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OBE: consigli e tecniche per averle, esperienze personali, lavoro sui corpi sottili


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Buona sera.

Questo thread nasce per aiutare chi vuole sperimentare le OBE o viaggi astrali, per discutere dei blocchi più frequenti, delle tecniche migliori per distaccarsi e dell'induzione della paralisi del sonno e dei sogni lucidi, che si rivelano, in base alla mia esperienza e di quella di altri praticanti, l'ideale trampolino di lancio per le OBE.

Invito praticanti e persone alle prime armi a partecipare, con la precisazione che questa non è la sede opportuna per discutere della veridicità o meno del fenomeno, e quindi qualsiasi polemica in proposito sarebbe fuori luogo. 

 

Edited by Giulia
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Ciao Giulia, potresti iniziare tu, postando le tecniche che secondo te sono migliori per indurre la paralisi. 

Io non ho mai utilizzato nessuna tecnica, per cui non posso essere d'aiuto sotto questo profilo.

Posso invece dare la mia opinione riguardo le cosiddette "allucinazioni", che possono essere superate mediante l'analisi e la conoscenza di sè stessi. 

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Benissimo, Freya. Visto che stamattina il tempo é poco, comincio a linkare il mio post su come preparare un’OBE per incontrare una persona defunta: 

Poi, nonappena ho tempo, scriveró un post sull’induzione delle paralisi e dei sogni lucidi.

A dopo!

Edited by Giulia
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Buon giorno.

Prima di parlare di tecniche, vorrei fare una piccola introduzione di natura più generale.

Comincio col dire che, in base alle ricerche e ai sondaggi fatti sull’argomento, le esperienze extracorporee e lo stato vibratorio e di paralisi del sonno che le possono precedere, interessano soprattutto i bambini dai 4 ai 12 anni, in quanto non ancora indottrinati e condizionati dalla società a identificarsi in tutto e per tutto con il corpo fisico. I bambini che stanno imparando a parlare spesso parlano di sé in terza persona anziché usare la parola “io” perché si sentono ancora esseri spirituali senza limiti e un tutt’uno con gli altri. La nostra società interviene subito a correggerli e a insegnare loro che siamo tutti separati, e che la nostra identità é di natura fisica. Ecco perché dai medesimi sondaggi emerge un netto calo delle esperienze extracorporee nell’adolescenza.

Per i bambini, in cui le esperienze extracorporee si verificano in genere nella prima fase del sonno, puó essere semplicemente necessario visualizzare un altro luogo per sentirsi fluttuare e volare verso la meta.

Per noi adulti indottrinati la cosa risulta meno semplice, anche se i principi sono gli stessi.

Nel mio caso gli episodi di paralisi si sono presentati spontaneamente  intorno ai 14 anni: attribuisco questo al fatto che il mio “indottrinamento” sia stato molto meno incisivo, in quanto appartengo a una famiglia multiculturale (italo-ceca-inglese) e al fatto che i miei genitori e nonni mi abbiano sempre lasciato scegliere le mie letture e pensare con la mia testa. Sono stata sempre attratta da letture che riguardavano la natura dell’universo, favole che sottolineavano l’aspetto magico e spirituale delle cose, l’archeologia biblica alla ricerca della verdicitá di quanto mi insegnavano a catechismo. A 15 anni giá leggevo “La vita oltre la vita” di Raymond Moody.

Ma il danno comunque per me era già stato fatto: ecco che dovevo cercare di ricostruire la mia innata conoscenza di cui avevo goduto dalla nascita ai cinque anni, misurandomi con due entità distinte: il mio Io Superiore immerso nello spirito e nella conoscenza, e il mio Io Terreno, residuo dell’indottrinamento.

Per oggi vorrei solo aggiungere che le OBE di cui vorrei parlare per me si verificano quando la mente si sveglia (o rimane vigile) mentre il corpo dorme, fenomeno che si può indurre in più modi e che è controllabile e ottenibile con l’allenamento e la buona volontà.

Per me, non si tratta in realtà di un viaggio fuori dal corpo fisico, ma di un’espansione della coscienza, che consente l’esplorazione di dimensioni diverse da quella fisica. Non ritengo dunque possibile che si possa rimanere chiusi o tagliati “fuori” dal corpo fisico durante tali esperienze.

Ho anche osservato che, se i viaggi astrali sono perseguiti solo per un fine ludico e non si accompagnano ad altri strumenti di conoscenza mirati a una crescita personale (quali riflessione, meditazione, analisi dei sogni, letture o scambi con altre persone interessate all’argomento e che sentiamo a noi affini nel proprio sentire), possono rivelarsi inutili o anche fonte di turbamento. Trovo che il cosiddetto piano astrale sia molto più fluido di quello fisico e al principio potrà capitare che aspettative, pensiero e azione costituiscano un tutt’uno, materializzando in modo tangibile nostre eventuali paure o aspettative subconsce infondate.

Ritengo dunque importante che, prima di andare a sollecitare attivamente tali esperienze, si faccia chiarezza circa le proprie convinzioni consce e subconsce sul soprannaturale, eliminando dal nostro immaginario tutto ciò che non ci convince e non ci appartiene. I vari esercizi di “simulazione”che vorrei proporre sono pensati proprio a questo scopo.

Per quanto riguarda le tecniche per indurre un’esperienza extracorporea, le ho suddivise, in base alla mia esperienza, in:

Incubazione

Addormentamento e risveglio

Sogno lucido

Ho notato che spesso la paralisi del sonno non costituisce proprio uno step a se stante per poi indurre un’OBE, ma un fattore che spesso precede l’esperienza extracorporea assieme ad altri fenomeni, che spesso vengono definiti lo “stato vibratorio”.

Domani presenteró le tecniche che per me hanno funzionato meglio.

Attendo intanto le riflessioni e testimonianze di altri praticanti o persone alle prime armi, che credono nella realtà delle esperienze extracorporee, circa quanto detto fin’ora.

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  • 2 weeks later...

una tecnica per indurre paralisi è sentirsi stanchi (l'ho provata tante volte durante la mia vita quando volevo andare in obe o in stato di eccitazione)

dato che la paralisi è un inibimento del corpo

una volta sentiti stanchi e sapere che si è quasi in paralisi è meglio non muoversi e andare in catalessi

ma io non capisco perchè vogliate farvi del male

 

 

le paralisi capitano perchè non si è sviluppati dal punto di vista cosciente

in un primo momento servono proprio per sprofondare in sogni più profondi e raccogliere le conoscenze da portare durante la giornata

ma poi è utile abbandonarle per non dormire sempre male

Edited by Karver
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Ciao, Karver. Ti ringrazio per questa riflessione. In realtà questo thread non nasce affatto per fare a se stessi del male. Adesso che c'è qualche commento, procederò anch'io ad aggiungerne altri. 

Per quanto riguarda il sentirsi stanchi con il corpo fisico e più freschi con la mente, questo é lo stato che ha determinato in me spontaneamente lo stato di mente sveglia in corpo addormentato, come ho già sottolineato in questo thread: OBE: Paralisi del Sonno e la "Old Hag Syndrome", stato che può comportare le paralisi del sonno o, ancor meglio, i sogni lucidi, i sogni in cui si é consapevoli di sognare: entrambi trampolino di lancio per le cosiddette esperienze extracorporee. 

Come ho chiarito nel precedente posto:

Il 12/4/2023 at 09:22, Giulia ha scritto:

Ritengo (...) importante che, prima di andare a sollecitare attivamente tali esperienze, si faccia chiarezza circa le proprie convinzioni consce e subconsce sul soprannaturale, eliminando dal nostro immaginario tutto ciò che non ci convince e non ci appartiene. I vari esercizi di “simulazione” che vorrei proporre sono pensati proprio a questo scopo.

Questo thread si rivolge a coloro che 

Il 12/4/2023 at 09:22, Giulia ha scritto:

credono nella realtà delle esperienze extracorporee

 

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  • 1 month later...

 

Ricapitolo alcuni concetti prima di arrivare alla prima tecnica: l'INCUBAZIONE.

In base alla mia esperienza personale, i cosiddetti viaggi astrali o esperienze fuori dal corpo, detti anche OBE o OOBE (dall'inglese out-of-the-body experiences), si verificano, spontaneamente o volontariamente, quando la mente si sveglia (o rimane sveglia) mentre il corpo fisico dorme. La sensazione è quella di ritrovarsi pienamente svegli e svincolati dal corpo fisico.

Sono stati riportati casi più rari in cui questa evenienza si verifica mentre il corpo fisico è sveglio. Si tratta di esperienze spontanee che avvengono in stati di meditazione profonda, mentre si è impegnati in attività di tipo automatico o in occasione di circostanze traumatiche: ma non è questa la fenomenologia di cui tratto in questo post, che si occupa solo di fenomeni controllabili e ottenibili con l’allenamento e la buona volontà.

Come già spiegato altrove, mi sono resa casualmente conto di questo fenomeno quando mi capitava di essere fisicamente molto stanca ma mentalmente molto vigile, come può capitare non solo dopo interminabili ore di studio o di impegno mentale, ma anche durante un sonnellino pomeridiano oppure quando si va a dormire dopo un’attività fisica spossante. Si tratta tecnicamente di situazioni in cui la mente è decisamente meno stanca del corpo e si sveglia nel corpo addormentato, oppure il corpo si addormenta mentre la mente (sovrastimolata) è ancora sveglia, tant’è che in inglese, parlando di OBE, è stata appunto coniata l’espressione mind awake - body asleep (mente sveglia - corpo addormentato). In queste circostanze in cui fisiologicamente il cervello è in gran parte disconnesso dalle percezioni cui si ha normalmente accesso durante lo stato di veglia, la coscienza è libera sganciarsi dal mondo fisico e di spostarsi, in uno stato di totale vigilanza, su altri piani e in altre dimensioni, senza mai perdere il proprio vincolo con il corpo fisico.

Secondo quanto ci dicono spesso le persone che hanno avuto un’esperienza di NDE o coloro che comunicano dall’Aldilà, e in base alle mie stesse esperienze, tutti e tutto avrebbero una propria dimensione o versione astrale o sottile: tale dimensione sottile sarebbe percepibile sul piano terreno e sarebbe parte di quella dimensione altra, che in genere sfugge ai sensi fisici in stato di veglia e che chiamiamo spirituale o non-fisica.

Tale dimensione astrale, che avrebbe una propria esistenza parzialmente indipendente dalla dimensione fisica, si modificherebbe e si muoverebbe con molta più fluidità e facilità in risposta ai nostri pensieri e funzionerebbe talora autonomamente anche quando siamo svegli. Ad esempio, mi è capitato più di una volta, mentre ascoltavo qualche conferenza un po’ noiosa o ero io stessa leggermente assonnata (e dunque vicina allo stato di dormiveglia) di vedere gli spettatori accanto a me muoversi, girarsi, guardarsi intorno, rivolgersi al proprio vicino, mentre la loro controparte fisica era pressoché immobile ad ascoltare il relatore. Mi è anche capitato, in stato di profondo rilassamento, di vedere mio marito o mio figlio chinarsi su di me o svolgere delle attività in casa, mentre la loro controparte fisica si trovava altrove.

Più recentemente, mentre mi trovavo in studio a scrivere al computer, mi capitava di vedere con la coda dell’occhio la mia cagnolina (che, avvicinandosi ai vent’anni, passava più tempo a sonnecchiare che a girare per casa) entrare e uscire da questa stanza come avrebbe fatto normalmente quando era più giovane, mentre in realtà stava dormendo o riposando nella stanza attigua.

Per quanto ho potuto constatare, le esperienze fuori dal corpo sono fenomeni del tutto naturali, quanto essere svegli, meditare o sognare: capire qualcosa in più sulla loro natura non significa necessariamente affiliarsi a una corrente esoterica od occulta, ma solo approfondire la conoscenza di uno stato di coscienza che è alla portata di tutti. Le OBE sono uno dei tanti modi in cui si possono esplorare i mondi sottili e possono rientrare, con la pratica e la perseveranza, sotto il nostro diretto controllo.

Ho cercato di affrontare le basi dell’argomento esperienze fuori dal corpo illustrando tutti gli aspetti di cui, in base alla mia esperienza, è importante essere al corrente prima di indurre una vera e propria OBE. Con gli esercizi di simulazione, che vorrei presentare di pari passo con le argomentazioni teoriche, cercherò  invece di offrire delle tecniche mirate che, se perseguite con tenacia e perseveranza, anche solo pochi minuti al giorno, potranno non solo familiarizzare l’interessato con cautela con l’esperienza in sé, ma con il tempo anche permettergli di indurla.

Ho notato nella mia vita come proprio ciò che mi appassiona di più e colpisce piacevolmente il mio immaginario mi offra i segnali per trovare e seguire la mia strada e realizzare i miei sogni. Questo significa per molti che chi è attratto dall’argomento viaggi astrali ha probabilmente un motivo profondo per portare avanti tale ricerca.

Ho potuto constatare, nella mia esperienza, come nessun male possa venire dagli spiriti definitivamente disincarnati, che, liberi ormai dall’Ego e dal guscio fisico, sono perfettamente consapevoli della regola prima dell’amore e di come nuocere al prossimo significhi nuocere istantaneamente a se stessi. Ad ulteriore tutela e rassicurazione circa le sinistre fantasie diffuse sui viaggi astrali, ho potuto constatare quanto una delle regole chiave che anima il Mondo dello Spirito sia quella secondo la quale i simili si attraggono e che dunque il bello attrae il bello, il buono attrae il buono, e l’animo innocente può solo attrarre amore e protezione.

A questo proposito, preciso ancora una volta come la voce “Ego”, così come da me utilizzata, non si riferisce al significato che il temine ha comunemente in psicologia, quale consapevolezza di sé e della propria identità in generale, a prescindere dal fatto che crediamo o meno nella continuità della vita dopo la morte, ma a quella parte di noi che, oltre a essere preposta alla tutela della nostra sicurezza dalle aggressioni che possono arrivare dal mondo materiale, ci tiene ancorati, in modo anche subdolo, al piano terreno.  

In base alla mia esperienza e alle mie ricerche sull’argomento, noi, le persone, le attività e le cose che ci sono care esistiamo oltre il tempo e lo spazio e pertanto abbiamo degli strumenti semplicissimi, ma spesso in gran parte inutilizzati, per renderli a noi percepibili. L’unico antagonista che io abbia mai incontrato quando mi sono avventurata dal piano fisico sui piani sottili ero me stessa: nella fattispecie il mio Ego, pronto a boicottarci in tutti i modi per impedirci di scoprire che non siamo solo un corpo fisico e non ne siamo prigionieri.

Sono consapevole che altri praticanti qui sul forum, grazie anche alla loro generosità, abbiano avuto incontri con energie dense provenienti da altri spiriti incarnati.

Tornando all'Ego, trovo importante snidare i suoi puerili depistaggi e andare avanti sulla strada che il nostro Spirito ci indica in ogni momento e con ogni mezzo. In particolare, vedo l’Ego come una sorta di abito che indossiamo quando nasciamo e che ci serve solo nel corso della vita incarnata. È un qualcosa che a mio parere non ha una coscienza, ma solo delle funzioni, prima fra tutte quella di tenere viva l’illusione che siamo soltanto un corpo fisico. Esso ha ogni interesse a boicottare la nostra ricerca nel campo del soprannaturale. Se non ci riesce distogliendoci dallo scopo con ostacoli che impoveriscono la motivazione e inducono al pessimismo, sul fluido piano astrale potrebbe alzare la posta, cercando di convincerci che non ne vale la pena o che è troppo difficile se non impossibile.

Ho constatato che almeno nel mio caso le tecniche di boicottaggio sono puerili e che,  una volta identificata, tale forma di auto sabotaggio cesserà, salvo che nel caso di chi, per motivi specifici, ami indulgere in queste situazioni.

A prescindere dalle varie forme di indottrinamento che ci arrivano dalla società, ho ipotizzato che l’amnesia a causa della quale tendiamo a non credere alla natura spirituale della vita ma alla separazione portata dalla morte e da altre forme di allontanamento è dovuta alla decisione presa, al momento di nascere in questo mondo, di far finta di essere solo creature materiali, per avere la gioia di scoprire il contrario, gioia che esseri mai incarnati danno per scontata.

Ho constato che la fase ipnagogica e la fase ipnopompica del sonno, che viviamo tutti indistintamente e quotidianamente, costituiscono entrambe un trampolino per l’OBE, un’opportunità che ha solo bisogno di essere coltivata. Se da una parte la fase ipnagogica può essere utile sia per “incubare” un’esperienza astrale (cosa che affronterò presentando degli esercizi di simulazione) che per passare direttamente dalla veglia ad uno stato di OBE, la fase ipnopompica si presta a facilitare queste esperienze grazie al fatto che siamo più riposati ma non ancora completamente svegli e possiamo facilmente indurre uno stato di mente sveglia in corpo addormentato, oltre ad avere spontaneamente accesso ad altre esperienze di tipo mistico o (più prosaicamente) paranormale.

Come già detto in apertura, invito praticanti e persone alle prime armi a condividere le proprie riflessioni ed esperienze, con la precisazione che questa non è la sede opportuna per discutere della veridicità o meno del fenomeno, e quindi qualsiasi polemica in proposito sarebbe fuori luogo

Edited by cincin
Eliminata polemica alla moderazione
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Cara Giulia, partirei subito identificando una serie di problemi a monte per la trattazione di un fenomeno così complesso. 

Il problema maggiore è l'estrema soggettività del vissuto. Questo non riguarda soltanto lo scettico, ma anche tutti coloro che hanno esperienze di questo tipo. Ho potuto constatare, nel corso del tempo, che chiunque abbia questo genere di esperienza, specie se ripetuta nel tempo, svilupperà la sua idea in merito. In alcuni casi saranno idee derivate direttamente dalla lettura di libri o l'ascolto di conferenze sull'argomento, in altri saranno riflessioni e rielaborazioni personali. 

Ognuno ha la sua verità, e questo rende estremamente difficile sviluppare una discussione con dei punti fermi, perfino sulle tecniche di induzione, dal momento che una cosa può essere utile per una persona e totalmente indifferente per un'altra. 

Ho potuto constatare, con mio profondo rammarico, che non solo ognuno ha la sua verità, ma cerca anche di imporla, sovente, agli altri. D'altra parte inoltre ognuno tende ad ascoltare soltanto sè stesso, anche durante il confronto con persone evidentemente più esperte (e con esperte, non intendo che hanno avuto molte esperienze, ma che dimostrano a tutti gli effetti di aver compreso una serie di fenomeni, sono in grado di spiegarli e inserirli in un quadro coerente e non campato in aria). 

Per questo motivo, io, personalmente, non scriverò più nulla in merito, perchè lo trovo un esercizio di pura speculazione, col quale perdo solo tempo prezioso. Non sento di aver bisogno di un confronto, nè con gli scettici, nè con altre persone che avendo vissuto queste esperienze tendono a spiegarle in modi diversi dal mio. Il mio interesse sarebbe quello di poter essere utile, ma mi rendo conto di non poter essere utile a nessuno in nessun modo.

Tutto questo, in aggiunta al fatto che oramai questi fenomeni interessano a una percentuale infinitesimale della popolazione, che nella maggior parte dei casi, come ho scritto in un noto aforisma pochi giorni fa, è attratta da sogni "convenzionali e idioti", e quando viene a contatto con fenomeni simili, tende a spiegarli in maniera convenzionale e idiota. 

Sono dell'idea che di fronte a un panorama del genere, tacere sia la cosa più saggia. 

 

 

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Ciao, Freya 🤗

Avevamo cominciato questo thread insieme ai primi di aprile. Senza un interlocutore trovo purtroppo inutile continuarlo.

Nel mio caso la motivazione é un’altra. Mi sono sempre fatta guidare dalle mie esperienze personali, più che dalle letture, e in culture diverse da quella italiana ho trovato sempre ampia dimostrazione che, mettere a confronto le esperienze, per quanto soggettive ma spesso accompagnate da riscontri, ha consentito di creare tecniche valide per molti.

É in questo contesto che nascono associazioni come IANDS ed altri centri di ricerca che raccolgono centinaia di migliaia di esperienze per studiarle, raffrontarne e trovare i denominatori comuni.

É un peccato che in Italia esista una mentalità che osteggia questo tipo di approccio e preferisca spiegare le cose in maniera convenzionale e idiota.

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Provo a riprendere il filo facendo delle ulteriori precisazioni. 

In primo luogo desidero osservare che il termine “allucinazione” viene spesso usato per convenienza o per ignoranza per definire percezioni extrasensoriali che non sono ancora state inquadrate dalla scienza.

Nel caso delle OBE, ho avuto modo di teorizzare negli ultimi 30 anni, che tutti, volontariamente o meno, abbiamo accesso ai mondi sottili o invisibili, alla realtà che alcuni definiscono “non-fisica” e che spesso, nel linguaggio di tutti i giorni, definisco semplicemente “spirituale”. Per me le OBE sono una via preferenziale per accedere a tale dimensione in modo più netto e distinto di quanto le mie percezioni ordinarie mi consentano, innescando così un processo di apertura anche nel quotidiano alla realtà più ampia di cui faccio parte. Tale apertura ha innescato in me un contatto sempre più profondo con il mio Io Spirituale, portando a nuove esperienze e nuove intuizioni.

Riprendendo il discorso sui comuni denominatori che segnano anche le esperienze di OBE, anche se preferisco prescindere dalla moltitudine di credo religiosi e filosofici che esistono e sono esistiti, non posso ignorare che tutte le religioni, che per definizione hanno il compito di tracciare la via di collegamento fra noi e il soprannaturale, il sacro e il divino, hanno al proprio centro un preciso principio: l’amore per il prossimo, detto anche da molti la “regola d’oro”.

Enrico Peyretti (Torino, 1935), attivista italiano, intellettuale, impegnato nella ricerca per la pace e nel movimento per la nonviolenza, ha pubblicato nel 2006 una raccolta di 30 formulazioni rintracciate nelle religioni e nelle sapienze di tutta l’umanità, di tale regola d'oro, frutto dell’universale esperienza umana nella ricerca del vivere pacifico e felice. Ne cito solo alcune a titolo esemplificativo:

≪Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te≫. (Induismo, Mahabarata).

≪Non fare a nessuno ciò che non piace a te≫. (Bibbia ebraica, Tobia, 4,15).

≪Ama il prossimo tuo come te stesso≫. (Legge ebraica in Levitico, 19,18; cfr anche 19,34).

≪Sicuramente questo e il massimo della bontà: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero a te≫. (Confucianesimo, Analetti 15,23).

≪L'uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri; rallegrarsi della loro eccellenza; aiutarli se sono in condizioni di necessita; considerare i loro successi come i suoi propri e cosi i loro insuccessi≫. (Taoismo, Thai-Shang, 3).

≪L'uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato≫. (Giainismo, Sutrakritanga I.11.33).

≪Non ferire gli altri in modi dai quali anche tu ti sentiresti ferito≫. (Buddhismo, Udana-Varga 5,18).

≪Buona e soltanto quella natura che non fa agli altri ciò che non é buono per lei≫. (Zoroastrismo, Dadistan-i-Dinik 94,5).

≪Tratta l'inferiore come vorresti essere trattato dal tuo superiore≫. (Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli schiavi).

≪Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro≫. (Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo 7,12; cfr anche Vangelo secondo Matteo 22,39 e Vangelo secondo Luca 6,31).

≪La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso≫. (Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).

≪Quanto vuoi che non sia fatto a te, anche tu non fare ad altri≫. (Didache, insegnamento cristiano della fine del primo secolo, 1,3).

≪Nessuno di voi e un credente fino a quando non desidera per il suo fratello quello che desidera per se stesso≫. (Islam, dagli hadith (detti) del Profeta Muhammad, in Detti e fatti del Profeta dell’Islam raccolti da al-Buhari, a cura di V. Vacca, S Noja e M. Vallaro, Utet, Torino 1982, cap. II; e in 40 Hadithe di an-Nawawi, in H. Kung-K.J.

Kuschel, Per un'etica mondiale. Dichiarazione del Parlamento delle religioni mondiali, Rizzoli, Milano 1995, pp.78-79).

Ecco dunque alcuni esempi storici di quella “regola prima”, di quello che personalmente ritengo un patrimonio di valori derivanti da un’unica matrice al di là del tempo e dello spazio, grazie alla quale la nostra bussola interiore acquisisce autonomia e autorità. Quando si é pienamente consapevoli di tale regola prima, ci si rende conto automatomaticamente che fare del male ad un'altra persona equivale a farne a se stessi.

A mio parere il bonus che deriva dal far nostro questo principio é l’estrema semplicità del tema che sto proponendo, in base al quale, una volta individuate e acquisite alcune indicazioni precise tratte dalle circostanze che viviamo e adattate al nostro personale sentire, e una volta individuati gli strumenti a noi più congeniali per realizzare quelli che sentiamo essere i nostri più intimi desideri, questi ci possano guidare e indirizzare verso la realizzazione di ciò che desideriamo, ivi incluse le OBE ed altre esperienze transpersonali basate su percezioni extrasensoriali.

Un altro aspetto comune che ho notato in chi si rapporta al soprannaturale, al sacro e al divino é l’atteggiamento reverenziale che tende a collocare ciò che il nostro piccolo io immerso nella realtà quotidiana non comprende (e considera quindi magico, misterioso o insondabile) in alto, sopra di noi, nell’aspettativa conscia o inconscia di ricevere dall’Alto aiuto, consiglio e protezione. Dalle OBE ho imparato a cercare questi segnali in mezzo a noi.

Ritengo in ogn caso molto importante identificare i pensieri e gli atteggiamenti dettati dall’Ego (nella dizione di cui ho già parlato), che verso ciò che si presenta insondabile o misterioso preferisce usare atteggiamenti come il vittimismo, la sfiducia, la competizione, la rabbia, l’odio, se non addirittura il ricorso e fantomatiche forze oscure con le quali idealmente far del male ai propri simili.

Una volta individuati tali pensieri, fondati in base alla mia esperienza sulla paura e su altri meccanismi volti a identificare nella realtà materiale l’unica esistenza reale cui dare valore, ho avuto modo di estirparli man mano che si presentavano, al fine di dirigere la mia attenzione verso i sentimenti e ai principi che regolano invece a parer mio la realtà ivi inclusi i piani sottili.

È importante per me rammentare quotidianamente a me stessa che non esiste un dualismo fra fisico e spirituale, ma che questa realtà fisica é emanazione di una essenza spirituale, ed é con essa sempre indissolubilmente intrecciata.

Se chiedessi a qualcuno di immaginare una scena che esemplifichi in modo ideale l’aspettativa positiva, il senso di appartenenza, di sicurezza, di gioia, di felicita… Ciascuno a modo suo, in base al proprio vissuto e al proprio sentire, immaginerebbe un qualcosa di diverso ma comunque di speciale. Questa visualizzazione, che in base alla mia esperienza può essere di vari tipi, e non necessariamente visiva, può costituire una finestra su ciò che di sacro e insondabile siamo in grado di cercare e raggiungere comunque anche adesso, se solo riusciamo a capire che cos’é.

In base alla mia esperienza, aver chiara questa idea è sempre stato lo strumento vincente per imparare ad avere le OBE ed altre esperienze transpersonali che includessero percezioni extrasensoriali, traendo da esse l’insegnamento che mi permettesse di vivere al meglio la vita fisica.

Sempre nell’ottica di gettare una luce positiva e ottimistica sulla soggettività delle percezioni extrasensoriali, desidero riprendere un caso di NDE. Anita Moorjani (47 anni all’epoca dei fatti) era una paziente terminale in coma quando arrivò all’ospedale il 2 febbraio 2006. Nel corso degli ultimi quattro anni, un linfoma aveva devastato il suo corpo e, nonostante i suoi tentativi di essere positiva e di applicare in tal modo la cosiddetta legge di attrazione, il male aveva inesorabilmente continuato a progredire. Al suo arrivo in ospedale, i medici avevano detto a suo marito che era troppo tardi per fare qualsiasi cosa e che ormai le restavano solo poche ore di vita. Fu allora che l’esperienza di premorte di Anita comincio, cosi come da lei deliziosamente descritta nel libro Morendo ho ritrovato me stessa. Ecco come Anita, consapevole dell’inadeguatezza delle parole, cerca di descrivere con una metafora la propria esperienza:

≪Immagina un enorme e buio deposito. Tu vivi lì e per vedere hai a disposizione solo una torcia. Tutto quello che sai sul suo contenuto e ciò che vedi attraverso il fascio di luce della tua piccola torcia. Potresti trovare quello che cerchi oppure no, ma ciò non significa che la cosa che stai cercando non esista. É lì, ma tu non l’hai illuminata con la tua luce. E anche se lo fai, potrebbe essere difficile

distinguerla. Forse ne hai un’idea ben chiara in testa, ma spesso vaghi inutilmente alla sua ricerca. Riesci a vedere solo ciò su cui si sofferma la tua torcia, e identifichi ciò che già conosci.

La vita terrena e proprio così. Siamo consapevoli solo di quello sui cui focalizziamo i nostri sensi in ogni istante, e riusciamo a comprendere soltanto ciò che ci è già familiare.

Ora, immagina che un giorno qualcuno accenda un interruttore. Per la prima volta, in una subitanea esplosione di luce, suoni e colori, vedi l’intero deposito e scopri che non ha nulla a che fare con quello che avevi immaginato.

Le luci lampeggiano, dardeggiano, risplendono e lanciano scintille rosse, gialle, blu e verdi. Vedi colori che non conosci, altri che non avevi mai visto prima. La musica riempie la stanza con un caleidoscopio di fantastiche melodie mai sentite.

Luci al neon pulsano e ondeggiano in un arcobaleno color amaranto, giallo limone, vermiglione, uva, lavanda e oro. Trenini elettrici corrono lungo i binari su, giù e attorno agli scaffali stipati di scatole, pacchi, fogli, matite, vernici, inchiostri dai colori indescrivibili, scatolette di cibo, confezioni di caramelle multicolori, bottiglie di soda effervescente, cioccolato di tutti i tipi, champagne e vini provenienti da ogni angolo del mondo. All’improvviso fuochi d’artificio esplodono nell’aria diffondendo fiori scintillanti, cascate di fuoco freddo, braci sibilanti e giochi di luce.

Vieni quasi travolto dalla vastità, complessità, profondità e ampiezza di ciò che accade attorno a te. Non riesci a vedere dove finisce lo spazio e sai che ce n’e molto di più di quanto lasci supporre questo torrente di luci e colori che tenta i tuoi sensi e le emozioni. Ma nasce in te la forte sensazione di fare parte di qualcosa di vivo, infinito e fantastico, di un arazzo in divenire che va al di là di ciò che si può vedere e sentire.

Capisci che quella che un tempo consideravi la tua realtà in effetti non è che un minuscolo granello nella meravigliosa vastità che ti circonda. Vedi come tutte le diverse parti siano correlate, come giochino il proprio ruolo in relazione l’una con l’altra, come tutto sia perfetto.

Scorgi tutto ciò che è presente nel deposito e che non avevi mai notato prima, di cui non avevi mai nemmeno sognato l’esistenza, in un simile dispiegamento di colori, suoni e materiali splendidi. E invece e tutto lì, insieme a quello che già conoscevi. Ma persino gli oggetti familiari rientrano ora in un contesto nuovo, perciò anch’essi sembrano sconosciuti e stranamente surreali.

Anche quando l’interruttore viene spento, niente può privarti della comprensione e della chiarezza, della meraviglia e della bellezza, o della fantastica vitalità dell’esperienza. Nulla potrà mai cancellare la consapevolezza di ciò che si trova nel deposito. Ora sai cosa racchiude, come raggiungere ogni cosa e ciò che è possibile ben oltre i limiti della tua piccola torcia. Rimani con un senso di timore reverenziale per quello che hai vissuto in quei momenti di accecante lucidità. La vita assume un significato diverso, e le tue nuove esperienze si manifestano a partire da questa consapevolezza≫. (Anita Moorjani, Morendo ho ritrovato me stessa. Viaggio dal cancro, alla premorte, alla guarigione, My Life, 2013.)

Si tratta naturalmente di una metafora, che non si riferisce a una semplice OBE, ma a una NDE. Nel racconto della propria esperienza Anita parla anche di come si sentiva avviluppata in ≪un oceano di amore incondizionato e accettazione≫. Altri, che hanno ugualmente vissuto una esperienza di premorte, hanno descritto tale senso di amore incondizionato che li avvolgeva come più grande di quello di tutte le mamme dell’universo messe assieme (Si vedano in particolare le esperienze di premorte di Dianne Morrissey nel 1977 e Kathi Beasley nel 2004.). Altri, cui Anita non fa eccezione, si sono soffermarti sulla gioia dirompente di poter riabbracciare, anche se solo temporaneamente, i propri cari creduti morti e persi per sempre.

Ritengo che questa metafora affronti proprio il concetto di soggettività riscontrato nelle percezioni extrasensoriali, e nelle OBE nello specifico.

Nel mio caso le OBE mi hanno consentito di rendermi conto, di fatto, di far parte di una realtà più grande e di natura spirituale, in cui tutto è interconnesso, di avere innumerevoli contatti con i miei cari defunti (tradottisi poi in una grande propensione a reincontrarli in sogno), di esplorare la coscienza divina e ricevere costante aiuto spirituale nella vita di ogni giorno.

Altre persone avranno obbiettivi diversi ed esperienze diverse, percorrendo strade diverse dalla mia. Questo è logico. Ho notato comunque che, affidandomi alla Regola Prima e alla Legge di Attrazione (secondo cui noi tendiamo a manifestare ciò su cui ci concentriamo maggiormente e con aspettativa), ho sempre raggiunto in un modo o nell’altro il mio obiettivo, grazie a quella che considero un’espansione della coscienza.

Ritengo questa ulteriore premessa fondamentale per comprendere qualsiasi cosa io dica sulle OBE.

Edited by Giulia
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Carissima Giulia, visto che mi hai chiesto con la tua tipica gentilezza di scrivere qualcosa, non posso dirti di no. 

Partirei esponendo il mio personale punto di vista su alcune questioni affrontate da te, perchè su alcuni punti non la vedo allo stesso modo. 

Il 17/6/2023 at 08:11, Giulia ha scritto:

 

Ho potuto constatare, nella mia esperienza, come nessun male possa venire dagli spiriti definitivamente disincarnati, che, liberi ormai dall’Ego e dal guscio fisico, sono perfettamente consapevoli della regola prima dell’amore e di come nuocere al prossimo significhi nuocere istantaneamente a se stessi. Ad ulteriore tutela e rassicurazione circa le sinistre fantasie diffuse sui viaggi astrali, ho potuto constatare quanto una delle regole chiave che anima il Mondo dello Spirito sia quella secondo la quale i simili si attraggono e che dunque il bello attrae il bello, il buono attrae il buono, e l’animo innocente può solo attrarre amore e protezione.

Su questo, ad esempio, non mi trovo d'accordo. Vengo da insegnamenti e da esperienze diverse, secondo i quali la morte non coincide, per forza, con un innalzamento della coscienza. Chi non era una buona persona in vita non lo sarà neanche da morto. La stragrande maggioranza dei defunti comunque, secondo quella che è la mia esperienza, non entra in contatto coi vivi, perchè la coscienza è in un luogo specifico dove deve attraversare diverse fasi progressive in cui si spoglia di ciò che non gli appartiene. Interrompere questo processo, che avviene in maniera naturale, automatica, non è raccomandato. Per questo motivo molte religioni dicono che evocare i morti non sia moralmente corretto. Diverso è il caso in cui è il defunto a ricercare un contatto. 

Tuttavia, anche in questi casi, occorre prestare la massima attenzione, perchè non è affatto sicuro che ciò che cerca un contatto sia effettivamente il defunto in questione. Il piano astrale è ricco di presenze che cercano in ogni modo di insinuarsi nella nostra dimensione fisica, per svariati motivi. Non è vero che i simili si attraggono, non sempre. Un essere umano buono può attrarre entità con vibrazioni molto basse. Tali "predatori", provenienti da ciò che Steiner chiamava ottava sfera, o ciò che per Gurdjieff era la parte sottile della Luna, non fanno alcuna distinzione tra buono o cattivo, purchè se magni. In certi casi, possono essere usati per mettersi alla prova. Quindi trovo sensato e giusto mettere in guardia circa questi aspetti, che non sono sinistre fantasie ma una realtà. 

D'altra parte, bisogna anche dire che durante le obe e i viaggi astrali, difficilmente si incontrano entità di questo genere in maniera palese. Esse tendono a rimanere nascoste e sfruttare le nostre debolezze nel vivere quotidiano. Quindi il viaggio astrale e le obe NON ESPONGONO A PERICOLI MAGGIORI rispetto a quelli che già corriamo. Nella maggior parte dei casi, chi vede qualcosa di brutto o ripugnante, sta osservando solo sè stesso, o meglio, sta guardando ciò che non riesce a comprendere di sè. 

Questo mi sembra anche giusto, dal momento che siamo essere estremamente limitati. Le obe e i viaggi astrali dovrebbero servire a capire quali sono le parti di noi su cui non abbiamo potere, per poterle elevare e trascendere. Vedere sempre e solo il buono e il bene, ovvero fare l'unicornista (un termine che ho imparato da poco, mi piace :D), è un ostacolo importante alla crescita spirituale e riduce questi fenomeni a strumenti di crescita parziale, in cui al massimo si comprende che "esiste qualcosa dopo la morte", non finisce tutto qua (e neanche sempre). 

Il 17/6/2023 at 08:11, Giulia ha scritto:

 

A prescindere dalle varie forme di indottrinamento che ci arrivano dalla società, ho ipotizzato che l’amnesia a causa della quale tendiamo a non credere alla natura spirituale della vita ma alla separazione portata dalla morte e da altre forme di allontanamento è dovuta alla decisione presa, al momento di nascere in questo mondo, di far finta di essere solo creature materiali, per avere la gioia di scoprire il contrario, gioia che esseri mai incarnati danno per scontata.

Per me invece una cosa simile non ha alcun senso. 

Per me il motivo per cui la maggior parte delle persone non crede alla natura spirituale della vita, è che non ha una vita spirituale. Come ho avuto modo di constatare dai miei studi e dalle mie esperienze, la maggior parte delle persone è sintonizzata, vibrazionalmente, sul piano materiale. Ciò significa che, in gergo tecnico (esoterico) non ha un'anima. Sono consapevole che ad alcuni questo concetto fa drizzare i capelli, ma tant'è. Numerosi studiosi, praticanti, maestri, hanno ribadito tale concetto, vedendo nella massa sconfinata dell'umanità una sorta di "allevamento" di esseri opportunamente sedati, i quali non si ricordano della propria vita spirituale perchè non hanno "energia spirituale", o non ne hanno abbastanza. Essi alla morte non verranno affatto premiati con un'improvvisa presa di coscienza circa la loro vera natura (alcuni al massimo vedono il prozio morto o varie figure religiose, o tunnel, ma si tratta della primissima fase di distacco). Ciò che avverrà in seguito sarà una progressiva e inesorabile distruzione (smembramento) dei corpi sottili non cristallizzati, fino all'oblio di sè (per questo nessuno ricorda le vite precedenti). Tale energia in avanzo andrà altrove. Spiace dirlo, non è il massimo, ma è essenziale che ci rendiamo conto una volta per tutte che non siamo in una posizione spirituale ideale e che nessuno ci regala nulla. 

L'energia spirituale va costruita (va ricostruito il collegamento coi piani superiori, di cui per natura non siamo dotati), mano a mano, col progresso e col lavoro interiore. Non è qualcosa che viene dato a prescindere a tutti, ma soltanto a pochissimi.

In questo senso potrei inserire il discorso sul lavoro sui corpi sottili, che mira proprio a ripristinare quel collegamento. L'esito finale di questo lavoro, nell'ambito dei viaggi astrali, è la perfetta padronanza delle esperienze, le quali in circostanze "meccaniche" possono essere solo subite, e mai controllate del tutto. 

 

 

 

Edited by Freya
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20 ore fa, Freya ha scritto:

Vengo da insegnamenti e da esperienze diverse, secondo i quali la morte non coincide, per forza, con un innalzamento della coscienza. Chi non era una buona persona in vita non lo sarà neanche da morto.

Grazie infinite, Freya, per aver accettato di partecipare, specie in considerazione del fatto che il pubblico che ci legge parte da ragazzini di 12 anni, che sono i più propensi a voler usare questo tema a scopo ludico, con tutte le conseguenze negative che ne possono derivare.

Come sai io non ho un background italiano, ma anglofono, per cui la considero un'ottima cosa che ci sia almeno una persona che esprima considerazioni diverse dalle mie, perchè chi ci legge é appunto italiano.

Questa tua prima affermazione, inoltre, coincide con quella degli spiritualisti britannici, che dedicano la loro preparazione e il loro operato a consentire la comunicazione fra defunti e viventi. I medium spiritualisti non evocano mai i defunti, ma si limitano a parlare di quelli che riescono a percepire.

Se ne parla anche nella letteratura vetero- e neo-testamentaria con l'espressione che nel N.T. é discernimento degli spiriti (διακρισεις πνευματων, "diakriseis pneumaton"), discorso molto ampio nel quale preferisco non entrare.

Personalmente ho avuto centinaia di contatti con defunti, parenti e amici, in questi giorni soprattutto professori e insegnanti. Non dubito minimamente della loro identità, perchè mi offrono riscontri. Magari faccio eccezione, ma sospetto che, se non avessi una passione enorme per l'argomento, e il bisogno urgente di controllare il fenomeno, magari non ne avrei affatto.

Come sai io mi esprimo in modo estremamente semplicistico in varie aree di mio interesse perchè le complicazioni non mi aiutano, ma per portare un esempio di quello che intendo (e che potrebbe essere di natura esclusivamente mia personale) vorrei richiamare un caso di OBE in cui ero stata tentata di usare il mio potere, non per fare del male, ma per pretendere una risposta da persona a me ostile, e come ciò mi fu impedito da creature angeliche, non con la forza, ma con la potenza dell'amore: https://www.cosenascoste.com/topic/156-esperienze-di-obe-significative/page/2/#comments

20 ore fa, Freya ha scritto:

Per me il motivo per cui la maggior parte delle persone non crede alla natura spirituale della vita, è che non ha una vita spirituale. Come ho avuto modo di constatare dai miei studi e dalle mie esperienze, la maggior parte delle persone è sintonizzata, vibrazionalmente, sul piano materiale. Ciò significa che, in gergo tecnico (esoterico) non ha un'anima. Sono consapevole che ad alcuni questo concetto fa drizzare i capelli, ma tant'è. Numerosi studiosi, praticanti, maestri, hanno ribadito tale concetto, vedendo nella massa sconfinata dell'umanità una sorta di "allevamento" di esseri opportunamente sedati, i quali non si ricordano della propria vita spirituale perchè non hanno "energia spirituale", o non ne hanno abbastanza. Essi alla morte non verranno affatto premiati con un'improvvisa presa di coscienza circa la loro vera natura (alcuni al massimo vedono il prozio morto o varie figure religiose, o tunnel, ma si tratta della primissima fase di distacco). Ciò che avverrà in seguito sarà una progressiva e inesorabile distruzione (smembramento) dei corpi sottili non cristallizzati, fino all'oblio di sè (per questo nessuno ricorda le vite precedenti). Tale energia in avanzo andrà altrove. Spiace dirlo, non è il massimo, ma è essenziale che ci rendiamo conto una volta per tutte che non siamo in una posizione spirituale ideale e che nessuno ci regala nulla. 

Altra osservazione di tutto rispetto, Freya ❤️

Io mi limito ad aggiungere che ho dei ricordi antichi (diciamo così), avuti in almeno due distinte occasioni. Il primo era un ricordo prenatale in cui ero consapevole di alcune grosse sfide che avevo accettato di accollarmi insieme ad alcuni altri, ma vedevo le cose da un punto di vista assolutamente gioioso ed entusiasta e non vedevo l'ora di venire al dunque. Al momento di venire al mondo mi sono sentita terribilmente presa in giro e avrei voluto tornare indietro, tanto il mio dispiacere per la povertà spirituale in cui mi ero andata a cacciare.

Nell'altro, invece, ricordavo esattamente il mio arrivo a casa dalla clinica in cui ero nata e l'enorme amore dei miei genitori e delle mie nonne (essendo tra l'altro prima figlia e prima nipote). Prima di questo ricordo, c'era stata la consapevolezza di cosa sia una revisione di vita, cosa che non ho mai sperimentato in toto perchè non ho mai avuto una NDE.  Nella seconda parte di questa esperienza ricordo di aver visto un esercito di creature angeliche che andavano incarnandosi in ogni luogo della terra, in numero sempre maggiore, tutte vestite allo stesso modo in un'uniforme mimetica molto chiara, quasi rosa, che le rendeva anonime. Questo esercito di creature incarnate spiritualmente più sveglie può sicuramente ricollegarsi al concetto di allevamento di esseri opportunamente sedati, dove con sedazione posso intravedere similitudini con il mio concetto di amnesia.

Il concetto di amnesia lo ricavo anche dalla letteratura sulle NDE. Difficilmente viene concesso a chi ha queste esperienze e vede le ragioni a monte della propria incarnazione, ricordarle dopo l'evento, come se il ricordo potesse nuocerci o intralciarci. E' un fatto che trovo di nuovo molto ingiusto, sebbene mi sia dato di vederne degli sprazzi ogni tanto.

Io non so molto sui vari mondi sottili che ho io stessa evidentemente attraversato in quel migliaio di OBE che ho avuto, e spero di imparare da te. Da parte mia posso solo dire che, in base a quanto ho letto fino ad ora, il tempo così come lo intendiamo noi esiste nella vita terrena e anche sul piano astrale, ma al di là di questo, tutto (per esempio vite multiple vissute) viene visto come contemporaneo, incluse le vite future, dalle quali possiamo ricevere insegnamenti nel qui e ora. John Lerma, medico di medicina palliativa che ha pubblicato due libri su esperienze a letto di morte, incluse NDE, parla del caso di un ufficiale delle SS che, ricattato dal suo comando con la minaccia di uccidere la moglie e i figli se non avesse acconsentito ad eseguire gli ordini, aveva ucciso un numero imprecisato di ebrei, conducendoli nelle finte docce e poi chiudendo la porta dietro di sè, fino a quando aveva aspirato volontariamente del gas, al punto di procurarsi un disturbo poi rivelatosi negli anni fatale ai polmoni, per il quale aveva ricevuto addirittura una medaglia. Non aveva mai rivelato neanche alla moglie i crimini di cui si era macchiato, una volta fuggito in Venezuela. In prossimità della morte era stato in stato comatoso per 48 ore e al risveglio raccontò al Dottor Lerma una terribile esperienza di premorte, della durata soggettiva di centinaia di anni, durante la quale, schiacciato dal senso di colpa, era rimasto chiuso in una caverna con altri spiriti abominevoli come lui, ignorando gli inviti della luce amorevole che vedeva brillare di fuori. L'esperienza va avanti con la sua scelta di uscire dalla caverna per sfinimento, l'offerta di essere perdonato per i suoi crimini scegliendo fra la semplice accettazione oppure il rivivere tutto il male fatto come se fosse stato fatto a lui. Lui sceglie la seconda opzione. Ho citato questo come esempio della differenza nella percezione del tempo a seconda dei casi e come si possa essere attaccati da creature malvage.

20 ore fa, Freya ha scritto:

L'energia spirituale va costruita (va ricostruito il collegamento coi piani superiori, di cui per natura non siamo dotati), mano a mano, col progresso e col lavoro interiore. Non è qualcosa che viene dato a prescindere a tutti, ma soltanto a pochissimi.

In questo senso potrei inserire il discorso sul lavoro sui corpi sottili, che mira proprio a ripristinare quel collegamento. L'esito finale di questo lavoro, nell'ambito dei viaggi astrali, è la perfetta padronanza delle esperienze, le quali in circostanze "meccaniche" possono essere solo subite, e mai controllate del tutto. 

Attendo con ansia le tue delucidazioni. ❤️

 

Edited by Giulia
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32 minuti fa, Giulia ha scritto:

Grazie infinite, Freya, per aver accettato di partecipare, specie in considerazione del fatto che il pubblico che ci legge parte da ragazzini di 12 anni, che sono i più propensi a voler usare questo tema a scopo ludico, con tutte le conseguenze negative che ne possono derivare.

Io direi che a quell'età ci si potrebbe limitare a fare delle piccole esperienze di distacco in cui verificare che effettivamente ci si può distaccare dal corpo. Purtroppo non si può fare nulla per evitare di osservare eventuali "mostri", anche se a 12 anni ritengo che non abbiano la possibilità di emergere come in età adulta, dato che l'ego è ancora in formazione. Nel caso, ricordare sempre che si tratta di una proiezione di sè, nella maggior parte dei casi. Se qualcuno avesse dei problemi ripetuti nel tempo può iscriversi e chiedere aiuto a noi vecchiette :D, perchè ogni caso dovrebbe essere valutato soggettivamente. 

32 minuti fa, Giulia ha scritto:

 

Altra osservazione di tutto rispetto, Freya ❤️

Io mi limito ad aggiungere che ho dei ricordi antichi (diciamo così), avuti in almeno due distinte occasioni. Il primo era un ricordo prenatale in cui ero consapevole di alcune grosse sfide che avevo accettato di accollarmi insieme ad alcuni altri, ma vedevo le cose da un punto di vista assolutamente gioioso ed entusiasta e non vedevo l'ora di venire al dunque. Al momento di venire al mondo mi sono sentita terribilmente presa in giro e avrei voluto tornare indietro, tanto il mio dispiacere per la povertà spirituale in cui mi ero andata a cacciare.

Nell'altro, invece, ricordavo esattamente il mio arrivo a casa dalla clinica in cui ero nata e l'enorme amore dei miei genitori e delle mie nonne (essendo tra l'altro prima figlia e prima nipote). Prima di questo ricordo, c'era stata la consapevolezza di cosa sia una revisione di vita, cosa che non ho mai sperimentato in toto perchè non ho mai avuto una NDE.  Nella seconda parte di questa esperienza ricordo di aver visto un esercito di creature angeliche che andavano incarnandosi in ogni luogo della terra, in numero sempre maggiore, tutte vestite allo stesso modo in un'uniforme mimetica molto chiara, quasi rosa, che le rendeva anonime. Questo esercito di creature incarnate spiritualmente più sveglie può sicuramente ricollegarsi al concetto di allevamento di esseri opportunamente sedati, dove con sedazione posso intravedere similitudini con il mio concetto di amnesia.

Ma non penso sai. Il concetto di allevamento di esseri sedati è più indicato per descrivere quella parte dell'umanità "meccanica", che non ha una vita spirituale, dunque non ha una controparte "angelica" ma è qui per servire altri scopi, diversi dall'evoluzione verticale. 

32 minuti fa, Giulia ha scritto:

Il concetto di amnesia lo ricavo anche dalla letteratura sulle NDE. Difficilmente viene concesso a chi ha queste esperienze e vede le ragioni a monte della propria incarnazione, ricordarle dopo l'evento, come se il ricordo potesse nuocerci o intralciarci. E' un fatto che trovo di nuovo molto ingiusto, sebbene mi sia dato di vederne degli sprazzi ogni tanto.

 

32 minuti fa, Giulia ha scritto:

Io non so molto sui vari mondi sottili che ho io stessa evidentemente attraversato in quel migliaio di OBE che ho avuto, e spero di imparare da te. Da parte mia posso solo dire che, in base a quanto ho letto fino ad ora, il tempo così come lo intendiamo noi esiste nella vita terrena e anche sul piano astrale, ma al di là di questo, tutto (per esempio vite multiple vissute) viene visto come contemporaneo, incluse le vite future, dalle quali possiamo ricevere insegnamenti nel qui e ora. John Lerma, medico di medicina palliativa che ha pubblicato due libri su esperienze a letto di morte, incluse NDE, parla del caso di un ufficiale delle SS che, ricattato dal suo comando con la minaccia di uccidere la moglie e i figli se non avesse acconsentito ad eseguire gli ordini, aveva ucciso un numero imprecisato di ebrei, conducendoli nelle finte docce e poi chiudendo la porta dietro di sè, fino a quando aveva aspirato volontariamente del gas, al punto di procurarsi un disturbo poi rivelatosi negli anni fatale ai polmoni, per il quale aveva ricevuto addirittura una medaglia. Non aveva mai rivelato neanche alla moglie i crimini di cui si era macchiato, una volta fuggito in Venezuela. In prossimità della morte era stato in stato comatoso per 48 ore e al risveglio raccontò al Dottor Lerma una terribile esperienza di premorte, della durata soggettiva di centinaia di anni, durante la quale, schiacciato dal senso di colpa, era rimasto chiuso in una caverna con altri spiriti abominevoli come lui, ignorando gli inviti della luce amorevole che vedeva brillare di fuori. L'esperienza va avanti con la sua scelta di uscire dalla caverna per sfinimento, l'offerta di essere perdonato per i suoi crimini scegliendo fra la semplice accettazione oppure il rivivere tutto il male fatto come se fosse stato fatto a lui. Lui sceglie la seconda opzione. Ho citato questo come esempio della differenza nella percezione del tempo a seconda dei casi e come si possa essere attaccati da creature malvage.

Attendo con ansia le tue delucidazioni. ❤️

 

Allora, siccome a me piace essere precisa, sono andata a controllare quali siano le percentuali di chi ha esperienze di NDE e esperienze extracorporee. 

Ho notato un fatto: si tratta più o meno della stessa percentuale, ovvero una quantità di persone comprese fra il 10 e il 20% del totale. Ovvero il 10-20 % delle persone che ha un infarto e viene dichiarato morto per poi essere riportato in vita (questo è quello che ho trovato) dichiara di aver avuto esperienze di pre-morte, ma immagino che per altri tipi di incidenti la percentuale sia la stessa. Mentre fra la popolazione totale, circa 1 persona su 10 afferma di aver avuto almeno un'esperienza extracorporea. 

Questo dato è in realtà molto interessante, perchè combacia perfettamente con la percentuale di persone che, secondo molti studiosi ed esoteristi, è dotato di anima. 

Il punto di partenza è questo. Ovvero, è possibile lavorare sui corpi sottili partendo dal presupposto che si abbia uno strumento interiore che consenta l'evoluzione verticale. Ora, è piuttosto chiaro che questo lavoro non è indicato per tutti. 

Bisognerebbe fare anche una scrematura ulteriore, perchè non tutti i soggetti che hanno esperienze extracorporee possono effettivamente sfruttarle per elevarsi. 

Partirei comunque dal concetto di anima, perchè è opportuno spiegare cosa sia, almeno in questo contesto e per me, per non creare equivoci. Molti chiamano anima ciò che io intendo con spirito, ad esempio. 

L'anima, per come la intendo io qui, è l'IO, ma non la moltitudine di egoismi, quanto piuttosto una struttura compatta che invece ne consente, almeno in parte, il controllo. Può essere allo stato embrionale, ovvero non avere uno sviluppo completo (nella maggioranza dei casi è così), oppure essere già piuttosto avanzata. Chi ha uno sviluppo animico avanzato non ha certamente bisogno delle mie indicazioni. 

Il collegamento coi corpi superiori, che io chiamo per scelta corpo solare, può avvenire soltanto ripristinando le funzioni dell'anima, la quale deve imparare ad essere specchio perfetto e riproduzione nel nostro mondo tridimensionale del Sè, in un rapporto di equilibrio. 

La primissima fase di questo lavoro consiste nell'osservazione di sè stessi. Ma che cosa si intende di preciso? Vanno individuati tutti gli egoismi (gli svariati IO) che popolano la nostra mente, per cominciare. Durante la prima fase si deve fare nè più nè meno ciò che insegnano in qualsiasi corso di meditazione, ovvero mettersi in ascolto del proprio dialogo interiore e rendersi conto che questi IO parlano nella nostra testa in maniera automatica, senza che si possa fare nulla per fermarli. Il lavoro iniziale consiste proprio nel diventare consapevoli di questi scambi con sè stessi, continui e futili, fino a che non si diventa in grado di controllarli a piacimento. 

Nelle OBE acquisire il controllo del dialogo interiore è fondamentale. E' proprio il dialogo interiore che, ad esempio, durante le paralisi, impedisce di avere esperienze serene di distacco. La mente parte da sola e comincia a parlare a sè stessa delle sue paure, possono venire fuori dialoghi assurdi, pensieri bizzarri, convinzioni erronee. Questa ridondanza di assurdità può anche far comparire il mostro, perchè ha effetti emotivi importanti. Il mostro è dunque l'effetto della mancanza di controllo su sè stessi. 

Se hai delle domande chiedi pure, ci sarebbe molto da dire e magari ci sono aspetti da chiarire. Io per il momento mi fermo qui, perchè le fasi successive meritano spiegazioni diverse. 

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2 ore fa, Freya ha scritto:

Partirei comunque dal concetto di anima, perchè è opportuno spiegare cosa sia, almeno in questo contesto e per me, per non creare equivoci. Molti chiamano anima ciò che io intendo con spirito, ad esempio. 

L'anima, per come la intendo io qui, è l'IO, ma non la moltitudine di egoismi, quanto piuttosto una struttura compatta che invece ne consente, almeno in parte, il controllo. Può essere allo stato embrionale, ovvero non avere uno sviluppo completo (nella maggioranza dei casi è così), oppure essere già piuttosto avanzata.

Grazie. Freya. Ti chiedo di pazientare e di spiegarmi esattamente cosa tu intendi per spirito in relazione a cosa tu intendi per anima e sviluppo animico. Non sono concetti che fanno parte del mio background e quindi ho più difficoltà a comprenderli.

Ti chiedo anche gentilmente di spiegarmi cosa significa evoluzione verticale.

Allo stesso modo, ti prego di parlare dei vari corpi e di spiegare in particolare il concetto di corpo solare. Io per convenienza mi sono sempre riferita a corpo fisico, astrale ed eterico.

Nel frattempo, faccio un piccolo passo in dietro, e aggiungo per completezza un concetto che avevo già espresso in una discussione sulle OBE, arricchendola e integrandola per questo thread:

Cita

 

Mi sono fatta l’idea che, fin tanto che siamo fisicamente in vita e nel normale stato di veglia (non in meditazione ad esempio) il cervello agisca come una sorta di valvola a riduzione, come un imbuto che ci impedisce di percepire la realtà per tutto quello che é, di conoscere il futuro, di leggere nel pensiero di tutti e così via. Questo concetto é supportato dalla scienza, ma non faccio citazioni che potrebbero appesantire il discorso. Quindi la presento come opinione personale.

In base alle mie osservazioni, quando si medita, quando il corpo fisico sta dormendo e si sogna, ma soprattutto se si ha un’OBE o un'esperienza mistica, questa sorta di imbuto si allarga, permettendo alla coscienza, non più prevalentemente distratta dal piano fisico, di percepire in maggiore o minor misura, realtà non fisiche, al di fuori dello spazio tridimensionale e del tempo lineare. Al ritorno ad uno stato di coscienza ordinario i ricordi saranno comunque filtrati dal cervello, come capita anche a chi ha una NDE dopo aver vissuto esperienze mistiche ed ineffabili e la sensazione di aver compreso tutto, che restano in gran parte precluse al ricordo dopo la rianimazione. 

Questo per me é stato vero dai 6 anni in avanti, quando la società ha cominciato a cercare di addomesticarmi. Continuare a vedere la vita da un punto di vista spirituale é stata una mia scelta, perché le spiegazioni della società non mi tornavano e mi davano fastidio. Proprio per questo ho la tendenza a ripristinare il mio stato di allineamento spirituale iniziale quando cerco di spiegarmi le cose, anziché faticosamente lavorare a ritroso, come se il mondo materiale fosse l'unica verità ed il resto scherzi della mente (vedi CICAP). 

E' ovvio che lo spirituale deve calarsi nel mondo fisico e creare una catena di circostanze che rendano fisicamente possibile una percezione di natura spirituale.  Ma non mi faccio troppe domande su questo

 

 

2 ore fa, Freya ha scritto:

Nelle OBE acquisire il controllo del dialogo interiore è fondamentale. E' proprio il dialogo interiore che, ad esempio, durante le paralisi, impedisce di avere esperienze serene di distacco. La mente parte da sola e comincia a parlare a sè stessa delle sue paure, possono venire fuori dialoghi assurdi, pensieri bizzarri, convinzioni erronee. Questa ridondanza di assurdità può anche far comparire il mostro, perchè ha effetti emotivi importanti. Il mostro è dunque l'effetto della mancanza di controllo su sè stessi. 

Riguardo a questo, io punto molto sulla preparazione di un'OBE e cerco di non lasciarla al caso (salvo che in circostanze di forza maggiore). Le mie prime esperienze sono state le uniche in cui mi sono auto-boicottata. Ma mi interessa molto il discorso sull'evoluzione verticale, sui corpi/piani sottili, sull'evoluzione animica che tu fai, per chiarire a me stessa dove collocare quelle prime esperienze secondo questo inquadramento.

Edited by Giulia
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16 minuti fa, Giulia ha scritto:

Grazie. Freya. Ti chiedo di pazientare e di spiegarmi esattamente cosa tu intendi per spirito in relazione a cosa tu intendi per anima e sviluppo animico. Non sono concetti che fanno parte del mio background e quindi ho più difficoltà a comprenderli.

Sì, io uso questi termini per comodità, cercando di far capire concetti più o meno astratti, sennò non ci si capisce niente.

Per Spirito intende la parte divina, non terrena, che molti potrebbero identificare col Sè, per anima intendo la sua proiezione individualizzata nel mondo fisico. Questo sistema permette di rimanere collegati con i piani spirituali superiori pur essendo contemporaneamente calati nella dimensione materiale, ma non è affatto indispensabile per la vita. Molti ritengono che sia una caratteristica imprescindibile della natura umana, ma non è così. La maggior parte degli esseri umani vive completamente staccato dalla parte divina, pur essendo in linea di massima sotto il suo controllo, per ovvie ragioni, ma non c'è un collegamento effettivo.

Anche fra coloro che beneficiano di questo collegamento ci sono differenze importanti. La maggior parte ha uno sviluppo animico embrionale, che consiste in un collegamento parziale col mondo divino. Questo, a conti fatti, si traduce nella possibilità di avere alcune esperienze spirituali che però saranno confuse e incontrollabili. Nella maggior parte dei casi, avvengono con lo scopo di far capire alla persona quali sono le parti di sè che non sono ancora connesse, per permetterne la comprensione, l'integrazione e alla fine ottenere un collegamento perfetto con il Sè e i mondi spirituali divini.

Chiedo perdono per le spiegazioni semplicistiche, che magari alcuni potrebbero non condividere, ma sto cercando di essere sintetica e chiara sul mio punto di vista.

 

16 minuti fa, Giulia ha scritto:

Ti chiedo anche gentilmente di spiegarmi cosa significa evoluzione verticale.

E' l'evoluzione verso i mondi spirituali. Non sono io a chiamarla così, ma alcuni maestri e ricercatori. Il fine ultimo dell'evoluzione verticale è la comprensione della realtà ultima, l'illuminazione. 

 

16 minuti fa, Giulia ha scritto:

Allo stesso modo, ti prego di parlare dei vari corpi e di spiegare in particolare il concetto di corpo solare. Io per convenienza mi sono sempre riferita a corpo fisico, astrale ed eterico.

Il corpo solare potrebbe essere chiamato anche corpo causale. Rispetto agli altri corpi sottili ha delle caratteristiche interessanti. Esso è composto di luce bianca, distribuita secondo modalità geometriche. Esso è il mezzo di collegamento più prossimo ai mondi divini trascendenti, pur avendo ancora una forma. 

Il corpo eterico ed astrale sono differenti, anche a livello visivo. Hanno colori personalizzati, non hanno una forma precisa e in definitiva sono una derivazione della luce bianca. 

16 minuti fa, Giulia ha scritto:

Nel frattempo, faccio un piccolo passo in dietro, e aggiungo per completezza un concetto che avevo già espresso in una discussione sulle OBE, arricchendola e integrandola per questo thread:

 

Riguardo a questo, io punto molto sulla preparazione di un'OBE e cerco di non lasciarla al caso (salvo che in circostanze di forza maggiore). Le mie prime esperienze sono state le uniche in cui mi sono auto-boicottata. Ma mi interessa molto il discorso sull'evoluzione verticale, sui corpi/piani sottili, sull'evoluzione animica che tu fai, per chiarire a me stessa dove collocare quelle prime esperienze secondo questo inquadramento.

 

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Il 20/6/2023 at 11:46, Freya ha scritto:

Come ho avuto modo di constatare dai miei studi e dalle mie esperienze, la maggior parte delle persone è sintonizzata, vibrazionalmente, sul piano materiale. Ciò significa che, in gergo tecnico (esoterico) non ha un'anima.

Bene, Freya. Credo che ci siamo chiarite, per quanto sono ancora curiosa circa tutti vari corpi e le loro funzioni, quando avrai tempo.

Per esempio, per quanto ne so, il corpo eterico é quello che sopravvive alla morte per circa tre giorni e consente in quei primissimi momenti e anche nella fase OBE delle NDE, di avere percezioni precise della realtà fisica, cosa che nelle semplici OBE per me non succede, ragion per cui trovo inutili le proposte di esperimenti tipo quello di leggere un cartello. Lo stesso dicasi per le OBE che insorgono automaticamente al fine di sfuggire a un trauma. Anche in quei casi si registra una percezione più precisa della realtà fisica.

Ritengo, come ben sai, che le tue parole siano il frutto di ricerche ed esperienze molto approfondite, condotte con grande perseveranza e passione, laddove io mi sono dovuta muovere senza internet e senza interlocutori fino al 2002.

Credo di poter concludere che le persone vibrazionalmente sintonizzate esclusivamente sul piano materiale non abbiano interesse alcuno a coltivare le OBE a fini spirituali, che sono le uniche di cui mi interesso.

Per riassumere le mie conclusioni dopo 30 anni di esperienze, vedo che abbiamo punti di vista per alcuni aspetti diversi. I tuoi sono sicuramente meritevoli di approfondimento per i non addetti. Per riassumere invece la mia angolazione, faccio una piccola sintesi, prima di arrivare alle OBE: per me tutto ha un’essenza spirituale, anche le cose. Distinguo semplicisticamente l’io terreno dall’Io Completo o Io Spirituale o Spirito (che considero termini analoghi). Ritengo lo Spirito parte della Fonte Divina e ritengo che tutti possano riallacciare i rapporti con tale Fonte anche durante la propria esistenza come esseri incarnati. Ritengo che anche il peggior farabutto possa avere una NDE e vedere anche se momentaneamente il quadro completo, secondo l’analogia dell’interruttore acceso proposta da Anita Moorjanie e ricavarne una evoluzione spirituale. Di conseguenza non aderisco al concetto che esistano persone privilegiate dalla nascita (ma potrei sbagliarmi) e non sono mai stata attratta dal concetto che per raggiungere certi scopi occorrano riti e iniziazioni (per quanto anche in questo potrei sbagliarmi). Ritengo che il Divino o entità benevole possano intervenire nella vita dell’uomo ed aiutarlo. Ritengo che spiriti incarnati e disincarnati non siano separati dalla morte del corpo fisico e che il contatto con persone care defunte sia una cosa automatica, che non viene necessariamente da una parte o da un’altra. Ritengo che ció si possa tranquillamente raggiungere con le OBE ma concordo che persone spiritualmente involute potrebbero non giovarsi delle OBE.

Edited by Giulia
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51 minuti fa, Giulia ha scritto:

Bene, Freya. Credo che ci siamo chiarite, per quanto sono ancora curiosa circa tutti vari corpi e le loro funzioni, quando avrai tempo.

Per esempio, per quanto ne so, il corpo eterico é quello che sopravvive alla morte per circa tre giorni e consente in quei primissimi momenti e anche nella fase OBE delle NDE, di avere percezioni precise della realtà fisica, cosa che nelle semplici OBE per me non succede, ragion per cui trovo inutili le proposte di esperimenti tipo quello di leggere un cartello. Lo stesso dicasi per le OBE che insorgono automaticamente al fine di sfuggire a un trauma. Anche in quei casi si registra una percezione più precisa della realtà fisica.

Ritengo, come ben sai, che le tue parole siano il frutto di ricerche ed esperienze molto approfondite, condotte con grande perseveranza e passione, laddove io mi sono dovuta muovere senza internet e senza interlocutori fino al 2002.

Credo di poter concludere che le persone vibrazionalmente sintonizzate esclusivamente sul piano materiale non abbiano interesse alcuno a coltivare le OBE a fini spirituali, che sono le uniche di cui mi interesso.

Per riassumere le mie conclusioni dopo 30 anni di esperienze, vedo che abbiamo punti di vista per alcuni aspetti diversi. I tuoi sono sicuramente meritevoli di approfondimento per i non addetti. Per riassumere invece la mia angolazione, faccio una piccola sintesi, prima di arrivare alle OBE: per me tutto ha un’essenza spirituale, anche le cose. Distinguo semplicisticamente l’io terreno dall’Io Completo o Io Spirituale o Spirito (che considero termini analoghi). Ritengo lo Spirito parte della Fonte Divina e ritengo che tutti possano riallacciare i rapporti con tale Fonte anche durante la propria esistenza come esseri incarnati. Ritengo che anche il peggior farabutto possa avere una NDE e vedere anche se momentaneamente il quadro completo, secondo l’analogia dell’interruttore acceso proposta da Anita Moorjanie e ricavarne una evoluzione spirituale. Di conseguenza non aderisco al concetto che esistano persone privilegiate dalla nascita (ma potrei sbagliarmi) e non sono mai stata attratta dal concetto che per raggiungere certi scopi occorrano riti e iniziazioni (per quanto anche in questo potrei sbagliarmi). Ritengo che il Divino o entità benevole possano intervenire nella vita dell’uomo ed aiutarlo. Ritengo che spiriti incarnati e disincarnati non siano separati dalla morte del corpo fisico e che il contatto con persone care defunte sia una cosa automatica, che non viene necessariamente da una parte o da un’altra. Ritengo che ció si possa tranquillamente raggiungere con le OBE ma concordo che persone spiritualmente involute potrebbero non giovarsi delle OBE.

L'idea che chi possiede l'anima sia per forza più buono è errata. Non è detto, i nostri concetti di bontà e cattiveria sono quasi sempre soggettivi, tranne casi molto palesi. Direi che nella maggior parte dei casi, chi ha uno sviluppo animico debole non presenta differenze eclatanti rispetto a una persona che ne è completamente priva, ad eccezione di alcune potenzialità (che fra parentesi potrebbero perfino non manifestarsi in modo evidente). Talvolta l'unico sintomo evidente è il malessere emotivo/psichico.

L'altro aspetto che vorrei chiarire riguarda il concetto di privilegio. Non è un privilegio, è solo una delle modalità di attuare il percorso nell'incarnazione.

Non è che uno è bello e l'altro è brutto, uno è peggiore e uno migliore. Chi serve l'evoluzione orizzontale ha il suo scopo in quello, e sebbene ci siano attualmente forze che sbilanciano la situazione nel complesso, non sta facendo nulla di più che quello per cui vive.

L'idea che tutti debbano per forza raggiungere le vette della consapevolezza e della comprensione spirituale è figlia di una visione dualistica che vede nell'evoluzione verticale il solo ed unico scopo dell'Incarnazione fisica.

Chi non ha interesse nella vita spirituale non è brutto e cattivo, ma segue solo un impulso differente, e non spetta a noi giudicare cosa sia migliore o peggiore. Questo almeno è ciò che ho capito io.

Riguardo i corpi sottili invece, ci vorrebbe un trattato a parte 😄 Magari domani scrivo qualcosa, in particolare sul corpo solare, le cui funzioni sono più sconosciute.

 

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Grazie, Freya

Intanto specifico che, se ho fatto riferimento a privilegi e riti di iniziazione, é stato semplicemente perché ho consultato il significato del termine “esoterismo” che a me non piace, secondo cui un ristretto numero di individui avrebbe accesso a determinate cose (con riti di iniziazione e simili) che io invece considero accessibili a tutti coloro che hanno l’interesse e la passione per desiderarle e perseguirle.

Poi ho ripensato al termine evoluzione verticale che non comprendo, e adesso mi parli di evoluzione orizzontale.

Si presume che dietro ci sia una dottrina di qualche natura. Magari potrebbe essere utile un link.

Io comunque mi muovo nelle mie OBE ormai al di là del cosiddetto piano astrale, dove i termini orizzontale e verticale potrebbero avere ancora un senso, e noto che tutte le creture sono parte della stessa fonte divina e ad essa hanno accesso.

Non mi ispiro a dottrine particolari se non al cristianesimo delle origini, che non é arrivato fino a noi, laddove si parlava chiaramente del concetto che non esistono discriminazioni orizzontali e verticali, anzi.

 

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3 ore fa, Giulia ha scritto:

Grazie, Freya

Intanto specifico che, se ho fatto riferimento a privilegi e riti di iniziazione, é stato semplicemente perché ho consultato il significato del termine “esoterismo” che a me non piace, secondo cui un ristretto numero di individui avrebbe accesso a determinate cose (con riti di iniziazione e simili) che io invece considero accessibili a tutti coloro che hanno l’interesse e la passione per desiderarle e perseguirle.

Poi ho ripensato al termine evoluzione verticale che non comprendo, e adesso mi parli di evoluzione orizzontale.

Si presume che dietro ci sia una dottrina di qualche natura. Magari potrebbe essere utile un link.

Io comunque mi muovo nelle mie OBE ormai al di là del cosiddetto piano astrale, dove i termini orizzontale e verticale potrebbero avere ancora un senso, e noto che tutte le creture sono parte della stessa fonte divina e ad essa hanno accesso.

Non mi ispiro a dottrine particolari se non al cristianesimo delle origini, che non é arrivato fino a noi, laddove si parlava chiaramente del concetto che non esistono discriminazioni orizzontali e verticali, anzi.

 

L'iniziazione non è un processo fisico. Non dipende da riti e cerimonie materiali, o almeno, per essere effettiva deve procedere dai piani superiori. Poi magari può avere la sua controparte fisica, ma non è strettamente necessaria. 

Per il resto, come dicevo all'inizio, ognuno ha le sue idee e le sue teorie, ed è giusto che proceda tramite quelle. 

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4 ore fa, Freya ha scritto:

L'iniziazione non è un processo fisico. Non dipende da riti e cerimonie materiali, o almeno, per essere effettiva deve procedere dai piani superiori. Poi magari può avere la sua controparte fisica, ma non è strettamente necessaria. 

Per il resto, come dicevo all'inizio, ognuno ha le sue idee e le sue teorie, ed è giusto che proceda tramite quelle. 

Ciao, Freya. Abbi pazienza con me. Io non so di cosa parli. Potresti fare degli esempi di iniziazione, evoluzione orizzontale e verticale? Sí, parli di cose che vengono dai piani superiori, mentre io dico che vengono dalla nostra comune sorgente divina di cui siamo parte. Non ci vedo una grossa differenza di vedute. Ma questo a parte mi viene da chiederti degli esempi. Se no non capisco.

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4 ore fa, Freya ha scritto:

L'iniziazione non è un processo fisico. Non dipende da riti e cerimonie materiali, o almeno, per essere effettiva deve procedere dai piani superiori. Poi magari può avere la sua controparte fisica, ma non è strettamente necessaria. 

Per il resto, come dicevo all'inizio, ognuno ha le sue idee e le sue teorie, ed è giusto che proceda tramite quelle. 

Ciao Freya, mi permetto di intervenire dato che mi sono chiesta se per caso ti ti stessi riferendo al movimento orizzontale e verticale di cui parla Federico Cimaroli, rispetto al quale per quello che ne ho capito io, si muove sul piano orizzontale ciò che appartiene alla materia, cioè tutto quello che riguarda il corpo compresi la mente e i desideri e le emozioni, in particolar modo le ambizioni terrene come soldi prestigio riconoscibilità sociale e onori, ma anche la conoscenza ottenuta attraverso la mente e la logica razionale che presume di poter essere la guida della persona, ma è una schiava delle emozioni che cerca di ricostruire a posteriori una parvenza di logica verso ciò che le emozioni di pancia hanno stabilito, per cui anche la mente, il pensiero logico razionale e la scienza apparterrebbero alla materia. 

Mentre l'ascesa verticale dovrebbe essere ciò che attiene all'ambito della fede e della conoscenza, soprattutto quella conoscenza che passa attraverso quel tipo di raffinazione, di forgiatura, che è la forza della fede messa alla  prova dalle difficoltà della vita. 

Intendevi questo? 

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1 ora fa, Giulia ha scritto:

Ciao, Freya. Abbi pazienza con me. Io non so di cosa parli. Potresti fare degli esempi di iniziazione, evoluzione orizzontale e verticale? Sí, parli di cose che vengono dai piani superiori, mentre io dico che vengono dalla nostra comune sorgente divina di cui siamo parte. Non ci vedo una grossa differenza di vedute. Ma questo a parte mi viene da chiederti degli esempi. Se no non capisco.

Mi limiterei a fare una brevissima sintesi perché non sono argomenti collegati direttamente col tema del thread. Molto stringatamente l'iniziazione è ciò che permette di operare in maniera effettiva su un piano sottile e sviluppare determinate abilità, comprendendone le caratteristiche e le forze che lo costituiscono. Non c'è n'è una sola, ma più di una, a seconda del proprio livello spirituale, diciamo così.

Evoluzione orizzontale e verticale sono termini piuttosto intuitivi. Una procede verso i mondi spirituali, L'altra no. Mi fermo qui.

 

1 ora fa, Pandora ha scritto:

Ciao Freya, mi permetto di intervenire dato che mi sono chiesta se per caso ti ti stessi riferendo al movimento orizzontale e verticale di cui parla Federico Cimaroli, rispetto al quale per quello che ne ho capito io, si muove sul piano orizzontale ciò che appartiene alla materia, cioè tutto quello che riguarda il corpo compresi la mente e i desideri e le emozioni, in particolar modo le ambizioni terrene come soldi prestigio riconoscibilità sociale e onori, ma anche la conoscenza ottenuta attraverso la mente e la logica razionale che presume di poter essere la guida della persona, ma è una schiava delle emozioni che cerca di ricostruire a posteriori una parvenza di logica verso ciò che le emozioni di pancia hanno stabilito, per cui anche la mente, il pensiero logico razionale e la scienza apparterrebbero alla materia. 

Mentre l'ascesa verticale dovrebbe essere ciò che attiene all'ambito della fede e della conoscenza, soprattutto quella conoscenza che passa attraverso quel tipo di raffinazione, di forgiatura, che è la forza della fede messa alla  prova dalle difficoltà della vita. 

Intendevi questo? 

Brava, sì, certamente anche questo è un ottimo esempio.

Andatevi a vedere qualche suo video. Lui è un cristiano tostissimo, e non si risparmia certamente nel dire che esistono uomini senza anima (senza io, uomini locusta). Insomma, tutto questo per dire che non mi sto inventando cose a caso.

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54 minuti fa, Freya ha scritto:

Brava, sì, certamente anche questo è un ottimo esempio.

Andatevi a vedere qualche suo video. Lui è un cristiano tostissimo, e non si risparmia certamente nel dire che esistono uomini senza anima (senza io, uomini locusta). Insomma, tutto questo per dire che non mi sto inventando cose a caso.

A voja se lo seguo, anche se il discorso sull'esistenza di uomini senza anima non lo trovo molto cristiano, io ero rimasta alla scelta. 

Mi fermo qui perché l'argomento Cimaroli sarebbe OT in un discorso di OBE, mentre le OBE non sarebbero OT in un 3D su Cimaroli 😳 < == > 😬

Comunque adesso che ho capito il contesto rispetto al quale stai parlando, mi torna il tuo discorso, mi ritiro nei miei appartamenti e continuo a seguire. Grazie. 

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