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Le tre domande Kantiane sul senso dell'esistenza


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[Discussione iniziata nel vecchio forum da sween]

allora, critica della ragion pura , riferimento B8 3:3

Qui Kant scrive tre grandi domande che , in senso stretto sono le tre domande che impastano l'esistenza di un uomo. In pratica dice che alla fine , se un uomo vuole capire il senso della propia esistenza deve porsi tre domande , che sono " 1° che cosa posso sapere , 2° che cosa devo fare , 3° che cosa mi è lecito sperare"

Ecco io ritengo che la ragione su nessuna delle tre sia conclusiva , non lo è ovviamente sulla speranza , ci mancherebbe, cosa può dire la ragione sul destino che attende ognuno di noi , se ci sarà un altra vita dopo la morte , vi sono al massimo le elaborazioni religiose, tutte che sappia io , che hanno questa ferma convinzione che la morte non sia l'ultima parola. Ma qui, la ragione, ovviamente non arriva. Ma neanche sull etica (che cosa devo fare) la ragione riesce ad essere conclusiva. Pensate quando kant , riprendo sempre lui, il quale volle giungere a fondare un etica non più solo eteronoma (bisogna fare il bene perchè lo dice il papa , perchè lo dice il genitore , perchè lo dice chissa chi) ma autonoma , bisogna fare il bene per  il bene stesso che si impone, per rispetto verso il dovere. Ebbene , kant, nella morale autonoma non può che fondare questa morale su due cose che non hanno a che fare con la ragione , 1 "il sentimento2 e secondo "l'imperativo categorico" non c'è etica senza l'emozione vitale di un uomo di trovarsi al cospetto di qualcosa di più grande e importante di sè. L'etica nasce da questa percezione di dovere , imperativo categorico. tanto la morale eteronama tanto la morale autonoma sono sotto questa dimensione imperativa. ..che non viene dalla ragione... 

Ma la ragione non è esaustiva nemmeno per quanto riguarda la prima delle tre domande kantiane "cosa posso sapere" cioè la conoscenza . Naturalmente la ragione fornisce dati, esattezze. Ma quando si tratta poi di pensare a queste esattezze, e di dare un significato complessivo a loro, Per giungere esattamente al significato complessivo della natura dell universo , dove solo all interno del quale può prendere ragione e consistenza la domanda sul senso dell esistenza. Il senso della mia vita, me lo posso forse costruire io?

ebbene, quando si tratta di capire il significato ultimo della natura , ecco che le esattezze che la ragione consegna , vengono interpretate diversamente dagli stessi che la producono, dagli stessi scienziati.

Quando si tratta di dare un significato complessivo e filosofico alle certezze che la ragione consegna ecco che la ragione non è in grado di chiudere il cerchio.

L’Adesso è il vostro unico punto di accesso al regno senza tempo e senza forma dell’Essere - E. Tolle

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