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Nautilus

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Il dodicesimo uomo


Nero

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La puffetta mannara, in arte Giorgia,  ha un vantaggio su Elly, al di là del confronto tra caratteri e tra unghie e denti più o meno affilati, e tra somma e sottrazioni algebriche di errori od omissioni.

Giorgia può contare sul suo elettorato, capace di digerire tutto e il contrario di tutto, anzi di esserne indifferente. 

Elly no, non può sbagliare. E sarà costretta a sbagliare, qualunque sarà la parte verso cui tirerà la coperta.

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Recommended Comments

a me non piace siano oggetto di body shaming, piuttosto.

Perchè uomini con difetti brutti in politica ne abbiamo avuti ma tutti zitti. Per loro la valutazione fisica no.

Cioè io nella mia testa la valutazione fisica la faccio, negli uomini. Ma non si fa pubblicamente.

Le donne, invece.

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Il 17/3/2023 at 09:05, Pandora ha scritto:

a me non piace siano oggetto di body shaming, piuttosto.

Perchè uomini con difetti brutti in politica ne abbiamo avuti ma tutti zitti. Per loro la valutazione fisica no.

Cioè io nella mia testa la valutazione fisica la faccio, negli uomini. Ma non si fa pubblicamente.

Le donne, invece.

Non è vero.

Le caratteristiche fisiche, gli atteggiamnti, le posture maschili sono sempre state un vero e proprio cavallo di battaglia da parte della satira, e anche della semplice polemica politica - da Hitler e Mussolini e Stalin ad Andreotti, Spadolini, Craxi, poi Berlusconi, Renzi e Di Maio, per citare gli esempi più a portata di mano o addirittura emblematici. Per non parlare dei presidenti americani, specialmente durante le campagne elettorali.

Forattini, di questa satira visiva ed estetica, ne ha fatto un'arte, oltre che una vera e propria sintesi politica: le caratteristiche non sono solo fisiche - non sono solo "body" - ma anche specchio dell'anima, o almeno specchio, manifestazione di un modo di essere e pensare. Lo sono in negativo, così come lo sono, o vorrebbero essere, anche in positivo, esibite come prova di sé - l'esempio più macroscopico fu il Mussolini mascellone, con le mani sui fianchi, a torso nudo che spalava fieno, il Mussolini impettito con fare militaresco, o con le ghette, o cavallerizzo e pilota. Quanto fu emblematico (profetico) il raffronto tra il fuhrer pallido e glaciale e il duce tutto chiacchiere e distintivo, ripresi e rappresentati nei loro incontri?

Quando negli anni scorsi abbiamo visto la nostra Giorgia cambiare atteggiamento, assumere la camminata da cow-boy - mancavano solo le pistole ai fianchi - era evidente un messaggio politico, la rappresentazione di un personaggio che non era più la militante ma la ducetta, che voleva esibire tigna e determinazione. 

Ma anche i capelli biondo metallizzato e le giacchette di Armani sono un manifesto politico - "sono una pasionaria, urlo, sono ducetta, ma non sono una dei centri sociali, e comunque sono conforme ai salotti buoni". Tanto quanto il Salvini in giacca e cravatta, che ha abbandonato le felpe e le mutande del Papeete, e anzi adesso si fa vedere perfino con gli occhiali.

 

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