Jump to content

L’inganno della morte (dal vecchio forum)


Recommended Posts

L'inganno della morte

Copio/incollo un mio scritto sulla morte, di qualche tempo fa, che preparai per un altro forum e sulla "spinta" di un utente di quel forum.

Tutti ci dicono che dobbiamo morire, e per certi versi questo è vero: il nostro corpo dovrà morire, la nostra mente (il nostro ego) dovrà morire.
Ma se il corpo è nostro e la mente è nostra vuol dire che c'è un qualcuno che li possiede; scoprire questo qualcuno vuol dire accedere all'eternità.

Il fatto è che quel qualcuno non esiste, e allora se c'è un qualcuno che non esiste e lo si scopre, quel qualcuno non potrà morire...perchè non esiste; c'è, ma non esiste. 

E come è possibile scoprire quel qualcuno che non muore e che possiede il nostro corpo e la nostra mente?
E' possibile nel momento in cui si diventa Consapevoli del corpo e della mente.
Diventare Consapevoli di una cosa vuol dire osservarla, e se io osservo una cosa, non sono essa; se io osservo il mio corpo non sono il mio corpo e esso è altro da me; se io osservo la mia mente non sono la mia mente e essa è altro da me.
Allo stesso modo, se osservo la mia morte, allora vuol dire che io non sono la morte e che essa è altro da me.

Per sapere se siamo immortali non ci dobbiamo rivolgere all'esterno, ma all'interno, e "conquistiamo" l'immortalità quando diveniamo Consapevoli del corpo e della mente, perchè solo in questo caso non c'è ego; e chi è che dice che devo morire?
L'ego.
Ma se non c'è ego, chi può dire che devo morire?

La morte è un pensiero e come tutti i pensieri è irreale, illusorio.
Divenire Consapevoli dell'illusorietà dei pensieri (trascendere i pensieri) ci fa accedere all'immortalità. 

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, cincin ha scritto:

L'inganno della morte

Copio/incollo un mio scritto sulla morte, di qualche tempo fa, che preparai per un altro forum e sulla "spinta" di un utente di quel forum.

Tutti ci dicono che dobbiamo morire, e per certi versi questo è vero: il nostro corpo dovrà morire, la nostra mente (il nostro ego) dovrà morire.
Ma se il corpo è nostro e la mente è nostra vuol dire che c'è un qualcuno che li possiede; scoprire questo qualcuno vuol dire accedere all'eternità.

Il fatto è che quel qualcuno non esiste, e allora se c'è un qualcuno che non esiste e lo si scopre, quel qualcuno non potrà morire...perchè non esiste; c'è, ma non esiste. 

E come è possibile scoprire quel qualcuno che non muore e che possiede il nostro corpo e la nostra mente?
E' possibile nel momento in cui si diventa Consapevoli del corpo e della mente.
Diventare Consapevoli di una cosa vuol dire osservarla, e se io osservo una cosa, non sono essa; se io osservo il mio corpo non sono il mio corpo e esso è altro da me; se io osservo la mia mente non sono la mia mente e essa è altro da me.
Allo stesso modo, se osservo la mia morte, allora vuol dire che io non sono la morte e che essa è altro da me.

Per sapere se siamo immortali non ci dobbiamo rivolgere all'esterno, ma all'interno, e "conquistiamo" l'immortalità quando diveniamo Consapevoli del corpo e della mente, perchè solo in questo caso non c'è ego; e chi è che dice che devo morire?
L'ego.
Ma se non c'è ego, chi può dire che devo morire?

La morte è un pensiero e come tutti i pensieri è irreale, illusorio.
Divenire Consapevoli dell'illusorietà dei pensieri (trascendere i pensieri) ci fa accedere all'immortalità. 

c'è un'altra cosa da aggiungere a questo punto 

secondo la tradizione tolteca con il consegnamento di fotocopie di esperienze all'aquila 

si sopravvive alla morte perchè muore solo la parte appunto egoica come dici tu 

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

On 5/7/2023 at 3:09 PM, cincin said:

L'inganno della morte (...)

A mio avviso il sapere di non morire non significa non morire perché l'essere umano nel suo insieme (corpo, mente, coscienza) che permette tale consapevolezza, una volta disintegrato annulla tale certezza o informazione. Mentre si è viventi, puoi saperlo. Dopo non lo si sa perché sono assenti gli organi che generano consapevolezza. Diventa passato - e il passato non esiste ergo è un sapere temporaneo dunque illusorio non più valido nella nuova condizione in seguito alla morte dell'ego, mente, corpo. Manca l'osservatore che è parte integrante dell'Essere umano che nel frattempo è tornato polvere. Se però il tuo è un discorso "mistico" espresso in simboli allora va benissimo perché effettivamente un livello di coscienza elevato ci apre le porte dell'eternità; anche se secondo me l'immortalità non è automatica né una nostra scelta ma un procedimento scientifico deciso e effettuato dalla Sorgente.

On 5/7/2023 at 4:20 PM, Karver said:

secondo la tradizione tolteca con il consegnamento di fotocopie di esperienze all'aquila si sopravvive alla morte perchè muore solo la parte appunto egoica

E non è forse ciò che insegna anche la chiesa? Secondo la tradizione cattolica con il consegnamento di fotocopie di esperienze a cristo (i peccati crocifissi insieme a lui) si sopravvive alla morte (si rinasce dallo spirito) perchè muore solo la parte egoica (corruttibilità e mortalità).

  • Folded Hands 1
Link to comment
Share on other sites

Posted (edited)
55 minuti fa, G.a.b.r.i.e.l ha scritto:

A mio avviso il sapere di non morire non significa non morire perché l'essere umano nel suo insieme (corpo, mente, coscienza) che permette tale consapevolezza, una volta disintegrato annulla tale certezza o informazione. Mentre si è viventi, puoi saperlo. Dopo non lo si sa perché sono assenti gli organi che generano consapevolezza. Diventa passato - e il passato non esiste ergo è un sapere temporaneo dunque illusorio non più valido nella nuova condizione in seguito alla morte dell'ego, mente, corpo. Manca l'osservatore che è parte integrante dell'Essere umano che nel frattempo è tornato polvere. Se però il tuo è un discorso "mistico" espresso in simboli allora va benissimo perché effettivamente un livello di coscienza elevato ci apre le porte dell'eternità; anche se secondo me l'immortalità non è automatica né una nostra scelta ma un procedimento scientifico deciso e effettuato dalla Sorgente.

E non è forse ciò che insegna anche la chiesa? Secondo la tradizione cattolica con il consegnamento di fotocopie di esperienze a cristo (i peccati crocifissi insieme a lui) si sopravvive alla morte (si rinasce dallo spirito) perchè muore solo la parte egoica (corruttibilità e mortalità).

si però i cristiani come diceva shaman art

fanno le cose senza comprenderne il significato

io conosco molti cristiani si definiscono tali perchè vanno ai funerali

vanno ai pellegrinaggi

si fanno la croce al mattino

e poi magari sono confusi e non ci capiscono nulla

e molti si ammalano e troppi muoiono

mentre la tradizione tolteca è più pragmatica 

cioè quelli che vanno in questi giri sono definiti guerrieri

i cristiani forse gli più i templari avevano queste sfumature 

 

aggiungo una cosa

dal puno di vista cristiano si parla di liberarsi dai peccati attraverso la confessione

dal punto di vista tolteco rielaborare i propri vissuti ma non si tratta di essere trattati come castighi

altrimenti si andrebbe nell'autocommiserazione cosa che in questo tipo di aspetto non vale come cosa

nella filosofia buddhista si parla di essere consapevoli per illuminarsi

ecco la cosa cambia

io scarto la tradizione cristiana perchè non voglio essere trattato da peccatore 

ci sono solo scelte

non errori

 

Edited by Karver
Link to comment
Share on other sites

6 hours ago, Karver said:

aggiungo una cosa

dal punto di vista cristiano si parla di liberarsi dai peccati attraverso la confessione

No assolutamente. Allora spiego la dottrina cattolica perché vedo tanta confusione in giro. Chiamerò i credenti "adepti" (def. "nuovo seguace; iniziato di una setta, religione, associazione") per comodità. Innanzitutto l'adepto nel contesto è colui che rinuncia al mondo o sistema (deluso da ciò che ha visto dentro e fuori) per essere trasformato dallo Spirito (Santo) che lo guida passo dopo passo verso la comprensione delle leggi divine. L'adepto prima prende coscienza di tutti gli ostacoli che lo separano dall'amore e giustizia di Dio poi progressivamente tramite esercizi spirituali personalizzati modifica la propria visione della realtà, quindi comincia a fare scelte differenti nel quotidiano (smette di delegare la sua parte agli altri) - cambiamenti che lo portano rapidamente a essere sempre più umile e servizievole però nello stesso tempo sempre più potente nello spirito e fermo nella Fede. I suoi peccati non vengono annullati con la confessione perché chiunque viene condotto e istruito dallo Spirito Santo non compie peccati... non c'è niente da annullare ma siccome siamo dotati di libero arbitrio e nessuno è perfetto, capita di commettere piccoli errori di valutazione (di nessuna importanza) che la Bibbia consiglia di "confessare" gli uni agli altri, ad esempio per non tenerli dentro, per liberarsi anche di quelli seppur insignificanti come esempio di trasparenza, condivisione e piena adesione al Verbo ( ' siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli ' ). Non si progredisce a colpi di confessione (un metodo che non funzionerebbe mai), semplicemente questa simbolizza la nostra apertura e sincerità di intenti una volta trasformati dallo Spirito Santo, è soltanto un biglietto da visita. Esattamente come il battesimo in acqua non ti salva ma rende testimonianza di una scelta radicale, di una volontà di divenire "figli di Dio" e "amici di Cristo".

Link to comment
Share on other sites

Posted (edited)

@cincin

A parte quello che hai riportato, lo avevi pure raccontato nel nostro forum tanti anni fa 😑

Ricordo pure che rispondesti ad  un'utentessa che soffriva di episodi di depersonalizzazione, dove lei non sentiva di essere il suo corpo e la sua mente, tu dicesti che la depersonalizzazione è un'illuminazione inconsapevole, e incoraggiasti tale utentessa a depersonalizzarsi consapevolmente, solo così si sarebbe veramente illuminata consapevolmente 🙏🏻  Non so dove tu traesti questa conclusione, ma dicesti proprio così 😳

Mi ricordo pure che dicevi che quando il corpo ha un malessere, bisogna dire <<la mia testa ha dolore >>  , <<il mio stomaco sta per vomitare >> e quindi alla fine bisogna dire <<il mio corpo sta morendo/crepando/schiattando >> ☹️ 

Ma mi chiedo, ma continuare ad essere umani, no ? 🙏🏻 Perché io dovrei elevarmi ad un qualcosa che non potrò mai essere o fare finta di essere  ? ☹️ 

Edited by tornado
Link to comment
Share on other sites

3 ore fa, tornado ha scritto:

Ricordo pure che rispondesti ad  un'utentessa che soffriva di episodi di depersonalizzazione, dove lei non sentiva di essere il suo corpo e la sua mente, tu dicesti che la depersonalizzazione è un'illuminazione inconsapevole, e incoraggiasti tale utentessa a depersonalizzarsi consapevolmente, solo così si sarebbe veramente illuminata consapevolmente 🙏🏻  Non so dove tu traesti questa conclusione, ma dicesti proprio così 😳

Mi ricordo pure che dicevi che quando il corpo ha un malessere, bisogna dire <<la mia testa ha dolore >>  , <<il mio stomaco sta per vomitare >> e quindi alla fine bisogna dire <<il mio corpo sta morendo/crepando/schiattando >> ☹️ 

Sei pregato di non scrivere fesserie altrimenti poi qualcuno ci può credere 😘

  • Haha 1
Link to comment
Share on other sites

Posted (edited)
3 ore fa, cincin ha scritto:

Sei pregato di non scrivere fesserie altrimenti poi qualcuno ci può credere 😘

 

Per carità 🙏🏻 il mio intento era proprio quello di fare capire che si tratta proprio di fesserie, quindi certo che ho scritto delle fesserie, ma era implicitamente specificato.

Ma per quello che tu dici di fare e comportarsi nei confronti della morte come evento fisico e ultimo, teoricamente si potrebbe pure utilizzare quando ad esempio una persona subisce una violenza fisica o sessuale ☹️ ma anche solo un abuso psicologico 

Quando una persona subisce una violenza o abuso,  si può indurre un meccanismo di difesa, che si chiama proprio depersonalizzazione.  Se ad esempio una persona (uomo o donna che sia) subisce una violenza sessuale, il cervello può indurre spontaneamente la depersonalizzazione, con cui questa persona può distaccarsi dal corpo, vedersi fuori dal corpo, e vedere il corpo da una prospettiva diversa. Accade quindi che quella persona osserverà il suo corpo che sta subendo una violenza sessuale e crederà quindi che solo il suo corpo viene violentato e non la persona. Quindi c'è un osservatore esterno che osserva il corpo, e crederà di non essere quel corpo, che è altro da quel corpo, intanto la violenza sessuale sta avvenendo ed è reale ed è quella persona che la sta subendo.  Ma se questo è avvenuto spontaneamente, tu invece proponi di farlo volontariamente, quindi è come se tu stessi dicendo che se dovesse capitarci una violenza fisica o sessuale, ma anche solo un cane o un orso che ci sta sbranando, dovremmo dissociarci dal corpo e osservare il corpo come se fosse solo un corpo e non c'è nessuno dentro quel corpo e che non siamo quel corpo 😫

Purtroppo questo può accadere spontaneamente, anche se tu dici di farlo volontariamente, ma ci sono persone che dopo avere subito una violenza nella peggiore delle ipotesi e nei  casi più gravi,  rimangono poi depersonalizzati per  tutta la vita. 

Tu questa cosa la spieghi solo nei confronti della morte, ma può accadere anche in qualsiasi momento della vita 😥 Tu pensi solo alla morte, ma ci sono tantissimi episodi della vita in cui può verificarsi quello che tu racconti

Edited by tornado
Link to comment
Share on other sites

53 minuti fa, tornado ha scritto:

 

Per carità 🙏🏻 il mio intento era proprio quello di fare capire che si tratta proprio di fesserie, quindi certo che ho scritto delle fesserie, ma era implicitamente specificato.

Ma per quello che tu dici di fare e comportarsi nei confronti della morte come evento fisico e ultimo, teoricamente si potrebbe pure utilizzare quando ad esempio una persona subisce una violenza fisica o sessuale ☹️ ma anche solo un abuso psicologico 

Quando una persona subisce una violenza o abuso,  si può indurre un meccanismo di difesa, che si chiama proprio depersonalizzazione.  Se ad esempio una persona (uomo o donna che sia) subisce una violenza sessuale, il cervello può indurre spontaneamente la depersonalizzazione, con cui questa persona può distaccarsi dal corpo, vedersi fuori dal corpo, e vedere il corpo da una prospettiva diversa. Accade quindi che quella persona osserverà il suo corpo che sta subendo una violenza sessuale e crederà quindi che solo il suo corpo viene violentato e non la persona. Quindi c'è un osservatore esterno che osserva il corpo, e crederà di non essere quel corpo, che è altro da quel corpo, intanto la violenza sessuale sta avvenendo ed è reale ed è quella persona che la sta subendo.  Ma se questo è avvenuto spontaneamente, tu invece proponi di farlo volontariamente, quindi è come se tu stessi dicendo che se dovesse capitarci una violenza fisica o sessuale, ma anche solo un cane o un orso che ci sta sbranando, dovremmo dissociarci dal corpo e osservare il corpo come se fosse solo un corpo e non c'è nessuno dentro quel corpo e che non siamo quel corpo 😫

Purtroppo questo può accadere spontaneamente, anche se tu dici di farlo volontariamente, ma ci sono persone che dopo avere subito una violenza nella peggiore delle ipotesi e nei  casi più gravi,  rimangono poi depersonalizzati per  tutta la vita. 

Tu questa cosa la spieghi solo nei confronti della morte, ma può accadere anche in qualsiasi momento della vita 😥 Tu pensi solo alla morte, ma ci sono tantissimi episodi della vita in cui può verificarsi quello che tu racconti

E per la seconda volta mi hai messo in bocca parole mai scritte né pensate.

Quello che ho scritto nell'inganno della morte non ha nulla a che fare con la depersonalizzazione.

Link to comment
Share on other sites

Posted (edited)

Riflettendoci la ragione indurrebbe a chiedersi: "come si potrebbe aver paura di qualcosa di cui non se ne ha consapevolezza e per cui, nel tempo che viviamo ora tale cosa non esiste?" Non possiamo vederla. Possiamo viverla, provarla in questa vita, in questo corpo e averne tremendamente paura, ma non toccarla perchè quando lei c'è noi non ci siamo più. Questa dimensione esiste però, la dimensione della morte è già qui presente ed esiste in questa vita e lo sperimentarla aprirebbe l'accesso alla vera dimensione della vita, che è un nulla vacuo ed un eterno fluire.

Ha senso il concetto di eternità: di "non esistenza della non esistenza" in quanto aldilà tutto è e tale presenza esiste nell'eterno ma nel momento dello giungere della morte fisica giungerebbe istantaneamente anche la consapevolezza del corpo che è l'unico ricordo che si ha di un senso di realtà. Se ci penso anche una parola può essere eterna . Le parole vengono e poi vanno, passano, lasciano segni, impronte.  Segni che chiunque altro potrà vedere, impronte che altri calpesteranno e percorreranno di nuovo, e quindi di me cosa rimane, chi sono? Un informazione che viaggia nello spazio, una parola fatta carne, un luogo, uno stato, una memoria? Perchè ora esisto...poi non esisto. Allora illusione? Si l'ego crepa e pure il corpo ed a vivere eternamente non sarò io, forse a vivere sarà solo quel breve attimo di lucentezza in cui, in una frazione di infinito potrò scorgere l'eterno.

 

Comunque queste parole si assomigliano: ether,eternal, internal. 

Edited by ShamanArt
Link to comment
Share on other sites

  • The title was changed to L’inganno della morte (dal vecchio forum)
Il 10/5/2023 at 05:04, ShamanArt ha scritto:

"come si potrebbe aver paura di qualcosa di cui non se ne ha consapevolezza e per cui, nel tempo che viviamo ora tale cosa non esiste?"

Ma infatti la paura della morte non riguarda il dopo vita bensì il prima: abbiamo paura di lasciare questa terra, i nostri affetti. É questa, credo, la paura della morte.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Restore formatting

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

  • Recently Browsing

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...