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OBE: consigli e tecniche per averle, esperienze personali, lavoro sui corpi sottili


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Visto che in privato mi sono state chieste delucidazioni in merito a quello che ho scritto, metto con piacere questo video di Cimaroli, per chi fosse interessato, perchè esprime gli stessi identici concetti che ho scritto io precedentemente, ma in una forma che spero sia più comprensibile. Parla anche dei corpi sottili (senza accenni però a quello solare, mi pare). 

 

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Il 24/6/2023 at 08:23, Freya ha scritto:

Visto che in privato mi sono state chieste delucidazioni in merito a quello che ho scritto, metto con piacere questo video di Cimaroli, per chi fosse interessato, perchè esprime gli stessi identici concetti che ho scritto io precedentemente, ma in una forma che spero sia più comprensibile. Parla anche dei corpi sottili (senza accenni però a quello solare, mi pare). 

 

Ciao, Freya.

Grazie per il video. Oltre al video, mi sono anche presa il tempo per approfondire il pensiero dei neo-gnostici Steiner e Gurdjieff. Pur trovando nel video delle conclusioni a cui sono giunta anch’io, devo specificare che, dopo un migliaio di OBE, esperienze mistiche e sogni di natura spirituale mirati tutti ad ottenere una conoscenza diretta delle cose con un atteggiamento alla San Tommaso, ne ho ricavato un approccio diverso alla ricerca, e sono giunta a conclusioni che sono tutte improntate alla meraviglia e alla gioia che tutto il Creato rappresenta agli occhi di Dio e del nostro Io Superiore che viene da Dio.

È bene sapere che ci sono teorici chiaroveggenti come Rudolf Steiner che collocano proprio nel corpo astrale entità spirituali che nella storia dell’umanità si sarebbero contrapposte come nemiche alle entità che intendono solo far progredire l’umanità, ossia le entità luciferiche nell’epoca lemurica, e le entità arimaniche o mefistofeliche nell’epoca atlantica. è bene sapere che lo stesso dichiarava che oggi giorno le entità asuriche (molto più difficili da contrastare) si sarebbero stabilite nell’anima cosciente o Io, per estirpare pezzo per pezzo parti di Io.

Ugualmente utile può essere sapere che il neo-gnostico Gurdjieff distingueva 21 tipi di idioti, dove termine "Idiota" era inteso nel senso greco originario di essere egocentrico che limita la sua attenzione a ciò che gli è proprio, e di conseguenza si disinteressa di ciò che è pubblico, vale a dire comune a tutti, che gli idioti comporrebbero i gradini di una scala spirituale che va dall'Idiota ordinario fino all'Idiota n. 21, che è Dio, e che vedesse i diversi gradi di Idioti in rapporto con altrettanti ostacoli particolari da superare sul cammino della liberazione dalle diverse forme di egoismo e di egotismo.

Per me il corpo astrale è semplicemente il veicolo che la mia coscienza usa durante le OBE, per raggiungere la conoscenza diretta, e non occasione per soffermarmi su entità oscure o ostacoli.

Prendiamo il Vangelo di domenica scorsa, 25 giugno 2023:

Mt 10,26-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

Cita

 

«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 

Delle tre frasi che ho evidenziato in grassetto io ho conosciuto per esperienza diretta:

1) Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze (per quanto nessuno è profeta in patria)

2) Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura

Ma fin dall’infanzia ho guardato con sospetto chiunque si avvalesse del terrorismo psicologico per annunciare la Buona Novella.

Certo, si racconta che anche Gesù amasse scandalizzare persone cristallizzate in rigide teorie, ma sicuramente non lo faceva con i bambini.

È per questo che ho cercato da me stessa fin da subito la conoscenza, aperta a tutto ciò che man mano imparavo, e nel mio caso le OBE sono state il mio strumento decisivo per conoscere ciò che va oltre i sensi fisici, e che mi ha portato anche a intuizioni, esperienze mistiche, e oggi a sogni i cui contenuti costituiscono la mia guida spirituale.

Per questo ritengo che chi si avvicina alle OBE con animo innocente e desideroso di conoscenza spirituale, consapevole che potrà avvicinarsi alla verità di cui ha personalmente bisogno per arricchire la propria vita, e non per paura di perderla, si arricchirà.

In base alla mia conoscenza acquisita con l’esperienza e le testimonianze che le supportano, Dio è in tutto il Creato, in ciascuno di noi, anche nei rettili, e li guarda con meraviglia come un qualcosa di incredibile bellezza.

In base alla mia conoscenza le OBE possono condurci a conoscenze che riguardano anche le nostre scelte prenatali (a me è successo) e alla scoperta che in ciascuna vita c’è un disegno che il nostro Io Spirituale ha scelto, sebbene non consapevole delle effettive difficoltà che la vita terrena comporta, per poter co-creare insieme a Dio.

Il 17 settembre 1975, Dannion Brinkley, un uomo di 25 anni dal passato ben poco edificante, fu colpito da un fulmine mentre parlava al telefono, fu dichiarato morto per 28 minuti, per poi risvegliarsi coperto da un telo in corridoio, in attesa di essere spostato in obitorio, dopo una esperienza di NDE. Nel corso della sua esperienza, uno degli esseri di luce che gli aveva parlato telepaticamente, aveva detto: “Voi esseri umani siete realmente eroici. Voi che andate sulla terra siete eroi ed eroine, perché fate qualcosa che nessun altro esser spirituale ha il coraggio di fare. Andate sulla terra per co-creare assieme a Dio.” “Gli esseri umani sono potenti esseri spirituali designati a creare il bene sulla terra.  Questo bene non è in genere compiuto con azioni ardite, ma con singoli atti di gentilezza tra le persone. Sono le piccole cose che contano perché sono le più spontanee e mostrano chi siete veramente.” “Chi voi siete è la differenza che Dio fa. E quella differenza è l’amore” (libera traduzione da Saved by the Light di Dannion Brinkley e Paul Perry, HarperOne).

Questa potrebbe essere un’altra sfaccettatura o modo di vedere l’IO dei neo-gnostici, anche se l’insegnamento si presenta in modo diverso, con un approccio diverso, tranquillizzante e rincuorante.

Concordo che necessiti un approccio spirituale per beneficiare delle OBE e che le risposte che ciascuno troverà saranno soggettive, diverse e commisurate alle esigenze personali di ciascuno. Da questo approccio scaturirà un rapporto intuitivo con letture e pensieri di altre persone che aiuteranno il praticante, durante il percorso, a arricchire la propria vita. Ciascuna verità costituirà i pezzi di un puzzle di cui per ora non abbiamo la a visione completa.  

È per questo che desidero offrire degli spunti per poterle praticare senza lasciarmi prendere dalla sfiducia.

Edited by Giulia
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5 minuti fa, Giulia ha scritto:

 

Per me il corpo astrale è semplicemente il veicolo che la mia coscienza usa durante le OBE, per raggiungere la conoscenza diretta, e non occasione per soffermarmi su entità oscure o ostacoli.

Io non penso che le due visioni siano contrapposte, ma complementari. 

Molti sono attratti dal sentimento religioso e devozionale, e questo consente ugualmente un certo tipo di contatto con i mondi superiori, senza la mediazione della conoscenza e relative verità sgradevoli. (quando naturalmente viene veramente dal cuore). 

Steiner ad esempio, raccontò che una volta ad una sua conferenza si presentarono dei sacerdoti, che alla fine si avvicinarono per esprimergli stima, però gli chiesero anche per quale motivo c'era così bisogno di complicare le cose. Lui domandò: " tutti i vostri parrocchiani vengono in chiesa?" e loro risposero "no, solo una parte, diciamo un terzo", "bene", rispose Steiner, " fra quelli che non vengono, una piccola parte ha bisogno di questo tipo di insegnamento". 

Io vedo che molti hanno un approccio a metà fra il devozionale puro e il pratico, che consente esperienze mantenendo un atteggiamento e una sensazione di gioia e rilassamento nei confronti dei mondi spirituali. E questo io non dico che sia scorretto, tutt'altro. Solo che non va bene per tutti, alcuni sarebbero scoraggiati, alcuni hanno bisogno di sporcarsi le mani, di capire, di sbattere la testa sulle difficoltà e comprenderle, inclusa l'oscurità. 

 

5 minuti fa, Giulia ha scritto:

Certo, si racconta che anche Gesù amasse scandalizzare persone cristallizzate in rigide teorie, ma sicuramente non lo faceva con i bambini.

 

Certo, ma il pubblico di questo forum è prevalentemente adulto o adolescenziale. Sarebbe ingiusto addolcire certi aspetti per evitare che eventuali bambini si spaventino. Insomma, dei 12 enni che navigano su forum di esoterismo dovrebbero occuparsi i genitori, non chi ci scrive. 

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3 ore fa, Freya ha scritto:

Io non penso che le due visioni siano contrapposte, ma complementari. 

Questo é esattamente quanto ho concluso alla fine del post: due pezzi di un puzzle più grande di noi, con la precisazione che quando io parlo di corpo astrale mi riferisco unicamente al veicolo con cui la mia coscienza si muove durante le OBE.

 

3 ore fa, Freya ha scritto:

Certo, ma il pubblico di questo forum è prevalentemente adulto o adolescenziale. Sarebbe ingiusto addolcire certi aspetti per evitare che eventuali bambini si spaventino. Insomma, dei 12 enni che navigano su forum di esoterismo dovrebbero occuparsi i genitori, non chi ci scrive. 

Non mi stavo riferendo ai bambini di 12 anni che vengono sul forum ad imparare ad avere le OBE e che potrebbero anche giudicare pallosi questi discorsi. Mi riferivo a chi si approccia alla ricerca della verità con lo spirito di apertura, di meraviglia e di innocenza di un bambino. 

Non potrei mai di edulcorare ciò che apprendo e sto apprendendo: é una questione di integrità morale. 

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Guest Black Sam

Trovo che il discorso dell'asse verticale e orizzontale sia un ottimo punto di riflessione riguardo l'argomento OBE. Proprio ultimamente facevo considerazioni prettamente personali riguardo l'estetica del termine esoterico e cabalistico L.V.X. Oltre ad una serie di valori di Ghematria, che tralascio, c'è molto che la forma lascia intuire. La L richiama l'asse orizzontale e verticale con movimenti ascendente/discendente e interiore/esteriore della Luce, intesa anche come la consapevolezza che nasce tra la Yud e le 50 porte della Comprensione per formare ciò che può essere definito corpo Solare, semplificando, la presenza individualizzata della Luce che entra in contatto con le diverse dimensioni.

 

La mente bidimensionale appartiene alla massa, ed è il motivo, probabilmente, per il quale - sentendosi estraneo alla società - Edwin Abbott scrisse Flatlandia. Per la persona bi e mono dimensionale c'è poco da dire, "se proprio" bisogna esprimersi c'è bianco e nero, bene e male; la sua prospettiva si sposta mantenendo idee e atteggiamenti secchi, opposti, sovente si capovolge senza rendersene conto poiché la sua mente priva di profondità continuamente delusa e amareggiata si esalta in questo modo. Con la profondità e la tridimensionalità il cerchio è una sfera, la mente assume la capacità di spostare il suo asse e cogliere una molteplicità di prospettive; può dunque compiere un altro movimento, che è fondamentale per comprendere il sogno ed il viaggio astrale o OBE. Ciò non significa che chi ha un VA comprende la terza dimensione applicata alla coscienza. Spesso non è così e chi sperimenta questo corpo energetica continua a rimanere fermo in dimensioni inferiori, cercando di definire, limitare e imporre l'esperienza attraverso prospettive menomate.

 

Quando si applicano le dimensioni alla consapevolezza, c'è la necessità di darle una sostanza, che è energia composta da attenzione e presenza. Che l'osservatore crea la realtà, spero sia abbastanza comprensibile. La possibilità di sostare e assumere un punto nella sfera non è di per sé un problema, tutt'altro, questa è l'espressione creativa e individuale dell'essere umano, tutte le dimensioni dall'Alef alla Tav hanno santità. Il problema nasce quando questa prospettiva trattiene la forza creativa impedendo il movimento interiore/ascendente e occulta le altre dimensioni e la stessa prospettiva. A livello essoterico corrisponde anche alla capacità critica.

Nella Cabalà il corpo che si muove nel sonno è il Nefesh, qualitativamente è estremamente simile al Nahual degli Sciamani; questo Nefesh è la forza vitale che durante il sonno vaga nella dimensioni più sottili alla ricerca dell'unione con il Divino, ma durante questa ricerca, rimane letteralmente incagliato in una vasta rete di impressioni, prospettive e attaccamenti. La forza vitale, vaso di Luce, così frammentata viene trattenuta e persa nelle dimensioni inferiori che nella quotidianità, rappresentano anche i punti nella quale la mente si ritrova trascinata continuamente, e inconsapevolmente modella la vita dell'individuo e il suo destino. Quando si comprende il movimento ascendente/interiore, si comincia inevitabilmente a riappropriarsi della propria forza creativa e in diversa misura del proprio destino. Questa forza è sessuale nella sua comprensione più intima, ed è legata all'ultima lettera dell'alfabeto ebraico, la Tav, il sigillo, la croce, grazia/bruttezza. Su questo punto c'è davvero molto che è stato scritto e si potrebbe scrivere, sono molteplici gli insegnamenti riguardo la redenzione della forza creativa e di Shakti/Shekinah, come la manifestazione della sposa/sposo, degli amici e fratelli Ishim, e anche del famoso Vak Siddhi delle filosofie Sanatana, ma sono concetti che, inevitabilmente, anche se esplicitati con chiarezza, richiedono il conseguimento di una profonda liberazione, ovvero, la comprensione della lettera V di L.V.X, che esalta Catabasi ed Anabasi. Bisogna attraversare l'inferno per liberare tutte le scintille, insomma, un processo iniziatico simile al viaggio di Dante.

Rimanendo ad un livello esteriore, exoterico, si può fare l'esempio di come la forza venga diretta dalle egregore, come potrebbe essere questo forum. Le egregore inconsapevoli formate da più individui totalmente disparati, come questo forum, appunto, manifestano una egregore che quando è lasciata al caso è spesso di natura "vampirica" e robotica, "meccanica", ovvero richiama l'attenzione e la presenza emotiva e psichica degli individui più sensibili per aumentare la sua vitalità; poiché l'egregora è una manifestazione astrale e psichica questo processo può manifestarsi anche sincronicità eclatanti ma prive di Luce, cioè semplici meccanismi che trattengono la forza vitale degli individui senza nessun apporto. Così accade, ad esempio, che Tizio sogna Caio in un sogno che di fatto è inutile per l'elevazione di Tizio e di Caio, e che di fatto aumenta la forza vitale dell'egregore, nonché l'ignoranza fondamentale dell'individuo che inconsapevole dei meccanismi sottili concede altra forza a parti di sé trattenute dall'oscurità, o l'ombra, sentendosi magari parte di chissà cosa o in possesso di quale potere.

Il problema non è l'egregora, che può essere anche utile, ma l'ignoranza fondamentale, un potere che nello Gnosticismo viene attribuito alla figura del Demiurgo. Di egregore di questo tipo e' piena l'umanità, soprattutto quelle legate ad un Titano primordiale della coscienza residuo di vecchie creazioni, la mentalità di Clan, di cui: la politica, lo sport, il luogo di lavoro, la religione, le tradizioni e tanto altro.

L'ignoranza fondamentale è un potere che è parte dell'essere umano, è una forza di giudizio totalmente priva di compassione - e di equilibrio - che tende a distruggere e smarrire l'Io Sono, e negli ultimi anni è stato estremamente visibile il dominio di tale potere in quest'epoca, in particolar modo nel 20 - 20, che è stata una grande iniziazione collettiva. Queste forze hanno cercato - esplicitamente - di distruggere la capacità critica e la profondità, ovvero la terza dimensione, e hanno cercato di dare a tutti la stessa memoria e gli stessi ricordi, così da distruggere la quarta dimensione, il tempo. Il codice quadrato identificativo è stato uno dei simboli di questa iniziazione.

Se il Nefesh è per così dire quella parte di noi che in sogno e nelle diverse esperienze più o meno lucide ha la possibilità di cogliere la terza dimensione, nonché di cogliere come la vitalità rimane bloccata e viene redenta, per poter comprendere pienamente la quarta dimensione in maniera intima, esoterica, non solo speculativa s'intende, diventa necessaria l'esperienza quasi quotidiana della precognizione e della visione consapevole, così come del Gilgulim o reincarnazione, e avviene grazie allo Sviluppo di diverse forme di Ruach.

Ciò che sogno si manifesta, è inevitabile, in maniera esplicita o in maniera più occulta tutti i sogni si manifestano, alcuni lo stesso giorno, altri nell'arco di più giorni, mesi, anni, ma sono pochissimi gli individui che comprendono il simbolo ed il suo sviluppo nel multistrato. Gli sciamani Toltechi così come quelli Nepalesi conoscono perfettamente questo meccanismo; i primi lo chiamano il giardino fiorito: sogno ciò che sono, sono ciò che sogno. Non sono gli unici a comprendere la manifestazione del simbolo e del tempo, proprio qualche giorno fa' mi sono imbattuto nella citazione di Rabbi Shimon bar Yochai: "Trenta giorni prima che una nazione salga al potere, o prima che una nazione subisca un disastro, l'evento imminente viene annunciato in tutto il mondo. A volte viene comunicato attraverso la bocca dei bambini, o quella degli ingenui, o a volte attraverso uccelli che lo annunciano al mondo, ma nessuno lo sa perché nessuno lo capisce. Quando la nazione è degna, la sventura imminente viene annunciata ai capi giusti della generazione in modo che questi possano lanciare un avvertimento; così, quando il popolo sente parlare del decreto, può tornare al suo creatore. Tuttavia, se il popolo non è meritevole, è come abbiamo detto ". ( Zohar , Shemot 6b) 

https://www.chabad.org/kabbalah/article_cdo/aid/380364/jewish/The-World-of-Dreams.htm

 

Uno dei problemi fondamentali di chi affronta l'argomento OBE/VA, è l'incapacità di vedere la multidimensionalità dell'argomento, così accade che, per via di qualche manciata di OBE ed esperienze passate, si forgi un'idea riguardo come e cosa debba accadere e soprattutto cosa significa. L'attaccamento maggiore è la ricerca di potere, ovvero il desiderio di avere il pieno controllo nonché la possibilità di sopraffare il prossimo in molti modi, e anche se l'individuo vi si oppone manifestando contrarietà etica, un altra illusione, lo considera, aderisce e vi si attacca strettamente. Questo desiderio o attaccamento innesca un processo opposto per il quale anche lo stesso significato di consapevolezza viene alterato. La lucidità di un esperienza è un simbolo come tutto il resto e si manifesterà come tutto il resto, ma non è sintomo di potere, e nemmeno un requisito per valutarne la veridicità della presenza di Luce. La consapevolezza e la visione sono o dovrebbero essere la capacità di comprendere il simbolo a partire dalla sua genesi e come prende forma negli stati dell'essere, e appartiene alla quarta dimensione. Il sogno nelle sue molteplici sfumature, da offuscato a reale, illusorio e letterale, è la manifestazione di qualcosa di immensamente più grande, profondo e complesso o altresì immensamente effimero e rozzo, come l'ego distante dalla Matrice di Luce. C'è una volontà luminosa al di là della forma che rimane in uno stato di pura consapevolezza, ed è la quinta dimensione che bisognerebbe cercare, dentro e fuori tutte le prospettive.

 

Il modo per raggiungere OBE e VA consapevoli, senza cadere vittime del mondo di fantasmi e vampiri, e delle illusioni, così come accade alla maggior parte degli Spiritisti e degli orgogliosi che non si rendono conto di essere i famosi fratelli Neri, è il processo di individuazione, ovvero la ricerca e lo sforzo cosciente di riappropriarsi del proprio destino e del proprio potere creativo.

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22 minuti fa, Black Sam ha scritto:

Bisogna attraversare l'inferno per liberare tutte le scintille, insomma, un processo iniziatico simile al viaggio di Dante.

Aspetto troppo spesso trascurato. Ed è significativo che la Divina Commedia parta dall'inferno. Non dal paradiso. Chi vuol capire capisca. 

22 minuti fa, Black Sam ha scritto:

Rimanendo ad un livello esteriore, exoterico, si può fare l'esempio di come la forza venga diretta dalle egregore, come potrebbe essere questo forum. Le egregore inconsapevoli formate da più individui totalmente disparati, come questo forum, appunto, manifestano una egregore che quando è lasciata al caso è spesso di natura "vampirica" e robotica, "meccanica", ovvero richiama l'attenzione e la presenza emotiva e psichica degli individui più sensibili per aumentare la sua vitalità; poiché l'egregora è una manifestazione astrale e psichica questo processo può manifestarsi anche sincronicità eclatanti ma prive di Luce, cioè semplici meccanismi che trattengono la forza vitale degli individui senza nessun apporto. Così accade, ad esempio, che Tizio sogna Caio in un sogno che di fatto è inutile per l'elevazione di Tizio e di Caio, e che di fatto aumenta la forza vitale dell'egregore, nonché l'ignoranza fondamentale dell'individuo che inconsapevole dei meccanismi sottili concede altra forza a parti di sé trattenute dall'oscurità, o l'ombra, sentendosi magari parte di chissà cosa o in possesso di quale potere.

Il problema non è l'egregora, che può essere anche utile, ma l'ignoranza fondamentale, un potere che nello Gnosticismo viene attribuito alla figura del Demiurgo. Di egregore di questo tipo e' piena l'umanità, soprattutto quelle legate ad un Titano primordiale della coscienza residuo di vecchie creazioni, la mentalità di Clan, di cui: la politica, lo sport, il luogo di lavoro, la religione, le tradizioni e tanto altro.

L'ignoranza fondamentale è un potere che è parte dell'essere umano, è una forza di giudizio totalmente priva di compassione - e di equilibrio - che tende a distruggere e smarrire l'Io Sono, e negli ultimi anni è stato estremamente visibile il dominio di tale potere in quest'epoca, in particolar modo nel 20 - 20, che è stata una grande iniziazione collettiva. Queste forze hanno cercato - esplicitamente - di distruggere la capacità critica e la profondità, ovvero la terza dimensione, e hanno cercato di dare a tutti la stessa memoria e gli stessi ricordi, così da distruggere la quarta dimensione, il tempo. Il codice quadrato identificativo è stato uno dei simboli di questa iniziazione.

Se il Nefesh è per così dire quella parte di noi che in sogno e nelle diverse esperienze più o meno lucide ha la possibilità di cogliere la terza dimensione, nonché di cogliere come la vitalità rimane bloccata e viene redenta, per poter comprendere pienamente la quarta dimensione in maniera intima, esoterica, non solo speculativa s'intende, diventa necessaria l'esperienza quasi quotidiana della precognizione e della visione consapevole, così come del Gilgulim o reincarnazione, e avviene grazie allo Sviluppo di diverse forme di Ruach.

Ciò che sogno si manifesta, è inevitabile, in maniera esplicita o in maniera più occulta tutti i sogni si manifestano, alcuni lo stesso giorno, altri nell'arco di più giorni, mesi, anni, ma sono pochissimi gli individui che comprendono il simbolo ed il suo sviluppo nel multistrato. Gli sciamani Toltechi così come quelli Nepalesi conoscono perfettamente questo meccanismo; i primi lo chiamano il giardino fiorito: sogno ciò che sono, sono ciò che sogno. Non sono gli unici a comprendere la manifestazione del simbolo e del tempo, proprio qualche giorno fa' mi sono imbattuto nella citazione di Rabbi Shimon bar Yochai: "Trenta giorni prima che una nazione salga al potere, o prima che una nazione subisca un disastro, l'evento imminente viene annunciato in tutto il mondo. A volte viene comunicato attraverso la bocca dei bambini, o quella degli ingenui, o a volte attraverso uccelli che lo annunciano al mondo, ma nessuno lo sa perché nessuno lo capisce. Quando la nazione è degna, la sventura imminente viene annunciata ai capi giusti della generazione in modo che questi possano lanciare un avvertimento; così, quando il popolo sente parlare del decreto, può tornare al suo creatore. Tuttavia, se il popolo non è meritevole, è come abbiamo detto ". ( Zohar , Shemot 6b) 

https://www.chabad.org/kabbalah/article_cdo/aid/380364/jewish/The-World-of-Dreams.htm

 

Uno dei problemi fondamentali di chi affronta l'argomento OBE/VA, è l'incapacità di vedere la multidimensionalità dell'argomento, così accade che, per via di qualche manciata di OBE ed esperienze passate, si forgi un'idea riguardo come e cosa debba accadere e soprattutto cosa significa. L'attaccamento maggiore è la ricerca di potere, ovvero il desiderio di avere il pieno controllo nonché la possibilità di sopraffare il prossimo in molti modi, e anche se l'individuo vi si oppone manifestando contrarietà etica, un altra illusione, lo considera, aderisce e vi si attacca strettamente. Questo desiderio o attaccamento innesca un processo opposto per il quale anche lo stesso significato di consapevolezza viene alterato. La lucidità di un esperienza è un simbolo come tutto il resto e si manifesterà come tutto il resto, ma non è sintomo di potere, e nemmeno un requisito per valutarne la veridicità della presenza di Luce. La consapevolezza e la visione sono o dovrebbero essere la capacità di comprendere il simbolo a partire dalla sua genesi e come prende forma negli stati dell'essere, e appartiene alla quarta dimensione. Il sogno nelle sue molteplici sfumature, da offuscato a reale, illusorio e letterale, è la manifestazione di qualcosa di immensamente più grande, profondo e complesso o altresì immensamente effimero e rozzo, come l'ego distante dalla Matrice di Luce. C'è una volontà luminosa al di là della forma che rimane in uno stato di pura consapevolezza, ed è la quinta dimensione che bisognerebbe cercare, dentro e fuori tutte le prospettive.

 

Il modo per raggiungere OBE e VA consapevoli, senza cadere vittime del mondo di fantasmi e vampiri, e delle illusioni, così come accade alla maggior parte degli Spiritisti e degli orgogliosi che non si rendono conto di essere i famosi fratelli Neri, è il processo di individuazione, ovvero la ricerca e lo sforzo cosciente di riappropriarsi del proprio destino e del proprio potere creativo.

Ho l'impressione che tutto questo non verrà minimamente capito, se non da chi l'ha già capito da solo, e quindi non ne avrebbe affatto bisogno. E' un circolo vizioso purtroppo. Penso che mi darò all'ippica. 

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Guest Ciccio888

 

46 minuti fa, Freya ha scritto:

Aspetto troppo spesso trascurato. Ed è significativo che la Divina Commedia parta dall'inferno. Non dal paradiso. Chi vuol capire capisca. 

Ho l'impressione che tutto questo non verrà minimamente capito, se non da chi l'ha già capito da solo, e quindi non ne avrebbe affatto bisogno. E' un circolo vizioso purtroppo. Penso che mi darò all'ippica. 

Proprio una settimana fa ne parlavo con un amico, che vorrei iniziare ad andare al maneggio e imparare ad andare a cavallo. Li adoro, sono maestosi animali.

Questo ovviamente dopo l'ennesimo fallimento a fare un OBE, di contro ultimamente mi riesce bene il TSO, ho insegnato la tecnica a molti amichetti con ottimi risultati, si veramente un ottimo lavoro sto facendo e a gratis pure

Edited by Ciccio888
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Il 29/6/2023 at 13:59, Black Sam ha scritto:

Trovo che il discorso dell'asse verticale e orizzontale sia un ottimo punto di riflessione riguardo l'argomento OBE. Proprio ultimamente facevo considerazioni prettamente personali riguardo l'estetica del termine esoterico e cabalistico L.V.X. Oltre ad una serie di valori di Ghematria, che tralascio, c'è molto che la forma lascia intuire. La L richiama l'asse orizzontale e verticale con movimenti ascendente/discendente e interiore/esteriore della Luce, intesa anche come la consapevolezza che nasce tra la Yud e le 50 porte della Comprensione per formare ciò che può essere definito corpo Solare, semplificando, la presenza individualizzata della Luce che entra in contatto con le diverse dimensioni.

La mente bidimensionale appartiene alla massa, ed è il motivo, probabilmente, per il quale - sentendosi estraneo alla società - Edwin Abbott scrisse Flatlandia. Per la persona bi e mono dimensionale c'è poco da dire, "se proprio" bisogna esprimersi c'è bianco e nero, bene e male; la sua prospettiva si sposta mantenendo idee e atteggiamenti secchi, opposti, sovente si capovolge senza rendersene conto poiché la sua mente priva di profondità continuamente delusa e amareggiata si esalta in questo modo. Con la profondità e la tridimensionalità il cerchio è una sfera, la mente assume la capacità di spostare il suo asse e cogliere una molteplicità di prospettive; può dunque compiere un altro movimento, che è fondamentale per comprendere il sogno ed il viaggio astrale o OBE. Ciò non significa che chi ha un VA comprende la terza dimensione applicata alla coscienza. Spesso non è così e chi sperimenta questo corpo energetica continua a rimanere fermo in dimensioni inferiori, cercando di definire, limitare e imporre l'esperienza attraverso prospettive menomate.

Questo é tutto molto interessante, Black Sam. La mia opinione é che non é necessario conoscere elaborazioni teoriche per evolversi. Un conto é la semplificazione fine a se stessa, un conto é la semplificazione che si sceglie di utilizzare per lasciare al praticante la libertà di costruirsi le proprie conoscenze tramite le proprie esperienze dirette, anziché imporgli modelli precostruiti da chi magari delle OBE sa poco o nulla, e a cui tale approccio potrebbe risultare pesante e controproducente.  

Il 29/6/2023 at 13:59, Black Sam ha scritto:

Quando si applicano le dimensioni alla consapevolezza, c'è la necessità di darle una sostanza, che è energia composta da attenzione e presenza. Che l'osservatore crea la realtà, spero sia abbastanza comprensibile. La possibilità di sostare e assumere un punto nella sfera non è di per sé un problema, tutt'altro, questa è l'espressione creativa e individuale dell'essere umano, tutte le dimensioni dall'Alef alla Tav hanno santità. Il problema nasce quando questa prospettiva trattiene la forza creativa impedendo il movimento interiore/ascendente e occulta le altre dimensioni e la stessa prospettiva. A livello essoterico corrisponde anche alla capacità critica.

Nella Cabalà il corpo che si muove nel sonno è il Nefesh, qualitativamente è estremamente simile al Nahual degli Sciamani; questo Nefesh è la forza vitale che durante il sonno vaga nella dimensioni più sottili alla ricerca dell'unione con il Divino, ma durante questa ricerca, rimane letteralmente incagliato in una vasta rete di impressioni, prospettive e attaccamenti. La forza vitale, vaso di Luce, così frammentata viene trattenuta e persa nelle dimensioni inferiori che nella quotidianità, rappresentano anche i punti nella quale la mente si ritrova trascinata continuamente, e inconsapevolmente modella la vita dell'individuo e il suo destino. Quando si comprende il movimento ascendente/interiore, si comincia inevitabilmente a riappropriarsi della propria forza creativa e in diversa misura del proprio destino. Questa forza è sessuale nella sua comprensione più intima, ed è legata all'ultima lettera dell'alfabeto ebraico, la Tav, il sigillo, la croce, grazia/bruttezza. Su questo punto c'è davvero molto che è stato scritto e si potrebbe scrivere, sono molteplici gli insegnamenti riguardo la redenzione della forza creativa e di Shakti/Shekinah, come la manifestazione della sposa/sposo, degli amici e fratelli Ishim, e anche del famoso Vak Siddhi delle filosofie Sanatana, ma sono concetti che, inevitabilmente, anche se esplicitati con chiarezza, richiedono il conseguimento di una profonda liberazione, ovvero, la comprensione della lettera V di L.V.X, che esalta Catabasi ed Anabasi. Bisogna attraversare l'inferno per liberare tutte le scintille, insomma, un processo iniziatico simile al viaggio di Dante.

Parto dalla premessa che noi siamo emanazione fisica del Divino, siamo infatti parti del Divino che creano la propria realtà. E' dunque naturale che con minore o maggior determinazione chi é attratto dalle OBE cerchi la comunione con il divino. Prospettare a chi é interessato alle OBE come premessa la possibilità di incagliarsi in dimensioni inferiori può essere un interessante esercizio intellettuale, ma per alcuni potrebbe comportare disfattismo fin da subito, e il disfattismo viene appunto da i mondi inferiori

Non mi é mai capitato di specificare che bisogna conoscere l'inferno per poter ascendere, poiché le persone che mi chiedono consigli per poter avere le OBE si trovano di solito all'inferno di esperienze umanamente orribili e hanno l'urgenza di vedere cosa c'è oltre. Per il resto ho sempre sottolineato l'importanza di non usare queste esperienze per un fine ludico. D'altro canto sottolineo come le OBE possano esse stesse costituire un movimento orizzontale, verticale o a 360 gradi che va a integrare e arricchire le esperienze della vita quotidiana, portando il praticante a trascenderle con una visione più completa e più vicina al Divino di cui siamo parte e per cui proviamo nostalgia.

Il 29/6/2023 at 13:59, Black Sam ha scritto:

Se il Nefesh è per così dire quella parte di noi che in sogno e nelle diverse esperienze più o meno lucide ha la possibilità di cogliere la terza dimensione, nonché di cogliere come la vitalità rimane bloccata e viene redenta, per poter comprendere pienamente la quarta dimensione in maniera intima, esoterica, non solo speculativa s'intende, diventa necessaria l'esperienza quasi quotidiana della precognizione e della visione consapevole, così come del Gilgulim o reincarnazione, e avviene grazie allo Sviluppo di diverse forme di Ruach.

Ciò che sogno si manifesta, è inevitabile, in maniera esplicita o in maniera più occulta tutti i sogni si manifestano, alcuni lo stesso giorno, altri nell'arco di più giorni, mesi, anni, ma sono pochissimi gli individui che comprendono il simbolo ed il suo sviluppo nel multistrato. Gli sciamani Toltechi così come quelli Nepalesi conoscono perfettamente questo meccanismo; i primi lo chiamano il giardino fiorito: sogno ciò che sono, sono ciò che sogno. Non sono gli unici a comprendere la manifestazione del simbolo e del tempo, proprio qualche giorno fa' mi sono imbattuto nella citazione di Rabbi Shimon bar Yochai: "Trenta giorni prima che una nazione salga al potere, o prima che una nazione subisca un disastro, l'evento imminente viene annunciato in tutto il mondo. A volte viene comunicato attraverso la bocca dei bambini, o quella degli ingenui, o a volte attraverso uccelli che lo annunciano al mondo, ma nessuno lo sa perché nessuno lo capisce. Quando la nazione è degna, la sventura imminente viene annunciata ai capi giusti della generazione in modo che questi possano lanciare un avvertimento; così, quando il popolo sente parlare del decreto, può tornare al suo creatore. Tuttavia, se il popolo non è meritevole, è come abbiamo detto ". ( Zohar , Shemot 6b) 

Anche qui noto delle verità, miste a giudizio e disfattismo. Per questo mi piace aiutare le persone a comprendere i loro sogni, se lo richiedono e solo se lo richiedono.

Il 29/6/2023 at 13:59, Black Sam ha scritto:

Uno dei problemi fondamentali di chi affronta l'argomento OBE/VA, è l'incapacità di vedere la multidimensionalità dell'argomento, così accade che, per via di qualche manciata di OBE ed esperienze passate, si forgi un'idea riguardo come e cosa debba accadere e soprattutto cosa significa. L'attaccamento maggiore è la ricerca di potere, ovvero il desiderio di avere il pieno controllo nonché la possibilità di sopraffare il prossimo in molti modi, e anche se l'individuo vi si oppone manifestando contrarietà etica, un altra illusione, lo considera, aderisce e vi si attacca strettamente. Questo desiderio o attaccamento innesca un processo opposto per il quale anche lo stesso significato di consapevolezza viene alterato. La lucidità di un esperienza è un simbolo come tutto il resto e si manifesterà come tutto il resto, ma non è sintomo di potere, e nemmeno un requisito per valutarne la veridicità della presenza di Luce. La consapevolezza e la visione sono o dovrebbero essere la capacità di comprendere il simbolo a partire dalla sua genesi e come prende forma negli stati dell'essere, e appartiene alla quarta dimensione. Il sogno nelle sue molteplici sfumature, da offuscato a reale, illusorio e letterale, è la manifestazione di qualcosa di immensamente più grande, profondo e complesso o altresì immensamente effimero e rozzo, come l'ego distante dalla Matrice di Luce. C'è una volontà luminosa al di là della forma che rimane in uno stato di pura consapevolezza, ed è la quinta dimensione che bisognerebbe cercare, dentro e fuori tutte le prospettive.

Non so da quali tue esperienze vengano tali giudizi. Ribadisco che chi si rivolge a me per un consiglio lo fa per l'urgenza dettata da situazioni di vita o con la sana curiosità di conoscere. Non é alla ricerca del potere o di sopraffare il prossimo. Tutt'altro. Fare loro dei discorsi sulla volontà luminosa al di là della forma é una cosa che faccio, ma con terminologia più semplice. La multidimensionalità dell'argomento é qualcosa che ne scaturisce, magari con anni di esperienza non solo nell'ambito delle OBE, ma di vita. Non mi piace bloccare le persone con questi discorsi. E' un po' come dire: "Se vuoi imparare l'abc, sappi che poi dovrai imparare il teorema di Pitagora e laurearti successivamente in neuroscienze." Limitarsi ad avere una manciata di esperienze potrebbe essere comunque lo spunto per approcciarsi alla vita in modo diverso.

Il 29/6/2023 at 13:59, Black Sam ha scritto:

Il modo per raggiungere OBE e VA consapevoli, senza cadere vittime del mondo di fantasmi e vampiri, e delle illusioni, così come accade alla maggior parte degli Spiritisti e degli orgogliosi che non si rendono conto di essere i famosi fratelli Neri, è il processo di individuazione, ovvero la ricerca e lo sforzo cosciente di riappropriarsi del proprio destino e del proprio potere creativo.

Ecco un'ultima dichiarazione dettata dal disfattismo, e il disfattismo, lo ripeto, viene dai mondi inferiori, dall'Ego nella dizione che ho definito sopra

Il 29/6/2023 at 14:26, Freya ha scritto:

Il problema non è l'egregora, che può essere anche utile, ma l'ignoranza fondamentale, un potere che nello Gnosticismo viene attribuito alla figura del Demiurgo. Di egregore di questo tipo e' piena l'umanità, soprattutto quelle legate ad un Titano primordiale della coscienza residuo di vecchie creazioni, la mentalità di Clan, di cui: la politica, lo sport, il luogo di lavoro, la religione, le tradizioni e tanto altro.

Riprendo il discorso di eggregora, o forma-pensiero, perché mi interessa. Ne ho trovate alcune sul piano astrale che mi sono state molto utili.

Prendiamo Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson (Daresbury, 27 gennaio 1832 – Guildford, 14 gennaio 1898) e il suo libro Attraverso lo specchio e ciò che Alice vi trovò. Accuse di pedofilia a parte, gli viene anche attribuito il consumo di funghetti psicoattivi. Ad ogni modo, lo specchio di Alice mi é stato utilissimo in astrale e l'ho usato spessisimo non solo per specchiarmi e vedere il mio corpo astrale, ma come portale verso altre dimensioni: ogni volta che attraverso uno specchio la mia lucidità aumenta. 

Prendiamo Le cronache di Narnia (titolo originale in inglese: The Chronicles of Narnia), una serie di romanzi di fantasia scritta da C. S. Lewis. Il leone la strega e l'armadio mi é stato di spunto per creare un altro portale: l'armadio. Solo una volta non ha funzionato, forse perchè avevo sonno, e in quel caso mi sono ritrovata fra gli abiti che vi erano appesi.

Il 29/6/2023 at 14:26, Freya ha scritto:

Ho l'impressione che tutto questo non verrà minimamente capito, se non da chi l'ha già capito da solo, e quindi non ne avrebbe affatto bisogno.

Appunto, Freya. Lo trovo l'ufficio complicazioni. Non dubito che per alcuni sarà utile, ma per molti sarà demotivante.

Edited by Giulia
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Buon giorno.

Tutto ciò detto, reputo importante, prima di andare a sollecitare attivamente esperienze di OBE, fare chiarezza circa le proprie convinzioni, siano esse consce o subconsce, sul soprannaturale, eliminando dal proprio immaginario tutto ciò che non ci convince e non ci appartiene.

A differenza di Freya, cha ha lavorato molto su questi concetti, io ho scelto tanti anni fa di non teorizzare circa il numero di piani o livelli che esisterebbero al di là della dimensione fisica, né sul numero di corpi che esisterebbero al di là del corpo fisico. Lo stesso dicasi per i loro rispettivi nomi. Questo in quanto ho potuto constatare che, oltre il corpo e la dimensione fisica, identificare ed etichettare vari corpi e vari strati dell’essere umano in base alle mie cognizioni terrene costituiva, almeno per a per me, un esercizio logico-razionale che mi avrebbe distratto dai miei propositi. Per esempio, ho potuto constatare che oltre il corpo e la dimensione fisica, i concetti di tempo lineare e spazio tridimensionale non hanno solidità e anche i concetti di “dentro” e “fuori” hanno poco senso. Infine, non mi sento a mio agio nel parlare di livelli, quasi ad esprimere un giudizio sulle limitazioni del piano fisico rispetto alla dimensione in cui risiederebbero gli spiriti disincarnati o mai incarnati, e il nostro stesso Io Superiore, in quanto sono giunta a considerare il piano fisico quale emanazione del mondo spirituale.

Quando parlo di per mondi sottili intendo l’essenza di ogni cosa, lo spirito, la materia prima che permea il contenitore e il contenuto di tutto ciò che esiste, costituendo così un campo di energia intelligente.

Tale campo è fluido, è potenziale allo stato puro, prescinde dai concetti di tempo lineare e spazio tridimensionale e costituisce un ponte diretto fra noi e il mondo, fra il nostro mondo interiore e quello esteriore, fra il nostro piccolo io immerso nel mondo fisico e il nostro Vero Io o Io Superiore partecipe di ogni cosa.

Esso riflette come uno specchio le nostre aspettative profonde, aspettative cui è possibile accedere e che è possibile modellare tramite il potentissimo strumento dell’immaginazione.

Per cambiare la frequenza del nostro stato di coscienza, renderlo più malleabile e in grado di focalizzarsi sui mondi sottili, esistono vari strumenti, alcuni dei quali sono sotto il nostro diretto controllo: esempi concreti di tali strumenti sono la meditazione e la preghiera.

L’immaginazione che agisce in armonia con l’Amore incondizionato, regola prima del creato, combinata con una sana autostima, stato d’animo, aspettativa, concentrazione, obiettivi definiti, consapevolezza dell’enorme potenziale del momento presente e tecniche mirate, può permettere a tutti l’accesso ai benefici che i mondi sottili hanno in serbo per noi, indipendentemente dalle OBE.

Gli ingredienti accessori importantissimi, ma spesso ahimè trascurati, sono la pazienza, la coerenza e la perseveranza nel perseguire gli obiettivi.

Sempre indipendentemente dalle OBE, faccio riferimento alla torcia di cui parla Anita Moorjani nel presentare una metafora della propria esperienza di NDE, riportata in un post precedente. Abbiamo tutti in mano una torcia per poter illuminare ciò che di misterioso e sacro il nostro Vero Io sta cercando di creare nella nostra esistenza terrena e tramite essa. Si tratta di qualcosa di grande, potenziale allo stato puro, che il nostro piccolo io immerso nel quotidiano è in grado di riconoscere, anche se in modo a volte intermittente. Si tratta di qualcosa che, se perseguito in armonia con la regola prima dell’Amore, con un senso di sana autostima e fiducia nella nostra bussola interiore, può offrirci tutta una serie di benefici e permetterci di scrivere il nostro personale “manuale di istruzioni” per il compimento della nostra missione di vita, che è un tutt’uno con il nostro grande sogno. Chi usa il manuale di istruzioni confezionato da altri potrebbe ritrovarsi a trasportale un inutile fardello, ragion per cui cerco di fare poco riferimento alla teoria, e molto alla pratica.

le esperienze fuori dal corpo sono un fenomeno del tutto naturale, quanto essere svegli, meditare o sognare: capire qualcosa in più sulla loro natura non significa per me affiliarsi a una corrente esoterica od occulta, ma solo approfondire la conoscenza di uno stato di coscienza che è alla portata di tutti.

Le OBE sono uno dei tanti modi in cui si possono esplorare i mondi sottili e possono rientrare, con la pratica e la perseveranza, sotto il nostro controllo.

Proprio ciò che ci appassiona di più e colpisce piacevolmente il nostro immaginario ci offre i segnali per trovare e seguire la nostra strada e realizzare i nostri sogni.

Ribadisco che, a mio parere e in base alla mia esperienza personale, nessun male può venire dagli spiriti disincarnati, che, liberi ormai dall’Ego e dal guscio fisico, sono perfettamente consapevoli della regola prima dell’amore.

Noi e le persone, le attività e le cose che ci sono care esistiamo oltre il tempo e lo spazio e pertanto abbiamo degli strumenti semplicissimi, ma spesso in gran parte inutilizzati, per renderli a noi percepibili.

L’unico antagonista che possiamo temere quando ci avventuriamo dal piano fisico sui piani sottili siamo noi stessi: nella fattispecie il nostro Ego, pronto a boicottarci in tutti i modi per impedirci di scoprire che non siamo solo un corpo fisico e non ne siamo prigionieri. In realtà, stiamo solo facendo finta di esserlo per avere la gioia di scoprire il contrario.

Come già anticipato, uso il termine corpo astrale per definire il veicolo tramite il quale la mia coscienza al di là del piano strettamente fisico: un corpo non vincolato dalle leggi dello spazio e del tempo, libero di fare le cose che (in armonia con la legge universale dell’amore) noi ci limitiamo a pensare o a sognare e, durante le OBE, solido e concreto quanto il corpo fisico nel rapportarsi all’ambiente astrale e agli spiriti disincarnati, anch’essi ugualmente solidi e concreti.

In base alla mia esperienza, pertanto, il veicolo astrale può rendere per esempio assolutamente tangibili i contatti con i trapassati: se da una parte, secondo alcune teorie, esso non è più necessario dopo la morte del guscio fisico, sicuramente, in base alla mia esperienza, resta un abito che un trapassato può indossare a piacimento per incontrarsi con i propri cari. Circa i luoghi in cui si svolgono questi incontri, almeno nel mio caso, talora l’ambientazione è quella di casa mia o di altro ambiente terreno familiare, talora è un luogo decisamente paradisiaco e altre volte ancora sembra trovarsi per così dire a metà strada.

Ecco perché non mi soffermo a teorizzare sull’esistenza di vari corpi al di là di quello fisico e preferisco limitarmi, ogni volta che posso, a parlare semplicemente di corpo e spirito.

Riguardo al timore diffuso di poter rimanere “chiusi fuori” dal corpo fisico durante un OBE, aggiungo che in genere sento il corpo astrale vincolato a quello fisico da una sorta di “elastico psicologico” che mi ricorda che la mia residenza “ufficiale” e qui sulla terra nel corpo fisico e mi sollecita a rientrarvi quanto prima. Ci sono stati però eventi mistici di contatto con i defunti o Maestri Spirituali in cui questo vincolo psicologico è venuto meno. Mi sono tuttavia liberata dalla paura di essere chiusa fuori dal corpo diversi anni fa, quando nel bel mezzo di un’esperienza di OBE in cui ero, come spesso accade, in compagnia di mio padre defunto in quella che mi si presentava come la versione astrale della cucina di casa sua, squillò improvvisamente il telefono, che non avevo staccato poiché non si trattava di un’esperienza programmata. A quel punto, lo squillo risvegliò il corpo fisico, nel quale riapprodai dolcemente e senza scosse, senza danno alcuno.

Comincio con la mia esperienza personale nell’indurre lo stato di mente sveglia in corpo addormentato, che è la situazione in cui siamo in grado di avere un’OBE.

Come già detto altrove, ho sofferto di paralisi del sonno (mente sveglia in corpo addormentato) per circa 15 anni prima di comprendere di avere da quello stato la facoltà di accedere al mondo non fisico con la mente sveglia e con tutta la chiarezza di percezioni che ne conseguiva. È stato solo quando sono andata a vivere da sola che ho potuto concentrarmi più a fondo su queste esperienze e ricordo che stavo leggendo il libro “Viaggi dell’anima”, che credo fosse di Umberto di Grazia anche se non ne sono certa (visto che non è più in catalogo). Il libro parlava dell’argomento in modo non molto appetibile per me, ma mi aveva comunque ispirato. Il primo episodio fu spontaneo all’età di 29 anni, quando ero pienamente immersa nella vita lavorativa che mi richiedeva anche lunghi viaggi in autostrada il venerdì e il lunedì. Ricordo di aver scritto all’autore, che non mi aveva risposto.

L’esperienza di sentire le gambe e le braccia che mi volavano via in modo incontrollato mi aveva naturalmente scioccato. Nel periodo di circa dieci giorni che seguì, cominciai a guardarmi intorno e a procurarmi altri libri più specifici. Evidentemente l’episodio era legato alle paralisi e il libro che in quel momento (1990) mi aiutò maggiormente fu “I miei viaggi fuori dal corpo” di Robert Monroe.

Ero guidata da una brama di conoscenza di cosa c’è oltre il corpo e il mondo fisico e anche quella di incontrare persone defunte, in particolare mio nonno che era morto 4 anni prima della mia nascita, e quindi nei weekend che seguirono mi dedicai attivamente alla sperimentazione.

Già allora avevo il sospetto che la lettura a cui mi stavo dedicando subito prima del primo episodio spontaneo di distacco non fosse una coincidenza, ma venisse dalla stessa fonte che provocava le paralisi spontanee.

Poiché mi metteva a disagio fare queste cose di sera, con il buio, scelsi inizialmente i pomeriggi di sabato e domenica per i miei primi esperimenti.

Queste le tecniche che usavo per indurre lo stato di mente sveglia in corpo addormentato di pomeriggio:

-          Meditazione finalizzata ad addormentare il corpo tenendo sveglia la mente con il proposito di ripetere l‘esperienza (e l’obiettivo di incontrare mio nonno) tramite l’immaginazione creativa.

-          Sincronizzazione delle onde cerebrali sulle onde delta mentre tenevo la mente sveglia e concentrata sul mio obiettivo. Oggi per farlo basta scaricare un mp3 da internet, ma nel 1990 le cose non erano altrettanto facili. Avevo acquistato un apparecchio chiamato Neutralizzatore Karnak, che permetteva, tramite le cuffie di cui era dotato, di sincronizzare le onde cerebrali sulla frequenza desiderata. L’avevo sperimentata su tutti i parenti e amici che si erano prestati all’esperimento e in tutti la frequenza delta induceva immediatamente il sonno.

Lo stato di mente sveglia in corpo addormentato induceva una vibrazione nella testa, che presto imparai a sfruttare immediatamente per staccarmi dal corpo ed esplorare la versione astrale del mio monolocale sito nella periferia di Lodi.

Le prime esperienze non furono positive in quanto non controllavo il fenomeno. Esempi:

-          Ho incontrato un paio di volte nel la versione astrale del mio monolocale una donna in tutto simile a me, ma vestita di nero, con unghie e rossetto di un rosso molto vivido che mai avrai scelto, che cercava o di strangolarmi, o di stringermi alla vita (che è sempre stato un punto in cui non tollero di essere toccata), spaventandomi. Dopo una breve lotta dovevo recedere e tornare nel corpo. Riconobbi istantaneamente in quella donna una parte di me (all’epoca la chiamavo sub-personaltà) che ostacolava i miei obbiettivi e che pretendeva che mi accontentassi di una esistenza puramente terrena. Non mi lasciai fermare.

-          Una volta, mentre stavo staccandomi dal corpo, ho sentito la mia stessa voce lamentosa, che mi richiamava dal corpo fisico, dicendomi “Non andare. Resta qui a piangere con me”. Questo auto-boicottaggio era ancora più insidioso e preciso, perché mi fece temere di essere impazzita. Dovetti dormire per una settimana intera con la luce accesa prima di riprovarci.

-          Altro aspetto negativo era che alle prime non ero in grado di controllare il corpo astrale: in alcune occasioni, la mia ricerca di mio nonno mi capitava di darmi il comando di andare altrove e finivo per attraversare a razzo tutti i piani e il tetto della palazzina in cui vivevo con il timore di farmi male; in un’altra occasione ero come un palloncino che andava semplicemente a galleggiare sotto il soffitto, oppure gravitava a qualche centimetro da terra, con una visione molto chiara di quella leggera polverina che si trovava sotto il letto.  

-          Infine, mi capitava a volte di addormentarmi semplicemente senza ottenere nulla.

Compresi che, prima di cercare mio nonno (che le mie idee dell’epoca collocavano in alto sopra di me), mi conveniva usare questa nuova capacità per esplorare la versione astrale di casa mia, che si trovava in una palazzina nella prima periferia di Lodi di fronte alla caserma dei vigili del fuoco. Ecco le prime esperienze:

-          Cominciai ad esplorare le capacità del corpo astrale. Mi divertiva infilare la mano astrale attraverso il cuscino, il materasso o il muro. Avevo il terrore di vedere il mio corpo, ma avevo l’audacia di starci vicino e una volta sentii distintamente il suono del mio respiro, che era il tipico respiro di una persona che dorme.

-          A volte vedevo il mio appartamentino con i muri divisori, a volte senza muri, come se fosse un unico locale.

-          Non avendo il coraggio di guardare il mio corpo fisico, notai che però la versione astrale del mio monolocale era dotata di specchi. Mi piaceva specchiarmi con il corpo astrale (è una cosa che ho sempre fatto poi negli anni). All’epoca, abitavo da poco in Lombardia e mi trovavo a 40 km dai miei colleghi ed amici. Mi sentivo sola ed ero solo all’inizio della mia nuova avventura. Le prime immagini che lo specchio astrale mi rimandò erano quelle di me, ma con un viso che riportava lividi o cerotti, e una volta mi vidi con i capelli scompigliati e addirittura i bigodini, che nel fisico non portavo. Compresi che quello era uno strumento importante per valutare il mio grado di soddisfazione della vita e non l’ho più abbandonato. Man mano che iniziavo a controllare le OBE, e trarne insegnamenti spirituali, le immagini che gli specchi astrali mi rimandavano erano sempre più belle, più belle che nella realtà fisica. In particolare ricordo due casi singolari occorsi molti anni dopo. 1) Una volta mi vidi con un solo occhio al centro della fronte, e lo trovai bellissimo; 2) una volta, mentre stavo facendo la chemio, mi vidi con fluenti capelli lunghi, ma notai un velo rosso sugli occhi che intesi come un segno della paura che provavo in quel periodo e che dovevo superare per star bene.

-          Il mio appartamento astrale era molto più bello che nella realtà. Per esempio una volta mi affacciai nella zona giorno, dove era collocata una poltrona di mia proprietà (l’appartamento era già arredato) dei colori miei preferiti, verde e blu. Al posto della poltrona c’era un divano semicircolare dei medesimi colori e c’era una luce intensa, anche se era notte e avrebbe dovuto essere buio. Un’altra volta mi affacciai alla finestra, dalla quale sul piano fisico si vedeva una strada di cemento che separava due file di autorimesse: sul piano astrale vidi invece un fantastico giardino, ricco di vegetazione e con una fontana al centro.

-          Ci sono poi altri episodi che ho raccontato in altri post, ma quando cominciai a controllare il corpo astrale e le OBE, ripresi la ricerca di mio nonno: i primi incontri avvenivano con me che tendevo la mano astrale e la sua che veniva incontro alla mia e me la stringeva. Ma la cosa più importante è che, con questi primi contatti in astrale arrivarono i primi sogni di mio nonno vivo, che mi mostrava come aveva partecipato al proprio funerale, e mi raccontava episodi che mi furono confermati da parenti solo in un momento successivo.

Oggi, che ho più esperienza, posso indicare altri metodi per produrre lo stato di mente sveglia in corpo addormentato:

-          Programmazione: ho sempre programmato le mie OBE volontarie, anche con elenchi scritti dei miei obbiettivi da ripassare più volte prima di andare a dormire, per evitare di essere distratta, una volta libera dal corpo fisico, da altri obbiettivi che potrei incontrare.

-          La tecnica della sveglia o del sonno interrotto: questa non l’ho inventata io, ma è ampliamente usata anche per ottenere sogni lucidi (sogni in cui si è consapevoli di sognare): consiste nel puntare una sveglia per un orario che sia 4 o 5 ore dopo l’addormentamento, quando la mente è più fresca ma il corpo ha ancora bisogno di dormire. Quando suona la sveglia ci si alza, e si resta svegli per una mezz’ora a rivedere il proprio programma e a leggere, scrivere o guardare materiale che ci aiuta a rafforzare l’obbiettivo. Tecnica NON indicata per chi soffre di insonnia.

-          Sogni lucidi: esistono tante tecniche per ottenere un sogno in cui si è consapevoli di sognare. Io uso questi sogni come trampolino per l’OBE, semplicemente dandomi dei comandi finalizzati ad aumentare la mia lucidità.

-          Esercizi di simulazione (che utilizzo tutt’ora per avere sogni mirati). Ne vorrei proporre un paio per iniziare.

ESERCIZIO DI SIMULAZIONE 1: Elementi che propongo di utilizzare in apertura e in chiusura di tutti gli esercizi che proporrò

Per tutti gli esercizi di meditazione associati al tema OBE, propongo di preferire senz’altro un locale chiuso e non un luogo all’aperto, scegliendo con cura occasioni in cui siamo assolutamente certi di non essere disturbati o interrotti da telefonate, notifiche, bambini, animali domestici o altro.

Cominciamo sempre l’esercizio facendo una breve rassegna dei motivi per i quali siamo grati, contenti o soddisfatti di noi stessi, della giornata, della settimana o del periodo che stiamo vivendo, oppure dei contributi da noi dati nelle varie aree della nostra esistenza. Se necessario, potremmo addirittura tenere una specie di agendina della gratitudine destinata espressamente a questo scopo. Spesso, infatti, tendiamo a dare per scontate le cose buone che facciamo, soffermandoci invece su quello di noi e della nostra vita che ci lascia scontenti, non sembra funzionare, ci ferisce o ci preoccupa.

Essere duri con se stessi equivale ad esserlo anche nei confronti di Dio e dell’Universo, di cui noi siamo la forma di personificazione più diretta che conosciamo. Come possiamo predisporci a fare qualcosa di nuovo e di bello esibendo un atteggiamento ostile verso noi stessi, immensamente amati dal Sommo Creatore cui stiamo facendo appello, dalla Fonte Prima a cui stiamo attingendo?

Indipendentemente dal tema delle OBE, è estremamente utile fare questa rassegna anche solo mentalmente, a inizio e fine giornata, perché è proprio grazie all’amor proprio che liberiamo il nostro potenziale creativo inutilizzato, innalziamo le nostre difese immunitarie, ci rilassiamo e diamo il meglio di noi.

Se siamo alle prime armi e le nostre condizioni e abitudini lo consentono, privilegiamo per questo esercizio la posizione seduta, con la schiena in posizione eretta e le piante dei piedi ben appoggiate sul pavimento. Questo ci permetterà di rilassarci con un rischio minimo di addormentarci.

Se invece desideriamo appunto prepararci, anche grazie a questo esercizio, a un sonno ristoratore, possiamo tranquillamente eseguirlo in posizione sdraiata.

Se infine decidiamo di svolgere l’esercizio dopo alcune ore di sonno oppure all’alba, quando siamo ancora parzialmente immersi nella quiete della notte, prepariamoci ad essere sorpresi da quello che potrebbe essere l’ingresso in un’esperienza onirica di una nitidezza e lucidità inusitate.

Per ottenere uno stato di quiete, cominciamo a focalizzarci, possibilmente a occhi chiusi, sul quieto flusso del respiro. Inspiriamo ed espiriamo profondamente e con calma. È importante impostare un respiro regolare che porti in equilibrio il sistema nervoso autonomo, che è quello preposto al controllo delle funzioni corporee involontarie e viscerali. A tal fine, respiriamo in modo tale che l’inspirazione abbia una durata uguale a quella dell’espirazione, contando per esempio fino a 6 secondi quando inspiriamo e fino a 6 secondi quando espiriamo. Se 6 secondi sembrano troppi, si può provare a cominciare con 5, oppure con 4.

Concentrandoci sul numero di secondi di inspirazione ed espirazione, avremo già ottenuto lo scopo di focalizzare la mente su qualcosa, che è appunto uno degli obiettivi della meditazione, al fine di allontanare il chiacchierio della mente e favorire il rilassamento e la concentrazione.

Se eventuali pensieri estranei all’esercizio dovessero intromettersi nella nostra mente in questa fase, guardiamoli in modo distaccato come se fossero delle navi che solcano il mare all’orizzonte, o nuvole bianche che attraversano il cielo sereno e spariscono poi naturalmente dal nostro campo visivo. Riportiamo quindi l’attenzione sul respiro, finché non ci sentiremo in un quieto stato di rilassamento.

Con la pratica, basteranno tre cicli di inspirazione ed espirazione per predisporci all’esercizio.

Durante questa fase che introdurrà tutti gli esercizi che desidero proporre, assicuriamoci che eventuali tensioni presenti nel nostro corpo si sciolgano.

Lo stesso vale per qualsiasi pensiero ostile diretto verso l’esterno: proprio come dicevo riguardo a eventuali sentimenti di insoddisfazione o inadeguatezza che proviamo nei nostri riguardi, ogni tipo di sentimento negativo diretto verso altre persone, cose o situazioni genera tossine che intorpidiscono il nostro spirito e boicottano i nostri obiettivi. Come per le tensioni e le rigidità del corpo, visualizziamo eventuali tensioni di carattere emotivo sciogliersi e dileguarsi nella luce.

Mentre ispiriamo ed espiriamo profondamente all’inizio di ogni esercizio, concentriamoci su qualsiasi area del corpo che possa trovarsi in uno stato di rigidità o tensione.

Ispirando, immaginiamo l’aria come un flusso di sottile energia liquida del colore o dei colori di cui sentiamo il bisogno che, entrando dal naso, raggiunge la testa, il collo, le spalle, le braccia, il tronco, la schiena, l’addome, le gambe e i piedi, e porta a ciascuna parte del corpo uno stato di grande rilassamento e pesantezza.

Per il loro ruolo ai fini del rilassamento e del ponte che creano fra spirito e materia, propongo a chi non ha un’idea precisa sul colore da scegliere un verde o verde/azzurro nella tonalità delicata che troviamo nell’acqua in natura.

Come per le tensioni e le rigidità del corpo, visualizziamo eventuali tensioni di carattere emotivo sciogliersi al passaggio di questa energia liquida delicatamente colorata.

Espirando, immaginiamo l’energia liquida che lascia il corpo portandosi via qualsiasi tensione, rigidità, stress o preoccupazione. A tal fine, immaginiamo non lontana da noi una sorta di apertura nel pavimento simile a un tubo di scarico. Durante ogni espirazione, immaginiamo questo liquido colorato che porta via ogni tensione e, riversandosi in questa apertura, fa defluire tutto l’esubero di energia che ci provocava disagio, andando ad irrorare qualsiasi area dell’universo che di questa energia ha invece bisogno.

Diamo alla testa, al collo, alle spalle, e a qualsiasi altra parte dell’organismo che sentiamo in tensione, il permesso di lasciarsi rilassare da questo flusso di energia liquida e delicatamente colorata, cui attribuiamo un’altra meravigliosa proprietà: al suo passare ci riempie di amore e comprensione per tutto e tutti coloro che ci circondano e, grazie a questo grande e incondizionato amore, ci tutela e ci sostiene, sigillandoci in un solido guscio protettivo che lascia entrare solo amore, ovvero il sentimento che vibra in sintonia con noi.

Se ancora non lo abbiamo fatto, chiudiamo gli occhi, sentendo le palpebre piacevolmente pesanti, come tutto il resto del corpo, ed entriamo nel vivo di questo particolare esercizio.

Se in questa occasione ci stiamo semplicemente familiarizzando con quella che diventerà una routine per tutti gli esercizi che proporrò, limitiamoci a questo punto a trascorrere qualche minuto in un quieto stato meditativo, osservando e percependo la luce e il colore che emanano da noi, circondandoci di un alone di energia, fatto di amore, pace e sicurezza. È proprio questo il guscio protettivo di cui parlavamo prima: una sorta di involucro fatto di amore, armonia e sicurezza, che emana e lascia entrare solo energie affini a questi sentimenti.

Alla fine di questa e di eventuali altre sedute meditative incentrate su un ampliamento del nostro stato di coscienza, salvo che nel caso che l’esercizio ci abbia consentito di scivolare nel sonno, è essenziale, prima di ritornare alla nostra vita quotidiana, visualizzare il campo di energia che ci circonda ritirarsi e tornare a noi: richiamiamo a noi la nostra luce sigillandoci in essa come in una bianca tuta protettiva, che ci fa sentire pieni di amore, gratitudine e vitalità, che diffonderemo piacevolmente nell’ambiente attorno a noi, nei nostri pensieri e sentimenti verso gli altri, nel nostro dialogo interiore e nei nostri sogni ad occhi aperti, ma invulnerabile alle energie pesanti che inevitabilmente gli animi più sensibili sono i primi a percepire.

Se non lo abbiamo già fatto, apriamo gli occhi e stiracchiamoci come faremmo dopo un sonnellino.

ESERCIZIO DI SIMULAZIONE 2: Non siamo soltanto un corpo fisico

Dopo aver rilassato la mente e il corpo con la meditazione, con il fine di sentirsi pieni di amore e salvaguardati da un guscio di energia che ci protegge e ci ristora, immaginiamo di alzarci dal luogo in cui siamo seduti o sdraiati e di raggiungere un altro punto del locale o dell’ambiente in cui il nostro corpo riposa.

Sentiamo il pavimento sotto i piedi e, se ci fa piacere, immaginiamoci scalzi, in modo da percepire ancora meglio la sensazione che questo provoca sotto la pianta dei piedi. È fresco? Ruvido? Liscio? A piastrelle? Di legno? Di pietra?

Facciamo affidamento, per questa fase, sulla nostra memoria circa quello che si trova in questo ambiente a noi familiare, consapevoli, tuttavia, che il luogo in cui ci muoviamo è su un piano diverso da quello fisico e potrebbe fin da subito rivelare delle piccole diversità.

Al nostro passaggio, immaginiamo di toccare le cose che si trovano sul nostro cammino. Se per esempio ci stiamo dirigendo con l’immaginazione verso una porta, tocchiamo il muro o i mobili che si trovano sul nostro percorso.

Soffermiamoci a percepire sotto le mani ciò che tocchiamo: eventuali oggetti, scaffali, soprammobili e così via. Per questo tipo di esplorazione va bene qualsiasi gesto che rafforzi la consapevolezza che ci stiamo effettivamente muovendo e spostando con un veicolo simile ma diverso da quello fisico, che in questo momento riposa in tutta sicurezza.

Il mezzo con il quale ci muoviamo è in grado non solo di percepire con il tatto, ma anche con la vista, l’udito, l’odorato, il gusto e l’intuito.

Raggiunta la porta, tocchiamone lo stipite, la maniglia e, se è chiusa, prendiamo atto del fatto che non è necessario aprirla, perché essa è fatta della stessa energia del corpo con il quale ci stiamo muovendo e può (se lo desideriamo) essere comodamente attraversata.

Prima di dirigerci in un’altra stanza, immaginiamo di voltarci a guardare il nostro corpo rilassato: notiamo come questo sia circondato da un guscio di luce e amore che ne emana e lo protegge sempre. Quindi procediamo.

Ora usiamo questa tecnica per visitare un po’ tutta la casa o l’ambiente in cui ci troviamo: camminando tranquillamente, visitiamo ciascun locale, toccando le maniglie e aprendo o attraversando le porte, facendo un giro e passando in rassegna le varie cose che vi si trovano.

Facciamo caso a ciò che maggiormente attira la nostra attenzione. C’è qualcosa fuori posto o che non ci aspettavamo di vedere? Avviciniamoci a una finestra e scostiamo la tenda: se nella realtà fisica non ce n’è una, immaginiamola pure del colore e della foggia che preferiamo e, se nella realtà fisica ci sono una persiana o delle imposte chiuse, immaginiamole trasparenti e guardiamo all’esterno. Cosa vediamo? Che paesaggio si presenta ai nostri occhi? Prendiamo mentalmente nota di tutto, specie se differisce dal paesaggio che ci saremmo aspettati di vedere.

Infine, portiamoci nella stanza che sentiamo più speciale per noi, anche se si tratta di quella in cui il nostro corpo sta tranquillamente riposando. Questo luogo potrebbe diventare una sorta di centro operativo per tutti i nostri futuri esercizi di meditazione.

Una volta raggiunto questo luogo, immaginiamo che, dietro a una tenda che in qualche modo si mimetizza con l’ambiente, si trovi una porta della cui esistenza non eravamo al corrente: tocchiamola, guardiamola con attenzione e notiamo che ha una maniglia speciale. Come si presenta questa porta? Essa si apre facilmente oppure potrebbe già presentarsi aperta. Se abbiamo già avuto delle esperienze in cui ci trovavamo ad esplorare il piano astrale, poiché risulta immateriale per noi e immette in un altro ambiente che non sapevamo esistesse.

Forse sospettavamo già dell’esistenza di questo portale e annesso locale, ma adesso possiamo constatare che esiste davvero e che, ogni volta che lo attraverseremo, la sua realtà e tangibilità aumenteranno, grazie al potere creativo dell’immaginazione rafforzata dalla ripetizione.

Entriamo ed ispezioniamo con attenzione l’ambiente. Una persona a noi amica potrebbe a questo punto avvicinarsi a noi e presentarsi: il suo ruolo è quello di facilitare la nostra esperienza e farci da guida, in questa prima visita ed eventualmente anche in quelle successive.

Potrebbe illustrarci ciò che vediamo, darci delle spiegazioni, rispondere alle nostre domande o limitarsi semplicemente a metterci a nostro agio. Oppure potremmo proseguire la nostra esplorazione da soli.

Questo locale/ambiente potrebbe immetterci in un paesaggio o altro luogo che ci è vagamente familiare. Potrebbe essere un giardino, un parco, un pianerottolo che conduce a un altro appartamento o un corridoio che conduce a delle stanze sconosciute. Potrebbe espandersi a vista d’occhio o avere una dimensione più intima, ma per qualche verso attirerà la nostra attenzione.

In altre parole abbiamo scoperto un luogo che, indipendentemente dal proprio aspetto (che in sedute successive potrebbe essere lo stesso oppure mutare o arricchirsi), ci invita ad essere esplorato.

Fermiamoci per un attimo ad assaporare il senso di libertà e gioia che questa scoperta porta con sé. Magari sediamoci per un attimo per fare mente locale e fissare nella memoria la certezza che in questo luogo tutto nostro potremo tornare ogniqualvolta lo desidereremo, consapevoli che ogni visita renderà più solido e concreto questo nostro spazio.

Quando ci sentiamo pronti, salutiamo la persona che ci ha fatto compagnia, se ne abbiamo trovata una, e ripercorriamo la strada a ritroso, fino a tornare al luogo in cui il nostro corpo riposa.

A meno che non ci siamo nel frattempo addormentati, rifacciamo tre respiri profondi: a ogni respiro sentiamo l’energia dello stato di piena vigilanza riempire ogni cellula del nostro corpo, facendoci sentire freschi, svegli e in uno stato di piena consapevolezza e attenzione.

Apriamo gli occhi e stiracchiamoci come faremmo dopo un sonnellino.

Soffermiamoci un attimo a fare mente locale sul fatto che tutto ciò che abbiamo esperito in questo esercizio è avvenuto indipendentemente dal corpo che riposava seduto o sdraiato: abbiamo fatto visita a un ambiente che, pur assomigliando a quello fisico ed essendo ad esso collegato, era in realtà diverso, più fluido, più amichevole. Non abbiamo avuto bisogno dei sensi fisici per visitarlo, perché esso esiste indipendentemente dalla realtà materiale e fa parte dei mondi sottili di cui facciamo parte anche noi e noi abbiamo la capacità di arricchirlo.

Si tratta di un mondo familiare che però sfugge alle leggi della materia, perché qui tutto ciò che è in armonia con la regola prima dell’amore è possibile.

Quando ci muoviamo in esso, sentiamo un profondo senso di appartenenza e di protezione e così sarà tutte le volte che lo rivisiteremo in futuro.

Una volta terminata la meditazione secondo le indicazioni già prospettate alla fine dell’esercizio 1, prendiamo nota di qualsiasi dettaglio attinente all’esperienza appena avuta che riteniamo valga la pena appuntare e ricordare. In particolare registriamo nel modo più dettagliato possibile che sensazioni abbiamo provato rendendoci conto di non essere solo un corpo fisico, ma di avere un veicolo immateriale in grado a propria volta di muoversi e interagire con l’ambiente.

Nota: potrebbe essere necessario familiarizzarsi con questo esercizio per gradi, limitandoci le prime volte a muoverci nella stanza in cui ci troviamo, per poi espandere gradualmente l’ambito di esplorazione. Fare troppo subito non è produttivo. Se ci sembra di fare troppo, lasciamoci guidare dalle nostre sensazioni personali.

Un momento importante, una volta impratichitici con questo esercizio, sarà quello di riuscire a immaginarci in un punto lontano dal luogo in cui il nostro corpo riposa e riuscire a camminare o galleggiare da quel punto mantenendo le distanze nei confronti del corpo stesso, senza permettere alla nostra consapevolezza di lasciarsi “risucchiare” da esso.

Questa versione breve dell’esercizio è inoltre particolarmente indicata la sera, prima di andare a dormire. Mentre ci addormentiamo, potremmo limitarci a simulare un’esplorazione della camera da letto o di un’altra stanza della casa. Questo è un ottimo esercizio per chi è stanco alla fine di una giornata, ma desidera stimolare sogni significativi, sogni lucidi o viaggi astrali: non richiede grande impegno e rafforza in modo regolare e costante la consapevolezza che non siamo soltanto un corpo fisico.

N.B. Alla base delle mie conoscenze attuali è anche lo studio approfondito della Legge di Attrazione, sdoganato in Italia nel 2006 in modo lacunoso e materialistico, come un qualcosa di tenuto nascosto da tempo immemorabile da parte dei potenti. Nulla di più falso. Per chi desiderasse approfondire il tema, consiglio i libri dei coniugi Esther e Jerry Hicks, guidati da un gruppo di Guide Spirituali di nome Abraham. La Legge di Attrazione funziona sempre. Se passiamo il nostro tempo a pensare il fallimento, attireremo e manifesteremo il fallimento.

Edited by Giulia
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  • 2 weeks later...

Diversi anni fa avevo condiviso qualche mia esperienza di OBE, che all'inizio neanche sapevo avere un nome, ma nel tempo ho maturato una consapevolezza più profonda sul mio cammino spirituale, e oggi torno qui e su questo argomento perché credo possa essere un canale da approfondire per la mia crescita.

Per me tutto iniziò in maniera spontanea verso i 17/18 anni e le OBE mi permisero di comprendere il significato di un trauma importante vissuto e di conoscere l'amore dietro a tanta bruttura umana, o meglio come tutto fondamentalmente sia Amore, anche quello che su questa Terra consideriamo indegno o che ci fa storcere il naso.

Essendo sempre stato tutto molto spontaneo per me, non so bene come riappropriarmi di questo "canale", la mia natura non è molto incline a seguire esercizi specifici o regole, ma leggo tutto con molta attenzione perché tutto di fatto è utile. Per adesso quello che mi sembra funzioni con me sia coltivare un certo distacco dalle vicende terrene, allontanarmi mentalmente dallo stress, e "abbracciare" la dimensione spirituale a 360°, ad esempio con la meditazione, il reiki o la preghiera. Vivere e coltivare insomma il mio essere anima, e non solo corpo, con maggiore costanza e dedizione, cosa non sempre facile di fronte a certi impegni e ritmi del quotidiano. 

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Mi ricordo di te, Beauty.

Il 15/7/2023 at 23:34, BeautyFromAshes ha scritto:

Per adesso quello che mi sembra funzioni con me sia coltivare un certo distacco dalle vicende terrene, allontanarmi mentalmente dallo stress, e "abbracciare" la dimensione spirituale a 360°, ad esempio con la meditazione, il reiki o la preghiera. Vivere e coltivare insomma il mio essere anima, e non solo corpo, con maggiore costanza e dedizione, cosa non sempre facile di fronte a certi impegni e ritmi del quotidiano. 

Anche per me funziona così. Gli esercizi di simulazione che ho proposto per me funzionano in particolare mentre mi sto addormentando o riaddormentando dopo un micro-risveglio. Anche se non conducono a un’OBE ma a un sogno vivido sono in genere pregni della conoscenza che sto cercando in quel momento, sia che si tratti di una nozione a 360 gradi che semplicemente per guidarmi il giorno dopo. Dopo un po’ trovo che non mi servono più. La tutela di cui parli la osservo anch’io, molto strettamente. 

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