mystery1967 Posted January 28 Share Posted January 28 Ripropongo questo 3D di Cremisi (2020), il ciclo naturale dell'esistenza? Da quel momento in poi cessano tutti i dolori le sofferenze siamo avvolti da una sensazione di assoluto benessere qualcosa di mai conosciuto prima, qualcuno, qualcosa, ci chiede se vogliamo tornare indietro, in pochi casi si accetta nella quasi totalità dei casi vogliamo restare in quella condizione, stiamo troppo bene, una felicità infinita ci spinge a proseguire. Il buio ci avvolge, una luce in lontananza ci attira verso di se, sono pochi attimi che durano una eternità rivediamo il percorso della nostra vita, i nostri amori, i nostri affetti, la nostra vita ci scorre davanti come un film siamo spettatori ci ciò che siamo stati. Ci ritroviamo oltre quella luce la in fondo, siamo dall'altra parte, persone a noi care ci accolgono ci parlano siamo felici di rivederle, e un momento di gioia infinita, siamo in un luogo in cui ci siamo già stati, e un luogo familiare lo abbiamo gia visto molte volte tutto ci appare molto naturale. Non so dire quanto tempo e trascorso, quanto tempo si resta in quel luogo in quella condizione, all'improvviso accade qualcosa ci ritroviamo ancora nel buio quel luogo scompare siamo soli, .un senso di sgomento ci assale qualcosa e cambiato la memoria svanisce non ricordiamo più nulla. Di nuovo una luce udiamo dei suoni, respiriamo, dei volti ci guardano sorridenti uno su tutti e molto felice, e il volto di quella persona che chiameremo mamma. Quote Per la mente che vede con chiarezza non c'è necessità di scelta, c'è azione - (J.Krishnamurti) Link to comment Share on other sites More sharing options...
SauroClaudio Posted January 30 Share Posted January 30 Il 28/1/2023 at 23:36, mystery1967 ha scritto: Ripropongo questo 3D di Cremisi (2020), il ciclo naturale dell'esistenza? Da quel momento in poi cessano tutti i dolori le sofferenze siamo avvolti da una sensazione di assoluto benessere qualcosa di mai conosciuto prima, qualcuno, qualcosa, ci chiede se vogliamo tornare indietro, in pochi casi si accetta nella quasi totalità dei casi vogliamo restare in quella condizione, stiamo troppo bene, una felicità infinita ci spinge a proseguire. Il buio ci avvolge, una luce in lontananza ci attira verso di se, sono pochi attimi che durano una eternità rivediamo il percorso della nostra vita, i nostri amori, i nostri affetti, la nostra vita ci scorre davanti come un film siamo spettatori ci ciò che siamo stati. Ci ritroviamo oltre quella luce la in fondo, siamo dall'altra parte, persone a noi care ci accolgono ci parlano siamo felici di rivederle, e un momento di gioia infinita, siamo in un luogo in cui ci siamo già stati, e un luogo familiare lo abbiamo gia visto molte volte tutto ci appare molto naturale. Non so dire quanto tempo e trascorso, quanto tempo si resta in quel luogo in quella condizione, all'improvviso accade qualcosa ci ritroviamo ancora nel buio quel luogo scompare siamo soli, .un senso di sgomento ci assale qualcosa e cambiato la memoria svanisce non ricordiamo più nulla. Di nuovo una luce udiamo dei suoni, respiriamo, dei volti ci guardano sorridenti uno su tutti e molto felice, e il volto di quella persona che chiameremo mamma. Racconto un po meglio i miei ricordi: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
SauroClaudio Posted February 1 Share Posted February 1 CONSIDERATE LA VOSTRA SEMENZA FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI MA PER SEGUIR VIRTUTE E CONOSCENZA Questa frase di Dante che mi è balzata all’occhio in un dipinto, sintetizza non solo l’essenza, ma anche il fine della vita. Che significato avrebbe il “non vivere come bruti”, se tutto si concludesse con una morte completa, cioè se tutto questo sforzo finisse nel nulla?? E che significato avrebbe il “seguir virtute e conoscenza” se la finalità fosse il niente??? Ecco che di fronte a questa frase si aprono le porte dell’infinito, si apre ciò che l’ateismo vorrebbe negare, e cioè una continuità oltre la morte. C’è da dire che questa continuità si renderebbe necessaria proprio da un punto di vista concettuale, perché l’uomo è l’unico “animale” che muore con delle domande irrisolte. E chiaramente, a qualsiasi domanda irrisolta che si può considerare una causa, deve corrispondere un effetto, e cioè la risposta alla domanda. Questo ragionamento molto semplice, ma difficile da eludere, presuppone che una risposta alla domanda ci sia nel post-mortem, cioè oltre la vita fisica. Altrimenti verrebbe a cadere, con la morte dell’uomo, proprio il principio di causa-effetto che è riconosciuto universale anche dalla fisica. Ma questo è solo un piccolo aspetto di ciò che l’uomo è, dal momento che egli uomo è in grado di vede l’universo e di porsi delle domande sulla finitezza e sull’infinitezza. E come potrebbe vedere l’universo se l’universo non fosse già in lui?? Forse non ve lo sete mai chiesto, ma noi siamo proprio uno specchio dell’universo, uno specchio della bellezza e della bruttezza, uno specchio dell’infinito che stà fuori di noi ma deve necessariamente stare pure dentro di noi altrimenti non potremmo neppure porci la domanda su tale infinito. Quello che Margherita Hack temeva, o perlomeno voleva negare, era il Big-Bang perché secondo lei rispecchiava la Genesi Biblica del mondo. Cioè che la Hack voleva sostenere, e lo ha fatto fino alla fine della sua vita, era l’infinitezza dell’universo ed il suo non essere mai nato. Sperava in tal modo di negare Dio come se questo fosse una risposta alla finitezza e giustificasse un origine. In realtà la Hack, sostenendo l’infinitezza e la non origine esprimeva soltanto la sua infinitezza e la sua non origine. Paradossalmente questo concetto così semplice dell’infinitezza e della non origine è stato poi ripreso da un “personaggio” particolare che ha usato questi concetti proprio per dimostrare l’esistenza di un Dio o Forza che stà alla base del tutto e che noi percorriamo su una distanza infinita, discoprendo il significato dell’esistenza un po alla volta. La musica che ascoltate è in voi, il bello che vedete è in voi, il paesaggio che ammirate è in voi. Si, certamente, anche gli animali vedono e sentono, ma non interiorizzano. La bellezza di un tramonto per loro non esiste. Gli animali non sanno fissare le stelle e porsi la domanda dei significati. Ed è proprio questo aspetto, cioè i significati, che non stanno nel cervello o nelle reazioni biochimiche cerebrali, ma provengono da un oltre, da qualcosa che stà nell’uomo ma è anche fuori dell’uomo. Mi vien da ripetere con Gibran””voi non siete rinchiusi nel corpo, né confinati nella case o nei campi, ciò che siete è uno spirito, che avvolge la terra e muove nell’etere Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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