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SauroClaudio

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  1. Tutto è sfera poichè la sfera esprime il concetto di infinito...
  2. G.a.b.r.i.e.l le motivazioni per le quali lo spirito entra in una prigione incarnandosi, A, le spiega bene; oltretutto in questa comunicazione è spiegato come ha avuto origine l'inconscio, cosa che non aveva fatto nè Freud e nè Jung:
  3. Tutte le comunicazioni di A si basano sulla reincarnazione:
  4. Poi ho letto il libro di Stevenson che aveva raccolto in tutto il mondo i ricordi di oltre mille bambini che ricordavano vite precedenti. I ricordi non erano legati alla cultura, alla tradizione, alla religione, ma del tutto indipendenti. Per questo il famoso Stevenson ha pensato di scrivere un libro, prendendo in considerazione i casi più eclatanti e praticamente inconfutabili: “ Reincarnazione 20 casi a sostegno” Nel 1977 entrai come medico condotto a Velo Veronese, e li mi interessai anche della medicina popolare. Nel 1980 mi sposai, ed ho avuto tre figli dalla consorte con la quale vivo ancora ora. Nel 1984 mi stabilii anche come medico a Badia Calavena, dove abito ancora ora e dove esercito come medico di famiglia (a 64 anni.) Facendo una valutazione critica di questi miei ricordi come medico, nella mia vita precedente credo di essere morto intorno ai 10-12 anni per una malattia che probabilmente era un tumore cerebrale e che mi causava continue crisi epilettiche. Sono morto con un dolore fortissimo alla testa e con mia madre che mi cantava delle canzoni e che cercava di consolarmi ( anche se sicuramente era disperata). Ricordo moltissime cose prima della mia malattia anche nei minimi dettagli. Incredibilmente non ricordo di aver fatto sogni che riguardassero la mia vita precedente . C'è un episodio significativo che collega questa vita alla mia vita precedente : intorno ai cinque anni, andavo insieme agli altri bambini all'albergo Bellavista per guardare Lascia o Raddoppia (era il 1956), ma spesso invece di fermarsi a guardare la televisione, si giocava, noi bambini a nascondino. Nel tentativo di nascondermi in una siepe insieme a mio cugino Gabriele, siamo saliti su un asse sotto la quale c'era la fogna dell'albergo Bellavista , ebbene l'asse si è rotta, ed io insieme a mio cugino siamo precipitati nella fogna. Mi cugino è riuscito ad aggrapparsi al bordo ed è risalito subito, ma io sono precipitato completamente. Stavo per annegare nella fogna, tanto che persi coscienza ed in quell'attimo mi sembrava di essere nel letto della mia vita precedente (va a capire il perchè !!). Subito però sono arrivati i soccorsi che mi hanno tirato su dalla cacca, e mi hanno accompagnato a casa. Ricordo mia madre che mi ha spogliato completamente sul marciapiede, mi ha poi fatto un bel bagno e mi ha profumato abbondantemente. Questo episodio mi ha convinto ancora di più che i miei ricordi si riferissero ad episodi realmente avvenuti e non a costruzioni mentali inconsce di un bambino. Ma questa convinzione è avvenuta molti anni dopo, quando si è risvegliato in me il senso critico che ho detto. Da ragazzo, verso i 20 anni mi appassionai di parapsicologia e mi abbonai alla rivista “Luce ed Ombra” del CIP di Bologna. Lessi anche “Rapporto dalla Dimensione X” di Giorgio di Simone sulle comunicazioni dell’Entità Andrea che si erano prolungate per oltre 50 anni. Tramite il CIP di Bologna e grazie alla prodigalità di Riccardo Cesanelli sono riuscito ad avere molte cassette delle sedute medianiche nelle quali si è manifestata l’Entità Andrea. Queste cassette le ho potute poi registrare e mettere su YouTube. Il concetto di Andrea è un concetto evolutivo, noi siamo su questa terra per fare esperienze, ed una volta morti le trasformiamo in idee semplici. Dopo un certo numero di incarnazioni riusciamo a conoscere completamente la materialità, e lo spirito (che è un campo di forze) passa ad altri piani dell’universo appunto per conoscerli. Questo concetto ha trovato il mio pieno consenso, ma più volte mi sono chiesto perché nella vita precedente sono morto così giovane. Con una vita sana, all’aperto, mangiando broccoli e patate non avrei dovuto morire di un tumore cerebrale. I broccoli, per giunta, sono anche antitumorali, ricchi di gruppi S-H, lo dicono i testi. Ed allora perché mi si è sviluppata una malattia così grave?? E’ una domanda a cui non sono mai riuscito a dare risposta. _________________________________________________________________________ Questo giorno è terminato. Un solo istante, un attimo di riposo in seno al vento, ed il mio desiderio raccoglierà saliva e polvere per un altro corpo. Un solo istante, ed un'altra donna mi partorirà. Solo ieri ci siamo incontrati dentro un sogno. Alla mia solitudine avete offerto canzoni, e con i vostri desideri abbiamo eretto una torre nel cielo. Se nella fioca memoria dovessimo ancora incontrarci , potremmo conversare e mi porgerete una canzone più profonda. E se le nostre mani si incontreranno in un altro sogno, insieme erigeremmo un'altra torre nel cielo. K. Gibran
  5. Bomba H e Fusione Nucleare controllata Ed eccoci così giunti a parlare della bomba-H e della fusione nucleare controllata. Dall'atomo si può ottenere energia per due vie, la fissione (reattore nucleare - bomba-A) e la fusione (il Sole e la bomba-H). Nel primo caso (fissione) si sfrutta la frantumazione di atomi molto pesanti (come l'uranio 235 e il plutonio) in frammenti più leggeri. Poiché la massa totale dei nuclei prodotti è minore di quella del nucleo iniziale, la differenza di massa è convertita in energia secondo l'ormai celebre formula E = MC2, attribuita comunemente ad Einstein, anche se già se ne "parlava" ai tempi di Newton e Leibniz. Nel secondo caso (fusione) si sfrutta la combinazione di nuclei di atomi molto leggeri. Anche qui la massa totale dei nuclei prodotti è minore della somma delle masse dei prodotti di partenza. La differenza di massa e convertita, come nel primo caso, in energia. Ma come già accennato, qui le cose si complicano. Mentre, infatti, nella fissione è sufficiente che un neutrone penetri nel troppo complesso nucleo dell'atomo dell'uranio 235 (già sovraccarico di neutroni) perché si scardini tutto l'edificio del nucleo e si liberino altri neutroni, a loro volta in grado di provocare la fissione di altri nuclei di uranio, in un processo a catena che si estrinseca in un finimondo come nella bomba-A di Hiroshima o in un disastro come a Chernoby1, nella fusione si incontra subito un grosso ostacolo. I nuclei degli atomi leggeri che si vogliono far fondere, come del resto tutti gli altri nuclei atomici, posseggono carica positiva e quindi si respingono fra loro. Per avvicinarli al punto di farli fondere occorre ‑dicono i fisici‑ aumentare la loro energia cinetica. Bisogna, cioè, aumentare la temperatura del sistema. Per questa ragione gli scienziati, che hanno venduto la loro anima ai militari (i quali pretendono da loro armi sempre più distruttive) hanno pensato di creare, ed hanno creato, un ordigno di sterminio ancora ‑solo all'inizio di questa follia‑ mille volte più potente della bomba‑A: la bomba‑H, per l'appunto. E in che modo? Semplicemente utilizzando una bomba‑A come innesco di una considerevole massa di materiale "fusionabile" come lo potrebbe essere una miscela dei due isotopi dell'idrogeno, deuterio e trizio. Il ragionamento fatto è elementare. La bomba‑A sviluppa una quantità enorme di calore il quale può aumentare l'energia cinetica dei nuclei degli elementi che si vogliono far fondere, fino al punto di far loro superare la forza di repulsione che si oppone alla loro collisione. Ma non è il calore che provoca la fusione! Ebbene, dopo aver esordito all'inizio di questa chiacchierata sul Sole con la "pesante" affermazione che Herschel aveva ragione e dopo averlo compianto per il suo naufragio nel mare dell'ignoranza, ora Boscoli vuole fare una affermazione ancora più "pesante": “Penso, infatti, con la presunzione che sia difficile smentirmi, che ancora una volta l'ignoranza, la grande padrona dell'umanità, abbia vinto una sua battaglia prendendosi gioco di tutti coloro che, dall'umile uomo delle pulizie al più eccelso degli scienziati, hanno avuto a che fare con questo infernale ordigno. Perché sono sempre più convinto che NESSUNO di coloro che giurano essere il CALORE a provocare il fenomeno della fusione, compreso Edward Teller, l'ineffabile apostolo della bomba H, ha ancora capito come e perché funziona questa graziosa meraviglia energetica dei XX secolo. In effetti la bomba-A, innesco della H, non sprigiona solo calore, ma anche una enorme ventata di neutroni e raggi gamma. E' assurdo pensare che gli uni e gli altri fungano da semplici spettatori del fenomeno e che l'unico vero attore e mattatore dello spettacolo sia il calore. Qui ci troviamo di fronte ad un paradossale scambio della causa con l'effetto, spiegabile soltanto col fatto che partendo da premesse errate non si possono ottenere risultati giusti. Se invece prendiamo in considerazione l'ipotesi che i raggi gamma e i neutroni “facciano qualcosa", allora possiamo cosi visualizzare un andamento più logico del fenomeno con la seguente sequenza: I raggi gamma provenienti dalla bomba‑A reagiscono col deuterio assorbendo energia e liberando neutroni e protoni. Questi ultimi, essendo allo stato nascente, possono reagire col trizio per dare elio 4 ed altra energia. Ma nello scoppio della H si ha anche liberazione di neutroni i quali, reagendo col deuterio, possono rigenerare il trizio consumato e fornire altre radiazioni gamma al sistema in reazione. E poiché, infine, introducendo direttamente del trizio nella bomba si incontrano problemi di schermatura, perché è radioattivo, e problemi criogenici, perché bisogna mantenerlo liquefatto ad almeno 250 °C sotto lo zero, lo si può ricavare allo stato nascente utilizzando la reazione fra i neutroni prodotti dall'innesco (bomba A) e il litio‑6, preferibilmente aggiunto sotto forma di deuteruro di litio. Come schema finale si ripropone quanto già ho mostrato precedentemente. fusion3 by Claudio Sauro, su Flickr Se si trattasse soltanto dell'arma nucleare, a questo punto si potrebbe dire che il fatto che tecnici, scienziati e politici non abbiano capito un... acca della bomba H lascia del tutto indifferenti. Ognuno è libero di tenersi le proprie convinzioni: pare infatti che l'uomo, indipendentemente dalla cultura che ha, ci provi un gusto matto a convivere col resto della propria ignoranza ‑enorme montagna rispetto al mucchietto delle sue cognizioni‑ e che anzi la difenda come se fosse un tesoro, tenendola con tutte le forze al riparo da qualsiasi novità. Ma legato al Sole e alla bomba H c'è purtroppo un altro grande problema, quello del controllo della fusione nucleare, a torto definita "termonucleare". La risoluzione di questo problema rappresenta il sicuro soddisfacimento della fame energetica di tutta l'umanità. Controlliamo la fusione per salvare il pianeta Terra. Non si può continuare in eterno a far buchi nel suolo per estrarre carbone, petrolio e uranio bruciandoli ognuno a modo suo e inquinando quella misera pellicolina di aria che avvolge il nostro pianeta e che viene selvaggiamente maltrattata come se fosse una discarica abusiva e non controllata invece del più importante deposito di sostanze come l'ossigeno e l'azoto così indispensabili al mantenimento della vita animale e vegetale del pianeta stesso. Per questo l'arrivare al controllo della fusione nucleare è un problema urgente e che dovrebbe ottenere la priorità su tutti gli altri e parallelamente soltanto allo studio e alla ricerca di fonti energetiche alternative, come il vento e il Sole. Purtroppo i fisici che dovrebbero occuparsi seriamente di questo problema restano, per la maggior parte, tenacemente abbarbicati all'idea che SOLO IL CALORE possa permettere loro di raggiungere l'agognata meta. Abbacinati dal modello di un Sole impossibile e forti della falsa esperienza acquisita con lo scoppio della H, non recedono di un palmo dall'idea che per far fondere tra loro i nuclei di elementi leggeri, come il deuterio e il trizio, sia necessario spingere la miscela di questi due isotopi a temperature dell'ordine di almeno cento milioni di gradi. E all'ombra di questa idea che si ritiene completamente errata, si vanno costruendo enormi "cattedrali nel deserto” i vari TOKAMAK ed altre diavolerie del genere, mentre le date non di entrata in esercizio di simili dispositivi, si badi bene, ma soltanto di verifica della fattibilità scientifica della fusione"termonucleare" si vanno sempre più allontanando a causa dell'insorgere di sempre nuove difficoltà. Quando nel 1984 Boscoli pubblicò (a sue spese naturalmente) il suo modesto lavoro sulla fusione nucleare, con la ancor più modesta pretesa di invogliare qualcuno dei "big" della fisica a tentare ANCHE la via alternativa che suggeriva, non trovò nè consensi nè, come almeno sperava, dissensi sui quali. discutere. Ha sperperato un altro piccolo patrimonio in spese postali per inviare la sua pubblicazione praticamente in tutto il mondo, dall'Italia alla Svizzera, dall'America alla Russia, dall'Inghilterra al Giappone, e senza mai arrivare al di là delle vaghe promesse fatte da qualche "big" di 1eggere appena possibile ed esaminare con calma" il suo lavoro. Ma che cosa chiedeva ai grandi artefici della fisica moderna? Dei finanziamenti? No! La costruzione di qualche grosso apparecchio per verificare la validità delle sue idee? No! Chiedeva soltanto di tentare l'esperimento, fattibile con le loro apparecchiature, di aggredire una miscela di deuterio e trizio, contemporaneamente con raggi gamma e neutroni. Continuava intanto a tenere acceso il fuocherello della speranza di riuscire a vedere qualcosa nel suo laboratorio, procedendo nella costruzione artigianale e hobbystica di quelle piccole attrezzature che da anni aveva progettato per tentare una modesta via di approccio ad un mini programma di ricerche sulla fusione. I lavori procedevano purtroppo sempre più a rilento per il continuo peggiorare delle sue risorse economiche, il suo entusiasmo stava lasciando inesorabilmente il posto al più nero sconforto, già meditava di distruggere tutto quanto aveva fino ad allora costruito e di andarsene a gettare la lenza nel vicino, maleodorante canale della bonifica, quando, dopo trentadue tormentati mesi dalla data della mia pubblicazione, quasi "per caso" una copia della sua Nota è capitata nelle mani di Roberto Monti, già noto ai lettori di Seagreen e Frigidaire per la coraggiosa offensiva da lui sferrata contro uno dei tabù forse più fanaticamente difeso dai suoi sostenitori: la Relatività Einsteiniana. Erano le 13 del 10.2.87. Ventidue ore dopo, Boscoli e l'entusiasta amico Monti stavano discutendo del futuro della sua idea che era piaciuta molto a Monti al di là di qualsiasi mia ottimistica aspettativa. E' passato un altro anno. Ha ripreso a lavorare attorno ai suoi progetti. Ha ritrovato, grazie a Roberto ed agli amici della Redazione di Seagreen, quel coraggio e quella grinta che credeva ormai irrecuperabili, anche se la sua situazione economica permane tutt’altro che florida 22 marzo l988! Un'altra conferma: l'esperimento del Nevada Il ventidue marzo scorso, i giornali italiani hanno riportato una notizia "BOMBA" pubblicata il giorno precedente sul "New York Times": "Due anni fa, nel campo prove nucleari collocato nel sottosuolo del deserto dei Nevada, un segretissimo esperimento di fusione nucleare ha avuto luogo con successo". A titolo di cronaca si fa notare che questo esperimento, realizzato probabilmente nel marzo '86, segue a distanza di una ventina di mesi l'arrivo nei principali laboratori scientifici americani di alcune copie della NOTA SULLA FUSIONE '”ERMONUCLEARE" da Boscoli pubblicata nel giugno dell'84. Ma in che cosa consiste l'esperimento del Nevada? Gli americani hanno fatto esplodere una bomba-A in caverna ed hanno fatto arrivare su un bersaglio costituito da palline di deuterio-trizio posto ad una qualche distanza dalla bomba-A, probabilmente in una seconda caverna attigua, il fascio delle radiazioni emesse nello scoppio della bomba-A. Queste, che sono inevitabilmente costituite da raggi gamma e neutroni, anche se i giornali parlano solo di raggi X, viaggiando molto più velocemente dell'onda d'urto termica dell'esplosione, sono arrivate prima di questa sul bersaglio che ha subito la fusione nucleare, certamente registrata dai sensori degli strumenti di controllo collocati al riparo in una zona più sicura. Subito dopo è arrivata la caldissima onda d'urto che ha distrutto tutta l'attrezzatura usata. Ma ormai l'esperimento era stato fatto! Lo conferma il Nobel Carlo Rubbia in una intervista concessa a Franco Foresta Martin del "Corriere della Sera", pubblicata il 13 maggio 1988. Questa notizia, che lo si voglia ammettere o no., è LA CONFERMA più lampante che Boscoli potesse andare a cercare della giustezza delle sue idee. La "FUSIONE” infatti, del deuterio e del trizio nell'esperimento del Nevada è avvenuta. per opera delle radiazioni gamma e dei neutroni generati dalla A, PRIMA ANCORA CHE ARRIVASSE L'ONDA DI CALORE! Si teme però che molti degli "addetti ai lavori", sia in Italia che all'estero, non abbiano capito niente dell'esperimento americano, se non hanno letto il suo lavoro o se, dopo avergli si e no dato un'occhiata, l'hanno cestinato e se ne sono dimenticati. Si può capirlo dai commenti che, per esempio, il "Corriere della Sera" riporta nella stessa notizia da me citata: "L'esperimento statunitense ‑scrive il giornale‑ non è del tutto ortodosso, come hanno fatto rilevare gli scienziati, in quanto è impensabile ricorrere allo scoppio di bombe atomiche per ottenere la fusione". Ma dalle bocche di quali "scienziati" possono essere uscite simili puerili baggianate? Certamente da chi, ancora legato all'idea del CALORE, di FUSIONE NON SA E NON HA ANCORA CAPITO UN BEL NIENTE!
  6. ATOMO ENERGIA UOMO Se dovessimo rappresentare in un solo insieme queste tre entità, l'atomo, l'energia, l'uomo, le rappresenteremmo forse con quanto espresso in un foglio del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Egli in piccolo spazio disegna come si può costruire un buon acciarino. Su una superficie solida dimensiona una grossa molla ad arco e delle leve, onde con piccolo ma continuo sforzo si possa sommare energia. All'estremità della molla in adatta sede fissa una pietra focaia ed un'altra più grande la fissa rigida sulla base dell'acciarino; il tutto perché, ad un piccolo spostamento dell'arresto, possa dare, in un istante, tutta l'energia immagazzinata, e formare nello sfregamento delle due pietrine una scintilla. Di lato vi è una scrittura speculare non del tutto comprensibile, ma allo specchio appare il pensiero di quel grande uomo di un tempo. E' la sublimazione del pensiero, è l'arte. Non si ferma al meccanismo, vivifica l'insieme e lo porta in un'altra dimensione, immaginando un colloquio vero e proprio tra la pietra e l'acciarino. Facendo quasi poesia scrive: Disse la pietrina all'acciarino "Perché mi percuoti? Perché mi strascichi?" Rispose l'acciarino "Stai buona, stai al sacrificio vedrai che da te nascerà una scintilla, che farà cose meravigliose!". La pietrina stette al sacrificio e con la scintilla si accese un gran fuoco. Ma non si fermò nemmeno qui il pensiero di Leonardo ed ancora aggiunge "Questo vale ... per chi si dedica alla ricerca". Non si limita, attivo, ad organizzare e controllare le forze dei materiali per concentrarle in. un punto, non si limita contemplativo a fare della poesia facendo parlare la pietra; ma da grande filosofo, ne trae analogie e la fa diventare massima per se stesso e per gli altri. Come cioè si debbono allo stesso modo elaborare e controllare "con sacrificio" le forze della psiche onde conoscere la natura ed il misterioso che la compenetra e ci compenetra. Quella elaborata scintilla la fa diventare stella di per se stesso e per tutti i solitari navigatori del pensiero. Nella storia dell'uomo c'è sempre stato uno "strascicare" per stare nell'analogia dell'acciarino, uno "strascicare" intellettivo continuo per capire cos'è l'ultima essenza delle cose, che cos'è l'energia, chi è l'uomo. Anticamente Democrito pensa ad un quid indivisibile che deve comporre tutte le cose e lo chiama atomo. Dopo migliaia di anni l'uomo nell'analizzare la materia scopre un "chemi", un segreto, scopre che c'è un quid indivisibile che chiama, ricordando il filosofo antico, "atomo". All'inizio di questo secolo, ecco che, penetrando sempre più nell'infinitamente piccolo, si accorge che non solo quell'ipotetico "ATOMO" che aveva fondato si rompe, ma anche tutte le particelle che lo compongono. Il Premio Nobel Rubbia, che studia da alcuni anni lo sfasciarsi degli atomi e delle particelle subatomiche dice che "queste ultime incontrandosi ad alta energia, alcune, spariscono senza una logica, ed altre appaiono senza sapere da dove e perché". Dice che vi è un mistero curioso oltre l'atomo, un mondo sconosciuto. Ritornando all'atomo ipotizzato dall'uomo del ventesimo secolo, cerchiamo almeno di averne una certa misura. Dire che ha un diametro circa pari a 1/5000 della lunghezza d'onda della luce è poco, dire che un atomo di ossigeno pesa gr. 0,00...26 [ = 16/(6.2*1023) ] e' niente, ma forse esprimere in misura 1'energia che questo racchiude ce lo fa conoscere meglio. Cercheremo con un calcolo di esprimere questo pensiero. L'equivalenza fra massa ed energia è diventata con l'era atomica realtà, la formula ipotizzata da Leibniz nel 1700 oggi è diventata legge. Quindi con D Mc2 = D E considerando la massa di atomo di ossigeno eguale a 2,6*10-23 gr ne ricaviamo che 2,6*10-23*9*1020 gr*cm2/sec2 = E cioè 2,6*9*10-3 gr*cm2/sec2 = 23,4*10-3 gr*cm2/sec2 = 23,4 mgr*cm2/sec2 . Debbo decomporre 100 atomi di ossigeno per avere un'energia [forza viva, ovvero massa per velocità al quadrato] pari a quella di 2,34 gr che si muovono alla velocità di 1 cm/sec. Una cosa trascurabile, si potrà dire, eppure dalla decomposizione totale di 100 atomi non otteniamo energia maggiore, l'equivalente dell'energia che possiede la mia penna dopo uno spostamento di 1 cm in 1 secondo. Considerando invece di decomporre un grammo di ossigeno o di qualsiasi massa, noi possiamo invece osservare l'immensità del1'energia racchiusa calcolando la trasformazione di un grammo massa. Abbiamo che: M = 1 e quindi 1*9*1020 gr*cm2/sec2 = E , e cioè un'energia che potrebbe essere paragonata a quella posseduta da una nave di 90.000 tonnellate dopo uno spostamento di 105 cm in un secondo, e cioè di 1 Km in un secondo! [si rammenti che la velocità compare al quadrato nell'espressione dell'energia]. L'infinitamente piccolo che diventa immenso. Se pensiamo poi che in un cm di aria vi sono 50 milioni di miliardi di miliardi di atomi, il nostro pensiero si smarrisce allo stesso modo di quando guardando il cielo pensiamo al numero senza fine delle stelle. Sempre di più 1'atomo appare medio proporzionale tra l'infinitamente grande delle stelle e le quasi stelle, e 1'infinitamente piccolo delle particelle atomiche e subatomiche. Se in relazione alle stelle l'uomo diventa nulla, in merito invece all'infinitesimo di particelle atomiche e subatomiche che le compongono diventa infinitamente grande. In un secondo, in un palpito del suo cuore 100 milioni di miliardi di miliardi di atomi trasmettono parte della loro energia che diventerà in lui vita e pensiero. E qui vorrei condurre il nostro pensiero in un viaggio nell'interno di una foglia . Ecco il microcosmo ivi racchiuso alla lente del nostro intelletto si spalanca a noi come un cielo stellato e quelle meravigliose perle o stelle che ci sembrano quasi tutte simili, sono invece mondi sconosciuti, sono l'atomo del carbonio, dell'ossigeno, dell'idrogeno, dell'azoto e molti altri. Tra questi l'atomo del carbonio con accanto l'ossigeno, ecco che entrato nella foglia sussulta e per mezzo della luce del sole diventa parte del fluido vitale, giocando quasi con l'ala della luce si trasforma insieme ad altri atomi in dolce nettare, in una meravigliosa collana di perle; forma il "glucosio" lasciando uscire dagli stami l'amico ossigeno che per lungo tempo gli fu accanto. Ecco il nostro atomo chiave delle sostanze viventi, diventa alimento, zucchero, nella fragoletta colta nel bosco da un bimbo, diventerà parte intrinseca delle sue cellule e migrando nel sangue busserà alla porta di una cellula nervosa e diventerà, forse, sempre in un gioco stupendo e misterioso, ricordo e quasi pensiero. Ecco il bimbo a sua volta gioca, corre, ride, piange e nel suo tumulto di nuovo il nostro atomo di carbonio ritorna assieme ad altro atomo di ossigeno, e dai polmoni del piccolo esce all'aria, libero come un tempo. Passerà dopo anni forse in un'altra foglia, in una farfalla, ancora in altre piante e ancora nel torrente sanguigno di una rondine, in quello di una gazzella, in quello di un altro uomo. forse nell'ala di un gabbiano diventerà penna per il suo volo. Viviamo di luce, dell'energia del sole. Quanto ci accomuna la conoscenza di questo gioco degli atomi! Tutti gli esseri viventi, dai microorganismi, dal filo d'erba, dalla formica all'elefante all'uomo sono in continua elaborazione dell'energia proveniente dal sole. E' la risposta di ogni essere vivente alla luce del sole. Tutta l'energia vitale che l'uomo elabora sulla terra proviene dal sole, diciamo vitale intendendo 1'energia proveniente dalla sua alimentazione ed illuminazione. Anche quella proveniente dal metano e petrolio è il residuo di quella energia non del tutto decomposta contenuta negli esseri viventi vegetali ed animali vissuti tanti milioni di anni fa. Dal 1946, quando iniziò l'era atomica con lo scoppio della bomba atomica ad Hiroscima, iniziò anche lo sfruttamento del1'energia dell'atomo. Quante meraviglie ha prodotto la scintilla intellettiva dell'uomo, stando al "sacrificio" è riuscito a scoprire quella scintilla elettrica racchiusa nella materia ed elaborarla in modo sublime. Ne ha prodotto macchine di ogni tipo che aiutano 1'uomo nel lavoro e perfino nel calcolo come nei computer. E' riuscito ad elaborare quell'energia a tal punto, che ormai in ogni abitazione abbiamo una televisione a colori che ci trasmette immagini da qualsiasi angolo della terra e dello spazio. Combinando gli atomi in vario modo ha prodotto materiali e materie plastiche che competono con quelle naturali. Ancora ha prodotto farmaci per alleviare le sofferenze dell'uomo ed altre infinite cose. Se oggi una astronave naviga nello spazio è frutto della somma di mille pensieri di mille scintille scaturite tutte dalla forza del pensiero dell'uomo. Ma come quando l'uomo accendendo il primo fuoco si è scottato e magari ha incendiato la sua dimora, così oggi similmente, ma in proporzione più grande, si è inquinato di prodotti di scarto, di prodotti chimici, di onde elettromagnetiche, di tecnologie, di farmaci, di veleni, rimanendone prigioniero. Navi di prodotti di scarto navigano in cerca di approdo. Purtroppo lo sfruttamento dell'atomo e della sua energia, ci lascia e ci lascerà sicuramente ancora profonde ferite, ma, siamo ottimisti, e con il controllo dell'energia a fusione nucleare avremo energia pulita sufficiente per tutta 1'umanità. Su questa fusione atomica dell'idrogeno nel 1974 abbiamo realizzato a misura d'uomo una esperienza e siamo riusciti ad ottenere risultati meravigliosi. Ci è costata tempo e paura, ma abbiamo intravisto che questa sarà sicuramente una strada per ottenere energia pulita ed a misura d'uomo*. Sono sfuggiti all'uomo moderno due mostri anabolici: l'inquinamento e la sofistificazione che insediandosi nella vita e nel1'atomo assieme alle radiazioni atomiche ci ammalano e ci distruggono in compagnia di quell'arpia che è la fretta che ha cacciato la poesia della vita. Nei prati i fiori, tra le messi le spighe, si protendono verso l'alto, e la luce dell'infinito si precipita a riempirli di una vita meravigliosa, che sarà cibo ed energia per l'uomo. Perché sciuparli? Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. Speriamo che questo diventi monito per un impegno per un futuro migliore. Ma 1'atomo di oggi così apparentemente ben studiato ci riserva ancora delle sorprese. In studi di avanguardia, il Prof. Louis Kervran dell'Università di Parigi, riprendendo quanto aveva sperimentato nel 1830 Vauquelin, ha confermato che avvengono a livello biologico delle trasmutazioni; elementi atomici che si trasformano in altri a debole energia. Una eresia per lo studioso moderno, ma le prove che lui ed altri descrivono ci lasciano affascinati. Ancora una volta la natura, sorniona, stupisce e ci dice che non la si può vincere, se non ci si fa simili ad essa. "Natura non vincitur, nisi paretur". La stessa pianta nel suo misterioso laboratorio riesce a trasformare l'azoto in silicio e viceversa, come può trasformare il calcio in potassio ed in altri ancora. Studi erano già stati fatti anche nel 1800, ma le tabelle sperimentali caddero dimenticate e si pensò che fossero esperienze sbagliate e quindi era ridicolo rifarle. Nel 1966 il Prof. Baranger ha dimostrato che nelle pietre ferruginose il ferro sotto l'azione di microorganismi poteva trasformarsi in manganese, e che nei semi di germoglio il ferro aumenta ed il contenuto di manganese sparisce. Lo stesso scienziato Teilhard de Chardin, conosciuto particolarmente per i suoi lavori in paleontologia, afferma che "il mondo della roccia è un mondo più elastico e più mobile di quanto non potesse sospettare la scienza di ieri. Oggi sappiamo che anche i minerali delle rocce più solide si trovano in trasmutazione permanente...". La natura compie, nella sua miriade di elaborazioni in silenzio la tessitura con la luce del sole degli atomi ed anche la loro trasmutazione, quella che la tecnologia moderna crede da sola poter fare. Abbiamo più volte ammirato la nascita di un fiore, abbiamo scorto con fatica a livello di una foglia staccata l'ultimo pulsare di vita e ci siamo chiesti tanti perché. Come riuscirà il liquido a salire nel capillare di una foglia? In qual modo la luce si piegherà a produrre quei composti? Decomponendo in modo controllato dei piccoli pezzi di foglia di spinacio, di mais, di ortica, di ricino e di riso siamo arrivati dopo un anno ad analizzare delle spirali vere e proprie che fanno a nostro avviso uno dei punti più interessanti nella conoscenza della morfologia vegetale. Un tempo erano chiamate tracheidi e si credevano composte di cellulosa e lignina, mentre sono a nostro avviso idrosilicati, che non solo servono al trasporto d'acqua ma devono avere nella produzione del glucosio una parte importante, senz'altro vere e proprie fibre ottiche naturali. Sarà bello conoscere la sintesi dell'azoto, dell'aria e dei rifiuti per ottenere quegli amminoacidi, che tanto sono preziosi per la vita di tutti gli esseri viventi. Ma ancora più bello sarà conoscere quelle trasformazioni biologiche che a livello atomico sono tanto discusse oggi. Con la lente dell'intelletto l'uomo entrerà nell'infinitamente piccolo e sempre di più apparirà la mano di quel Misterioso distante che tanto ci avvolge con la sua ala iridata. Abbiamo fatto un cenno all'atomo e all'energia nel suo insieme e ... l'uomo? L'Uomo era sempre presente in ognuna delle nostre considerazioni sulla materia e sulle cose, mentre le ordinava e presidiava; era l'energia del suo pensiero, la più nobile. Che cosa è questo essere uomo? Un misterioso spirito, un'anima, un quid che presiede su un insieme di miliardi di miliardi di miliardi di atomi ( 1027 ) che aggregati in meravigliosi arabeschi in vario ed irripetibile modo, fanno da organo, da arpa, alla sua fantasia, alla sua libertà di pensiero. Riuscirà forse a conoscere dove abitano le nubi e le condurrà al suo dominio ed avviarle alla loro casa: ma non riuscirà a togliere il chiavistello a quella porta della totale conoscenza di tutte le cose. E' quel meraviglioso "quid" che sa trarre dalla natura il Bello, vedi l'Artista, che sa scrutare tra le cose il Vero, vedi lo Scienziato, che sa trarre tra gli uomini il Bene, vedi il Santo. E' quello che è seppure in piccola cosa ognuno di noi; è quel "quid" che dirige atomi ed energia con libertà verso il disordine o verso l'ordine, verso il finito o verso l'infinito. Chi dipinge su telaio i rubati arcobaleni in volto umano, non è di più di chi foggia sandali per i nostri piedi, non è di più di chi volge in musica il murmure del tempo, non è di più di chi scrutando la natura fa scaturire la luce, non è di più di chi si china con amore a sollevare il fratello caduto nella polvere.
  7. ASPETTI MINORI DELLA LEGGE UNIVERSALE Per il principio di unità e dualità che abbiamo già visto, l’universo è un binomio ed un trinomio ad un tempo e ritrova unità nel monismo delle sue equivalenze Accanto a questi aspetti principale della legge ne abbiamo degli altri minori, in cui l’unità ancora si suddivide e si distingue. Le facce del poliedro sono infinite e la legge è veramente inesauribile. Un poliedro con facce infinite sostanzialmente è una sfera, e questa esprime nel miglior modo il concetto di infinito pur restando nel relativo. Se noi supponiamo che un testimone percorra la superficie di questa sfera senza avere punti di riferimento, possiamo pensare che tale testimone sia indotto a credere di trovarsi su una superficie infinita. Soltanto assumendo un movimento diverso, e cioè alzandosi verso l’alto perpendicolarmente alla sfera potrebbe capire che si trovava su una superficie finita. Tale sfera verrebbe ad esprimere il principio delle unità collettive e pure quello dei cicli multipli e nell’aspetto concettuale quello delle leggi multiple. Organismo di forme, organismo di forze, organismo di leggi. Abbiamo il principio di divisibilità e ricomposizione che si ritrova nell’universale possibilità di analisi e di sintesi. Il principio di riunificazione, in cui si equilibra il principio di suddivisione. Un principio di differenziazione, per cui l’evoluzione avviene dal indistinto al distinto, dall’indifferenziato al differenziato. Un altro principio che la legge di evoluzione implica è quello della relatività, poiché solo ciò che è relativo può evolvere. Il principio del minimo mezzo regola l’economia dell’evoluzione, evitando dispendio inutile di forze. Il principio di causalità garantisce il concatenamento nello sviluppo fenomenico, derivando l’effetto causa, lega in stretta connessione i momenti successivi del divenire Parallelo al principio di causalità è quello di azione e reazione: osservate questo dualismo attivo reattivo nei fenomeni sociali, che non progrediscono rettilinei, ma per una via tortuosa di spinte e controspinte, che vi ricorda il percorso dei fiumi. Ogni posizione, ogni conquista, ogni affermazione è portata fino alle ultime conseguenze fino all’abuso; l’uomo in perfetta incoscienza non sa arrestarsi che là dove la legge di reazione eleva una diga. Ma anche la reazione giunge poi sino all’abuso, fin là dove la stessa legge eleva una nuova contro diga e respinge l’impulso L’uomo assolutamente ignaro e passivo di fronte alla legge, è del tutto incompetente a guidarsi da sé Credete voi che siano i governi, i parlamenti che guidano i popoli? No essi non sono che un esponente. E la storia va avanti da se sapientemente, guidata da forze occulte che la legge contiene e par forze occulte non intendo la Grande Finanza che può servire sicuramente da mezzo, ma dallo SPIRITO, è LUI che dirige il mondo. Da La Grande Sintesi di Pietro Ubaldi
  8. Devi berne almeno 4 litri, sopra si parla di 2 litri nella persona adulta.
  9. ANNULLATO IL CONCETTO DI TEMPO: Quando parliamo di velocità dell’universo, noi intendiamo soltanto attività, moto. Parlando di moto viene spontaneo riferirsi al tempo, e analogamente quando parliamo di velocità ci riferiamo al tempo. Nell’universo esiste una velocità uniforme, una velocità costante, e ciò come nel caso della vita, per la quale non ci si può chiedere se essa sia più veloce o meno veloce di un'altra, dato che evidentemente la velocità della vita è uguale per tutti, in quanto il processo di sviluppo al quale il fenomeno vita è costretto a soggiacere per giungere alla morte è quello che è. Né ci si può riferire a fenomeni collaterali, per cui vi è chi muore prima e chi muore dopo, chi cresce prima e chi cresce dopo; a noi interessa soltanto il fenomeno di sviluppo in cui la velocità è sempre la stessa. Quando noi poniamo di fronte due nebulose nelle stesse condizioni di esistenza, con le stesse possibilità di sviluppo, esse per diventare pianeti, impiegheranno ad esempio un miliardo di secoli. Ma in virtù dell’uguaglianza, ambedue impiegheranno per compiere il ciclo un tempo x inesistente, dato che si tratta di un periodo che raffrontato ad un tempo soggettivo ad esse nebulose, finisce con l’essere annullato, perché la prima può rispecchiarsi soltanto nel tempo dell’altra e viceversa. Quando noi diciamo “moto universale” o tempo universale”, intendiamo il principio ritmico costante dell’universo, che si trasforma ad una velocità costante.Ma noi vediamo il tempo nel brevissimo periodo della nostra vita. La fisica ci dice che nulla viene distrutto, ma tutto si trasforma, e che l’elemento ritorna ad essere quello che era.Gli elementi più semplici dell’universo restano uguali a se stessi. L’elemento “uno” dell’universo, può diventare l’elemento “uno” circondato da una grande spirale e può così apparire come un “uno” più grande e diverso, ma se togliamo la spirale esso rimane l’”uno” originale. Il principio dell’universo è che nulla si trasforma realmente, ma che tutto resta identico, immutabile, costante, per cui la trasformazione apparente è la somma di elementi immutabili, statici, e non sostituzione per una trasformazione vera e propria. Quando noi vediamo una somma di elementi, non dobbiamo dire che si tratta di un elemento diverso, ma possiamo essere ben certi che si tratta della somma di più elementi. Immettendo al loro posto fisso tutte le cose noi eliminiamo il concetto di tempo.Immaginiamo di avere una scacchiera ed immaginiamo che l’universo sia diviso in tanti quadratini, come una rete topografica. Poniamo al loro posto l’1, il 2 il 3 e via di seguito. Esistendo un ritmo di spostamento ciclico costante, avremo che l’1 scatta al posto del 2 e che contemporaneamente il 2 passerà al 3 e poi al 4 come se i quadratini si rincorressero. Avremo quindi che l’1 diverrà l’1 + 1, e poi ancora l’1 + 1 + 1, formando cioè tre elementi semplici. Contemporaneamente sopraggiungeranno altri 1, in virtù di frantumazioni universali che procedono all’infinito, per cui l’1 diverrà l’1 elevato alla N. E quando questo si frantumerà tutte le unità riprenderanno il loro cammino. Non possiamo parlare di frantumazione specifica dato che nell’universo vi è un esistenza eterna, per cui dobbiamo immaginarci come un serbatoio eterno formato da questa energia che alimenta continuamente l’1, in modo che esso passi al 2 come in una scala divergente. Immaginiamo ora un quadratino singolo, ed immaginiamo che esso sia un elemento infinitamente piccolo dell’universo. Che cosa significa elemento infinitamente piccolo dell’universo? Supponiamo con un concetto assurdo che esso non possa essere ulteriormente frantumato (mentre ogni più piccolo corpuscolo può frantumarsi all’infinito, in virtù del concetto dell’infinitamente piccolo).Poiché esso diventi più grande cosa deve avvenire? Che altri corpi si aggreghino ad esso, per ingrandirlo nello sviluppo universale. Ciascuno dei corpi che si aggrega al primo avanza con la stessa velocità, per cui esso diventa di infinita grandezza senza aver subito bruschi sobbalzi di velocità. Né esiste un tempo, in quanto noi non diciamo “1” e solo dopo un certo intervallo aggiungiamo “+ 1” e poi ancora “+1”. Ma nel ritmo “1+1+1” formiamo un certo numero senza che esso abbia avuto interferenze. Per questo motivo al ritmo non si può applicare il concetto di tempo, perchè l'attimo successivo è esattamente uguale al precedente e quella che muta è solo l'apparenza. E così noi abbiamo la materia, la quale si avvolge, si moltiplica, pur conservando la sua identità. Ed in questo fenomeno non vi è un tempo, , ma soltanto uno sviluppo ritmico. Ed anche quando si realizza un fenomeno diverso esso è sempre nel ritmo.Ad un certo momento potrà formarsi un sistema planetario, con ritmo eternamente identico. Vi è accelerazione? Si, vi può essere accelerazione, vi potranno essere dei fenomeni diversi, ma questi si verificheranno sempre in un quadratino o sfera isolata, mentre intorno l’universo continuerà a ruotare identicamente. E la materia stessa, restando concretizzata ha un suo ritmo particolare. I tempi e le velocità che vanno a formare in seno ad una particolarità universale, non sono dati isolatamente dallo sviluppo particolare, ma sono la conseguenza dei ritmi costanti che la circondano. Ossia le velocità diverse che possono esistere, non si sono formate da sole, ma sono la conseguenza dell’isolamento in confronto a tempi costanti. Consideriamo ancora un'altra possibilità: se è vero che fra ogni elemento vi è la distanza di “1”, possono aversi un altro corpo, un'altra esistenza, un altro fenomeno di vita universale, più lontano, per cui la distanza invece di essere “1” sia ad es. “4”, e quindi il rapporto e l’armonia possono essere gli stessi? Questo ragionamento non può reggere, perché esso annulla l’esistenza dell’elemento “1”. Noi dovremmo immaginare un elemento così grande, rispetto a quello più piccolo, da conservare inalterati i rapporti, nonostante la maggiore distanza. Ma le grandezze universali sono tutte identiche è né può concepirsi un tempo, perché gli elementi sono semplici e l’elemento universale è l’”1” che solo in aggiunta ad altri può dare un apparenza relativa. Quando noi diciamo “tempo universale” dobbiamo raffigurarci questo spostamento a scacchiera, in virtù del quale resta annullato il tempo in quanto il ritmo è costante. Si potrebbe eventualmente dire che esiste un “tempo universale” rispetto ad un “non tempo”, così come si dice che c’è il bianco perché esiste il nero, che vi è la luce perché esiste il buio.
  10. NCHE NEL RELATIVO L INFINITO TROVA LA SUA UNITA ESPRESSIVA NELLA SFERA Claudio Sauro·Sabato 8 aprile 201730 letture Claudio Sauro 5 Novembre 2008 Anche nel relativo l’infinito trova la sua attività espressiva nella sfera. La sfera infatti è un poliedro, ma nel quale gli angoli soni infiniti. Ogni punto della sfera è esattamente equivalente a qualsiasi altro punto ed è rappresentato dall’1. Né si potrebbe concepire un numero più grande dell’1, dal momento che non avrebbe alcun senso e sarebbe semplicemente la somma di elementi semplici 1+1+1 ecc. Se disegniamo una linea su tale sfera ci renderemo subito conto che non può trattarsi di una retta ma di un tratto di sfera composto da infiniti angoli. Pure se disegniamo una figura quale un triangolo sferico, ci renderemmo subito conto che non può trattarsi di un triangolo, perché a parte i tre angoli che balzano all’occhio, le tre linee che congiungono questi angoli (evidenti) sono composte da infiniti angoli. In sostanza qualsiasi figura si possa disegnare, sarà composta da infiniti angoli. La tendenza verso l’infinito, pertanto, non riguarda la sfera in toto ma qualsiasi suo punto. Oltretutto una sfera è facile da immaginare, mentre se immaginiamo un'altra funzione più semplice, che abbia tendenza all’infinito, ci risulta estremamente difficile. Una retta ad esempio. Una retta infinita, che non abbia né principio, né fine ci risulta estremamente difficile immaginarla. Comunque anche un tratto di retta è costituito da infiniti punti, per cui possiamo dire con certezza che qualsiasi funzione relativa esprime il concetto di infinito proprio perché l’elemento fondamentale che costituisce la realtà universale è l’1 al quale concettualmente non possiamo attribuire nessuna funzione di grandezza materiale. Comunque ritornando alla nostra sfera, possiamo immaginare un punto, un soggetto, che la percorra. Immaginiamo la terra, perfettamente liscia, e quindi priva di punti di riferimento, e noi che la percorriamo in lungo ed in largo. Ebbene potremmo girarla migliaia o milioni di volte e restare nella convinzione di trovarci su una superficie infinita. Soltanto un moto diverso, e cioè verso l’alto ci farebbe prendere coscienza della realtà. Vedendo la sfera dall’alto, ci renderemmo subito conto che si tratta di una superficie finita. In matematica troviamo dei paradossi: infatti essa ci dice che quanto maggiore è il raggio, tanto minore sarà la curvatura della circonferenza. In realtà per la sfera, per qualsiasi sfera non possiamo applicare questo concetto, perché qualsiasi sfera, pur diminuendo il raggio ha curvatura costante, qualsiasi sfera concettualmente è sovrapponibile a qualsiasi altra sfera. Possono diminuire certamente le dimensioni, ma può abbassarsi pure il punto dell’osservatore, ed allora ecco che la sfera riacquista la sua dimensione originaria. Ed anche un osservatore infinitamente piccolo che percorresse la superficie di un neutrone avrebbe la sensazione di trovarsi su una superficie infinita Inoltre la sfera è la figura tridimensionale con il minimo rapporto superficie/volume: ciò spiega perché a tale forma tendono molti oggetti fisici, dalle gocce di liquido ai corpi celesti. Ad esempio, le bolle sono sferiche perché la tensione superficiale tende a minimizzare l'area a parità di volume. E così sappiamo che tutti i corpi celesti tendono ad avere superficie sferica. Dalla matematica sappiamo che la superficie sferica è espressa dalla formula A=4(P GRECO) R2, mentre il volume è espresso dalla formula V =4/3 (P GRECO) R3 ma pure sappiamo per certo che con l'aumentare del raggio, il volume della sfera cresce più della superficie. Infatti il rapporto fra queste due quantità è r/3. Ora questo risulta un paradosso avendo una simile variante in quanto le espressioni per calcolare il volume e la superficie restano costanti. Ciò vorrebbe dire che ogni qualvolta riduciamo ad un terzo il raggio della sfera, diminuisce il volume di tre volte rispetto alla superficie, oppure viceversa ogni qualvolta triplichiamo il raggio di tre volte aumenta il volume di tre volte rispetto alla superficie. Ma questo è in aperto contrasto con le formule che ci portano a calcolare superficie e volume e che restano costanti. Dal momento che se ciò fosse vero anche il calcolo delle superfici e dei volumi dovrebbe essere espresso da delle variabili. Ma questo problema si pone solo quando ci rapportiamo ad una sfera più grande, mentre se restiamo nel singolo tutte le formule restano invariate. Ma quando noi ci rapportiamo facciamo un operazione che non ha valore per la singola sfera. Infatti noi rapportiamo l’1 all’1+1+1, cioè ad una somma di unità che si esprimono semplicemente in fase sequenziale. Ma una somma di unità non possono far variare le costanti fondamentali, perché tutto deve rapportarsi sempre all’1 che è l’elemento universale. Pertanto se è pur vero che con l’aumentare del raggio il volume della sfera cresce più della superficie, ciò resta semplicemente come dato teorico, mentre la sfera resta sostanzialmente con le sue caratteristiche fondamentali. Ad esempio se immaginiamo una persona infinitamente piccola che percorra la superficie di un neutrone, essa si troverebbe nelle stesse condizioni di un gigante che percorre la superficie di una sfera grande come una stella gigante. Entrambi crederebbero di trovarsi su una superficie infinita e potrebbero percorrerla all’infinito e tutti i calcoli relativi alle singole due sfere resterebbero invariati. Il rapporto r/3 ci dice semplicemente che l’universo si muove per unità triplici, cioè abbiamo 1+1+1 ed una volta raggiunto il 3 passiamo ad una nuova sequenza trina. In modo molto banale, anche nel relativo per fare un esempio, possiamo considerare la realtà come, materia, vita, psichismo. Oltre lo psichismo si salta ad un altra frequenza trina.
  11. ANCHE LE PULCI DORMANO E SOGNANO. Tempo fa, in un Post che avevo fatto sul sonno e sul sogno avevo detto: “”Del resto il sogno è una cosa talmente misteriosa che sfugge a qualsiasi definizione logica, e questo proprio perché il sogno è illogico, si sviluppa secondo una non logica e non è definibile attraverso nessuno schema. Uno degli aspetti più straordinari è che il sonno ed il sogno è comune in tutte le specie viventi. Si è visto addirittura che moscerini che restano 10 ore senza dormire muoiono; ma come stabilire se sognano; lo hanno stabilito alcuni ricercatori nel valutare la reattività dei prismi oculari alla luce ultravioletta ( anche quando il moscerino dorme il prisma dell’occhio acquista una leggerissima motilità che è stato visto non essere dovuta alla luce che impatta sul prisma); insomma anche i moscerini sognano e chissà cosa sognano. Ma quello che ancora più paradossale è che i tempi di sogno dei moscerini ricalcano quello degli esseri umani, cioè circa il 20% sul sonno totale. E chissà poi cosa sogneranno le formiche? E le api?” Questo brano l’avevo inserito in un Post dove facevo alcune considerazioni sulla teoria delle stringhe. Ora credo di avere quasi la certezza che sognano anche le pulci del mio gatto (tutte le pulci intendo). Questo lo deduco dal fatto che il gatto dorme tranquillo senza mai grattarsi per circa due ore, ma poi improvvisamente si sveglia e comincia a grattarsi disperatamente. Il punto è che non si gratta solo dietro le orecchie, ma anche sulla pancia, sul sedere ecc. Intendo dire che tutte le pulci si svegliano nello stesso momento pertanto sembrano si trasmettano per via telepatica un segnale che le induce al risveglio, ma mi rendo conto che questa è un ipotesi un po azzardata, è più probabile abbiano un intelligenza di gruppo o collettiva come le formiche. Si addormentano nello stesso tempo ed hanno lo stesso tempo di sonno, per cui esaurito quel tempo di sonno che è uguale per tutte si svegliano insieme pungendo insieme anche il mio gatto. Qui potremmo fare una disquisizione sulla soggettività del tempo che è soggettivamente diversa da una specie all’altra anche fra gli insetti. E’ chiaro che l’insetto non si pone la questione del tempo a livello conscio, ma lo avverte soggettivamente a livello inconscio. E’ probabile che la vita conscia (se così si può chiamare) che vivono gli insetti di qualsiasi specie sia molto più simile alla vita inconscia che hanno durante il sogno. Insomma è possibile che gli insetti ricordino il sogno molto meglio di noi, quasi ci fosse una continuità fra conscio ed inconscio. L’intelligenza collettiva la possiamo trovare anche in molti animali superiori ed io direi anche in parte nell’uomo. Ricordo quando era a Velo Veronese la danza delle rondini prima che partissero per l’Africa. Era uno spettacolo veramente incredibile, migliaia di rondini volteggiavano sopra il monte Stolzer con un ritmo perfetto e con una sincronicità che non oso definire assoluta. Poi partivano tutte insieme, ma per chi mai facevano quella danza?? Secondo quale logica possiamo giustificarla?? Se poi scendiamo nel mondo più piccolo troviamo molte analogie, ad esempio i moscerini in gruppo possono essere decine di migliaia, ma anche quelli danzano con un ritmo perfetto. Le finalità di questo ritmo ancora ci sfuggono. Forse per risultare più imprendibili da insetti più grandi come le mosche, o meglio i tafani, visto che le mosce non mangiano i moscerini. Ma una densità simile potrebbe giustificare che cerchino di salvaguardare il gruppo, insomma, se qualcuno viene mangiato pazienza, ciò che conta è che il numero resta pressochè costante. E per le rondini come la mettiamo?? Ballano per non farsi prendere dai falchi?? Il punto è che a Velo non c’erano falchi, questi si trovano molto più in su verso il Monte Carega. E gli storlini (Sturnus Vulgaris) li avete mai visti ballare?? Talvolta sono decine di migliaia ed ondeggiano ballando con un ritmo perfetto. Il punto è che in pianura non ci sono uccelli predatori, ed allora per chi ondeggiano in modo perfetto?? Si mantengono sempre ondeggiando ad una perfetta distanza in modo da non scontrarsi mai anche se sono decine di migliaia. Certo possiamo invocare anche per gli storlini un intelligenza di gruppo, e certamente , come tutti gli animali dormono e sognano. Ma non tutti gli animali che abbiamo nominato finora hanno un intelligenza di gruppo. L’intelligenza molto spesso si mantiene anche singolarmente per qualsiasi specie. Avete mai visto una formica solitaria che va ad esplorare il territorio. Talvolta si allontana anche di 10 metri dal formicaio e come farà a non perdersi. Con un cervello che è tre milioni di volte più piccolo del nostro, deve immagazzinare nel suo viaggio di ispezione talmente tante cose, non solo ma pure memorizzarle. Ditemi voi, come farà? Anche questo rientra nei sistemi infiniti.
  12. Ma quarda un po, Hamas è stata allenata ed istruta dal Qatar, e probabilmente e dal Qatar che ha ricevuto la maggior parte delle armi: https://www.geopolitica.info/qatar-diventa-major-non-nato-ally/
  13. L'ho sempre detto che i "buchi neri" sono stelle supercompresse, anche Hawking stesso lo ha ammesso alla fine della sua vita. Quindi nessun "orizzonte degli eventi", questo ce l'hai quando muori. Però tieni presente che anche le stelle supercompresse non possono andare oltre una certa soglia. Perchè se la compressione supera al centro il miliardo di atmosfere, secondo calcoli fisici e matematici, gli atomi si toccano, cioè cariche opposte si toccano, cioè in pratica la stella esplode. Inoltre, sempre secondo calcoli fisici e matematici, anche in stelle supercompresse i FOTONI sfuggono, perchè privi di massa, pertanto i così detti "buchi neri" si dovrebbero rendere visibili, perchè nella parte esterna la compressione è molto minore, e l'enorme flusso di protoni che sale in superficie, dovrebbe agitare le molecole causando una temperatura non indifferente. In pratica il "buco nero"sarebbe luminoso, ma tu hai mai visto la foto di un buco nero?? Dovremmo averne tante ormai. Invece mi pare che lo stesso Zichichi sia in difficoltà: egli mostra la fotografia di un presunto buco nero che emette luce nel rosso e nell'infrarosso, ma mi pare che sia l'unica foto che sono riusciti a fare.
  14. Anche il SEGRETO MILITARE immagino che se lo siano inventati loro.
  15. Ciao Claudio, come da regolamento devi rilasciare un riassuntino o un commento al video che hai postato:

    https://www.cosenascoste.com/topic/2867-a-che-punto-siamo-col-covid/?do=findComment&comment=15699

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