi risultano commestibili, li temo.

Quello che penso è che alla fine l’importante è che non ci sia una violenza o un’imposizione il consumo di insetti, che non venga introdotta obbligatoriamente negli alimenti di largo consumo con motivazioni nobili ed ecologiche quanto lo si vuole, ma alla fine, e non solo per i vegetariani o vegani verso i quali penso che prima o poi scivolerò definitivamente, l’alimentazione e’, e deve restare, una scelta.

 

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Non ho ricordi di cibi imposti in una dieta da uno stato, ma ho memoria di cibi vietati da religioni. Anzi, analizzando le religioni, mi rendo conto che le diete dettate da dio/dei altro non erano che diete dettate per motivi pratici di convenzienza per lo stato. C'era la scelta? Mah. Se ti beccavano a mangiare una mucca, non so...

 

L'alimentazione deve restare una scelta? Di slancio dico di si, però penso alle persone che, volendo essere parte di un gruppo, adottano diete particolari. Quindi mi dico...che ognuno di noi sacrifica la libertà di scelta per motivi vari. Ognuno di noi decide cosa è libertà e cosa un obbligo, per se stesso, e lo fa cento volte al giorno anche senza rendersene conto.

 

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2 ore fa, malia ha scritto:

Non ho ricordi di cibi imposti in una dieta da uno stato, ma ho memoria di cibi vietati da religioni. Anzi, analizzando le religioni, mi rendo conto che le diete dettate da dio/dei altro non erano che diete dettate per motivi pratici di convenzienza per lo stato. C'era la scelta? Mah. Se ti beccavano a mangiare una mucca, non so...

 

L'alimentazione deve restare una scelta? Di slancio dico di si, però penso alle persone che, volendo essere parte di un gruppo, adottano diete particolari. Quindi mi dico...che ognuno di noi sacrifica la libertà di scelta per motivi vari. Ognuno di noi decide cosa è libertà e cosa un obbligo, per se stesso, e lo fa cento volte al giorno anche senza rendersene conto.

 

Si tutte le tue considerazioni sono giuste. Aggiungo che tra le proibizioni alimentari religiose non c’era solo la convenienza dello Stato, ma spesso anche precauzioni che erano e sono di tipo igienico sanitario.

Alla fine è vero che non siamo così tanto liberi di mangiare cio’ che vogliamo.

 Diciamo che all’interno di una scelta fatta a monte da noi o dal gruppo al quale apparteniamo di cibi consentiti, possediamo un certo margine di libertà individuale.

Se voglio fare una sfilata, per rientrare nel peso forma sono libera di mangiare una carota, un finocchio, oppure niente, se sono musulmana ho una vasta scelta tra i cibi consentiti.

Sto cercando di ricordare se il cristianesimo abbia dei cibi proprio proibiti ma mi sembra di ricordare che Gesù Cristo li abbia sdoganati tutti, “non è impuro ciò che entra dalla bocca ma ciò che ne esce”, per cui con un Giovanni Battista che si nutriva di locuste non dovrebbe esserci una netta proibizione al nutrirsi di grilli o altro.

Ma questo non toglie che a me disgusti il solo pensiero.

 

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Ho trovato un video interessante che parla proprio di questo problema, sempre se viene avvertito come problema.

Innanzitutto siccome di questi tempi la realtà supera la fantasia, il termine per i recalcitranti al nutrirsi di insetti esiste già ma non è nogrill come scherzavo io, pensando di fare una battuta, dovrebbe essere no-bugs.

Lo youtuber analizza il problema sotto alcuni aspetti ponendo quello della salute come ultimo da considerare.

A suo dire non troveremo queste farine nella farina di grano dal fornaio perché per adesso sono più costose della farina di grano.

Tuttavia è plausibile faranno parte degli ingredienti dei prodotti molto elaborati e proteici, come le barrette per gli sportivi.

Afferma che questi prodotti non verranno indicati come “prodotti a base di insetti”, ma bisognerà cercare in etichetta, dove non verrà scritto  farina di insetti, ma ci sarà il nome in latino degli insetti utilizzati.

Gli insetti finora approvati dovrebbero essere  

- acheta domesticus (grillo)

- locusta migratoria (cavalletta)

- tenebrio molitor (credo un verme)

Inoltre fa alcune considerazioni molto interessanti.

Prima di tutto affermare che visto che alcune popolazioni mangiano insetti da millenni non è una buona ragione per nutrircene noi, significa solo che il loro sistema digestivo ha avuto millenni per adattarsi, e il nostro no.

Secondo, se i nostri antenati per migliaia di anni non hanno mai approfittato di questa risorsa alimentare, c’è una certa visione evolutiva che vorrebbe buttare a mare la loro conoscenza basata sulla conoscenza empirica, fidandosi solo della scienza, il che sarebbe come dire che erano tutti scemi a non approfittare delle invasioni di locuste per fare festa, è plausibile pensare che invece sapessero quello che facevano molto più dei nostri facili entusiasmi.

 

 

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Il punto è che non c'è molta differenza, per farla facile, dipende da cosa intendiamo per farina, una pietra scarsa che macina se stessa ad esempio, un ingranaggio arrugginito, che non contiene farina di insetto e affini, farina 100% originale dalla famiglia del vattelo a pesca ecc, comunque non ho visto il video. Perché i disastri umani sicuramente non mancano

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  • 6 months later...

Da ormai anni spopola, in Cina, di mangiarli fritti... Sono soliti consumarli anche come aperitivo (mazha dangzhuoxiajiucai, 蚂蚱当作下酒菜) in quanto - dicono - si abbinerebbero bene con gli alcolici. 

Al solo pensiero provo un brivido... Ma mai come quando ebbi la sfortuna d'incappare nella storia di un signore americano che se ne nutre da molto tempo su Real Time, puntata “Collezioni da pazzi”. 

𝐸𝑛𝑐𝑜𝑢𝑛𝑡𝑒𝑟𝑠 𝑎𝑟𝑒 𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑏𝑢𝑡 𝑡ℎ𝑒𝑦 𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑎𝑙, 𝑎𝑛𝑑 𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑠 𝑤ℎ𝑒𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑙𝑖𝑔ℎ𝑡 𝑚𝑒𝑒𝑡𝑠 𝑡ℎ𝑒 𝑑𝑎𝑟𝑘𝑛𝑒𝑠𝑠, 𝑏𝑜𝑡ℎ 𝑠𝑖𝑑𝑒𝑠 𝑤𝑖𝑙𝑙 𝑑𝑜 𝑤𝑒𝑙𝑙 𝑡𝑜 𝑟𝑒𝑓𝑟𝑎𝑖𝑛 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑟𝑒𝑝𝑒𝑙𝑙𝑖𝑛𝑔 𝑒𝑎𝑐ℎ 𝑜𝑡ℎ𝑒𝑟 𝑏𝑎𝑐𝑘 𝑖𝑛𝑡𝑜 𝑡ℎ𝑒 𝑢𝑛𝑎𝑣𝑜𝑖𝑑𝑎𝑏𝑙𝑒 𝑣𝑜𝑖𝑑 𝑤ℎ𝑖𝑐ℎ 𝑠𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑒𝑠 𝑡ℎ𝑒𝑚. 

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