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Se abbiamo i Voladores che via di fuga mai avremo?


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[Riprendiamo da qui la discussione iniziata nel vecchio forum - Discussione iniziata da @diamanda]

"I Voladores si nutrono solo di un determinato tipo di energia e, come vedremo, noi produciamo molta di quella energia. Questo ci fa essere le prede ideali da mungere quotidianamente. Il danno energetico che questa azione predatrice ci arreca è immenso. Siamo esseri magici dotati di possibilità infinite condannati a brandelli di consapevolezza: i Voladores consumano regolarmente la patina luminosa – che torna a crescere per sua natura – e come impeccabili giardinieri tengono l’erba rasa sempre allo stesso (misero) livello. Gli sciamani vedono che la patina di luminosità rimastaci è una piccola pozzanghera di luce sotto i piedi, che non arriva nemmeno agli alluci. Questa consapevolezza rimastaci è davvero poca cosa e ci permette giusto di interagire nel mondo quotidiano fissato dalla socializzazione, ma certo non ci dà modo di comprendere la nostra reale situazione o di riconoscere che condividiamo lo stesso destino degli animali che alleviamo. Come inconsapevoli schiavi ci identifichiamo nei nostri predatori e riproponiamo i loro nefandi comportamenti con la natura in generale inquinando, disboscando, distruggendo e «sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà.»"

I Voladores, esseri che ognuno di noi ha. Le entità oscure sono particolari esseri inorganici, coscienti e molto evoluti e poiché si muovono saltellando o volando come spaventose ombre vampire. Se abbiamo loro nella nostra vita allora che via di fuga possiamo avere? Se siamo tutti loro schiavi a che serve provare metodi, tecnicge, strategie per vivere felici?

"Nella tradizione degli sciamani toltechi (una tribù indigena Messicana) la vocina è quella dei Voladores (colui che vola), oscure entità parassite che attraverso la vocina interna ci tengono succubi delle nostre stesse paranoie, e che ci fanno usare le parole come vere e proprie sbarre di una prigione invisibile. Il tutto con l’unico fine di nutrirsi dei nostri bassi istinti e delle emozioni negative."

Perchè ritenere i nostri istinti bassi? Certi impulsi e desideri sono naturali. Perchè dividere sempre tutto in buono e cartivo? I Voladores ci tengono in scacco. Ma per quale motivo? Le emozioni devono viversi tutte perchè se un desiderio viene represso diventa patologia.
Quindi perchè combattere allora questi Voladores? Li chiamano demoni, li chiamano parti oscure, li chiamano angeli caduti,... Ma in fondo non siamo noi stessi? E perchè dobbiamo combattere contro noi stessi?

https://www.carlosca...Voladores-1.htm

https://www.campoqua...e-contro-di-te/

  • Thanks 1

Per la mente che vede con chiarezza non c'è necessità di scelta, c'è azione - (J.Krishnamurti)

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10 ore fa, mystery1967 ha scritto:

E perchè dobbiamo combattere contro noi stessi?

 

Più o meno tutte le tradizioni spirituali, attraverso tecniche differenti, hanno come base fondamentale il riconoscimento di un nucleo interiore, che possiamo chiamare Coscienza. Anche in ambito psicologico Jung identificò un processo simile, chiamandolo individuazione. 

Per arrivare a questo nucleo, la prima fase consiste sempre nella disidentificazione da determinati processi interni che sfuggono alla consapevolezza. Dal punto di vista più oggettivo possibile infatti, parlare di "noi stessi" è del tutto assurdo. "Noi stessi" è, normalmente, un amalgama indistinta di emozioni, pensieri e sensazioni, che emergono autonomamente a seconda dei momenti, in reazione a determinati eventi, e del tutto al di fuori della nostra volontà. Non esiste quindi un noi stessi, ma un IO frammentato in varie parti, che a volte hanno perfino caratteristiche opposte l'una dall'altra, e che non hanno alcuna coesione. Con che coraggio si può definire "me" qualcosa su cui non si ha nessun controllo?

Puoi smettere di pensare? Puoi smettere di reagire in un determinato modo a qualche fatto esterno? 

Sarebbe più corretto affermare che si deve combattere contro ciò che crediamo rappresenti noi stessi, nonostante l'idea della lotta non sia appropriata. Non esiste un nemico da annientare, ma una serie di strumenti fuori controllo da disciplinare. Infatti nei libri di Castaneda si fa spesso riferimento alla disciplina del guerriero, definita da Don Juan "impeccabilità". L'impeccabilità implica la capacità di essere imperturbabili, il controllo di sè stessi mediante la volontà. Nessuno afferma che sia necessario distruggere i voladores con pozioni e rituali. Ciò che è veramente essenziale è l'abilità di disciplinarsi. Una mente disciplinata non subisce nessun attacco. Chi assume il controllo di sè stesso, automaticamente lo toglie agli altri, che siano altre persone, voladores, e chi più ne ha più ne metta. Questa è la via di fuga, ma è essenziale comprendere che la schiavitù non inizia dai voladores. Un'entità negativa può approfittarsi della nostra poca furbizia, dei nostri automatismi, può inserirsi all'interno di un processo che è già schiavitù per natura e rendere più difficile liberarsene, ma non può crearlo ex novo. Il sistema in cui siamo inseriti (e non mi riferisco al sistema sociale, ma a quello sottile) ci ha creato già schiavi. La vera natura umana è la totale assoluta meccanicità, tutta la vita organica è organizzata secondo schemi già prefissati e l'essere umano non fa eccezione. Per questo l'autorealizzazione è così difficile. Probabilmente essa non è neanche lo scopo ultimo dell'esistenza dell'essere umano, ma un'eccezione per pochi individui che hanno dei compiti particolari da svolgere.  

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per quanto riguarda i volador

la tradizione tolteca ha messo a punto diverse strategie

quale l'agguato, e la lotta all'importanza personale

queste tecniche non si fanno nel letto comodi comodi con gli occhi chiusi

ma operando varie sequenze di azioni fisiche nel mondo materiale

il problema è capire quando si trova l'equilibrio e quando non si sfocia nell'ottusa ignoranza di avercela fatta e invece poi si è punto e da capo

 

per esempio io che dormo tanto a causa dei tranquillizzanti

faccio delle tecniche la sera prima

ma poi il giorno dopo raccolgo la metà della metà di quello che ho prodotto il giorno prima

 

io espongo un mio concetto a proposito

quando si parla di queste cose con tante persone si rischia di ricadere nell'errore di creare una setta o un gruppo condizionabile

quindi ecco perchè tiro materiale da poche persone e me ne sto per fatti miei a praticare

soprattutto quando si parla di filosofie

in un altro forum che ho frequentato c'è più distacco e si parla più di pratica che di teorie

Edited by Karver
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