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Giulia

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  1. Ciao, @malia. Quando la scienza parla di allucinazioni si riferisce ad esempio a “percezione sensoriale che ha il senso impellente di oggettiva percezione, ma che si verifica in assenza di stimolazione sensoriale del relativo organo di senso” (dal vecchio DSM IV, non ho il DSM V) e le considera in genere nell’ambito di stati morbosi qualora si verifichino in stato di veglia. Gli organi di senso li considero quelli in funzione in stato di veglia e specificatamente in uno stato ordinario (e non modificato) di coscienza. Nella mia personale esperienza della paralisi del sonno il corpo fisico dorme e gli organi di senso comunemente associati allo stato di veglia sono scollegati. Nel caso di @occhibianchi che é in grado di aprire gli occhi e di altri utenti che dichiarano di poter muovere la testa, francamente non saprei dire. Resta il fatto che la mente nel mio caso é sveglia, ma i miei organi di senso no. Ho cercato di dare un’idea del comportamento del cervello in stati ordinari e modificati di coscienza nel passo che ho citato qui, parere condiviso da molti scienziati e studiosi degli stati modificati di coscienza. Allego un esempio di come il rapimento estatico (quello che si verifica e si misura per esempio col poligrafo durante le Apparizioni Mariane) viene collocato fra le “allucinazioni” dalla mappa degli stati di coscienza di Fisher. Poiché anche sulla base di questi studi il Vaticano o il vescovo preposto si basano per dichiarare o meno “degne di fede umana” tali Apparizioni, non considero in questo caso il termine “allucinazione” offensivo. Ma anche la mente degli studiosi in questo caso é più aperta, e accetta l’idea che il soprannaturale si possa palesare anche se in modo soggettivo. Tuttavia in tante altre circostanze l’accezione “allucinazione” strettamente associata agli organi di senso resta un termine inadeguato: significa semplicemente percepire cose che non ci sono, e in tal caso non lo trovo utile per descrivere cosa percepiamo in stato di paralisi del sonno quando il corpo dorme, e conseguentemente anche durante un’OBE, un ADC (contatto con defunti), una NDE e via discorrendo. In quanto al ruolo del cervello, una volta esclusi gli organi di senso, a parer mio ha solo il compito di filtrare le informazioni ricevute attraverso le nozioni che giá ha o anche a quelle che é aperto a ricevere. Nel caso delle NDE (con EEG piatto) il cervello puó fare più fatica a ricordare o a “filtrare” le informazioni e queste restano in parte inaccessibili o accessibili pian piano nel tempo. I neuroscienziati che considerano la coscienza come un prodotto del cervello spiegano invece le NDE come una residua attività cerebrale non misurabile con l’EEG. Con tali persone non ho constatato possibilità di dialogo, almeno con quelle che ho conosciuto. Aggiungo che io non faccio assolutamente moralismo. Magari leggo frettolosamente e sbaglio a capire. Tuttavia mi sono fatta l’idea che le paralisi del sonno sono una porta verso le esperienze astrali, e che le esperienze sinistre e inquietanti che si presentano in quello stato siano probabilmente i “guardiani” di cui parla @Freya.
  2. Malia, so da almeno due fonti diverse che Tornado non ha mai avuto le esperienze di cui stiamo parlando. Tu puoi provare a spiegargliele, ma non devi assolutamente pensare che sia tu il problema in un ipotetico dialogo con chi parla in base a ció che ha solo letto in giro e non ti ascolta. Non é questione di opinioni diverse, credimi. @Pandora: “Per come ha posto Giulia la questione nel 3D iniziale, è lei stessa a presentare una lettura del fenomeno di taglio scientifico, postando un link a dimostrazione delle sue perplessità, dato che il parere della scienza nemmeno considera ogni velleità di possibile uscita dal corpo, bollando in automatico tutte le esperienze che avvengono in questa fase come “allucinatorie”. Per cui Giulia non avendo mai sofferto di allucinazioni si pone il problema di un approccio di tipo esclusivamente materialista come lo è per forza quello scientifico.“ Ciao, Pandora. Perdonami, ma qui c’è un equivoco. Ho citato quella fonte perché spiega bene come si presentano le paralisi del sonno. Io non mi pongo il problema in chiave esclusivamente materialista: parto da quello che la scienza é in grado di osservare e spiegare per poi dire chiaramente che l’uso della parola “allucinazioni” in termini scientifici é un’offesa alla nostra intelligenza. Ho parlato anche della EEG di 30 minuti fattami quasi trent’anni fa da un gruppo di studiosi, perché non ho problemi a farmi studiare dalla scienza. Per il resto faccio delle ipotesi in base alle mie esperienze e a quelle degli altri, oltre che alle conclusioni di studiosi d’avanguardia. Per me, nei 15 anni che ho tollerato passivamente le paralisi, era una sensazione terrorizzante di anneggare nel mio corpo, e un rumore che mi faceva pensare di trovarmi in un frullatore, e una lotta per svegliare il corpo fisico per uscire da quella situazione, perché a quell’etá era quella la mia priorità. All’epoca internet non esisteva, il problema era solo mio. Ho imparato solo tempo dopo aver cominciato ad avere OBE volontarie che durante il sonno REM c’è questa atonia muscolare. Avrei voluto saperlo prima, é per questo che condivido sempre questa informazione quando introduco l’argomento paralisi. É stato poi nel 1990 (non a caso dopo aver cominciato a leggere molto sulle OBE) che durante una situazione analoga ho sentito gambe e braccia che mi volavano via e ho capito il potenziale delle paralisi quale trampolino delle OBE. L’idea che sentire gambe e braccia che mi volavano via, il mio corpo che mi chiamava con voce lamentosa mentre stavo uscendo dal corpo, e poi il mio alter ego vestito di nero che, appena uscita dal corpo, cercava di strangolarmi fossero allucinazioni non mi sfiora minimamente. Per esempio ho raccolto la testimonianza di un’amica che da piccola (2 o 3 anni) veniva abusata da suo cugino. Quando ció accadeva lei volava verso il soffitto in stato di quiete ma vedeva il suo corpicino piangere e dimenarsi. Non considero questa un’allucinazione ma un meccanismo di difesa che il nostro io multidimensionale mette automaticamente in atto in queste situazioni. Se leggi i miei interventi sono tutti indirizzati a comprendere le presenze inquietanti che si vivono in paralisi e cosa c’è “oltre”. Ho anche spiegato come presenze non fisiche, benevole però, come per esempio vedere mio marito che gira per casa facendo piccoli lavoretti quando era invece fuori per lavoro, mi capitavano anche mentre per esempio stavo facendo una traduzione noiosa con il pilota automatico, e come le medesime presenze (sempre benevole) le percepisco immediatamente al mio fianco se sono deprivata di sonno nel momento stesso in cui chiudo gli occhi. Qui, l’unica cosa che sto cercando di spiegarmi onestamente sul piano materiale é lo spostamento delle coperte riferito da occhibianchi.
  3. Freya, sono orgogliosa di poter parlare di queste cose con te. Il mio riferimento a William Buhlman (che ci ha scritto un libro intero) era semplicemente per evidenziare l’idea che ha dato “a me personalmente”, al mio io terreno, più sicurezza nell’affrontare queste esperienze, nelle quali sono stata più volta boicottata dai guardiani di cui parli, a cominciare dal mio corpo fisico, che in una delle prime esperienze astrali, mentre ero ancora mezza dentro e mezza fuori, mi ha richiamato con voce lamentosa dicendo “Non andare. Resta qui a piangere con me”. Esperienza più terrificante di quanto io possa spiegare a parole. Anche Greg Bradden, che non ho ancora avuto il tempo di citare, parla di grande contenitore. Sebbene il termine “antecedente” richiami giocoforza l’idea del tempo, come giustamente osservi siamo obbligati a percepire e descrivere le cose secondo connotati fisici. Io uso spesso il termine “oltre”, ma non escludo il concetto di tempo a priori, quando si parla di questi argomenti, perché sono cresciuta in una tradizione che mi dice che “prima era il nulla” e molte esperienze di NDE confermerebbero questa tesi. Domani cercherò di leggere bene tutto, perché credo che stiamo venendo al nocciolo della vecchia strega e la cosa mi intriga molto.
  4. Ciao, Mina ❤️ Mentire su questioni di secondaria importanza non significa che una persona debba per forza condurre una seconda vita. A parer mio i sogni che tu fai non si devono interpretare per forza in chiave letterale, di qui l’importanza di aver aperto questo thread in un forum dedicato a trattare i fenomeni psichici non necessariamente spiegabili razionalmente. Ti diró che il tuo primo sogno, data la tua capacità di avere sogni premonitori, mi aveva allarmato più di quanto ti ho detto, perché poteva significare tante cose il fatto di non poter seguire tuo marito che ti abbandonava. L’uomo che ti tutela e ti mostra quanto tu ami il tuo io più vulnerabile non é necessariamente una persona terrena o che tu debba conoscere sul piano fisico. A questo punto si comprende solo la tua ansia e il fatto che sei comunque tutelata e in grado di prenderti cura di te. Il secondo sogno, sebbene connotato dalla discesa paurosa e vari aspetti tetri e neri, mi é sembrato più tranquillizzante. Anche se la neonata era diventata un cucciolo di cane, anch’esso nero, che peraltro tu e solo tu ti sei procurata, raggiungi tuo marito, e aggiungerei che lo raggiungi nel qui e ora, dove spesso le cose possono apparire buie. La trasformazione della neonata in cucciolo di cane potrebbe alludere al tuo scendere a patti con un cambio di dimensione per seguire e capire tuo marito. Il fatto che lui sembri poco empatico nel secondo sogno (in realtà nel primo non saprei dire) potrebbe alludere a qualcos’altro, non necessariamente il tradimento. Magari non è in grado di vedere le cose dal tuo punto di vista e tu (anche se a livello incoscio) stai facendo tutto lo sforzo per capire invece lui, anche se da sveglia ti senti rassegnata. Questo potrebbe essere dimostrato dalla discesa paurosa che ti conduce a lui e alla sua visione delle cose. Da quanto ne so, le donne mostrano più spesso i propri sentimenti con segni visibili di amore ed attenzione, mentre gli uomini tendono a dimostrarli con i fatti, come per esempio fare qualcosa di pratico che ti aiuti. Indipendentemente dalla scelta che ti si prospetta di andare al nord (nella quale tutto sommato saresti tu ad allontanarti e non lui), potresti approfondire il legame con il tuo io bambino/vulnerabile, chiedere ispirazione sul da farsi, chiedere altri segni che ti guidino. Il nord potrebbe essere anche simbolico della parte più illuminata ed ispirata di te, che giá conosce le risposte che cerchi, mentre il luogo tetro in cui incontri tuo marito potrebbe essere simbolico di fatti pratici e terreni che lo distolgono da te e che non sappiamo cosa siano. Il fatto che tu non consideri finito questo rapporto sembrerebbe alludere al tuo desiderio di provarci ancora, facendo uno sforzo per immedesimarti, e tutelando nel contempo la parte più vulnerabile di te. Il suggerimento datoti da Pandora di improvvisarti detective per un po’ potrebbe anch’esso darti delle risposte sullo status quo. In base infine alla mia esperienza, parlare apertamente del problema qui, potrebbe stimolare nuovi sogni, più chiari e precisi, che ti guidano sul da farsi.
  5. Questa é una domanda più che legittima, Freya. Io preferisco riferirmi al concetto di Buhlman perché, da spirito incarnato quale io sono, mi presenta le cose in maniera meno paurosa di come le vivevo prima. Resta il fatto che sappiamo da infiniti resoconti medianici e di NDE che i concetti di dentro e fuori sono appannaggio del piano fisico e aggiungerei astrale più vicino al fisico (incluso quindi lo stato di paralisi del sonno) come anche i concetti di tempo lineare e di spazio tridimensionale. Chi sopravvive alla morte portando con sé il ricordo di una NDE, riferisce spesso, ad esempio, di vedere le cose a 360° (vedere le cose contemporaneamente sopra, sotto, di lato, di dentro e di fuori) e di esperienze e conoscenze che hanno difficoltà a veicolare con le parole presenti nei nostri dizionari. Ecco che espressioni come “telepatia” o “trasmissione di dati” o “viaggio” potrebbero essere modalità diverse e individuali di parlare di un qualcosa che é più grande di noi. Per quanto riguarda la morte del corpo fisico, come dicevo a proposito del misterioso movimento delle coperte riferito da @occhibianchi, ci sono stati degli esperimenti di pesatura del corpo dei morenti, che al momento del trapasso hanno registrato un calo di peso minuscolo, si parla di 21 grammi: se questo fosse il peso in termini fisici di ció che chiamiamo spirito disincarnato, resta il fatto che il suo distacco definitivo dal corpo fisico ne determina la cessazione della vita e la decomposizione, ma anche la liberazione dal cervello che, come dicevo in un altro post, ha secondo il parere di molti studiosi il compito di agire come valvola a riduzione, filtrando in modo più o meno ristretto la nostra percezione della realtà in vita. A proposito del movimento delle coperte, vorrei citare qui un post dell’utente Fan che ho trasferito dal vecchio forum: Anche se scritto in linguaggio ottocentesco, sembra descrivere il modo in cui uno spirito disincarnato potrebbe attingere ad un fluido universale per rafforzare il proprio potere di muovere gli oggetti fisici. Tale fluido é descritto anche in ambito spiritualistico, a proposito della cossiddetta medianitá fisica: lo spirito comunicante attinge dal corpo del medium e delle persone presenti l’ectoplasma con cui é in grado di presentare per esempio la propria figura o di parlare con voce simil-fisica. Purtroppo devo interrompermi, ma desidero più tardi completare il discorso con un riferimento a Gregg Braden e alla fisica quantistica, per parlare di un campo energetico intelligente che racchiuderebbe il tutto, sempre nell’ottica di stanare queste presenze inquietanti che si manifestano ad alcuni durante la paralisi del sonno. (Rif. https://fracieloeterra.org/en/how-i-came-to-the-realisation-that-my-early-passion-for-romantic-science-fiction-is-deeply-connected-to-my-interest-in-afterlife-research/)
  6. Sono d’accordo. Ci sarebbe da fare un lungo discorso su ciò che la coscienza é in grado di percepire quando il corpo dorme e non è sintonizzato sul piano fisico. Secondo William Buhlman la coscienza esplora, con veicoli diversi, dal più grossolano molto simile al fisico, ad altri veicoli o corpi energetici via via più sottili, tramite un viaggio “interiore”, le diverse aree energetiche di quello che chiama universo, inclusa quella fisica. Anche se la sensazione è distintamente quella di “uscire” dal corpo, lui descrive queste esperienze come viaggi interiori, e invita i suoi lettori a imparare controllarli volontariamente. Questo tipo di spiegazione mi piace, perché mi ha liberato dal timore di rimanere “chiusa fuori”. Presumo che la realtà che percepiamo durante la paralisi del sonno sia il primo strato più grossolano che incontriamo al di là del piano fisico.
  7. Ciao, Mina ❤️ Questo sogno di una discesa lungo una scala nera e pericolosa, con in braccio un cucciolo di cane nero, con tuo marito che ti attende e che tu raggiungi, mi dá l’idea che tu ti possa trovare davanti ad elementi simili a quelli del sogno precedente. Anche se il sogno é maggiormente connotato da ansia e paura, e la discesa potrebbe suggerire che magari avessi una visione meno illuminata della situazione che ti preoccupa, c’è il fatto positivo che non rimani incastrata in una porta, ma raggiungi tuo marito, sebbene lui non muova un dito per venirti incontro. Che significa per te in sogno un supermercato? Te lo chiedo perché per me ha sempre rappresentato un luogo paradisiaco dove avevo accesso a tutto. Il cucciolo di cane, anch’esso nero, mi fa di nuovo pensare al tuo io bambino, che tu custodisci e fa parte di te. A te cosa sembra? Per spiegarmi meglio riguardo alla discesa per la scala nera, a me per esempio stanotte un sogno molto illuminato é arrivato dopo aver preso un ascensore che mi aveva portato di due piani più su rispetto a quello dove abito. Cosa significa per te la discesa o la salita in sogno? Potrebbe la discesa significare che sacrificando il tuo sogno al nord tu ti avvicini a tuo marito ma con poca soddisfazione? Noto che in entrambi i sogni tuo marito non si dimostra empatico. Cosa ne pensi?
  8. Ciao, Mina. L’amore profondissimo per la bambina sembra comunque suggerire che fosse una parte di te. E se la bambina fosse proprio un figlio in arrivo? C’è qualche possibilità? Il progetto al nord sembra essere effettivamente un aspetto importante, una scelta che al momento ti pone davanti a un dilemma. Se capitasse a me, cercherei di indirizzare l’attenzione ai prossimi sogni che comportano elementi associati a un viaggio, perché in questo caso sembrava essere tuo marito ad allontanarsi, fatto che come dicevo potrebbe semplicemente rispecchiare il tuo stato di ansia, che magari non ha ragion d’essere, vista la presenza della figura che ti tutela.
  9. Ciao, Pandora ❤️ Purtroppo ho appena perso un lungo post che avevo scritto e adesso devo riscriverlo. Ti anticipo che una persona a me molto vicina ha seguito, in qualità di medico neuropsicofisiologo e dunque ricercatore scientifico, più di cinquanta apparizioni mariane (oltre a tantissime altre esperienze di natura transpersonale) studiando quando possibile gli stati modificati di coscienza dei veggenti in trance, e l’ultimo libro che ha pubblicato, a fine marzo 2022, riguarda appunto le Apparizioni di Garabandal. La mia sensazione, da persona spirituale che si avvicina agli insegnamenti di Gesú così come originariamente intesi, é che anche le testoline di veggenti di Apparizioni Mariane approvate dalla grande chiesa cattolica, come ad esempio quelle di Fatima, fossero in parte condizionate da informazioni ricevute a catechismo, e assunsero per la propria potenza connotazioni apocalittiche. Questo porta al dato di fatto che alcuni segni importanti che sfidano la scienza, come il cosiddetto Miracolo del Sole, che a Fatima, il 13 ottobre 1917, ebbe circa 70.000 testimoni, siano associati a tali messaggi. A proposito di Fatima in particolare noto che, come al solito, in fase di indagine da parte della chiesa, i bambini furono separati e minacciati. Lo stesso capitó a Garabandal. In entrambi i casi (Fatima e Garabandal) i messaggi miracolosamente non inquinati dal catechismo vengono rifiutati o nascosti dalla chiesa. Per quanto riguarda Fatima, il famoso III segreto che Nostra Signora avrebbe ordinato di rendere pubblico nel 1960, viene letto e non reso pubblico da Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I (poverino quest’ultimo potrebbe non averne avuto il tempo). Giovanni Paolo II invece lo rende pubblico perché, a parer mio, si identifica in quel “Vescovo vestito di bianco” che Lucia interpreta essere il Santo Padre, colpito a morte in un territorio rovinoso, che vede vittime anche altri membri maschili e femminili del clero. Il territorio rovinoso é a parer mio lo stato deteriorato della chiesa, mentre é inoquivocabile la coincidenza per cui Giovanni Paolo II viene colpito con l’intento di uccidere proprio un 13 maggio, del 1981. Per quanto riguarda Garabandal, mi risulta che i messaggi non vengano accettati perché menzionano membri del clero che conducono i fedeli “verso la perdizione”. D’altro canto, mi ha molto colpito la testimonianza di Padre Luis Andreu, un gesuita di 36 anni recatosi a Garabandal con atteggiamento scettico per poi diventare suo malgrado testimone di II generazione delle apparizione alle 4 bambine, estasi che nel giro di poche ore lo porterà alla morte per estasi. In questo video si sente la sua voce che, inestasi, annuncia più volte il miracolo: Le conclusioni di Padre Luis, pochi minuti prima di morire in macchina, nel viaggio di ritorno, furono “É tutto vero. La chiesa fa bene a essere cauta, ma é tutto vero!”
  10. Ciao, Mina. Purtroppo ho appena perso il mio messaggio. Dicevo che naturalmente è il sognatore la persona meglio qualifica ad interpretare un proprio sogno. Per esempio, cosa possono voler dire per te ambienti come un aeroporto, un ristorante, il nord? Secondo te era più un aeroporto o un ristorante? La risposta potrebbe essere interessante per capire se si tratta di un sogno associato all'idea di viaggiare, sogni che possono capitare in momenti di cambiamento. In quanto alla neonata che cullavi come se fosse tua. mi sono venute in mente due ipotesi: quella che tu cullassi il tuo io bambino, particolarmente vulnerabile in questo momento di incertezza; o quella associata alla famiglia allargata, che include la prima moglie: in questo caso la neonata potesti essere ancora tu, la seconda arrivata nella vita di tuo marito nei riguardi di cui lui sposandoti si è preso delle responsabilità. Non so... sono idee che mi sono venute in mente. La parte che mi dà più da pensare è quella sorta di barriera che ti sei trovata davanti quando sei rimasta schiacciata dalla porta. Da una parte c'è una figura che ti tutela e ti porta al sicuro, dall'altra ci sono varie ipotesi, incluso anche il senso di ansia che stai vivendo circa la possibilità di un abbandono.
  11. Ciao, Mina ❤️ Comprendo la tua preoccupazione. Volevo farti una domanda: questa bambina esiste o é esistita davvero? Grazie Giulia
  12. Sono d’accordo, infatti il termine spiritismo lo considero un po’ obsoleto: dalla paralisi del sonno sono passata alle evidenze, allo spritualismo e infine ad un atteggiamento improntato alla spiritualità. Per me le paralisi sono diventate il trampolino di lancio per le OBE, che inevitabilmente hanno portato ad un accrescimento interiore, per il quale trovo di vitale importanza la condivisione. Per esempio in vari gruppi di discussione come questo, ho fatto esperimenti con altri interlocutori che hanno portato a riscontri. É vero, non tutti hanno di queste esperienze: di qui il mio sforzo negli anni ad insegnare a chi ne fosse interessato come liberarsi dalle presenze sinistre che si possono vivere in paralisi per arrivare a vivere esperienze che portano a toccare con mano la nostra natura spirituale. Non comprendo. Sto dicendo che le paralisi del sonno possono essere l’inizio di un percorso molto interessante. A volte basta la semplice curiosità a fare da traino. Se ci si limita a considerarlo un disturbo del sonno che comporta esperienze allucinatorie rimane a parer mio una strada senza uscita. Quando parlavo di interlocutori interessati solo a distruggere forse ho generalizzato: mi riferivo ai troll che denigrano e agli scettici che irridono. Io al contrario punto molto sulla preparazione, perché sono convinta che noi siamo molto di più di un corpo fisico e una mente che si autosuggestiona e che può trovarsi in uno stato di paralisi del sonno a percepire presenze inquietanti. L’unica che ho incontrato, non in paralisi ma giá in OBE, era una mia submodalitá terrena che cercava di bloccarmi, addirittura mettendomi le mani addosso e cercando di strangolarmi. Per fortuna, nonostante la giovane età, ho avuto l’intuizione che si trattava solo di una parte di me che cercava di sabotare il mio desiderio di andare oltre il piano fisico a vedere cosa c’era. L’unico EEG che ho fatto a 34 anni ma durato una mezz’ora indicava che da sveglia avevo una inusuale presenza di onde theta. In stato di paralisi, per quei 15 anni che sono durati quei fenomeni prima di capire a cosa mi potevano portare, ero perfettamente sveglia con la mente e non ho mai percepito presenze, perché troppo terrorizzata e unicamente in cerca di un modo per svegliare il corpo. Mi sono fatta l’idea che, fin tanto che siamo fisicamente in vita e nel normale stato di veglia (non in meditazione ad esempio) il cervello agisca come una sorta di valvola a riduzione, come un imbuto che ci impedisce di percepire la realtà per tutto quello che é, di conoscere il futuro, di leggere nel pensiero di tutti e così via. In base alle mie osservazioni, quando il corpo fisico sta dormendo e si sogna, ma sopratutto se si ha un’OBE, questa sorta di imbuto si allarga, permettendo alla coscienza, non più distratta dal piano fisico, di percepire in maggiore o minor misura, realtà non fisiche, al di fuori dello spazio tridimensionale e del tempo lineare. Al risveglio i ricordi saranno comunque filtrati dal cervello, come capita anche a chi, clinicamente morto, ha una NDE, con attività cerebrale inesistente, con esperienze mistiche ed ineffabili e la sensazione di aver compreso tutto, che restano in gran parte precluse al ricordo dopo la rianimazione. lo stato di paralisi del sonno, invece, si potrebbe considerare uno stato intermedio: il corpo dorme, la mente é sveglia, ma la coscienza si trova a metá strada fra la percezione fisica e quella non fisica. Quindi in astrale direi che chi percepisce i fatti che si verificano nella sfera dell'esperienza individuale sia la coscienza.
  13. Scusami, @occhibianchi, ma dopo più di 20 anni spesi a dedicare il tempo libero al supporto alle persone a lutto, trovo che la condivisione sia importante per tutti coloro che hanno bisogno di avere un conforto circa la sopravvivenza dei propri cari. Inoltre anche confrontarsi su questi temi mi sembra importante se gli interlocutori sono interessati a condividere. Anche questa potrebbe essere una sorta di fratellanza, se non si dá retta agli interlocutori interessati solo a distruggere la condivisione, a negare o mettere in discussione ciò che per noi è evidente. P.S. Prendo nota che non hai negato l’importanza della condivisione a prescindere. Mi scuso per aver generalizzato.
  14. Ciao, @malia ❤️ Sono d’accordo con Pandora, sia nell’individuare nelle tartarughe di terra una metafora per la sua famiglia, sia nel fatto che dall’Aldilá si ha un quadro più grande e tranquillo su come evolveranno le cose in futuro. La scelta di quella metafora spiega anche come, chi è ormai al sicuro in una consapevolezza spirituale quale quella che si acquisce dopo la morte, vede in generale il nostro vivere terreno. Quello su cui lavorerei, visto che mi sembra che tu sia già riuscita ad ottenere tanto per quanto riguarda il contatto con il tuo amico, é l’ambientazione tetra che descrivi, che mi pare venire dalla recente separazione sul piano fisico e che, una volta superata, potrá regalarti squarci più ampi di contatto e conoscenza. Il tuo atteggiamento di apertura e accettazione circa quello che lui ti comunica mi pare proprio quello giusto per proseguire questo vostro discorso. Sul piano pratico, mi sembra che @Pandora abbia già detto tutto. D’altro canto non è detto che con comunicazioni successive tu non possa portare anche conforto a questa famiglia, ammesso che (fatto non scontato) la moglie accetti questo genere di informazioni.
  15. Hai ragione, Malia. Questo è un post del 2010, e sul tema ho molto riflettuto/elaborato successivamente. L'ho copiato dal vecchio forum per non perderlo e tenerlo come spunto di riflessione. In un successivo post del 2012 che ti linko in calce, sono stata bloccata da un angelo mentre stavo per usare la mia potenza in una maniera non propriamente allineata con la mia spiritualità. Anche chi, come ad esempio @Freya (ma tante persone che hanno NDE) si è trovata su propria richiesta a cospetto di un disco/punto di passaggio bianco dopo aver chiesto di vedere Dio, è stata fermata dalla cognizione che attraversando quel passaggio poteva morire. Ecco il link all'esperienza del 2012
  16. Il sogno lucido è un sogno in cui chi sogna è consapevole, con vari gradi di lucidità di stare sognando. Se il grado di lucidità è basso, ci si può limitare per esempio a volare, o a interagire in modo più consapevole con gli elementi del sogno. Se il grado di lucidità è più alto, chi sogna può deliberatamente scegliere di avere una determinata esperienza e, con l'allenamento, aumentare il proprio grado di lucidità nel sogno fino a svegliarsi completamente con la mente ed avere un'OBE. I sogni lucidi sono un ottimo trampolino per i viaggi astrali.
  17. Ciao, Malia, Intervengo su questo punto perché ho avuto riscontri diretti nel corso della mia vita circa il fatto che chi ha apparenti menomazioni mentali è telepatico, è saggio, non si perde in conflittualità inutili, non si preoccupa di quello che pensano gli altri, ha continui sprazzi di chiaroveggenza ed è più allineato con il proprio io spirituale. Questa naturalmente è solo la mia esperienza personale.
  18. Ciao, occhibianchi. Potresti spiegare meglio questo passaggio? Cosa é l’iniziazione sostanziale e perché chi l’ha ricevuta sarebbe consapevole di questo rischio (oppure di correrlo), non ho capito bene.
  19. Buongiorno a tutti.Mi sono decisa a sollevare questo argomento perché, nel leggere i post di questo forum e i messaggi privati che mi arrivano, mi si é presentato in modo ormai netto e chiaro il fatto che ciò che affligge sicuramente una buona parte di noi è una sorta di blocco o fase di stallo, oppure una serie di circostanze che ci spaventano, di dissuadono, ci boicottano o ci distraggono dal percorso intrapreso una volta accesosi l'interesse per le esperienze astrali. Non importa se questo "blocco" si presenta subito, appena sorto l'interesse, appena avute le prime esperienze, o 20 anni dopo. Nelle dimensioni non fisiche il tempo come noi lo conosciamo non esiste, e quindi la cosa é irrilevante.Fatto sta che il problema esiste, lo lamentano in tanti, e si presenta subdolamente sotto svariate forme: "non si riesce" ad essere costanti nei tentativi, si arriva alle vibrazioni ma "non si riesce ad andare oltre", "non si riesce" più a ricordare i sogni, ci si sente non allineati con la vita di tutti i giorni, si vedono delle ombre o si percepiscono delle presenze che ci spaventano, nasce una inspiegabile paura del buio, si ha paura di "non riuscire" a rientrare, si iscrive a ripetizione al forum un esaltato con l'I.P. dinamico e semina un po' dappertutto messaggi minacciosi circa il maligno, l'inferno, la dannazione eterna per chi si avventura su questa strada ...Ebbene, mi sono chiesta se tutti questi ostacoli non abbiano in realtà una radice comune.Nel frattempo, é sorta una discussione su cosa ci attende dopo la morte e si é parlato di EGO, cosa che ha fatto scattare finalmente in me il desiderio di andare a fondo del problema. Preciso che traggo il termine EGO dalla letteratura spiritualista anglosassone, e che se necessario daró una piú completa descrizione dell’uso che ne faccio.Ecco cosa ho appurato dagli scritti di diversi sensitivi, lightworkers e filosofi. Per poter "funzionare" efficacemente nella realtà fisica di tutti i giorni dobbiamo poter "mettere a fuoco" appunto la realtà fisica, nel tempo lineare e nello spazio tridimensionale, tramite l'uso dei 5 sensi e delle cosiddette onde beta. Questo ci impedisce, almeno in stato di veglia, di avere una visione d’insieme sulla vita, su quello che c'é "oltre", e allora ci avventuriamo nei territori dell'astrale cercando di affacciarci almeno a questa finestra.Elemento importante per permetterci di operare efficacemente nella dimensione fisica sembrerebbe essere appunto l'EGO, detto anche IO INFERIORE o meglio IO TERRENO.A quanto dicono i ricercatori di cui sopra, nel Mondo dello Spirito, al di là del tempo lineare e dello spazio tridimensionale, noi esistiamo già in forma completa e perfetta, ma in questa forma completa e perfetta noi non potremmo vivere in questa realtà, non potremmo creare nuove dimensioni dell'esistenza come facciamo appunto in questa realtà, non potremmo realizzare il nostro progetto speciale diffondendo una miriade di nuove sfaccettature della realtà d'origine, che è puro amore.Questo nostro IO completo e perfetto, con cui veniamo in contatto in questa vita in modo intermittente, viene chiamato IO SUPERIORE o INDIVIDUALITA'. L'Io Superiore o Individualità sarebbe costantemente connesso alla FONTE di amore infinito (altrimenti detta Dio) da cui proveniamo e di cui siamo scintille, così come sarebbe costantemente connesso ai nostri simili ed al loro Io Superiore. L'Io Superiore o Individualità vivrebbe di amore, gratitudine, comprensione, consapevolezza dell'abbondanza e del fatto che la morte non esiste.L'EGO o Io Inferiore, invece, sarebbe quello che ci permette di vivere e creare questa realtà, sarebbe responsabile della nostra illusione di essere disconnessi dalla Fonte di amore infinito che chiamiamo Dio e gli uni dagli altri. L'Io inferiore si servirebbe fondamentalmente della paura per manipolare noi stessi e gli altri; sarebbe responsabile dei giudizi che formuliamo e dei confronti che facciamo; sarebbe responsabile dei sensi di colpa e del nostro non-amore per noi stessi e per gli altri, oltre che dell'idea di scarsità, dell'idea cioè che quello di cui abbiamo bisogno é disponibile in quantità limitate e che bisogna rubare o lottare per togliere agli altri quello che serve a noi.L'EGO non sarebbe la nostra Identità Personale, unica e sacra, che ci contraddistingue ora e sempre. L'EGO sarebbe solo una valvola a riduzione. Al di là di questa vita fisica, dopo la morte, l'EGO svanirebbe e ci ritroveremmo con la nostra Identità Personale sacra ed unica arricchita di tutte le esperienze create in questa dimensione.Ma torniamo al blocco. L'idea sarebbe questa: nel momento in cui noi, per un motivo o per l'altro, ci eleviamo al di là del fisico, nel momento in cui scocca per noi quella scintilla di interesse per quello che c'é oltre il fisico, e quindi anche nel momento in cui apriamo la nostra finestra sui territori del piano astrale, scateneremmo una serie di ripercussioni (qualcuno la definisce "barriera astrale") che secondo me costituiscono il tentativo estremo del nostro EGO (o IO TERRENO) e di tutte le energie di cui si nutre e che alimenta, di sabotare il nostro percorso. Di quali energie si nutre e quali energie alimenta l'EGO? L'abbiamo già detto tante volte: la PAURA. Paura di non riuscire, paura di non rientrare, paura che dopo la morte non ci sia niente, paura di un dio vendicativo, paura del maligno, paura delle larve, paura delle ombre, paura del buio ...Ecco, a parer mio, chiunque si trova incamminato su questo percorso che trascende la realtà fisica prima o poi viene molestato da tentativi di sabotaggio. E' la nostra stessa natura di esseri incarnati che lo prevede. Anche Gesù nei Vangeli viene importunato più volte.Per chi é Cristiano e legato alla figura di Gesù, vorrei richiamare l'opera del teologo ed esperto circa la traduzione e trascrizione delle sacre scritture, Igor Sibaldi, che nel suo testo "Il codice segreto del Vangelo. Il libro del giovane Giovanni" dimostra come la maggior parte delle volte in cui Gesù diceva "IO" si riferiva non a se stesso soltanto, ma all'Io Superiore di tutti gli uomini, e che nella frase tradotta "Un po' mi vedrete, un po' non mi vedrete" si riferiva in realtà all'intermittenza dei nostri contatti con l'Io Superiore.Ecco, sentivo il bisogno di mettere il mio pensiero nero su bianco perché, anche se sono nel mezzo di faticoso progetto di lavoro, queste idee continuano a frullarmi nella mente, e ho pensato che condividerle con voi poteva essere un interessante spunto di discussione.Un caro saluto e buona giornata,Giulia
  20. [DAL VECCHIO FORUM, Iniziato da fan, ago 19 2010 08:54] [FAN] Quando si acquisisce la capacità di andare in bicicletta non la si perde più, e così è, per tante altre capacità, ma quando si acquisisce la capacità di andare in astrale, volontariamente o spontaneamente durante il sonno, sembra proprio non essere una acquisizione definitiva. Ho letto ormai tante volte su questo forum di utenti che hanno avuto un buon inizio entrando in astrale per una decina di volte e poi incominciare a vedere le prime difficoltà nel tentativo di ripetere le loro imprese astrali. Qualcuno ha scritto di aver avuto anche un'unica esperienza e poi niente più, è per questo che mi sto convincendo che esiste una naturale assuefazione dal parte del cervello a l'insieme dei fattori che generano il fenomeno dell'esperienza astrale cosciente. Queste esperienze, nella loro frequenza, si presentano come un diagramma a parabola, c'è una fase ascendente, un valore massimo, e poi inesorabilmente, una fase discendente. Questa tempistica, a ciclo unico, sembra non risparmiare nessuno, lo stesso Robert Monroe dice nel suo libro che la massima attività astrale l'ha avuta nei primi 3 anni, nei rimanenti 8-9 anni l'attività si è via via ridotta fino ad arrivare a soli casi sporadici, Monroe si giustifica dicendo che in quei anni fu molto impegnato con i suoi affari, però se pensiamo che le sue esperienze avvenivano per il 40 % spontaneamente durante il sonno, si capisce subito che anche lui ha subito la parabola discendente almeno nella frequenza delle sue esperienze spontanee. Anche “Giulia” in uno dei suoi post (se non sbaglio) accenna a questo problema, anzi, Giulia se mi stai leggendo vorrei un tuo parere sull'argomento, so che per 20 anni hai avuto esperienze astrali coscienti... Per quanto mi riguarda ho dovuto anch'io sottostare alla parabola discendente, pur trattandosi di un ciclo molto lungo (20 anni circa) con una frequenza molto alta nei primi anni per poi arrivare quasi a zero. In conclusione mi sembra di poter dire: La capacità acquisita o spontanea di entrare in astrale coscientemente, ha una sua naturale durata nel tempo, può durare il tempo di una unica esperienza oppure per un mese.. due, o ancora per anni, però prima o poi arriva l'assuefazione... inevitabile. [@malia] fan said Perchè parli di assuefazione? A che cosa si diventerebbe insensibili? Agli allucinogeni che produciamo mentre dormiamo? Io in passato ho creduto varie volte di avere perduto la capacità di "svolazzare": in 10 anni ho avuto un andamento ciclico, non a parabola; ogni volta che riacquistavo la capacità però dovevo cominciare tutto da zero: lottare contro "i mostri", poi "sconfiggerli" per poter ricominciare a fare esperienze serene e costruttive. Questo è un periodo di mostri.http://www.cosenascoste.com/forum/public/style_emoticons/default/smiley.gif [GIULIA] Ciao, Fan, e grazie per aver intavolato l'argomento, perché mi trovi molto coinvolta ed interessata. Anch'io come te ho avuto esperienze di OBE per 20 anni, preceduti però da una quindicina di anni in cui soffrivo di paralisi del sonno senza sapere di cosa si trattasse e senza saperla gestire se non concentrandomi in modo tale da risvegliare il corpo fisico.Come Monroe (che però ha cominciato intorno ai 50 anni, mentre io ero sotto i 30) ho avuto un periodo fertilissimo e ricchissimo di sperimentazioni volontarie (due sessioni alla settimana tutte le settimane per quanto riguarda le uscite volontarie, più qualcuna di notte se c'era qualche motivazione particolare), che con la formazione della famiglia e la nascita di mio figlio (13 anni fa) hanno dovuto cedere il passo ad altre priorità. Lavorando di notte, ad esempio, e crollando di giorno con sonnellini di 30/40 minuti, le OBE si presentavano appunto in quei momenti.Come Cornelio e Malia, tendo a vedere degli aspetti ciclici in queste esperienze e non un'unica parabola ascendente e discendente. In aggiunta alla ciclicità delle esperienze, vedo poi una crescita personale, sia nella vita di tutti giorni che nelle esperienze diciamo extra-sensoriali, che comporta un'evoluzione nel tipo di esperienze che si può fare. Ad esempio, con gli anni e specie con la nascita di mio figlio, che comportava l'esigenza di dormire con un occhio solo, le OBE sono diminuite, ma la loro natura ed intensità hanno visto un processo di crescita a livello esponenziale, nel senso che ho avuto esperienze mistiche che da ragazza non avevo mai avuto, e ho potuto incontrare i miei maestri spirituali, anche se gli episodi diventavano sempre più sporadici. Inoltre, alle OBE, si sono accompagnati sogni mistici, sogni lucidi ed esperienze in stato di dormiveglia assolutamente eclatanti, culminanti con una visione ad occhi aperti nell'aprile di quest'anno.Ritengo che questa crescita personale vada sicuramente alimentata con la meditazione (come accennava Mandy), nelle modalità che ci sono più congeniali, mentre per quanto riguarda le i viaggi astrali, i sogni lucidi ed i sogni non lucidi, é importante avere un proprio spazio e tempo di riflessione, prima di addormentarsi, in cui non si é del tutto stremati dalla fatica o dalla preoccupazione, come anche per riportare dei resoconti scritti (fondamentali per dare un senso all'esperienza e per completarla). Inoltre, le letture, gli scambi con altre persone che hanno le nostre esperienze, ed anche i "programmi di viaggio"che alcuni gruppi come noi fanno per ritrovarsi in astrale, sono fondamentali per stimolare nuove esperienze. Pensa al tuo sogno dell'autobus, in cui un'altra persona del forum ti ha riconosciuto. Creare appositamente incontri in astrale é un sistema sicuro per avere riscontri, anche se non necessariamente in OBE. In fatti, le volte che con il mio gruppo americano abbiamo organizzato questi "eventi", le possibilità di incontro date ai partecipanti erano aperte a tutti i livelli, dalla meditazione, al sogno ad occhi aperti, al sogno, al sogno lucido, all'OBE, che a mio parere possono considerarsi tutte sfaccettature della stessa esperienza. Ad esempio, la tecnica di visualizzazione di Bruce Moen per il contatto con i defunti, che lui denomina "tecnica dell'immaginazione", e che è anche alla base del modo in cui lavorano i medium professionisti, potrebbe tranquillamente rientrare nel concetto di "sogno ad occhi aperti".Personalmente, dal mio black-out totale anche per quanto riguarda il ricordo dei sogni e la possibilità di meditare di giorno, iniziato per le preoccupazioni della vita di tutti i giorni intorno a febbraio di quest'anno, sto finalmente uscendo: ricordo di nuovo i sogni (e ci sono diversi sogni di volo), ho tempo di meditare, di ascoltare qualche meditazione guidata, di chiacchierare con voi, di leggere qualche libro. Tutte cose essenziali per ricominciare ad avere viaggi astrali.Se di assuefazione si può parlare, riguarderà magari il registrare come abituale un'esperienza che per altri può risultare eccezionale. Questo può sicuramente incidere sulla nostra capacità di ricordare le esperienze, ovvero di viverle con lucida consapevolezza. Ma sono molto ottimista, nel senso che mi aspetto una ripresa a pieno ritmo delle esperienze consapevoli, alimentata, lo riassumo ancora, da:- spazi di tempo per meditare- spazi di tempo per leggere libri dei maestri spirituali e delle esplorazioni astrali- spazi di tempo per avere scambi online con tutti voi- spazi di tempo per fissare degli obiettivi precisi- spazi di tempo per documentare per iscritto sogni, sogni lucidi, ispirazioni avute in meditazione ecc.- spazi di riflessione prima di addormentarmi- qualche opportunità di sonnellino pomeridiano- qualche opportunità di usare la tecnica del risveglio durante la notte e della programmazione consapevole, come fatto nelle due ultime esperienze eclatanti, del settembre 2009 e gennaio 2010.Fan, io ti incoraggerei a riprendere il tuo thread sulle tecniche per ottenere l'uscita volontariamente. Infatti, quello su cui trovo che (date le circostanze di vita) non riesco più a contare é la spontaneità di certe opportunità. Ma credo che questo rientri in un processo di crescita, e non la vedo come una perdita. Penso anzi che, se renderai il processo volontario, farai un passo importante per avere nuove e più stimolanti esperienze. Ciao,Giulia [FAN] Ciao malia, mi fa piacere che tu non veda nella tua personale panoramica una parabola discendente. Vedo che sono ben 10 anni che continuano le tue esperienze, complimenti, non sapevo di questa tua lunga attività astrale.Mi potresti dire di più di questi mostri con cui hai dovuto lottare? (…) Ciao Giulia, la parabola della crescita interiore non è mai discendente e qui sono d'accordo con te,sono anche del tuo parere che bisogna dedicarsi alla preparazione con la meditazione col parlare tra di noi, certo questi sono tutti stimoli che certamente favoriscono esperienze astrali, però tu stessa dici: << Ho avuto un periodo fertilissimo e ricchissimo di sperimentazioni volontarie >> ora io ti chiedo; << Saresti capace di rivivere quel periodo così fertile e ricco? >> Quando iniziarono le mie esperienze a 25 anni, con la testa ero proprio tutto da un'altra parte, ero impegnato nel mio negozio tutto intento anima e corpo sul mio lavoro e sul mio futuro, e sono stato letteralmente bombardato improvvisamente dalle paralisi e dalle vibrazioni, andare in astrale era più facile che bere un caffè, e tutto in modo spontaneo durante il sonno. E' stato così per molti anni, poi la parabola discendente, certo con fasi altalenanti, a volte mi sembrava di ritornare ai vecchi tempi, ma l'altalena oscillava sempre meno.Mi sono convinto che c'è una assuefazione del nostro cervello a quei fattori misteriosi che fanno da stimolo, da promotori alle manifestazioni astrali coscienti.Ma infondo mi fa piacere sentire che nessuno è d'accordo con me, se fosse vero sarebbe triste un po' per tutti. [GIULIA] Ciao, Fan. Grazie per avermi dato qualche elemento in più su cui lavorare. Dunque tu 20 anni fa avevi 25 anni ed eri super-impegnato nel tuo negozio. Io invece ne avevo 29 ed ero una super-impegnata segretaria di direzione in un'aggressiva multinazionale americana. Mi chiedi se saprei rivivere quel periodo così fertile e ricco. Ebbene, all'epoca ero single, vivevo in un condominio anonimo a 40 km dal lavoro, non esistevano i cellulari e non ero reperibile nei week-end. Mi bastava staccare il telefono di casa, di sabato e domenica pomeriggio, ed ero disconnessa da tutte le possibili distrazioni ed interruzioni che avrebbero potuto influenzare le mie esplorazioni. Anche per me le paralisi notturne iniziate nell'adolescenza e poi il primo sdoppiamento astrale ed alcuni dei successivi, erano stati spontanei. Ma mi ero subito data alle letture e alla fattiva provocazione volontaria del fenomeno stesso, per cui in me c'é stata sia la volontà che l'opportunità di passare immediatamente alle OBE volontarie.Oggi la situazione é molto cambiata. Basti menzionare il fatto che quando appoggio la testa sul cuscino son così stanta che mi addormento quasi istantaneamente, ed il fatto che con un figlio adolescente devo comunque essere parzialmente all'erta tutto il giorno, anche quando é a scuola, e NON POSSO STACCARE IL TELEFONO. Ma in quanto a volontà, per me l'esplorazione dei territori del non-fisico é sempre stato un pallino. Non so immaginare un desiderio più grande dopo quello di prendermi cura della mia famiglia. Anzi, il desiderio di prendermi cura della mia famiglia va ad intrecciarsi con questo mio obbiettivo, in quanto penso che, se qualcuno della mia famiglia dovesse mancare, DEVO POTER CONTROLLARE come sta.So che non potrò riprodurre "quel" periodo così fertile e ricco della mia vita in "quel" modo, ma nutro speranze di produrre altri periodi altrettanto fruttuosi, con le opportunità, con l'esperienza, con le modalità e con i tempi che mi sono dati oggi. [IN RISPOSTA A UN ALTRO UTENTE CHE DICE Cosa intendi? Sembra una filosofia passiva in cui il nostro desiderio e le nostre aspirazioni non contano nulla. Potrei vederlo applicato ai beni materiali, che sono transitori, al corpo fisico, alla sua giovinezza e salute, che sono transitori, ma un'esperienza che esula dal fisico, perché dovrebbe rientrare in questa categoria?Per me, vivere e percepire il mondo spirituale é un diritto di nascita, é una capacità che abbiamo tutti a dispetto del fatto che la nostra cultura ci ha insegnato che non é possibile oppure che non é morale o corretto. Per me, é solo questione di "ricordarci" che siamo un tutt'uno con l'infinita ed eterna fonte d'amore da cui scaturisce tutto, per vivere tutte le volte che vogliamo le esperienze più congeniali a ciò che in cuor nostro più desideriamo. [In risposta a un altro utente che scrive Lure said Ciao, Lure. Non credo di capirti a fondo. Cosa intendi per "pagamento anticipato"? Se ti riferisci al lavoro di preparazione, meditazione, ecc., questo é venuto solo "dopo" aver ricevuto il cosiddetto "dono". Sì, l'ho coltivato, ma non l'ho mai considerata una fatica, tanto meno da mettere alla pari con la gestione dei parassiti. Ho sempre avuto questa irrefrenabile molla interiore nella ricerca del soprannaturale che mi guidava e mi guida tutt'ora. Magari un tempo avrei ritenuto che le interferenze, le pesorsone moleste, le idee diverse dalle mie, il pattume che viene fuori dalla TV, fossero appunto accomunabili a dei parassiti, ma oggi ho capito che proprio la comprensione che siamo gli uni diversi dagli altri, che non esistono "livelli di evoluzione" ma solo diversi tipi di messa a fuoco, modi diversi di essere, costituisce un elemento preziosissimo per rimettermi al passo con la mia ricerca interiore.Per il discorso che facevamo sulla paura e i boicottaggi, invece, sono giunta alla conclusione che i miei sono auto-boicottaggi simili a quello che potrebbe fare il saltatore con l'asta nel sollevare l'asta sempre di più. Non penso ci sia una forza avversa e contraria che ci boicotta. No! Abbiamo (diciamo) delle sub-personalità che ritengono di collaborare con noi, innalzando i nostri obbiettivi. Nel momento in cui un certo tipo di collaborazione diventa obsoleto o addirittura dannoso, é forse opportuno fare una chiacchierata con la sub-personalità in questione e riprogrammarla in base ai nuovi obbiettivi. Cosa ne pensi? [FAN] Per Giulia Giulia, comunque sia, dobbiamo dire che abbiamo avuto tutti e due una grande opportunità, quella di aver avuto la possibilità di visitare il mondo non fisico così per tanto tempo come abbiamo fatto noi, tu giustamente attratta nel piano dell'aldilà per essere interessata particolarmente alla vita dopo la morte e io attratto su un piano astrale più vicino a quello fisico per il mio bisogno di sperimentare e di trovare conferme.Che questo avvenga per aver avuto un “dono” o che sia una manifestazione naturale che scaturisce per misteriose caratteristiche psico-fisiche-astrali ( se così si può dire ) l'importante è farne tesoro e arricchire la nostra crescita interiore.Nonostante la mia convinzione “ sul l'assuefazione” non mi sono mica arreso... sto sempre sperimentando...sto provando a turno tecniche diverse, credo che lo sbaglio che facevo era quello di arrivare alle vibrazioni prima che il fisico fosse sufficientemente addormentato, ora non miro più alle vibrazioni ma ad addormentare il corpo completamente tenendo attiva un minimo di coscienza, il resto dovrebbe venire da solo...speriamo. Ciao [In risposta a Malia malia said Ciao, Malia Mi hai fatto tornare in mente che nei primi tempi, non appena uscivo dal corpo, mi trovavo a combattere con la mia personalità di single depressa dell'epoca, sola e senza amici, appena trasferita in un miniappartamento, in una città dove non conoscevo nessuno.Almeno due volte ho dovuto combattere in astrale corpo-a-corpo con il mio alter-ego: una donna interamente vestita di nero, con unghie e rossetto rosso vivo (io magari prediligevo il nero nel vestiario, ma il rossetto e lo smalto rosso vivo non li ho mai usati). Ha persino tentato di strangolarmi (sempre in astrale, ma l'ho avuta vinta io). [FAN] A Malia e Giulia In astrale non mi sono mai trovato a dover lottare contro qualcuno o qualcosa, tutte le mie esperienze sono state sempre tranquille, e quando sento le lotte di Malia e anche di Giulia resto sorpreso e un po meravigliato. Al dire il vero anche Monroe ne parla nel suo libro, racconta dei veri e propri combattimenti, e credo che nemmeno Lui abbia capito bene di che cosa si tratta e il perché. Però il discorso cambia , e di molto, se questo aspetto lo trasferisco nei miei sogni normali, in quest'ultimi ho avuto anch'io, quando ero più giovane, le mie lotte e i miei combattimenti fino allo sfinimento. Sono certo che le battaglie oniriche, nel mio caso, simboleggiavano...rappresentavano i miei conflitti interiori di quell'epoca, ne sono certo perché la correlazione era lampante, in più l'aspetto psicologico e psicanalitico per me è sempre stato di grande curiosità ed interesse su me stesso e su gli altri, e questo mi aiutava a capire un po di più il significato psicologico dei miei sogni. Non so perché i miei conflitti interiori, in astrale, non si siano mai presentati come nei sogni comuni, però credo che si possa considerare l'ipotesi che il significato psicologico di lottare in un sogno normale sia lo stesso di quello di lottare in una esperienza astrale. Giulia, se non sbaglio ti avvicini a questa ipotesi, se fosse vera, quei nemici contro i quali ci troviamo a volte combattere in astrale, non sarebbero entità vere e proprie ma solo delle proiezioni dei nostri conflitti interiori. Malia, tu conosci te stessa, tu sola sai della tua sfera personale psicologica, tu sola puoi sentire se c'è correlazione tra i tuoi fantasmi astrali e la tua realtà psicologica. Malia, ma queste battaglie le fai solo in astrale o anche nei sogni normali? Se le fai anche nei sogni comuni allora l'ipotesi diventa molto più consistente, ti pare? Ciao, ciao [MALIA] fan said I "miei" mostri sono ombre nere a forma di uomo o di cane che mi maltrattano e mi sfiniscono senza motivo. All'inizio non capivo il senso della loro esistenza, poi ho visto che solo dopo aver lottato con loro (anche per mesi) ed avere imparato a resistere ai loro tentativi di sfinirmi e di levarmi le energie, potevo "volare" in alto. Forse è la parte di me che non vuole farmi progredire nelle esperienze astrali. Forse sono le sub-personalità di cui parla Giulia: Giulia De Vivo said Giulia ci fa una chiaccherata...e io una lotta Forse, lottando, "mi alleno": imparo a lasciare a terra tutto ciò che mi impedisce di raggiungere i "piani alti" dove ho conosciuto la gioia infinita dei sensi e dell'intelletto (peccato che non riesca mai a portarne con me neanche un briciolo). fan said Solo in astrale. Ho già elaborato una "casistica" di esperienze vissute nei sogni normali che hanno a che fare con i miei conflitti interiori, ma sono cose simboliche più o meno fastidiose ma tutto sommato soft, e mai lotte. Mentre le lotte in astrale sono terrificanti e la paura e lo smarrimento mi accompagna di giorno: anche quando le mie giornate sono tranquille, il ricordo della notte le rovina.A Giulia. Quando lottavi con quella donna, tu sapevi già chi era mentre ci lottavi o lo hai capito dopo? [GIULIA] Sì, Malia; non avevo alcun dubbio già in astrale. Strano, vero, che una ragazza relativamente ingenua possa avere una tale intuizione? Eppure dentro di me lo sapevo. La cosa non é andata avanti per molto, perché, sapendo con chi avevo a che fare, ho avuto quasi subito il sopravvento su questa parte depressa di me che non voleva lasciarmi andare. [Segue un avvincente episodio di collaborazione fra un altro utente del forum e FAN, che convince entrambi della possibilità di darsi vicendevolmente aiuto in esperienze astrali anche facendo appello agli angeli]
  21. [DAL VECCHIO FORUM] Chi mi conosce, sa che sostengo la tesi che durante il sonno tutti ci spostiamo, viaggiamo, col nostro corpo astrale, incontriamo amici e persone care. Tutto questo avviene in maniera del tutto inconsapevole e perciò non ne abbiamo alcun ricordo, se non quando ricordiamo qualche sogno, il sogno, a mio avviso, sarebbe in fatti il ricordo di ciò che fa, il nostro corpo strale, durante il sonno. Sfogliando, e curiosando in un vecchio libro di “ Allan Kardec “, il fondatore dello spiritismo, che parla di sedute spiritiche, medianti le quali Kardec faceva delle domande, direttamente a dei spiriti superiori, inerenti al sonno e al sogno, trovo, nelle risposte che darebbero gli spiriti, sostanzialmente una conferma sulla mia tesi. Quello che loro chiamano “ spirito “ non sarebbe altro quello che noi chiamiamo “corpo astrale”, ma leggete voi stessi cosa dicono. Il testo che segue è estrapolato dal libro “Il libro degli spiriti “ di “Allan Kardec” scritto nel lontano 1857. Il sonno e i sogni Lo spirito incarnato sta volentieri nel suo involucro corporeo? R. << Tanto varrebbe chiedere se il carcerato si compiace della sua prigione. Lo spirito incarnato aspira senza posa alla propria liberazione, e, quanto più l'involucro è grossolano, tanto più desidera abbandonarlo >>. Durante il sonno si riposa anche l'anima come il corpo? R.<< No, lo spirito non rimane inerte. Durante il sonno si rallentano i legami che lo avvincono al corpo, e, poiché questo non abbisogna più di lui, egli percorre lo spazio, ed entra in relazione più diretta con gli altri spiriti >>. Quali cose ci provano la libertà dello spirito durante il sonno? R. << Ve lo provano i sogni. Quando il corpo riposa, lo spirito ha più facoltà che nella veglia: ricorda il passato; qualche volta prevede l'avvenire; acquista maggiore potenza, e può entrare in comunicazione con gli altri spiriti, in questo mondo, sia in un altro. Quando uno dorme, si trova momentaneamente quasi nello stato che gli sarà normale dopo la morte >>. Perché non si ricordiamo tutti i sogni? R. << Ciò che chiamate sonno è il riposo del solo corpo, giacché lo spirito è sempre attivo. In tale stato, egli recupera alquanto la sua libertà, e corrisponde con coloro che gli sono cari, sia in questo mondo, sia negli altri; ma, poiché il corpo è materia pesante e grossolana, stenta a conservare le impressioni ricevute dallo spirito per altre vie, che non siano i suoi organi >>. Talvolta, nell'addormentarci, ci sembra di udire in noi stessi delle parole distintamente pronunciate, ed anche delle intere frasi, che non hanno alcun rapporto coi nostri pensieri. Da chi provengono? R. << Si, sono parole, ma anche frasi intere, soprattutto quando i sensi stanno per assopirsi. Esse sono talvolta la debole eco di uno spirito che vuole comunicare con voi >>. Possono due persone che si conoscono visitarsi durante il sonno? R. << Si, e molte altre, che credono di non conoscersi, si riuniscono, e discorrono insieme. Voi potete avere, senza sospettarlo, degli amici in un altro paese. Il fatto di andare a vedere, durante il sonno, amici, parenti e persone, che vi possono essere utili, è tanto comune che lo compite quasi ogni notte >>. Possono gli spiriti incarnati comunicare fra loro, mentre il loro corpo è completamento sveglio? R. << Lo spirito non è rinchiuso nel corpo come in una scatola: esso irradia tutto in torno, e perciò può comunicare con altri spiriti, sebbene con maggiore difficoltà, anche allo stato di veglia >>. Da che nasce che due persone, perfettamente sveglie, hanno spesso e all'improvviso il medesimo pensiero? R. << Dall'essere spiriti simpatici, che si comunicano, e che si leggono a vicenda nel pensiero, anche se i loro corpi non dormono >>. Fine Io non mi interesso ne di spiritismo ne di sedute spiritiche, però, non vi sembra che infondo questi spiriti parlavano di quello che oggi noi chiamiamo “ viaggi astrali “ ??? Che ne pensate? [A CHI GLI CHIEDE COME LO SPIRITO AGISCA SULLA MATERIA, PER ESEMPIO CON SPOSTAMENTO DI OGGETTI, FAN RISPONDE] Ecco la risposta alla tua domanda. L'ho trovata nel libro “Il libro dei medium” sempre di Kardec Sarebbero sempre gli spiriti che rispondono alle domande durante una seduta spiritica. Come può uno spirito operare il movimento d'un corpo solido? << Egli combina una parte del fluido universale ( principio elementare d'ogni cosa ) col fluido che si svolge dal medium ( fluido universale animalizzato ) appropriato a questo effetto >>. Se noi abbiamo ben compreso ciò che avete detto, il principio vitale risiede nel fluido universale; lo spirito attinge in questo fluido, l'involucro semi-materiale che costituisce il suo perispirito ( l'involucro esterno dello spirito ) , ed è per mezzo di questo fluido che egli agisce sulla materia inerte. E' così? << Si; vale a dire che anima la materia di una specie di vita fittizia; la materia si anima della vita animale. La tavola che si muove sotto le vostre mani vive come l'animale; obbedisce da se stessa all'essere intelligente. Non è che quest'ultimo la spinga come l'uomo farebbe d'un peso; non è che la tavola quando s'innalza, sia sollevata a forza di braccia, ma è la tavola animata che obbedisce all'impulso dato dallo spirito>>. Qual'è la parte del medium in questo fenomeno? << L'ho già detto, Il fluido proprio del medium si combina col fluido universale accumulato dallo spirito; è necessaria l'unione di questi due fluidi, cioè del fluido animalizzato col fluido universale, per dare vita alla tavola. >> Può lo spirito agire senza il concorso del medium? << Egli può agire all'insaputa del medium; vale a dire che molte persone servono d'ausiliarie agli spiriti, per certi fenomeni, senza neppure immaginarlo. Lo spirito attinge in esse, come ad una sorgente, il fluido animalizzato di cui ha bisogno >>. E' un po complicato, ma qualche idea, me la sono fatta anch'io. Ciao
  22. Eh, sì, Pandora. Sono ricordi preziosi da conservare. In effetti tu l'hai vista prima della morte, evidentemente in spirito, e quindi dall'aspetto guarito, ma disperata perchè probabilmente condivideva la sofferenza di chi le sarrebbe sopravvisuto, e ancora legata al corpo (sponde del letto, camice di ospedale).
  23. Ciao, Malia. Allora in base alla mia esperienza il prolungato senso di negazione della morte non é solo plausibile perché non hai visto il corpo senza vita e ti sembra che sia via da qualche parte fuori a lavorare, ma più che motivato, perché nessuno dei suoi familiari lo ha visto cadavere. In effetti, nel caso del Covid della prima ondata, la gestione della morte di questi pazienti mi fa venire in mente il concetto di vilipendio di cadavere, e mi scuso per la crudezza dell’espressione. Adesso si spiega meglio l’OBE in obitorio, per esempio, dove la tua attenzione veniva catturata non solo da lui, ma anche da altre persone morte sicuramente di Covid, visto che, sia i pazienti vivi che i pazienti morti, venivano ghettizzati tutti assieme, mandati alla cremazione in massa anche se ció era contrario alla volontà del paziente, e trasportati almeno in un’occasione che ricordo, con camion militari per tutta Italia perché i crematori erano pieni. I cubetti di ghiaccio potrebbero essere un elemento simbolico (se non fosse reale) perché si riferisce, qualora fosse stato post mortem, al mantenimento della temperatura corporea e al dilazionamento del processo di decomposizione. Versati sulla testa, danno anch’essi l’idea di un trattamento sbrigativo e irrispettoso della persona. Qualora fosse stato usato in vita, per abbassare la febbre, questo trattamento con ghiaccio sulla testa non è realistico. In quel caso sembrerebbe simbolico della disumanizzazione che con il Covid é stata scelleratamente messa in pratica. In base alla mia esperienza di incontro in OBE con defunti che erano prima in coma o gravemente debilitati per la cessazione progressiva della funzionalità dei vari organi, questi mi sono apparsi sempre istantaneamente guariti e in ottime condizioni. I problemi come quelli che descrivi mi sono capitati quando per me si trattava di un grave lutto, come nel caso di mio padre. Allora ho avuto una serie di incontri in cui gradualmente l’ho visto raggiungere il totale benessere. Ma questo lo ascrivo a un “mio” problema. Per quanto ne so, nessuno spirito disincarnato rimane in stato di shock: se mai necessita di un periodo di riposo simile al sonno, che però avviene al di fuori del tempo lineare, quindi per noi in brevissimo tempo. Per il resto condivido il pensiero di Pandora, che il tuo amico ti abbia proposto di condividere quel trattamento disumano che, associato al tuo senso di più che ragionevole negazione, ha creato una momentanea impasse. Aggiungo un altro dettaglio, qualora saltasse fuori. I pazienti intubati e meccanicamente ventilati in terapia intensiva hanno probabilità di sperimentare il delirio, che é uno stato confusionale. Come già detto, nulla di tutto ciò si protrae dopo il trapasso, che é uno stato di liberazione e felicità. Comprensibile peró, in tutte le persone che abbandonano le proprie famiglie e i propri amici in uno stato di disperazione, é un desiderio di confortarle e far sentire loro la propria vicinanza, rassicurandoli che sono pienamente guariti. Quindi mi viene da dire che, se riesci adesso a sciogliere questo nodo, potresti essere tu la persona che, ristabiliti i contatti, potrebbe fare da tramite al tuo amico in questa dolorosa situazione.
  24. Buon giorno. Ieri sera, mente mi addormentavo, forse perché avevo dormito poco la notte precedente, non appena chiudevo gli occhi, ero in un altro ambiente (ipnagogico o addirittura onirico) e vedevo non solo immagini, ma avevo accanto a me presenze. É successo più volte, istantaneamente chiudendo gli occhi. Le presenze erano sempre benevole. Mi é venuto in mente di parlarne, anche se può sembrare una cosa ovvia per una persona deprivata di sonno, perché in uno stato di paralisi del sonno, quando mi sentivo annegare nel mio corpo paralizzato, con un rumore assordante come trovarsi in un frullatore, tali presenze avrebbero potuto benissimo presentarsi in modo sinistro, come coloro che causavano il senso di paralisi/annegamento, anche se ripeto che a me in paralisi non è mai accaduto di incontrarle, ma solo in OBE ai miei primi tentativi. Come ho detto in un altro post prelevato dal vecchio forum, quando lavoravo come traduttrice su traduzioni noiose, ed ero anche lí deprivata di sonno, mi capitava di vedere per qualche frazione di secondo, mio marito che girava per casa facendo piccoli lavoretti, anche se era fuori a lavorare. Le chiamerei anche qui immagini ipnagogiche, ma non dubito che mio marito fosse comunque lí presente con il pensiero. Un’ultima cosa che ho dimenticato di dire nel mio primo post é che per me le paralisi si sono in genere sempre verificate, in quei primi 15 anni, quando il corpo era esausto e la mente più fresca, o per via della caffeina o perché sovraeccitata dallo studio o dal lavoro. Idem dicasi per la mia propensione ad avere paralisi di pomeriggio, quando il corpo era stanco e la mente ancora fresca e sollecitata dagli eventi della giornata.
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