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Pandora

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  1. Ciao cara. Non conosco ne’ my little Crocodile ne’ follettina, per cui ho fatto un po’ fatica ad entrare nel tuo ragionamento-sfogo. A dire la verità non ho nemmeno capito di quale verità stai parlando. Tuttavia continuando a leggere mi è arrivato molto chiaro lo stato d’animo alla base del tuo discorso. A voglia se so cosa vuol dire avere a che fare con chi non vuole sapere, non vuole sentire, gli sta bene così, in qualsiasi modo sia quel così, è una sensazione che conosco molto bene quella del trovarsi davanti ad muro di gomma, ed è proprio vero che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Per questo motivo non lo ritengo uno stato d’animo strambo ne’ complottista, è solo il naturale sgomento, guai se non ci fosse, di chi vede, o ritiene di vedere (la sensazione che ne viene è uguale) una verità che tu hai assimilato a piccole dosi, pezzo dopo pezzo, avendo il tempo di digerirla, ma per forza di cose devi mostrare tutta intera. E tutta intera è una mattonata. Penso sia per questo che altri si rifiutano assolutamente di prenderla in considerazione, anche se fosse solo una speculazione ipotetica. La ragione è che farlo, ingoiare la mattonata in una sola volta, sarebbe destabilizzante per chiunque, perché il rischio è cadere nel prenderne atto con tutte le scarpe. Bisognerebbe mettere in discussione tutte le piccole sicurezze quotidiane, e non è facile. Per niente. Perché le persone vogliono serenità, sorrisi, non strappi. Non salti nel vuoto. Non mattonate che seminano di incertezze il futuro. ”Così volli che fosse” diceva Nietzesche, ognuno di noi vive di piccoli e grandi equilibri che non puoi strappargli, a meno che non si scelga di lasciarseli strappare. Il problema, se mai la verità di cui parli dovesse dimostrarsi vera, è di non si è mai dato la possibilità di rivoluzionare in ogni istante il proprio sguardo, il problema è che meno ci si è allenati a guardare negli occhi il baratro, meno si avrà la prontezza di riflessi per saltarlo. E questa resistenza all’ignoto ed alla sua mancanza di punti fermi, non è dovuto ad un fattore culturale, ne’ significa possedere limiti di qualche tipo, è assolutamente normale, perché la ricerca di equilibri fa parte dell’architettura mentale umana. Per questo motivo forse solo chi non ha mai avuto niente, chi è stato forgiato alle rinunce e alla mancanza di punti fermi, o chi ha avuto il tempo di accettare pezzo per pezzo quella verità, avendo meno sovrastrutture e meno a cui rinunciare, è più libero. Se guardi Gesù Cristo, la sua verità veniva immediatamente accettata dai bambini e dai “poveri di spirito”, cioè da chi non aveva tutte quelle certezze e sovrastrutture che fanno resistenza. C’e’ stato anche un bellissimo film molto recente che pesta duro proprio su questo meccanismo psicologico di autoconservazione dello status quo della ragionevolezza “Don’t look up!”
  2. Si ha ragione Malia, razionalmente parlando, anche io sono cresciuta in una cultura così, anzi in sardegna abbiamo il Casu Marzu con i vermi, ed occasionalmente anche reazioni allergiche. Parlando per me, il disgusto però non è per forza razionale: mi fa schifo il bianco d’uovo crudo ma non il rosso crudo, mi fa schifo la trippa, il lampredotto, la lingua, ma non il cuore il fegato o il cervello. Perche’? Boh. Dopotutto i granchi sono della famiglia dei ragni e gli astici della famiglia degli scorpioni: ma li uni li accetto, e gli altri, a parte il fatto che non mi risultano commestibili, li temo. Quello che penso è che alla fine l’importante è che non ci sia una violenza o un’imposizione il consumo di insetti, che non venga introdotta obbligatoriamente negli alimenti di largo consumo con motivazioni nobili ed ecologiche quanto lo si vuole, ma alla fine, e non solo per i vegetariani o vegani verso i quali penso che prima o poi scivolerò definitivamente, l’alimentazione e’, e deve restare, una scelta.
  3. Io invece penso che nessuno possa vietare a nessuno l’uso di una leggera ironia, a patto di non essere offensivi.
  4. Se in America vengono già mescolate le farine di insetti agli snack, arriverà anche da noi. Magari nei cereali per la colazione, negli ingredienti del mac donald. In fondo è difficile che ci si metta a leggere le etichette di tutto. Come per l’olio di palma, fino ad un certo momento non si sentiva nominare. Sarà una contaminazione silenziosa, se è conveniente. E poi c’è sempre il gruppetto di avanguardisti evoluti disposti a provare qualsiasi novità purchessia nuova. Dopodiche’ sarà sufficiente il giusto martellamento propagandistico parlando di rinunciare a tutti gli altri tipi di proteine per il bene comune, demonizzando i nogrill e trattando come pericolosi criminali nemici della società chi preferirà un semplice uovo fritto alla bistecca di vermi. Io ho anche una retrodomanda più da CN: se vale il detto “sei quello che mangi”, nutrirci di insetti potrebbe avere qualche tipo di retroscena esoterico, non so?
  5. Oggi iniziano i 3 giorni della merla, considerati i più freddi dell’anno. Il detto popolare recita:“Se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà mite; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo”. Beh oggi è una meravigliosa giornata di sole, spero che non sia proprio vero. Fisso qui il detto, per verificare se sarà così, in primavera.
  6. direi di no, è sterilizzata
  7. Questa è la mia gattina, trovata in una scatola di cartone con i buchi un anno e mezzo fa, nella spazzatura. La scatola saltellava. Mi piace tantissimo perché è double-face: se la guardi da sotto è tutta bianca, se la guardi da sopra ha il colore dei veri leoni 🦁
  8. È bellissimo questo gatto Non sembra vero, sembra un personaggio dei cartoni animati. Con il pelo bianco delle orecchie, il collo e il petto bianchi. Quale razza è?
  9. Se si trattasse di comprarli apposta, pochi li comprerebbero, almeno all’inizio. Ma se questo tipo di farina dovesse essere conveniente per chi produce cibi industriali, potremmo ritrovarli un po’ ovunque nelle liste di ingredienti che nessuno legge mai, dentro biscotti, pasta, dolcini, barrette proteiche. Ho letto che per chi è allergico ai crostacei potrebbe essere rischioso, ma lo è in generale perché non è un cibo al quale siamo abituati e potrebbe svilupparsi una sensibilizzazione a qualcuna delle molecole di questi insetti.
  10. È un discorso che capisco quello di tenerci al significato esatto dei termini, ovviamente riportandolo agli argomenti che mi interessano di più. Invece riguardo questo 3D, quella che mi è piaciuta molto è la spiegazione semplice ed accessibile della consapevolezza alimentare, che ora è giusto tu abbia chiarito che è una consapevolezza diversa dal dhyana, ma di per se stessa e slegandola dal nome che ha, è una cosa importante, per esempio per me che ho il brutto vizio di smangiucchiare per nervosismo, o compensazione affettiva, o gola, o bisogno di un rumore di fondo, o qualsiasi sia il motivo, davanti alla tivù a tarda sera, perdendo la consapevolezza di quello che sto introducendo nel mio corpo, e ovviamente anche delle calorie. Ma è un problema diverso.
  11. Rispondo per me. Io non so proprio cosa sia il Dhyana, ho letto quella parola nel post ma non l’ho presa in considerazione perché non sono neanche molto interessata. Quello che credo di aver compreso e sperimentato è il discorso di consapevolezza di cincin sul qui ed ora mentre introduci degli alimenti nel tuo corpo. Poi se questo tipo di attenzione non si chiama propriamente Dhyana, non potevo essere in grado di saperlo: mi sono riferita solo a ciò che ho capito, se poi si chiami così o cosa’ a me non cambia niente, da profana totalmente ignorante sull’argomento quale sono, ovviamente, perché magari una persona più addentro ci tiene a dare il noma esatto alle cose e alle cose il loro nome esatto.
  12. Stamattina stavo sentendo una canzone della compianta Carra’ “e se ti lascia lo sai che si fa, trovi un altro più beeelloooo, che problemi non ha”. Poi vai a guardare e lei si era messa con Japino. Con tutto il rispetto, non c’eravamo. tsk tsk
  13. scritto da Reinbow 02 nov 2012 benvenuti nel nostro salone! questo topic nasce dalla collaborazione tra me e il mio complice bullino! sono certa che a notte piacerà! possiamo spettegolare di tutto e di tutti...celebrità, programmi televisivi, scandali storici e recenti ecc ecc (tranne che sugli utenti del forum, ovviamente). Partiamo dalla gravidanza di carmen russo, nota showgirl. Da tempo desiderava un bambino e ora è finalmente riuscita a coronare il suo sogno. però ha più di 50 anni. voi cosa ne pensate?
  14. Anche a me piace leggere mangiando, dopo anni di esortazioni a non farlo perché sarebbe maleducazione, non va bene, non si fa, continua ad essere un piccolo piacere rubato. Certo il classico padre di famiglia che antepone il giornale fra se stesso e i commensali è tristissimo. Ma anche la meditazione durante i pasti condivisi sarebbe inapplicabile. O meglio: quel tipo di meditazione che si chiude in se stessa. L’essere qui ed ora, invece, quella che Cincin chiama consapevolezza e io chiamo massima inconsapevolezza che è consapevolezza, quella forse può riguardare anche la convivialita’. Però non è una consapevolezza cebtrata sul cibo, è una consapevolezza centrata sull’attimo che si sta vivendo. Quella sul cibo avviene ad un livello più profondo, riguarda un’attenzione su ciò che introduci a far parte di te con conseguenze salutiste.
  15. io a volte penso di identificare dei “segni” spontanei, fatti di parole che per un periodo si presentano alla mia attenzione cosciente, come allarmi che respingo, e quelli purtroppo a volte hanno una ragione di essere, come prima di Natale che continuava a scattarmi un pensiero di allarme fatto di una parola che purtroppo a Santo Stefano si è presentata come un fatto reale, altre volte cerco responsi annusando l’aria, altre dicendo uno preghierina, niente di impegnativo, per cose piccoline come perdere le chiavi o come ieri che sono impazzita a cercare le uova, come può una persona comprarle e poi non ricordarsi dove le ha messe, ma soprattutto dove avevo la testa per riuscire a perdere chissà dove addirittura delle banali uova? Nel frigorifero nascoste sotto i mirtilli, ecco dov’erano. Non credo si tratti di Santa Monica perché non mi rivolgo a lei, non la conosco, e mi tengo sempre alla larga da rituali che non conosco, che non so quali forze coinvolgano, o forse va anche detto che non è sempre bello conoscere il futuro, non è sempre la cosa migliore per noi. Perché l’utilità del sapere prima sta nel poterci mettere una pezza, ma se è una pezza superiore alle tue forze, serve solo a farti soffrire prima del tempo. O perlomeno non va bene per me.
  16. Ho capito cosa intendi. A me sale spontaneamente quella consapevolezza del qui ed ora quando c’è il sole che illumina. In quei momenti assaporo la bellezza della luce viva. E mi sento libera da tutto. Quando mangio invece è un disastro, faccio sempre qualcosa, leggo, chatto, guardo la tivù, parlo se c’è qualcuno.
  17. In questo caso riequilibri le tue stesse energie: ovvio che se sei frenetico al lavoro quando torni a casa sei stanco. Io invece sono lenta sempre: oggi ho messo l’intero pomeriggio per pulire il frigorifero, anche perché continuavo a distrarmi.
  18. Riposto qui uno dei 3D più gettonati Jackuzzo20 ago 2009 Salve a tutti.. penso sia questa la sezione adatta.. Volevo chiedervi se conoscevate la Santa Monica.. Ovvero quella specie di "rito" che si fa a mezzanotte.. Da piccolo, avrò avuto 10 anni, assistevo a questo rito che faceva mia nonna.. A mezzanotte si affacciava al balcone, diceva delle preghiere, ricordo per certo il Padre Nostro e poi qualche altra preghiera.. Dopo si doveva aspettare e leggere i segni che si presentavano.. potevano essere frenate di macchine, pianti di bambini o persone che passavano.. Mia madre mi racconta che poco prima di acquistare l'attuale casa dove abitiamo adesso.. mia nonna fece appunto delle domande inerenti alla acquisto di questa casa.. cosa insolita.. videro uscire una signora con delle valigie da un portone.. quello era il "segno" di un trasloco imminente.. Conoscete questo "rito"?
  19. si c’è, a sinistra dentro il guscio, inginocchiata a spillare qualcosa dalla botte Ha un cappello bianco cornuto 🙄 Dato che il viso è un autoritratto e il quadro rappresenta l’inferno potrebbe significare che stia rappresentando i propri vizi il gufo magari è la coscienza, coscienza dei propri errori. Pero’ alla fine da’ un pochino di colpa anche alla barista, facendola cornuta
  20. si è vero rappresenta spesso anche l’uomo albero con il corpo da uovo rotto. In questo che ho postato dentro il guscio c’e un bar, con la locandiera che spilla birra o vino e gli avventori seduti intorno al tavolo. comunque questo è solo un particolare di un’opera più grande che è l’inferno, ne ho preso solo una parte perché l’intera opera è un delirio di simboli, c’è davvero da perdersi. Ti viene in mente altro?
  21. Oh, arte concettuale! Per fortuna non mi hai messo un bel Lucio Fontana con gli squarci nella tela 😄😄😄
  22. Mi butto. Simbolismo: - donna: bella, formosa, bionda, non giovanissima, vestita di rosso, in lei vedo l’equilibrio della maturità, della via di mezzo. - bosco: questo è un archetipo potente. In molte favole il protagonista ha a che fare col bosco, si perde nel bosco, affronta i pericoli del bosco. Rappresenta l’indeterminato, tutto ciò che non è controllabile, l’inconscio, la sfida che non ci si aspetta. - La casa: beh è il bene-rifugio anche economicamente, rappresenta il guscio protettivo, la sicurezza, il riposo del guerriero. - il bow-window, la sporgenza vetrata della casa dalla quale la donna si affaccia: secondo me rappresenta il disequilibrio, l’uscire da se stessi, pur con la protezione della casa-sicurezza alle spalle, per protendersi verso l’ignoto, per scrutarlo, anche senza avere il vero coraggio di lasciare le proprie sicurezze per affrontare le incognite. Bellissima questa immagine.
  23. Se ne conosci qualcuna che corrisponde ai contenuti esoterici, spirituali, religiosi, meditativi che vorresti comunicare, va bene anche già fatta.
  24. effettivamente no.. ci tenevo a vedere il tuo gatto! puoi caricare direttamente un’immagine dalla libreria del cellulare o dal pc con aggiungi file/libreria foto
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