La pedana
Da diverse parti si accusa questa destra di sviare i discorsi, di distrarre l'attenzione dalle cose serie per fare propaganda con battaglie di retroguardia sui diritti civili, per di più riguardanti minoranze spesso trascurabili, come le zingare in gravidanza o i rave parties. Un'accusa ragionevole, e del resto lo pensavo anche io, secondo evidenza. Poi ho capito.
No. Non è propaganda, non è distrazione di massa. E' che quelle sono esattamente le cose che pensano. Le hanno pensate per cinquant'anni, traumatizzati dal 68. Per le cose serie, l'economia, va bene anche l'agenda Draghi, o l'agenda che fu di Renzi, o Conte, o Gualtieri, tutt'al più con correttivi favorevoli alla concentrazione dei media d'ispirazione berlusconiana o la detassazione per i bottegai d'ispirazione leghista.
L'orizzonte di questa destra è questo. La scuola umiliante coi somari. I presidi che sospendono le ragazze in minigonna. Mano libera alla polizia. Trieste italiana. La cartina geografica dell'Italia dietro la cattedra. La pedana sotto la cattedra - ecco, la pedana, anche sotto il signor direttore del TG, dei vigili urbani, del capo del personale in fabbrica.
E il presentatore di Sanremo con la fascia tricolore da patriota terracqueo.
Edited by Nero
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