«Ho lottato invano. È inutile. I miei sentimenti non possono più essere soffocati. Dovete permettermi di dirvi che vi ammiro e vi amo ardentemente».
La sorpresa di Elizabeth fu indicibile. Trasalì, arrossì e tacque dubitando. Egli pensò che fosse un incoraggiamento bastante, e seguitò con un’immediata confessione di tutto quello che provava e che aveva provato da tanto tempo per lei. Parlava bene; ma vi erano altri sentimenti, oltre a quelli del cuore, che doveva esporre, e non fu meno eloquente nel dimostrare il suo orgoglio di quanto non lo fosse stato per rilevare il suo affetto. L’idea dell’inferiorità sociale di Elizabeth, per lui così umiliante, degli ostacoli familiari, per cui aveva sempre cercato di combattere la sua inclinazione verso di lei, tutto fu esposto con un calore forse dovuto ai pregiudizi che aveva la forza di vincere, ma che non era certo adatto a rendere accetta la sua domanda.
Nonostante la ormai convinta antipatia che nutriva per Darcy, Elizabeth non poteva rimanere insensibile a sentirsi oggetto d’amore per un uomo come lui e, benché non esitasse un istante di fronte ai propri sentimenti, non poté fare a meno di essere spiacente all’idea della pena che stava per infliggergli; alla fine però, il risentimento provocato dalle sue ultime parole mutò questa compassione in vivo sdegno. Cercò nondimeno di ricomporsi per potergli rispondere il più gentilmente possibile, quando fosse venuto il momento. Egli concluse esponendo la violenza di un sentimento che, nonostante tutti i suoi tentativi, non era stato capace di vincere, ed esprimendo la speranza di esserne ricompensato ottenendo la sua mano. Mentre diceva così, Elizabeth poté facilmente accorgersi come lui non dubitasse affatto di ricevere una risposta favorevole. Parlava di apprensione e di ansia, ma il suo contegno denotava un’effettiva sicurezza. Questo non fece che esasperare Elizabeth, che disse arrossendo: «Credo che in questi casi sia regola di squisita educazione dichiarare la propria riconoscenza per i sentimenti manifestati, anche se non sono ricambiati. Forse sarebbe naturale sentire anche della gratitudine, e, se io provassi questo sentimento, dovrei ringraziarvi. Ma non posso. Non ho mai aspirato alla vostra stima e voi me l’avete concessa molto a malincuore. Sono desolata di avervi causato un dolore. Tuttavia se questo è avvenuto, è stato involontariamente da parte mia e credo durerà poco. I sentimenti che, come mi avete detto, vi hanno così a lungo impedito di mostrarmi il vostro affetto, dopo questa spiegazione sapranno spegnerlo facilmente».
Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen