Jump to content

Teoria dei sistemi infiniti


Il Decimo

Recommended Posts

[Riprendiamo da qui la discussione iniziata nel vecchio forum - Discussione iniziata da @SauroClaudio ]

Ancora nel 2015 avevo scritto questo brano che vorrei riproporre perchè può essere la soluzione di numerosi punti di domanda, e soprattutto per discutere.

 

MATERIA. VITA E MOTO PERPETUO

 

Nell’affrontare questi temi devo dire che mi sento abbastanza imbarazzato.

In effetti non si è ancora definito cosa sia veramente la materia.

Einstein dice che è energia.

Ma l’essenza ultima di tale energia sfugge ai nostri sistemi logici, tanto è vero che esiste anche un antimateria, che è pur essa energia ma con valenza opposta.

Ciò che ci stupisce è che le particelle subatomiche, protoni, neutroni, elettroni sono dei vuoti ripieni di questa energia o antienergia.

Ma cosa si intende per energia?

Ciò che risulta certo è che gli elettroni ruotano attorno al nucleo ad una velocità simile a quella della luce.

E perché?

Sembra che la cosa sia presa come un dato di fatto, più che come un problema.

In effetti nessuno si spiega perché gli elettroni ruotano attorno al nucleo ad una velocità tanto vertiginosa.

Questo spiega anche le energie che si liberano quando il nucleo viene rotto come nel caso della bomba atomica.

Ma perché questo “moto perpetuo” degli elettroni.

Io potrei azzardare un ipotesi, e cioè che nell’universo la legge fondamentale è la legge del moto.

Vedremo poi come tale legge è alla base del principio della vita.

Dalla legge del moto derivano tutte le altre leggi fisiche, la gravità, il magnetismo, l’elettricità ecc.

Einstein dice che i pianeti girano attorno al sole perché lo spazio si curva.

Lo stesso principio non lo possiamo applicare agli elettroni, dal momento che la gravità a livello del nucleo ha un valore irrisorio e non potrebbe curvare nessuno spazio.

Potremmo pensare che lo spazio si curva per le forze elettriche, ma questo è ancora tutto da dimostrare.

Ma a parte lo spazio che si curva, poniamo anche per gli elettroni, cosi come per i pianeti e per le galassie, resta da dimostrare il perché del costante moto tangenziale di ciascun corpo, compensato dal moto di attrazione che il nucleo esercita.

Insomma che cos’è che imprime il moto costante agli elettroni, ed il moto costante ai corpi astronomici???

E’ un quesito che ha rotto la testa perfino a Majorana.

In effetti nessuno se lo spiega.

Ma con la legge del moto da me postulata, si potrebbero spiegare molti fenomeni.

In effetti non intravedo altre scappatoie.

La fisica attuale ama molto la teoria del BIG-BANG, cioè dell’atomo iniziale che è esploso ed ha dato origine all’universo.

Tale teoria è accettata anche dai fisici più illustri, anche se contiene un tal numero di assurdità da far rizzare i capelli.

Tutto l’universo, secondo tale teoria era concentrato nello spazio di un neutrone.

Penso che la fisica attuale dovrà camminare molto prima di capire che la materia non è comprimibile oltre un certo limite.

Comunque non si capisce come da tale teoria possano essere emerse tutte le leggi successive allo scoppio dell’atomo iniziale.

In particolare la legge del moto che si manifesto sempre secondo il sistema della spirale.

Perché ne è emersa la legge della spirale?

In effetti tale legge possiamo applicarla anche all’atomo.

Poco importa se Heisenberg secondo la legge di indeterminazione quantistica ci dice che l’elettrone possiamo trovarlo indistintamente in ciascun punto dello spazio atomico.

Ciò che è certo non può che manifestarsi in una spirale (immaginiamo gli anelli di Saturno) e che solo nell’ambito di detta spirale possa indistintamente trovarsi.

Come si spiegherebbe altrimenti la disposizione estremamente simmetrica dei cristalli, e la disposizione cis e trans delle molecole.

Basta questo per eliminare uno dei capisaldi della teoria quantistica.

Possiamo eventualmente risolvere la quantistica in altro modo: gli elettroni possono trovarsi indistintamente in qualsiasi punto lungo la spirale sulla quale ruotano attorno all’atomo.

E questo per un fatto molto semplice: gli elettroni ruotano in uno spazio infinitamente piccolo, attorno ad un nucleo alla velocità della luce.

A questo punto possiamo pensare che a tale velocità, essendo lo spazio estremamente ristretto, la posizione dell’elettrone non sia determinabile, e questo in perfetta sintonia con la quantistica.

Del resto qualsiasi sistema che tenda all’infinito può soddisfare pienamente il concetto di indeterminazione quantistica di Heisenberg..

Intendo dire che da un sistema di causalità possiamo passare ad un sistema di casualità.

Immaginiamoci le onde del mare.

Ogni onda sarà diversa dalla precedente e non sarà possibile determinare in modo esatto il tipo di onda che segue.

E questo per un motivo estremamente semplice.

Tutto il sistema che genera la formazione delle onde è un sistema che tende all’infinito; intendo dire che è la complessità che tende all’infinito.

A questo punto possiamo passare da un sistema causale ad un sistema casuale, per il semplice fatto che il sistema successivo non è determinabile

A questo punto la fisica quantistica non è che l’altra faccia della medaglia dell’universo.

Una faccia della medaglia dell’universo è costituita dalle leggi che lo regolano, l’altra faccia è rappresentata dagli effetti che tali leggi manifestano nel reale.

A questo punto c’è da aprire una parentesi: la scienza ritiene un fenomeno valido se è ripetibile.

E’ indubitabile che un sasso nel vuoto cade sempre alla stessa velocità, e qui rientriamo nella fisica classica.

Ma è pure indiscutibile che anche questo può essere messo in discussione.

Infatti la terra, per la caduta di polvere cosmica, aumenta di peso di circa mezza tonnellata al secondo, di conseguenza varia anche la gravità.

Pertanto un sasso nel vuoto cadrà apparentemente alla stessa velocità, ma con una variante minima che possiamo chiamare K.

Ora questa variante non è una costante, dal momento che è imprevedibile quanta polvere cosmica cada sulla terra in ogni secondo.

Pertanto anche uno dei teoremi più consolidati della fisica classica ricade in un concetto di indeterminismo, e pertanto ricadiamo inevitabilmente nel principio di indeterminazione di Heisenberg.

Pertanto tutto l’universo ricade in questo principio, per il semplice fatto che non è un sistema chiuso, ma un sistema infinito nei suoi aspetti e nelle sue leggi.

L’impossibilità pratica di determinare con esattezza un fenomeno anche semplice è una caratteristica dei fenomeni universali.

Messo da parte questo aspetto, possiamo riprendere il concetto di moto come legge primaria che sta alla base dei fenomeni.

Infatti è proprio in base a tale legge che si annulla il principio entropico tanto caro alla fisica classica.

Il moto , come principio è vita in tutti i suoi aspetti.

Il moto tende ad aggregare i corpi più semplici in organismi sempre più complessi.

Il moto come principio tende allo psichismo.

Per questo attraverso la scala evolutiva si sono sviluppati organismi sempre più complessi fino all’uomo.

La soluzione naturale non è che un aspetto secondario di questa legge.

Ma con ciò non abbiamo fatto altro che confermare che alla base dell’universo, come principio sta il moto che si compensa in una legge suprema di equilibrio.

Pertanto se volessimo ricercare Dio, non dovremmo far altro che ricercarlo in un principio di infinito che genera il moto e si compensa nell’equilibrio.

Che poi, tale equilibrio a livello umano, diventi amore questo è un altro discorso.

Sono aspetti minori della Legge.

Link to comment
Share on other sites

Il 25/1/2023 at 09:39, Il Decimo ha scritto:

[Riprendiamo da qui la discussione iniziata nel vecchio forum - Discussione iniziata da @SauroClaudio ]

Ancora nel 2015 avevo scritto questo brano che vorrei riproporre perchè può essere la soluzione di numerosi punti di domanda, e soprattutto per discutere.

 

MATERIA. VITA E MOTO PERPETUO

 

Nell’affrontare questi temi devo dire che mi sento abbastanza imbarazzato.

In effetti non si è ancora definito cosa sia veramente la materia.

Einstein dice che è energia.

Ma l’essenza ultima di tale energia sfugge ai nostri sistemi logici, tanto è vero che esiste anche un antimateria, che è pur essa energia ma con valenza opposta.

Ciò che ci stupisce è che le particelle subatomiche, protoni, neutroni, elettroni sono dei vuoti ripieni di questa energia o antienergia.

Ma cosa si intende per energia?

Ciò che risulta certo è che gli elettroni ruotano attorno al nucleo ad una velocità simile a quella della luce.

E perché?

Sembra che la cosa sia presa come un dato di fatto, più che come un problema.

In effetti nessuno si spiega perché gli elettroni ruotano attorno al nucleo ad una velocità tanto vertiginosa.

Questo spiega anche le energie che si liberano quando il nucleo viene rotto come nel caso della bomba atomica.

Ma perché questo “moto perpetuo” degli elettroni.

Io potrei azzardare un ipotesi, e cioè che nell’universo la legge fondamentale è la legge del moto.

Vedremo poi come tale legge è alla base del principio della vita.

Dalla legge del moto derivano tutte le altre leggi fisiche, la gravità, il magnetismo, l’elettricità ecc.

Einstein dice che i pianeti girano attorno al sole perché lo spazio si curva.

Lo stesso principio non lo possiamo applicare agli elettroni, dal momento che la gravità a livello del nucleo ha un valore irrisorio e non potrebbe curvare nessuno spazio.

Potremmo pensare che lo spazio si curva per le forze elettriche, ma questo è ancora tutto da dimostrare.

Ma a parte lo spazio che si curva, poniamo anche per gli elettroni, cosi come per i pianeti e per le galassie, resta da dimostrare il perché del costante moto tangenziale di ciascun corpo, compensato dal moto di attrazione che il nucleo esercita.

Insomma che cos’è che imprime il moto costante agli elettroni, ed il moto costante ai corpi astronomici???

E’ un quesito che ha rotto la testa perfino a Majorana.

In effetti nessuno se lo spiega.

Ma con la legge del moto da me postulata, si potrebbero spiegare molti fenomeni.

In effetti non intravedo altre scappatoie.

La fisica attuale ama molto la teoria del BIG-BANG, cioè dell’atomo iniziale che è esploso ed ha dato origine all’universo.

Tale teoria è accettata anche dai fisici più illustri, anche se contiene un tal numero di assurdità da far rizzare i capelli.

Tutto l’universo, secondo tale teoria era concentrato nello spazio di un neutrone.

Penso che la fisica attuale dovrà camminare molto prima di capire che la materia non è comprimibile oltre un certo limite.

Comunque non si capisce come da tale teoria possano essere emerse tutte le leggi successive allo scoppio dell’atomo iniziale.

In particolare la legge del moto che si manifesto sempre secondo il sistema della spirale.

Perché ne è emersa la legge della spirale?

In effetti tale legge possiamo applicarla anche all’atomo.

Poco importa se Heisenberg secondo la legge di indeterminazione quantistica ci dice che l’elettrone possiamo trovarlo indistintamente in ciascun punto dello spazio atomico.

Ciò che è certo non può che manifestarsi in una spirale (immaginiamo gli anelli di Saturno) e che solo nell’ambito di detta spirale possa indistintamente trovarsi.

Come si spiegherebbe altrimenti la disposizione estremamente simmetrica dei cristalli, e la disposizione cis e trans delle molecole.

Basta questo per eliminare uno dei capisaldi della teoria quantistica.

Possiamo eventualmente risolvere la quantistica in altro modo: gli elettroni possono trovarsi indistintamente in qualsiasi punto lungo la spirale sulla quale ruotano attorno all’atomo.

E questo per un fatto molto semplice: gli elettroni ruotano in uno spazio infinitamente piccolo, attorno ad un nucleo alla velocità della luce.

A questo punto possiamo pensare che a tale velocità, essendo lo spazio estremamente ristretto, la posizione dell’elettrone non sia determinabile, e questo in perfetta sintonia con la quantistica.

Del resto qualsiasi sistema che tenda all’infinito può soddisfare pienamente il concetto di indeterminazione quantistica di Heisenberg..

Intendo dire che da un sistema di causalità possiamo passare ad un sistema di casualità.

Immaginiamoci le onde del mare.

Ogni onda sarà diversa dalla precedente e non sarà possibile determinare in modo esatto il tipo di onda che segue.

E questo per un motivo estremamente semplice.

Tutto il sistema che genera la formazione delle onde è un sistema che tende all’infinito; intendo dire che è la complessità che tende all’infinito.

A questo punto possiamo passare da un sistema causale ad un sistema casuale, per il semplice fatto che il sistema successivo non è determinabile

A questo punto la fisica quantistica non è che l’altra faccia della medaglia dell’universo.

Una faccia della medaglia dell’universo è costituita dalle leggi che lo regolano, l’altra faccia è rappresentata dagli effetti che tali leggi manifestano nel reale.

A questo punto c’è da aprire una parentesi: la scienza ritiene un fenomeno valido se è ripetibile.

E’ indubitabile che un sasso nel vuoto cade sempre alla stessa velocità, e qui rientriamo nella fisica classica.

Ma è pure indiscutibile che anche questo può essere messo in discussione.

Infatti la terra, per la caduta di polvere cosmica, aumenta di peso di circa mezza tonnellata al secondo, di conseguenza varia anche la gravità.

Pertanto un sasso nel vuoto cadrà apparentemente alla stessa velocità, ma con una variante minima che possiamo chiamare K.

Ora questa variante non è una costante, dal momento che è imprevedibile quanta polvere cosmica cada sulla terra in ogni secondo.

Pertanto anche uno dei teoremi più consolidati della fisica classica ricade in un concetto di indeterminismo, e pertanto ricadiamo inevitabilmente nel principio di indeterminazione di Heisenberg.

Pertanto tutto l’universo ricade in questo principio, per il semplice fatto che non è un sistema chiuso, ma un sistema infinito nei suoi aspetti e nelle sue leggi.

L’impossibilità pratica di determinare con esattezza un fenomeno anche semplice è una caratteristica dei fenomeni universali.

Messo da parte questo aspetto, possiamo riprendere il concetto di moto come legge primaria che sta alla base dei fenomeni.

Infatti è proprio in base a tale legge che si annulla il principio entropico tanto caro alla fisica classica.

Il moto , come principio è vita in tutti i suoi aspetti.

Il moto tende ad aggregare i corpi più semplici in organismi sempre più complessi.

Il moto come principio tende allo psichismo.

Per questo attraverso la scala evolutiva si sono sviluppati organismi sempre più complessi fino all’uomo.

La soluzione naturale non è che un aspetto secondario di questa legge.

Ma con ciò non abbiamo fatto altro che confermare che alla base dell’universo, come principio sta il moto che si compensa in una legge suprema di equilibrio.

Pertanto se volessimo ricercare Dio, non dovremmo far altro che ricercarlo in un principio di infinito che genera il moto e si compensa nell’equilibrio.

Che poi, tale equilibrio a livello umano, diventi amore questo è un altro discorso.

Sono aspetti minori della Legge.

Quando si rompe l’equilibrio del nucleo, quella parte dell’energia del campo elettrico che si rende libera, si manifesta con l’emissione di raggi gamma, mentre invece le forze nucleari supposte quantizzate secondo l’ipotesi di Yukava, si manifestano come particelle aventi masse intermedie tra quella dell’elettrone e quella del protone; particelle che vennero chiamate da quello scienziato giapponese Mesoni.
Il Mesone è instabile, avendo una vita di un centesimo di secondo.
Dopo tale tempo i fisici dicono che esso si annulla.
Fermiamoci a considerare questa parola.
E’ possibile che la materia si annulli?
Se ciò fosse allora essa dovrebbe essere costituita dal nulla, poiché se fosse costituita di sostanza potrebbe trasformarsi ma non annullarsi, e ciò in base al principio che nulla si crea e nulla si distrugge.
Si potrà allora pensare che il mesone si trasformi in energia, ma Einstein ci assicura che già la sua massa è energia e quindi tale trasformazione è impossibile.
Non resta allora che pensare che tale energia si sia disquantetizzata e si sia dispersa nell’ambiente.
Ora se si pensa l’energia del mesone come incorporea, immateriale, non si riesce a capire come, quando è condensata (quantetizzata), possa divenire sostanza corporea dotata di massa materiale che occupa spazio.
Sembra quindi che si debba ritenere tale massa soltanto apparente, per quanto dotata di un volume ove quell’energia è condensata.
Alle stesse conclusioni si arriva se invece del mesone si considera l’elettrone, poiche dopo le esperienze di Kaufmann, si giunge si giunge alla conclusione che l’elettrone possiede solo una massa apparente, ma non materiale.
Anche all’elettrone quindi non resterebbe che la realtà di occupare uno spazio sferico denso di energia.
Né diversa conclusione sembra potersi trarre considerando l’atomo e la materia che esso costituisce poiché Einstein ha già dimostrato come la materia non è altro che energia condensata.
Stando quindi alla fisica moderna e per quanto essa non l’abbia ancora esplicitamente annunciato, l’atomo sarebbe da concepirsi come uno spazio sferico vuoto, entro il quale e nel suo centro si distingue una sferetta o più sferette (nucleo), ruotante su se stessa ed emanante forze elettriche e gravitiche, attorno alla quale rotorivoluiscono a varie distanze sferette planetarie di spazio vuoto cariche di elettricità negativa (elettroni)
Tra il nucleo centrale e gli elettroni periferici, altro spazio vuoto suddiviso secondo il Bohr in barrette sferiche concentriche a potenziale diverso.
Faccio subito notare che questi risultati della fisica moderna, incontrovertibili perché basati sull’esperienza, ci portano ad una conclusione che sembra sbalorditiva e cioè che l’atomo è suddiviso in sfere di spazio vuoto, mobili le une rispetto alle altre, è segno che lo spazio è mobile.
Ma se l’atomo è uno spazio sferico vuoto, composto da altri spazi sferici pure vuoti , come può uscirne il pieno che è indispensabile a giustificare la solidità dei corpi composti appunto da atomi?
Dal vuoto dell’atomo come è possibile sorgano le forze e le energie che imprigiona e che liberate danno gli effetti spaventosi della bomba atomica?
E come può lo spazio vuoto, il nulla, a curvarsi in superficie sferica, rotare e rivoluire?
I fisici moderni non hanno dato, né sembra possano dare risposta a queste domande, perché hanno dichiarato di aver rinunciato alla spiegazione dei fenomeni.
Del resto della fisica atomica e soprattutto subatomica sappiamo ancora estremamente poco.
I grandi acceleratori, finora hanno portato scarsi contributi alla spiegazione della realtà.
Hanno speso miliardi di dollari per costruire teorie assurde ed incomprensibili.
Del resto anche le “grandi menti” devono pur vivere anche loro.
Finora dal nucleo atomico hanno isolato 600 particelle, ovviamente vuote e solo costituite da energia.
Se andiamo avanti di questo passo, fra qualche anno il nucleo atomico sarà più popolato della Cina.
Meno male che nessuno ci capisce niente!

Link to comment
Share on other sites

ATOMO  ENERGIA  UOMO

Se dovessimo rappresentare in un solo insieme queste tre entità, l'atomo, l'energia, l'uomo, le rappresenteremmo forse con quanto espresso in un foglio del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Egli in piccolo spazio disegna come si può costruire un buon acciarino. Su una superficie solida dimensiona una grossa molla ad arco e delle leve, onde con piccolo ma continuo sforzo si possa sommare energia. All'estremità della molla in adatta sede fissa una pietra focaia ed un'altra più grande la fissa rigida sulla base dell'acciarino; il tutto perché, ad un piccolo spostamento dell'arresto, possa dare, in un istante, tutta l'energia immagazzinata, e formare nello sfregamento delle due pietrine una scintilla.
Di lato vi è una scrittura speculare non del tutto comprensibile, ma allo specchio appare il pensiero di quel grande uomo di un tempo. E' la sublimazione del pensiero, è l'arte. Non si ferma al meccanismo, vivifica l'insieme e lo porta in un'altra dimensione, immaginando un colloquio vero e proprio tra la pietra e l'acciarino. Facendo quasi poesia scrive:
Disse la pietrina all'acciarino "Perché mi percuoti? Perché mi strascichi?" Rispose l'acciarino "Stai buona, stai al sacrificio vedrai che da te nascerà una scintilla, che farà cose meravigliose!".
La pietrina stette al sacrificio e con la scintilla si accese un gran fuoco.
Ma non si fermò nemmeno qui il pensiero di Leonardo ed ancora aggiunge "Questo vale ... per chi si dedica alla ricerca".
Non si limita, attivo, ad organizzare e controllare le forze dei materiali per concentrarle in. un punto, non si limita contemplativo a fare della poesia facendo parlare la pietra; ma da grande filosofo, ne trae analogie e la fa diventare massima per se stesso e per gli altri. Come cioè si debbono allo stesso modo elaborare e controllare "con sacrificio" le forze della psiche onde conoscere la natura ed il misterioso che la compenetra e ci compenetra. Quella elaborata scintilla la fa diventare stella di per se stesso e per tutti i solitari navigatori del pensiero.
Nella storia dell'uomo c'è sempre stato uno "strascicare" per stare nell'analogia dell'acciarino, uno "strascicare" intellettivo continuo per capire cos'è l'ultima essenza delle cose, che cos'è l'energia, chi è l'uomo.
Anticamente Democrito pensa ad un quid indivisibile che deve comporre tutte le cose e lo chiama atomo.
Dopo migliaia di anni l'uomo nell'analizzare la materia scopre un "chemi", un segreto, scopre che c'è un quid indivisibile che chiama, ricordando il filosofo antico, "atomo".
All'inizio di questo secolo, ecco che, penetrando sempre più nell'infinitamente piccolo, si accorge che non solo quell'ipotetico "ATOMO" che aveva fondato si rompe, ma anche tutte le particelle che lo compongono. Il Premio Nobel Rubbia, che studia da alcuni anni lo sfasciarsi degli atomi e delle particelle subatomiche dice che "queste ultime incontrandosi ad alta energia, alcune, spariscono senza una logica, ed altre appaiono senza sapere da dove e perché". Dice che vi è un mistero curioso oltre l'atomo, un mondo sconosciuto.
Ritornando all'atomo ipotizzato dall'uomo del ventesimo secolo, cerchiamo almeno di averne una certa misura. Dire che ha un diametro circa pari a 1/5000 della lunghezza d'onda della luce è poco, dire che un atomo di ossigeno pesa gr. 0,00...26 [ = 16/(6.2*1023) ] e' niente, ma forse esprimere in misura 1'energia che questo racchiude ce lo fa conoscere meglio. Cercheremo con un calcolo di esprimere questo pensiero. L'equivalenza fra massa ed energia è diventata con l'era atomica realtà, la formula ipotizzata da Leibniz nel 1700 oggi è diventata legge. Quindi con D Mc2 = D E considerando la massa di atomo di ossigeno eguale a 2,6*10-23 gr ne ricaviamo che 2,6*10-23*9*1020 gr*cm2/sec2 = E cioè
2,6*9*10-3 gr*cm2/sec2 = 23,4*10-3 gr*cm2/sec2 = 23,4 mgr*cm2/sec2 .
Debbo decomporre 100 atomi di ossigeno per avere un'energia [forza viva, ovvero massa per velocità al quadrato] pari a quella di 2,34 gr che si muovono alla velocità di 1 cm/sec. Una cosa trascurabile, si potrà dire, eppure dalla decomposizione totale di 100 atomi non otteniamo energia maggiore, l'equivalente dell'energia che possiede la mia penna dopo uno spostamento di 1 cm in 1 secondo. Considerando invece di decomporre un grammo di ossigeno o di qualsiasi massa, noi possiamo invece osservare l'immensità del1'energia racchiusa calcolando la trasformazione di un grammo massa. Abbiamo che: M = 1 e quindi 1*9*1020 gr*cm2/sec2 = E , e cioè un'energia che potrebbe essere paragonata a quella posseduta da una nave di 90.000 tonnellate dopo uno spostamento di 105 cm in un secondo, e cioè di 1 Km in un secondo! [si rammenti che la velocità compare al quadrato nell'espressione dell'energia].
L'infinitamente piccolo che diventa immenso.
Se pensiamo poi che in un cm di aria vi sono 50 milioni di miliardi di miliardi di atomi, il nostro pensiero si smarrisce allo stesso modo di quando guardando il cielo pensiamo al numero senza fine delle stelle.
Sempre di più 1'atomo appare medio proporzionale tra l'infinitamente grande delle stelle e le quasi stelle, e 1'infinitamente piccolo delle particelle atomiche e subatomiche.
Se in relazione alle stelle l'uomo diventa nulla, in merito invece all'infinitesimo di particelle atomiche e subatomiche che le compongono diventa infinitamente grande. In un secondo, in un palpito del suo cuore 100 milioni di miliardi di miliardi di atomi trasmettono parte della loro energia che diventerà in lui vita e pensiero.
E qui vorrei condurre il nostro pensiero in un viaggio nell'interno di una foglia . Ecco il microcosmo ivi racchiuso alla lente del nostro intelletto si spalanca a noi come un cielo stellato e quelle meravigliose perle o stelle che ci sembrano quasi tutte simili, sono invece mondi sconosciuti, sono l'atomo del carbonio, dell'ossigeno, dell'idrogeno, dell'azoto e molti altri. Tra questi l'atomo del carbonio con accanto l'ossigeno, ecco che entrato nella foglia sussulta e per mezzo della luce del sole diventa parte del fluido vitale, giocando quasi con l'ala della luce si trasforma insieme ad altri atomi in dolce nettare, in una meravigliosa collana di perle; forma il "glucosio" lasciando uscire dagli stami l'amico ossigeno che per lungo tempo gli fu accanto. Ecco il nostro atomo chiave delle sostanze viventi, diventa alimento, zucchero, nella fragoletta colta nel bosco da un bimbo, diventerà parte intrinseca delle sue cellule e migrando nel sangue busserà alla porta di una cellula nervosa e diventerà, forse, sempre in un gioco stupendo e misterioso, ricordo e quasi pensiero. Ecco il bimbo a sua volta gioca, corre, ride, piange e nel suo tumulto di nuovo il nostro atomo di carbonio ritorna assieme ad altro atomo di ossigeno, e dai polmoni del piccolo esce all'aria, libero come un tempo.
Passerà dopo anni forse in un'altra foglia, in una farfalla, ancora in altre piante e ancora nel torrente sanguigno di una rondine, in quello di una gazzella, in quello di un altro uomo. forse nell'ala di un gabbiano diventerà penna per il suo volo. Viviamo di luce, dell'energia del sole. Quanto ci accomuna la conoscenza di questo gioco degli atomi! Tutti gli esseri viventi, dai microorganismi, dal filo d'erba, dalla formica all'elefante all'uomo sono in continua elaborazione dell'energia proveniente dal sole. E' la risposta di ogni essere vivente alla luce del sole. Tutta l'energia vitale che l'uomo elabora sulla terra proviene dal sole, diciamo vitale intendendo 1'energia proveniente dalla sua alimentazione ed illuminazione.
Anche quella proveniente dal metano e petrolio è il residuo di quella energia non del tutto decomposta contenuta negli esseri viventi vegetali ed animali vissuti tanti milioni di anni fa. Dal 1946, quando iniziò l'era atomica con lo scoppio della bomba atomica ad Hiroscima, iniziò anche lo sfruttamento del1'energia dell'atomo.
Quante meraviglie ha prodotto la scintilla intellettiva dell'uomo, stando al "sacrificio" è riuscito a scoprire quella scintilla elettrica racchiusa nella materia ed elaborarla in modo sublime.
Ne ha prodotto macchine di ogni tipo che aiutano 1'uomo nel lavoro e perfino nel calcolo come nei computer. E' riuscito ad elaborare quell'energia a tal punto, che ormai in ogni abitazione abbiamo una televisione a colori che ci trasmette immagini da qualsiasi angolo della terra e dello spazio. Combinando gli atomi in vario modo ha prodotto materiali e materie plastiche che competono con quelle naturali. Ancora ha prodotto farmaci per alleviare le sofferenze dell'uomo ed altre infinite cose. Se oggi una astronave naviga nello spazio è frutto della somma di mille pensieri di mille scintille scaturite tutte dalla forza del pensiero dell'uomo.
Ma come quando l'uomo accendendo il primo fuoco si è scottato e magari ha incendiato la sua dimora, così oggi similmente, ma in proporzione più grande, si è inquinato di prodotti di scarto, di prodotti chimici, di onde elettromagnetiche, di tecnologie, di farmaci, di veleni, rimanendone prigioniero. Navi di prodotti di scarto navigano in cerca di approdo.
Purtroppo lo sfruttamento dell'atomo e della sua energia, ci lascia e ci lascerà sicuramente ancora profonde ferite, ma, siamo ottimisti, e con il controllo dell'energia a fusione nucleare avremo energia pulita sufficiente per tutta 1'umanità. Su questa fusione atomica dell'idrogeno nel 1974 abbiamo realizzato a misura d'uomo una esperienza e siamo riusciti ad ottenere risultati meravigliosi. Ci è costata tempo e paura, ma abbiamo intravisto che questa sarà sicuramente una strada per ottenere energia pulita ed a misura d'uomo*.
Sono sfuggiti all'uomo moderno due mostri anabolici: l'inquinamento e la sofistificazione che insediandosi nella vita e nel1'atomo assieme alle radiazioni atomiche ci ammalano e ci distruggono in compagnia di quell'arpia che è la fretta che ha cacciato la poesia della vita.
Nei prati i fiori, tra le messi le spighe, si protendono verso l'alto, e la luce dell'infinito si precipita a riempirli di una vita meravigliosa, che sarà cibo ed energia per l'uomo. Perché sciuparli?
Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. Speriamo che questo diventi monito per un impegno per un futuro migliore.
Ma 1'atomo di oggi così apparentemente ben studiato ci riserva ancora delle sorprese. In studi di avanguardia, il Prof. Louis Kervran dell'Università di Parigi, riprendendo quanto aveva sperimentato nel 1830 Vauquelin, ha confermato che avvengono a livello biologico delle trasmutazioni; elementi atomici che si trasformano in altri a debole energia. Una eresia per lo studioso moderno, ma le prove che lui ed altri descrivono ci lasciano affascinati. Ancora una volta la natura, sorniona, stupisce e ci dice che non la si può vincere, se non ci si fa simili ad essa. "Natura non vincitur, nisi paretur".
La stessa pianta nel suo misterioso laboratorio riesce a trasformare l'azoto in silicio e viceversa, come può trasformare il calcio in potassio ed in altri ancora. Studi erano già stati fatti anche nel 1800, ma le tabelle sperimentali caddero dimenticate e si pensò che fossero esperienze sbagliate e quindi era ridicolo rifarle. Nel 1966 il Prof. Baranger ha dimostrato che nelle pietre ferruginose il ferro sotto l'azione di microorganismi poteva trasformarsi in manganese, e che nei semi di germoglio il ferro aumenta ed il contenuto di manganese sparisce. Lo stesso scienziato Teilhard de Chardin, conosciuto particolarmente per i suoi lavori in paleontologia, afferma che "il mondo della roccia è un mondo più elastico e più mobile di quanto non potesse sospettare la scienza di ieri. Oggi sappiamo che anche i minerali delle rocce più solide si trovano in trasmutazione permanente...".
La natura compie, nella sua miriade di elaborazioni in silenzio la tessitura con la luce del sole degli atomi ed anche la loro trasmutazione, quella che la tecnologia moderna crede da sola poter fare. Abbiamo più volte ammirato la nascita di un fiore, abbiamo scorto con fatica a livello di una foglia staccata l'ultimo pulsare di vita e ci siamo chiesti tanti perché. Come riuscirà il liquido a salire nel capillare di una foglia? In qual modo la luce si piegherà a produrre quei composti?
Decomponendo in modo controllato dei piccoli pezzi di foglia di spinacio, di mais, di ortica, di ricino e di riso siamo arrivati dopo un anno ad analizzare delle spirali vere e proprie che fanno a nostro avviso uno dei punti più interessanti nella conoscenza della morfologia vegetale. Un tempo erano chiamate tracheidi e si credevano composte di cellulosa e lignina, mentre sono a nostro avviso idrosilicati, che non solo servono al trasporto d'acqua ma devono avere nella produzione del glucosio una parte importante, senz'altro vere e proprie fibre ottiche naturali. Sarà bello conoscere la sintesi dell'azoto, dell'aria e dei rifiuti per ottenere quegli amminoacidi, che tanto sono preziosi per la vita di tutti gli esseri viventi. Ma ancora più bello sarà conoscere quelle trasformazioni biologiche che a livello atomico sono tanto discusse oggi. Con la lente dell'intelletto l'uomo entrerà nell'infinitamente piccolo e sempre di più apparirà la mano di quel Misterioso distante che tanto ci avvolge con la sua ala iridata.
Abbiamo fatto un cenno all'atomo e all'energia nel suo insieme e ... l'uomo?
L'Uomo era sempre presente in ognuna delle nostre considerazioni sulla materia e sulle cose, mentre le ordinava e presidiava; era l'energia del suo pensiero, la più nobile. Che cosa è questo essere uomo?
Un misterioso spirito, un'anima, un quid che presiede su un insieme di miliardi di miliardi di miliardi di atomi ( 1027 ) che aggregati in meravigliosi arabeschi in vario ed irripetibile modo, fanno da organo, da arpa, alla sua fantasia, alla sua libertà di pensiero. Riuscirà forse a conoscere dove abitano le nubi e le condurrà al suo dominio ed avviarle alla loro casa: ma non riuscirà a togliere il chiavistello a quella porta della totale conoscenza di tutte le cose.
E' quel meraviglioso "quid" che sa trarre dalla natura il Bello, vedi l'Artista, che sa scrutare tra le cose il Vero, vedi lo Scienziato, che sa trarre tra gli uomini il Bene, vedi il Santo.
E' quello che è seppure in piccola cosa ognuno di noi; è quel "quid" che dirige atomi ed energia con libertà verso il disordine o verso l'ordine, verso il finito o verso l'infinito.

 

Chi dipinge su telaio i rubati arcobaleni in volto umano,
non è di più
di chi foggia sandali per i nostri piedi,
non è di più
di chi volge in musica il murmure del tempo,
non è di più
di chi scrutando la natura fa scaturire la luce,
non è di più
di chi si china con amore a sollevare il fratello caduto nella polvere.

 

Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...

C è vita su Giove?

 

E’ il 7 Dicembre 1995 e sono le 23 : 04. Presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, la tensione degli scienziati è fortissima. Su Giove, il Gigante gassoso del Sistema Solare, infatti, per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale, sta per penetrare la piccola capsula spaziale Probe, carica di sofisticatissimi strumenti elettronici, per studiare, nel dettaglio, le caratteristiche chimico – fisiche del pianeta. Probe, inviata nello spazio con la sonda GALILEO, non è potuta “atterrare” su Giove perché trattasi di un grande pianeta gassoso, con un piccolo nucleo denso al suo interno la cui composizione è formata soprattutto da Ferro e Silicati. Tuttavia, ha “toccato” il pianeta poco sopra il suo equatore, con un’inclinazione di circa 8° e ad una velocità di circa 170.000 Km/h. L’attrito con l’atmosfera gioviana ha riscaldato lo scudo termico della capsula fino a 12.000°C, cioè il doppio della temperatura superficiale del Sole che si aggira, appunto, intorno ai 6.000°C. Tuttavia, non l’ha danneggiata, grazie anche ad una forte decelerazione (230 volte maggiore della gravità terrestre) che ne ha diminuito la velocità fino a circa 3.000 Km/h. Con una pressione atmosferica pari a 0,3 Atm, un piccolo paracadute ne ha, poi, ulteriormente rallentato la discesa, consentendole, così, di compiere tranquillamente le sue osservazioni per studiarne l’ambiente che la circondava. Fu così che la piccola piattaforma spaziale Probe, equipaggiata per l’analisi dell’atmosfera di Giove, cominciò ad inviare dati alla Terra affinché gli scienziati potessero studiarli, nell’intento di far luce su molti degli aspetti ancora oscuri che circondano questo magnifico pianeta.

I dati inviati da Probe, ovviamente, riguardano soltanto un sottile strato, rispetto all’immensa profondità dell’atmosfera di Giove; tuttavia ci hanno consentito di verificare scientificamente gran parte delle ipotesi teoriche sulla struttura e la composizione del pianeta. Nello specifico, ci hanno consentito di verificare scientificamente che Giove, con un diametro equatoriale di 12.800 Km, ha un volume di 1317 volte maggiore di quello terrestre ed una massa mille volte inferiore a quella del Sole.

 Questo, ha impedito al pianeta di “accendersi” per diventare una stella vera e propria. Se Giove si fosse “acceso”, avviando al suo interno le reazioni termonucleari di fusione dell’idrogeno in elio, infatti, avrebbe cominciato ad orbitare intorno al Sole modificando del tutto l’attuale struttura planetaria del Sistema Solare che avrebbe avuto, al pari di tanti altri Sistemi nella Galassia, non una ma ben due stelle al suo centro.

Probe, ha inoltre dimostrato che Giove possiede nubi temporalesche simili a quelle terrestri, soltanto molto più dense. Un altro dei compiti di Probe era, infatti, quello di misurare accuratamente l’andamento della velocità dei venti di gioviani. Considerato che Giove riceve soltanto il 4% dell’energia solare che arriva alla Terra, si è dedotto, quindi, che a muovere la meteorologia gioviana, caratterizzata da fortissimi temporali e giganteschi cicloni (come la Grande Macchia Rossa visibile sulla superficie del pianeta anche dalla Terra), sono il calore e l’energia che provengono dall’interno del pianeta, piuttosto che il calore che gli proviene dal Sole. (ricordate il FULMINE GLOBULULARE come inizio della vita di Pietro Ubaldi)

Il calore proveniente dall’interno di Giove spiega anche la presenza di livelli atmosferici in cui la temperatura si aggira intorno ai 20°C. Livelli atmosferici abbastanza confortevoli, dunque. Se a ciò si aggiunge che alcune immagini all’ultravioletto riprese dalla sonda GALILEO, che ha compiuto ben 35 orbite intorno a Giove, sembrerebbero evidenziare la presenza di composti organici complessi, sintetizzati in un ambiente atmosferico caratterizzato da scariche elettriche temporalesche e dalla presenza di grandi quantità di metano, ammoniaca, idrogeno e solfuro d’idrogeno, che sono gli stessi elementi che hanno favorito lo sviluppo della chimica organica sulla Terra, è facile comprendere come le speculazioni d’alcuni scienziati come Carl Segan ed Ed Selpiter, che ancor prima di queste scoperte avevano ipotizzato la possibile esistenza di creature viventi su Giove, non sembrano poi così pazzesche.

Rimane anche il fatto, che l’alta atmosfera di Giove, caratterizzata da totale assenza d’ossigeno e composti ossigenati, non è poi così diversa da quella della Terra primordiale, in cui sappiamo essersi sviluppate le prime forme di vita. L’unica differenza è che sulla Terra i materiali organici, sintetizzati dai fulmini terrestri, si accumulavano e sviluppavano in un ambiente liquido primordiale, chiamato appunto “Brodo Primordiale”, mentre nel caso di Giove l’unica possibilità è che questa chimica organica si sviluppi in un ambiente atmosferico. Per forme di vita la cui chimica organica, come nel caso terrestre, è basata sul carbonio, però.

Ma scienziati come Carl Segan ed Ed Selpiter, che hanno ipotizzato l’esistenza di creature viventi su Giove, non parlavano di forme di vita basate sul carbonio. In realtà, non hanno mai inteso riferirsi apertamente a nessuna chimica ben precisa, ma soltanto a forme di vita la cui chimica è diversa da quella del carbonio. Nello specifico, questi due scienziati, parlano di possibili creature abitanti i livelli atmosferici di Giove in cui la temperatura è più confortevole. Tutti gli Accademici, infatti, come anche Segan e Selpiter, sono ben consapevoli del fatto che intelligenze o civiltà tecnologicamente evolute potrebbero benissimo non aver bisogno di un pianeta di tipo terrestre per sopravvivere e nemmeno di una chimica del carbonio, che potrebbe, per esempio, essere sostituita da una chimica del silicio. Il problema è dato dal fatto che essendo le nostre conoscenze limitate a quanto è successo sulla Terra, è inevitabile elaborare le nostre teorie sulla base del modello terrestreCarl Segan ed Ed Selpiter, comunque, si sono divertiti ad immaginare, su basi rigorosamente scientifiche, creature viventi nell’atmosfera di Giove. Precisamente in quel livello atmosferico in cui, come già detto, la temperatura si aggira intorno ai confortevoli 20°C.

Questi due scienziati immaginano che delle vere e proprie “mongolfiere giganti” svolazzano liberamente in questo livello atmosferico. Selpiter, addirittura, sulla base di accurati calcoli gravitazionali, ipotizza che questi esseri abbiano le dimensioni delle nostre grandi città. La chimica e la fisica, in effetti, autorizzano quanto affermato dai nostri due scienziati e questo genere di speculazioni impedisce di affermare, con categorica certezza, che su Giove l’esistenza di queste forme vita è impossibile.

E, a proposito di speculazioni scientifiche, ricordiamo anche la famosa “Nuvola Nera” di Fred Hoyle, lo scienziato che, in un suo romanzo di matrice scientifica, ipotizza l’esistenza, negli spazi interstellari, di creature intelligenti composte di gas magnetizzato, che si cibano dell’energia delle stelle e comunicano tra di loro attraverso le onde elettromagnetiche. E’ così che comincia il romanzo: una di queste nuvolette entra nel Sistema Solare e si dirige verso il nostro Sole per fare uno spuntino mettendo a repentaglio l’esistenza della nostra stella e, al contempo, ogni forma di vita sulla Terra.

“E’ netta l’impressione che il cosmo sia nato per la vita e che le leggi della chimica e della fisica portino inevitabilmente in questa direzione laddove esistano, su un corpo planetario” (e in qualunque altra parte dell’universo, dico io) “condizioni superficiali adatte, identificabili soprattutto nella presenza di acqua liquida, indipendentemente che essa sia calda, compressa, acida, alcalina…” scrive Cesare Guaita nella prefazione al suo interessantissimo libro Alla Ricerca della Vita nel Sistema Solare. “Rimane il fatto che, se il fenomeno vita sembra destinato a prodursi immediatamente laddove esistano le condizioni adatte, le forme morfologiche che esso può assumere sono invece imprevedibili e fondamentalmente legate all’ambiente. Ce lo dimostrano le straordinarie colonie di batteri e vermi tubolari scoperti sui fondali oceanici terrestri, vicino ai famosi soffioni di acqua surriscaldata denominati fumatori neri…”.

Lungi dall’essere un fenomeno locale ed eccezionale, l’esistenza di numerose altre forme di vita nell’universo sembra essere, quindi, una potenziale realtà scientifica. Non ci resta che contemplare la potenza del Creato e la bontà del Creatore, nella speranza che l’uomo capisca di essere soltanto un piccolo, insignificante granellino di polvere cosmica.

 

Link to comment
Share on other sites

PER DEMOLIRE IN MODO SEMPLICE LA FORMULA DELLA RELATIVITÀ

’è un sistema molto più semplice per demolire la formula E=M*C^2, e cioè che la C non può essere rappresentata che dal numero 1 e cioè da una misura che non sia convenzionale. Se noi prendiamo come unità di misura i Km possiamo dire che la luce viaggia nel vuoto assoluto a circa 300.000 Km/sec, però ci siamo serviti di un unità di misura convenzionale sia per lo spazio che per il tempo, unità di misure create dall’uomo, come il metro il cm il piede ma anche l’unità astronomica e così pure per il tempo il sec, il minuto, l’ora ecc. Se noi prendiamo in considerazione l’unità astronomica (150 mil di Km) e dividiamo la velocità della luce per l’unità astronomica (300.000/150 milioni) otteniamo 0,002 che rappresenta lo spazio che la luce percorre in 1 sec rapportato all’unità astronomica sempre servendoci di unità di misura convenzionali. Poco importa se la luce percorre i 150 milioni di Km in otto minuti, l’unità astronomica resta sempre 1 per convenzione (esattamente come facciamo per il metro, centimetro, km , sec, minuto, ora, giorno, anno), per cui se eleviamo lo 0,002 al quadrato otteniamo 0,000004. Intendo dire che fare questa operazione E=M*300.000^2 è completamente assurdo perché ci siamo serviti di unità di misura convenzionali e così pure per ottenere lo 0,000004. Pertanto la velocità della luce non può essere che rappresentata dall’1, cioè in un unità di tempo qualsiasi stabilito per convenzione la velocità della luce non può che essere 1, unico termine non convenzionale perchè universale per qualsiasi formula. Pertanto E=M*C^2 può essere rappresentato dall’ E=M*1^2 cioè E=M. L’energia è esattamente uguale alla massa e non dobbiamo moltiplicarla per alcunché. Se vogliamo calcolare l’energia libera che può svilupparsi dalla massa dobbiamo utilizzare dei calcoli molto più complessi ed in particolare dobbiamo prima calcolare le reazioni esogenetiche e le reazioni endogenetiche (e nel caso del Deuterio e del Trizio le endogenetiche sono circa 1 /6 delle esogenetiche). Ma comunque sia energia libera o massa condensata la formula resta sempre E=M, dove M rappresenta sia la massa condensata che l’energia che può liberarsi dalla massa. Se noi presupponessimo che la massa debba moltiplicarsi per alcunché per avere il valore dell’energia libera significherebbe che la massa (M) non rappresenta l’energia effettiva che può liberarsi dalla massa. Ma c’è un sistema ancora più semplice per demolire la formula Einsteniana di E=M*C^2 e cioè che dal momento che la C viene espressa dallo spazio/tempo e dal momento che il tempo diventa una variabile, anzi alla velocità della luce dovrebbe annullarsi, la formula semplicemente cade perché qualsiasi formula dove un termine fondamentale (in questo caso il tempo) si annulla semplicemente cessa di esistere dal momento che se noi eseguimo la formula E=M*0 otteniamo 0. Poco importa dire che per un osservatore esterno la velocità della luce è una costante, e per un osservatore interno(es un fotone)che cosa potrebbe dire se potesse parlare???

 

Tempo fa avevo posto questo: 

Come sapete la formula della Relatività Ristretta di Einstein è E= M.C^2, ma a questo punto ci si può chiedere che senso ha elevare la velocità della luce al quadrato come termine assoluto, cioè senza rapportarla ad un'altra velocità. Elevare un termine di velocità al quadrato ha senso solo se si rapporta ad un'altra velocità che può essere doppia o tripla o multipla. Inoltre il termine di velocità in questo caso conviene sia il più semplice possibile, faccio un esempio: io vado a cozzare contro un muro a 20 km/ora e si sprigiona una certa energia, se invece vado a cozzare alla velocità di 40 km/ora sprigionerò un energia che risponde alla formula E= 1/2xM.V^2. In questo caso la velocità è doppia per cui non potrò mantenere dei termini convenzionali di velocità espressi da delle misure convenzionali (i km sono una nostra convenzione), ma dovrò semplicemente dire che la macchina la seconda volta è andata a cozzare contro il muro a velocità doppia rispetto alla prima volta. Quindi nel primo caso il termine di velocità sarà 1, nel secondo caso sarà 2. Facciamo un esempio: nel primo caso dovremo esprimere il valore: E= 1/2x M. V^1 (quindi E= M. ½= ½ perché M non potrò esprimerlo che con 1) nel secondo caso avremo E= 1/2x M.V^2 dove il termine velocità non potrà altro che essere 2 ( quindi E=1/2 M .2^2) . E dal momento che 2^2 =4 che dovremo dividere per 2 otterremo come risultato 2. Pertanto la macchina andando a cozzare contro il muro a velocità doppia rispetto alla prima volta svilupperà un energia 4 volte superiore (non so se mi seguite). Chiaramente anche la massa ovvero M dovrà essere espressa nei termini più semplici possibili e cioè con numeri semplici multipli o sottomultipli dell’1. Nel primo caso la forza sprigionata dava per risultato ½, nel secondo caso la forza sprigionata è 2 (e questo rapportandola al termine 1)Quindi nel primo caso l’energia che si sviluppa sarà espressa da ½ nel secondo caso da 2. Facciamo un esempio, poniamo di avere una bilancia che misura la forza di spinta, se nel primo caso (cioè a 20 km/ora) l’auto cozzando contro il muro sviluppava un energia di 800 Kg nel secondo caso (cioè cozzando a 40 Km/ora) l’energia che si sviluppa sarà di 3200 Km. Se andasse a cozzare a 80 km/ora l’energia che si svilupperebbe sarebbe di 12.800 kg. Il punto è che la formula dell'energia cinetica è tale solo se rapportata ad un altro valore, altrimenti non avrebbe alcun senso.. Lo stesso vale per la massa che potrà essere doppia o tripla o una frazione della precedente di quella iniziale per poter eseguire un calcolo corretto. Ed è evidente che deve restare costante il tempo, perchè se variasse, tutta questa formula salterebbe e si cadrebbe nel caos totale. Ora non vedo perchè l'energia che esprime un corpo se viaggia alla velocità della luce debba esprimersi in termini diversi dalla formula generale dell'energia che esprime un corpo in moto. Tale formula è valida solo se rapportata a un altra che abbia lo stesso valore, se varia anche solo il tempo la formula cade è perde tutto il suo significato.  Se poi qualcuno riuscisse a spiegarmi che valore esprime la velocità della luce elevata al quadrato; si, perché è chiaro che il Km è una nostra convenzione. Noi non potremmo eleggere 300.000 al quadrato ottenendo 90 miliardi perché avrei elevato una convenzione al quadrato. Io potrei per convenzione considerare lo spazio che percorre la luce in un secondo con il termine di 1 e considerare questo 1 come unità astronomica per misurare la distanza fra i pianeti, in tal caso avremmo E = M . 1^2 il che significherebbe E= M. Se poi volessi rapportare la velocità della luce alla vera unità astronomica, cioè alla distanza terra-sole, 150 milioni di Km, avrei che la velocità della luce è di 1/500 di un unità astronomica che elevato al quadrato mi darebbe 0,000004, cioè il valore diventerebbe infinitesimale. Ma che cos’è una velocità? In fisica, la velocità è una grandezza definita come il tasso di cambiamento della posizione di un corpo in funzione del tempo, ossia, in termini matematici, come la derivata del vettore posizione rispetto al tempo. In questo contesto è chiaro che il tempo non può essere che una costante altrimenti qualsiasi formula relativa alla velocità andrebbe a farsi friggere. Il presupporre che una persona che stà sulla terra invecchi meno di uno che sta nella Stazione Spaziale semplicemente perchè quest'ultimo è più lontano alla massa è semplicemente una follia. Il presupporre che il gemello che è sull'astronave invecchi meno di quello che è sulla terra è semplicemente da menomati mentali. Perchè qui non si tratta di urto ( ed anche in questo caso la velocità della  luce sarebbe comunque una costante possibile di essere duplicata, triplicata o dimezzata) ma esclusivamente di velocità, dove la massa non deve essere presa in considerazione altrimenti saltano tutti i presupposti dell'energia cinetica in rapporto all'urto. Inoltre la velocità non può essere rappresentata che da un vettore. Ed è chiaro che anche C non può essere rappresentata che da un vettore. Ma che senso ha elevare un vettore al quadrato??? E perché è stato tolto l’1/2 iniziale. Mi si potrebbe obiettare che Einstein è arrivato a questa formula in seguito a complesse formule matematiche ed allora non ci sarebbe più nulla da obiettare. C’è da obiettare un'altra cosa e cioè che tali formule si basano su un presupposto sbagliato e cioè che la velocità della luce sia la velocità massima raggiungibile. E la gravità a che velocità viaggia. Qualcuno per salvare la formula della relatività ristretta sostiene che anche la gravità ha una velocità uguale a quella della luce, ma qualche altro , non meno arguto sostiene che tale affermazione è del tutto gratuita non essendo stato possibile finora misurare la velocità della forza di gravità (non è neppure stato dimostrato che la velocità della luce sia insuperabile). Ma in ogni caso per quanto lo si giri o lo si rigiri la velocità può essere espressa oggettivamente solo con un vettore che può variare in funzione del tempo che deve essere necessariamente una costante nella possibilità che si possa duplicare, triplicare o frazionare ma sempre in considerazione a "quel tempo". Non c'è un tempo di valore A ed un tempo di valore B. Il tempo ha sempre lo stesso valore ( e qui si parla di tempo oggettivo), possibile quindi di essere duplicato triplicato o frazionato ma in base a quel valore. A livello soggettivo è chiaro che il tempo varia diversamente, possiamo dire che non esiste, se voi dormite, sicuramente non esiste, se voi siete svegli il tempo diventa solo una percezione soggettiva. Il tempo del mio gatto non è il mio tempo e così via. Ma mi piacerebbe riportarvi un brano in cui si evidenzia che il tempo varia solo se rapportato ad una variazione. Ma poichè l'autore di questo brano dimosta che le variazioni sono solo delle apparenze, perchè tutto è rapportabile al fattore 1 inizialele che costituisce l'universo, anche il così detto tempo oggettivo non esiste. Più avanti vi riporterò il brano altrimenti potreste scambiarmi come un folle.. Ma ritorniamo al nostro vettore che è l'unico che può esprimere la velocità. Nel quadrato di un vettore si usa il prodotto scalare. Se si utilizzasse il prodotto vettoriale, il risultato sarebbe sempre zero. Ora ve lo dimostro con un esempio: supponiamo di avere il vettore V. Il prodotto scalare di un vettore per se stesso può indicare così: < V , V >. Il prodotto vettoriale, invece, si indica così: V x V. Il prodotto scalare di due vettori è uguale al prodotto dei moduli per il coseno dell'angolo compreso, ma poichè ogni vettore è parallelo a se stesso, abbiamo:

< V , V > = |V| * |V| * cos0° = |V|^2 = V^2

Il risultato, quindi, è il quadrato del modulo del vettore V, e tale quadrato è uno scalare perchè derivato da un prodotto scalare. Nel prodotto vettoriale, invece, si utilizza il seno dell'angolo compreso, ma se i vettori sono paralleli l'angolo compreso è 0°, e pertanto sin0° = 0 e il prodotto vettoriale è sempre nullo. Nella formula della Relatività ristretta E=M*C^2 è chiaro che la C può essere rappresentata da un vettore. Ed allora se noi eleviamo la C al quadrato cosa otteniamo. E’ chiaro che la C al quadrato non può essere altro che il valore dell’ipotenusa del triangolo rettangolo dove i due lati sono rappresentati da due vettori: uno è la forza tangenziale che spinge il corpo verso l’esterno in senso orizzontale, il secondo lato è il vettore della forza di gravità che attira il corpo in rotazione verso la massa maggiore; solo in tal modo otteniamo una curvatura dello spazio esattamente come postulata da Einstein. Forse era un quesito che non vi eravate mai posto? Il grave è che forza tangenziale e forza orizzontale non sono nemmeno nominate nelle formule di Einstein che portano alla E= M.C^2. Ma quello che è più grave è che tralascia l’1/2. E già, perché se noi consideriamo i due vettori TANGENZIALE ed ORIZZONTALE non possiamo che inserire 1/2 necessariamente. Ma quello che è più grave è che dovendo rapportarci necessariamente a termini semplici l’energia esprime la massa solo come 1=1, cioè E=M=1; più precisamente dobbiamo anche considerare quel ½ che ci eravamo dimenticati, cioè in pratica E=M=1/2, formula che se non rapportata ad un'altra non esprime assolutamente nulla se non rapportata ad altra velocità.

 P.S Occorre aggiungere che la formula della Relatività Ristretta E=M*C^2 non ha nulla a che fare con la formula dell’energia che sviluppa un corpo quando cozza contro un altro corpo. In questo caso la formula è E=M*V*1 /2. Come già detto se io vado a cozzare contro un muro a 20 km/ora  si sprigiona una certa energia, se invece vado a cozzare alla velocità di 40 km/ora sprigionerò un energia che risponde alla formula E= 1/2xM.V^2. In questo caso la velocità è doppia per cui non potrò mantenere dei termini convenzionali di velocità espressi da delle misure convenzionali (i km sono una nostra convenzione), ma dovrò semplicemente dire che la macchina la seconda volta è andata a cozzare contro il muro a velocità doppia rispetto alla prima volta. Quindi nel primo caso il termine di velocità sarà 1, nel secondo caso sarà 2. Vi siete mai chiesti perché bisogna moltiplicare per 1 /2. Per il semplice fatto che io considero solo la massa dell’auto, mentre l’energia si sprigiona in egual misura sia verso l’auto che verso il muro. Ma io la massa del muro mica la considero. Einstein al contrario ha voluto dare alla sua formula un valore assoluto e cioè il valore che ha la massa come energia, senza rapportarla ad alcunché. Quindi non è l’energia che si sprigiona da un raggio di luce che cozza contro un muro, ma è l’energia complessiva del corpo che si considera, sia che questo sia fermo sia che sia in movimento. Ora dal momento che non esiste nessun rapporto possiamo togliere quel 1 /2. Eppure anche la velocità della luce si potrebbe rapportare. Poniamo un corpo celeste che viaggia a 30.000 Km/sec. La luce in questo caso viaggia ad una velocità 10 volte superiore. In tal caso per esprimere l’energia (solo energia di urto) dobbiamo adottare la formula classica E=M*V*1 /2. Facciamo un esempio: un corpo che compatta contro un altro corpo a 30.000 Km/sec, ed un corpo che compatta contro un altro corpo a 300.000 Km/sec, otteniamo nel secondo caso che l’energia dell’urto è 100 volte superiore, però dobbiamo necessariamente moltiplicare per 1 /2, dal momento che consideriamo solo l’energia che si propaga nel corpo che urta e non nel corpo urtato (altrimenti le masse diventerebbero 2). Che poi l’energia che sviluppa un corpo che cozza alla velocità della luce sia infinita e così pure che il tempo si annulli è una pura invenzione di Einstein dal momento che tali considerazioni non si possono fare dalla semplice formula E=M*C^2. Il perché gran parte della fisica contemporanea si sia persa in una simile formula strampalata resta un mistero, e non ditemi che tale formula è stata convalidata dall’esperienza nella ciambella di Ginevra perché questa è una pia illusione. Anche il fotone che viaggia alla velocità della luce è un energia e dovrebbe essere un energia infinita (dal momento che viaggia alla velocità della luce), invece è un energia ben quantizzabile. Anche il Neutrino che viaggia alla velocità della luce, mantiene la sua massa costante sia che viaggi alla velocità della luce sia che venga fermato da qualsiasi corpo (vedi gli studi di Bruno Pontecorvo). Pertanto che la massa e neppure l’energia non diventi infinita alla velocità della luce è stato dimostrato da innumerevoli studi. Altrimenti vi lascio immaginare l’impatto che avrebbe un raggio di luce contro un qualsiasi corpo, e così pure il neutrino e così potremmo fare per altre particelle. Che poi la velocità della luce sia una costante rispetto a qualsiasi sistema di riferimento è un'altra invenzione del caro Albert.

Link to comment
Share on other sites

ANTONIO EREDITATO HA BESTEMMIATO

 

Il famoso fisico Antonio Ereditato ha bestemmiato ed è costretto a dimettersi come studioso delle particelle subatomiche dei laboratori del Gran Sasso.

 

https://www.repubbli...liata-32452047/

 

Ma quale è la bestemmia di Ereditato: stà nel fatto che il fisico ha detto in base a calcoli che i neutrini (che hanno massa) sono più veloci della luce.

Questo avrebbe fatto cadere la teoria della relatività ristretta di Einstein, ormai assunta a dogma di fede.

Si signori miei, perché non è più la religione che ha i dogmi inviolabili, anzi i dogmi religiosi non interessano più nessuno (o quasi), è la scienza che è diventata religione con i suoi dogmi e guai violarli, pena la scomunica.

Non importa se : “Lo stesso Ereditato era sorpreso delle sue misure tanto che ha deciso di organizzare subito dopo l'annuncio un seminario in cui si chiedeva alla comunità scientifica di dire la propria sulla questione.”

La scomunica è arrivata lo stesso.

Si dice sarcasticamente che ”Ereditato” ha ritenuto opportuno dimettersi, ma anche un cretino capirebbe che è stato costretto a dimettersi.

Ma in cosa consisteva l’errore che ha comportato la scomunica:

“In pratica, sono state scoperte due anomalie: una nella calibrazione dell'orologio atomico di riferimento per calcolare il tempo di viaggio della particella, l'altra nello stato del cavo che connette il sistema Gps a una scheda dei computer di Opera.”

Questa la versione ufficiale.

Ma cosa poteva saperne Ereditato se l’orologio atomico aveva sbagliato di 60 miliardesimi di secondo, e cosa poteva saperne del cavo che connette il sistema GPS ad una scheda del computer di Opera???

Tanto che verificata la velocità dei neutrini superiore a quella della luce ha chiesto una verifica da parte della comunità scientifica.

Ma questo non importa, la bestemmia era già stata detta, ed era di una gravità tale che Ereditato ha dovuto dimettersi.

Se fossimo ai tempi di Giordano Bruno, Ereditato sarebbe stato bruciato sul rogo.

E voi pensate che l’orologio atomico abbia sbagliato di 60 miliardesimi di secondo, e che il cavo che connette il sistema GPS al computer di Opera fosse guasto?

Forse hanno voluto farcelo credere, ma vi assicuro che anche se i due sistemi fossero stati perfetti, avrebbero trovato l’errore comunque.

I dogmi di fede vanno salvaguardati, pena la scomunica o il rogo, guai andarci contro, neppure per un istante, neppure chiedendo alla comunità scientifica che verifichi i risultati delle analisi.

E pensare che in un'altra discussione io sono stato ripreso perché ho detto che nella scienza esistono i dogmi.

Per questo certe ipotesi non vengono prese neppure in considerazione, oppure vi vengono trovati numerosi errori, anche se gli errori alla fin dei conti neppure esistono.

Non importa se la teoria attuale, ufficialmente accettata è piena di incongruenze e di paradossi, ciò che importa è che sia diventata dogma, e la scienza è la nuova religione.

Del resto se i neutrini fossero stati più veloci della luce sarebbe caduta la teoria di Einstein della Relatività Ristretta, per il semplice fatto che i neutrini possiedono una massa sia pur minima, e la relatività ristretta ci dice che nessun corpo con massa può raggiungere la velocità della luce, pena che la massa (anche se partiamo da una massa piccolissima) diventi infinita, o meglio l’energia che esprime diventa infinita.

Ma se ai neutrini togliamo quei 60 miliardesimi di secondo, possiamo perlomeno pensare che siano veloci come la luce, il che fa cadere ugualmente la teoria della Relatività Ristretta, per ovvi motivi.

O forse l’errore è stato di 61 miliardesimi di secondo, il che salvaguarderebbe la teoria di Einstein.

Mi raccomando, non bestemmiate, e neppure fatte pensieri cattivi tipo “forse qualche corpo può superare la velocità della luce, forse gli extraterrestri ci sono riusciti”, sono pensieri gravi, che dovrebbero essere confessati da qualche confessore che ha preso una superlaura in Quantistica, anche se è proprio la Quantistica che per certi aspetti viola questi principi.

 

 

Link to comment
Share on other sites

ENERGIA E MASSA

Si potrebbe dire che la materia è energia ordinata, mentre l'energia propriamente detta è energia disordinata. Tutti gli atomi tendono a combinarsi con altri atomi ed a configurarsi in cristalli, questo se si diminuisce la temperatura al limite della cristallizzazione, se abbassiamo la temperatura allo zero assoluto tutti gli atmi combinati o molecole si configurano sempre in cristalli che ripetono sempre la stessa configurazione a seconda dell'elemento. Un esempio classico sono i cristalli di NaCl che si configura sempre in cristalli rigidamente cubici.L'NaCl neccessita di temperature relativamente alte per cristallizzarsi, ma ci sono atomi, o meglio molecole che si cristallizzano solo a temperature molto basse prossime allo zero assoluto. Però anche questa struttura cristallina così rigida necessita di energia solo per configurarsi tale. L'atomo in se è una struttura energetica che esprime la sua massa come energia confinata, solo per lo 0,06% del totale, il resto è energia che serve a mantenere insieme le masse minori (es i QUARK ecc), gli elettroni ed i legami atomici che stabiliscono fra i vari atomi. Senza l'energia non avremmo neppure la configurazione rigida delle molecole e dei cristalli. E questa è la materia propriamente detta. Nel molento in cui diventa ENERGIA PURA questa configurazione rigida viene persa, abbiamo l'energia propriamente detta che possiamo definire per semplicità CALORE. Ora c'è un rapporto perfetto fra l'energia rigida materializzata, ovvero cristallina, e l'energia smaterializzata, ovvero energia propriamente detta. Intendo dire che E=M ed M=E.. Ora se noi moltiplichiamo la massa per un qualsivoglia numero convenzionale altereremmo questo rapporto perfetto che c'è sempre fra MASSA CHE SI PUO' TRASFORMARE IN ENERGIA, quindi nella formula einsteniana la C può solo essere rappresentata dall'1. Infatti è solo l'unità che può esprimere la velocità della luce e non un qualsivoglia numero convenzionale. Mi spiace solo che il suo ideatore non l'abbia capito.(pare comunque che non lo capiscano neppure molti altri che si avvalgono di questa formula.) Ma ditemi voi: che significato ha elevare la velocità della luce al quadrato?? Cosa si ottiene?? Visto che può essere rappresentata solo da 1 vettore. Ma come si potrebbe configurare strutturalmente l’energia confinata, cioè quella dell’Atomo, dell’Elettrone e delle sub particelle che compongono l’atomo???? Dal momento che tutte le strutture dell’universo (sistemi planetari, galassie, gruppi di galassie ecc) si configurano sempre come SPIRALI o se volete chiamarli SISTEMI VORTICOSI, io credo che anche l’Atomo e le particelle subatomiche si configurino come SPIRALI: il submicroscopico rispecchia il macroscopico, è una legge universale, non c’è nulla da fare. Inoltre poiché anche le galassie si muovono in modo sincrono (sono state analizzate 450 galassie ed hanno lo stesso TEMPO DI MOTO), io credo che anche le energia atomiche e subatomiche si muavono in modo sincrono, esattamente come le galassie. In pratica tutte le energie dell’atomo vengono “spese” per mantenere queste strutture costanti. Nel momento in cui le strutture vanno perse e l’energia si libera, abbiamo l’enorme energia della bomba atomica. Processo che secondo la fisica classica ma anche quantistica dovrebbe portare ad un livellamento, cioè all’ENTROPIA, senza possibilità di riconversione. Alcuni però sostengono che tale riconversione avviene continuamente, non si sa ancora con quali meccanismi, ma lo stesse Halton Arp aveva osservato la formazione continua di nuove stelle, cioè di nuova materia strutturata. E questa ristrutturazione avveniva in nubi di idrogeno completamente destrutturate, ciè nell’energia pura. Harp aveva osservato la nascita di nuove stelle anche senza la presenza di nubi di idrogeno, e questo ci dice che anche l’energia completamente destrutturata, cioè il CALORE, può riconvertirsi in energia strutturata. Pertanto nessun BIG-BANG , ma l’universo è infinito ed eterno e si ristruttura continuamente. All’ENTROPIA si contrappone in modo perfettamente lineare il PRINCIPIO DEL MOTO. Il fatto che le galassie più lontane abbiano una luce nel rosso o nell’infrarosso, non significa che si allontanino, ma semplicemente che sulle lunghissime distanze l’energia si sposta verso il rosso, forse per la presenza di un “QUID” detto ETERE o che dir si voglia. Del resto anche per la FISICA QUANTISTICA, il VUOTO è UN PIENO DI ENERGIA.

 

Link to comment
Share on other sites

Iteressantissimo questo filmato:

Ma abbiamo un incredibile testimonianza:

Per chi pensasse che Pier Giorgio Caria sia un visionario dicendo che gli Extraterrestri hanno rapporti anche con il Vaticano, vi riporto questo episodio:

 

https://www.eurocomu...iii-gli-alieni/

 

La morte  del Cardinale Capovilla riporta alla ribalta un episodio poco conosciuto dal pubblico, in quanto con Loris Capovilla scompare l’ultimo testimone di un incontro che Papa Giovanni XXIII avrebbe avuto con un “essere alieno” nel 1961 due anni prima della sua morte. L’incontro sarebbe avvenuto nei giardini della Villa Pontificia di Castel Gandolfo e Loris Capovilla ne sarebbe stato  testimone. Il Segretario del Papa per espresso desiderio di Roncalli avrebbe mantenuto per anni il segreto di questo “incontro”. La notizia apparve su un quotidiano inglese e fu poi ripresa dal “Sun” nel 1985. Molti, all’interno della Santa Sede, sono propensi a ritenerlo veritiero. Secondo quanto riferito da Mons. Capovilla, il “contatto” sarebbe avvenuto in un pomeriggio di luglio del 1961.

«Camminavamo – racconta Capovilla – il lago a pochi passi, uno accanto all’altro, come due amici, come avevamo fatto tante volte in quegli splendidi pomeriggi d’estate. Come persone qualsiasi che hanno voglia di starsene un po’ in disparte, fuori dalla routine quotidiana. A un tratto, sopra le nostre teste apparvero luci colorate, arancio, ambra, azzurro e poi accadde l’imponderabile che è difficile da raccontare: le luci si fermano per qualche minuto sulle nostre due figure che camminano fianco a fianco, poi il contatto. Una delle astronavi si stacca dallo stormo e atterra nel lato sud del giardino. Il portellone si apre e dalla carlinga esce fuori qualcosa» .È «assolutamente umano» riferirà Capovilla, solo che ha una luce intorno che lo avvolge. Caddero in ginocchio i due, poi Roncalli si alzò e senza esitare andò verso “l’uomo”, quell’essere assolutamente umano avvolto da una luce tenue, penetrante.

Parlarono per circa venti minuti ma non si potevano sentire quelle voci: «non sentii nulla» ma parlavano tra di loro, gesticolavano. Per ben venti minuti poi l’Uomo voltò le spalle e se ne ritornò sull’astronave che ripartì. «Roncalli mi guardò e pianse. Quando ritornò verso di me – prosegue Capovilla – mi disse: “I figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli”». Questo avrebbe detto Papa Roncalli al suo segretario che per anni, forse per volere dello stesso Giovanni XXIII, gli impose il silenzio sulla vicenda. Sono passati 55 anni dall’“incontro” in quello strano pomeriggio e tuttora in Vaticano sono presenti dubbi e perplessità. Ora con la morte del Cardinale Capovilla, ultimo testimone del fatto straordinario, si chiude il ricordo  di quel contatto.

 

Link to comment
Share on other sites

ESPANSIONE DELL UNIVERSO SECONDO A

L'avevo già posto, ma lo ripropongo, un brano sempre di A:

 

Domanda: Fisicamente l’universo è sempre in espansione?

Ecco qui ci incrociamo con il problema dell’infinito.
Ci sono due ordini di problemi che scaturiscono dall’universo:
- Quello di un universo che si espande continuamente, che cresce, che lievita continuamente
- E quello dell’universo nella sua infinitezza, data da sempre ed esistente cioè a priori di ogni possibile eventuale espansione.
Se l’universo si espande va ad occupare uno spazio universale prima non occupato.
Allora dovremmo domandarci cosa potrebbe mai esserci in uno spazio non occupato dell’universo?
Sarebbe uno di quei problemi classici che si mordono la coda.
La realtà è che l’universo è infinito, quello così detto materiale, fisico.
Quando si parla di universo che si espande, si intende quello organizzato, ed a questo punto entriamo in un problema di logica.
Quando affermiamo che è l’universo organizzato che si espande, noi presupponiamo implicitamente, che un universo che si espande senza essere organizzato, non è universo.
Per universo-organizzato qui non si intende quello fisico-astronomico.
Questo è un falso prodotto della falsa logica.
Un problema che presuppone una logica data ed un metodo dato, cioè a dire: le cose sono perché se non sono non esistono, e per essere esse devono essere strutturate alle leggi (e qui per leggi si intendono quelle umane).
Allora dal punto di vista della conoscenza fisica dell’universo, ciò che non è organizzato e riferibile al piano della logica umana (ed in primo piano della logica aristotelica) non è concepibile o ammissibile.
Ora questo è completamente falso. Il presupposto è falso.
Allora l’universo in espansione soggiace alle due logiche, quella aristotelica e quella galileiana.
Quando la scienza si estende oltre il piano della logica formale, cioè oltre il piano della conoscenza accettata secondo i suoi metodi, si parla di non esistente.
Un universo che si espande ha un senso logico per l’uomo, perché va ad occupare spazi vuoti e si sottintende la limitatezza dell’universo stesso.
In questa misura ovviamente è molto più facile far scomparire Dio, perché tutto rientra nelle leggi della scienza umana, e naturalmente Dio stesso resta intrappolato in questo tipo di logica
.
Ora, il fatto che l’universo invece preesiste all’espansione, può derivare dallo stesso processo induttivo della logica umana.
Infatti un universo che si espande come potrebbe farlo senza presupporre il piano del suo ampliamento?
Siccome non si parla di compressione dell’universo, ma di espansione, si deve presupporre che non esista un contenitore, ovvero che il limite non sia assoluto
.
Allora l’universo non si espande nel nulla, ma secondo un piano dell’universo stesso, cioè in se stesso.
Se è così l’universo è infinito e l’espansione è puramente fittizia, non è altro che un modo di essere dello stesso universo infinito che ha le caratteristiche dell’espansione solo secondo la logica matematica dell’uomo, mentre da un punto di vista dello stesso universo ciò diventa un pseudo problema.
La realtà è che pur potendosi colmare quelli che possono essere identificati come spazi vuoti, la dizione “spazi vuoti” è fasulla, inquantochè è vuoto solo perché non contengono quel tipo di universo organizzato.

Ma il principio del sussistente e dell’esistente è pur esso un principio di realtà.
In termini di realtà, uno spazio, benché vuoto da un punto di vista fisico astronomico, è sempre realtà, per il solo fatto di esistere.
Quindi il discorso sul funzionamento di un universo strutturato, nel senso di essere organizzato a qualsiasi livello, è un problema veramente molto, molto banale.
La riduzione è però importante dal punto di vista ideologico.
Perché limitare l’universo in senso fisico, significa limitarlo in tutti gli altri sensi, e significa veramente spostare l’immagine di Dio.
In un universo fatto a somiglianza della scienza dell’uomo, Dio non trova posto, né è possibile ovviamente inserirvelo.
E’ possibile inserire Dio come principio di infinito soltanto se si presuppone un universo senza limiti, in cui la modalità dell’eventuale espansione, sia soltanto uno dei modi di apparire o di essere della realtà universale.

 

Link to comment
Share on other sites

LA MASSA MANCANTE

Ma cos’è questa MATERIA OSCURA
In cosmologia, il termine materia oscura indica quella componente di materia che dovrebbe essere presente in quanto manifesta i suoi effetti gravitazionali in molteplici fenomeni astronomici, ma le cui condizioni o la cui natura sono diverse rispetto alla materia visibile.

Secondo molti astronomi Il concetto di materia oscura ha senso solo all'interno dell'attuale cosmologia basata sul Big Bang; infatti, tale cosmologia non sa altrimenti spiegare come si siano potute ammassare le galassie in un tempo troppo breve per questo procedimento. Sempre dalle galassie e dalla cosmologia del Big Bang viene la necessità di materi
Nonostante dettagliate mappe dell'Universo vicino che coprono lo spettro dalle onde radio ai raggi gamma si è riusciti ad individuare solo il 10% della sua massa, come dichiarato nel 2001 al New York Times da Bruce H. Margon, astronomo all'Università di Washington.
Le più recenti misure indicano che la materia oscura costituisce circa il 30% dell'energia dell'Universo e circa il 90% della massa.
Questa materia non emette alcuna radiazione elettromagnetica e non risulta pertanto individuabile dagli strumenti di analisi spettroscopica, da cui l'aggettivo "oscura". Il termine massa mancante può essere fuorviante, dato che non è la massa a mancare, ma solo la sua luce.
Esistono attualmente diverse ipotesi per spiegare la natura fisica della massa mancante, come particelle subatomiche, popolazione di buchi neri isolati,nane bianche e brune.
Al di la di tutte queste ipotesi nessuno ha pensato che sarebbe sufficiente postulare una minima densità dello spazio per giustificare la materia oscura.
In tal caso si cadrebbe inevitabilmente nell’ipotesi di Marco Todeschini, e cioè che lo spazio abbia densità minima pari a 9x10 elevato alla ventesima potenza inferiore a quella dell’acqua.
Il problema è che nessuno ha voluto considerare tale ipotesi nonostante, proprio negli ultimi tempi sia stato scoperto che c’è un flusso costante di neutrini che attraversa ogni punto dello spazio, neutrini che pare abbiano densità minima.
Un altro errore che si è fatto è stato quello di legare la materia oscura al BIG-BANG.
La materia oscura al contrario giustifica la non espansione dell’universo, per il semplice motivo che se noi postuliamo una minima densità dello spazio, necessariamente la luce sulle grandi distanze lascierà passare solo le frequenze prossime al rosso, esattamente come il sole quando scende all’orizzonte diventa rosso, perché la sua luce deve attraversare un maggior spessore di atmosfera.
Ma anche se non postuliamo una densità costante dello spazio, come faceva il Todeschini, ma optiamo per una densità variabile ci troveremmo comunque nel giusto, dal momento che nello spazio puè essere presente una quantità tale di polvere cosmica e di gas dispersi che giustificheremmo comunque lo spostamento verso il rosso.
E’ addirittura strabiliante che gli astronomi si pongano il problema del perché esistono degli ammassi galattici, e sono galassie che hanno un movimento rotatorio attorno ad un centro comune, è strabiliante dicevo dal momento che tutto l’universo è strutturato in siffatto modo.
Sembra che la scienza astronomica non si sia accorta del movimento a spirale, che lo troviamo ovunque e diventa a questo punto una legge universale.
Ed è altrettanto strabiliante che cerchi di spiegare lo spostamento verso il rosso come uno allontanamento delle galassie, deducendone una teoria talmente strampalata (quella del BIG-BANG) nella quale si postula che all’inizio tutto l’universo era concentrato nello spazio di un neutrone dove la temperatura era di bilioni di gradi (pur dovendosi ancora determinare la legge della temperatura), e la pressione era praticamente infinita ( pur dovendosi ancora determinare la legge della pressione), nonostante tutte le leggi siano nate dopo, compresa quella del tempo.
Tutte le leggi sono nate dopo e casualmente          
Ora io penso che anche un bambino possa immaginare quanto idrogeno libero e quanta polvere cosmica possa vagare nello spazio, e poiché le distanze sono immense tutto questo giustifica una massa mancante pari al 90% della massa totale.
Perché la massa oscura è esattamente quella che non si è accesa, che non emette luce diretta o indiretta, come le stelle o i pianeti ma sotto forma di gas idrogeno o di pulviscoli sulle grandissime distanze viene a costituire anche per l’universo una specie di atmosfera, troppo rarefatta per essere rilevata dai nostri strumenti, ma che giustifica pienamente il perché le galassie quanto più sono distanti, tanto più sono rosse.
Non c’è neppure bisogno di ricorrere alla fisica quantistica, è un semplicissimo meccanismo legato alla fisica classica, esattamente come per il sole al tramonto.
Questo spiega anche perché le stelle alla periferia delle galassie mantengano velocità costanti in disaccordo con la terza legge di Keplero ( che prevede invece una riduzione della velocità), per il semplice motivo che le stelle non incontrano nessun attrito dal momento che la massa mancante viene trascinata dalla galassia in accordo con tutti gli altri corpi celesti siano essi accesi o spenti.
Ultimamente poi sono emersi altri fattori che possono giustificare la massa mancante.
Uno di questi fattori che pare rivesta una certa importanza sono i neutrini, elementi che stanno fra il corpuscolo e l’onda e che sono in grado di attraversare immensi aggregati di materia, cioè possono attraversare la terra ed essere assorbiti in misura minima.
E sono proprio i neutrini che andrebbero meglio a giustificare le teorie del Todeschini e del suo spazio fluido.
Insomma quello che era stato gettato dalla finestra ora rientra dalla porta!

 

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

ANCHE LE PULCI DORMANO E SOGNANO.
Tempo fa, in un Post che avevo fatto sul sonno e sul sogno avevo detto:
“”Del resto il sogno è una cosa talmente misteriosa che sfugge a qualsiasi definizione logica, e questo proprio perché il sogno è illogico, si sviluppa secondo una non logica e non è definibile attraverso nessuno schema. Uno degli aspetti più straordinari è che il sonno ed il sogno è comune in tutte le specie viventi. Si è visto addirittura che moscerini che restano 10 ore senza dormire muoiono; ma come stabilire se sognano; lo hanno stabilito alcuni ricercatori nel valutare la reattività dei prismi oculari alla luce ultravioletta ( anche quando il moscerino dorme il prisma dell’occhio acquista una leggerissima motilità che è stato visto non essere dovuta alla luce che impatta sul prisma); insomma anche i moscerini sognano e chissà cosa sognano. Ma quello che ancora più paradossale è che i tempi di sogno dei moscerini ricalcano quello degli esseri umani, cioè circa il 20% sul sonno totale. E chissà poi cosa sogneranno le formiche? E le api?”
Questo brano l’avevo inserito in un Post dove facevo alcune considerazioni sulla teoria delle stringhe. Ora credo di avere quasi la certezza che sognano anche le pulci del mio gatto (tutte le pulci intendo). Questo lo deduco dal fatto che il gatto dorme tranquillo senza mai grattarsi per circa due ore, ma poi improvvisamente si sveglia e comincia a grattarsi disperatamente. Il punto è che non si gratta solo dietro le orecchie, ma anche sulla pancia, sul sedere ecc. Intendo dire che tutte le pulci si svegliano nello stesso momento pertanto sembrano si trasmettano per via telepatica un segnale che le induce al risveglio, ma mi rendo conto che questa è un ipotesi un po azzardata, è più probabile abbiano un intelligenza di gruppo o collettiva come le formiche. Si addormentano nello stesso tempo ed hanno lo stesso tempo di sonno, per cui esaurito quel tempo di sonno che è uguale per tutte si svegliano insieme pungendo insieme anche il mio gatto. Qui potremmo fare una disquisizione sulla soggettività del tempo che è soggettivamente diversa da una specie all’altra anche fra gli insetti. E’ chiaro che l’insetto non si pone la questione del tempo a livello conscio, ma lo avverte soggettivamente a livello inconscio. E’ probabile che la vita conscia (se così si può chiamare) che vivono gli insetti di qualsiasi specie sia molto più simile alla vita inconscia che hanno durante il sogno. Insomma è possibile che gli insetti ricordino il sogno molto meglio di noi, quasi ci fosse una continuità fra conscio ed inconscio. L’intelligenza collettiva la possiamo trovare anche in molti animali superiori ed io direi anche in parte nell’uomo. Ricordo quando era a Velo Veronese la danza delle rondini prima che partissero per l’Africa. Era uno spettacolo veramente incredibile, migliaia di rondini volteggiavano sopra il monte Stolzer con un ritmo perfetto e con una sincronicità che non oso definire assoluta. Poi partivano tutte insieme, ma per chi mai facevano quella danza?? Secondo quale logica possiamo giustificarla?? Se poi scendiamo nel mondo più piccolo troviamo molte analogie, ad esempio i moscerini in gruppo possono essere decine di migliaia, ma anche quelli danzano con un ritmo perfetto. Le finalità di questo ritmo ancora ci sfuggono. Forse per risultare più imprendibili da insetti più grandi come le mosche, o meglio i tafani, visto che le mosce non mangiano i moscerini. Ma una densità simile potrebbe giustificare che cerchino di salvaguardare il gruppo, insomma, se qualcuno viene mangiato pazienza, ciò che conta è che il numero resta pressochè costante. E per le rondini come la mettiamo?? Ballano per non farsi prendere dai falchi?? Il punto è che a Velo non c’erano falchi, questi si trovano molto più in su verso il Monte Carega. E gli storlini (Sturnus Vulgaris) li avete mai visti ballare?? Talvolta sono decine di migliaia ed ondeggiano ballando con un ritmo perfetto. Il punto è che in pianura non ci sono uccelli predatori, ed allora per chi ondeggiano in modo perfetto?? Si mantengono sempre ondeggiando ad una perfetta distanza in modo da non scontrarsi mai anche se sono decine di migliaia. Certo possiamo invocare anche per gli storlini un intelligenza di gruppo, e certamente , come tutti gli animali dormono e sognano. Ma non tutti gli animali che abbiamo nominato finora hanno un intelligenza di gruppo. L’intelligenza molto spesso si mantiene anche singolarmente per qualsiasi specie. Avete mai visto una formica solitaria che va ad esplorare il territorio. Talvolta si allontana anche di 10 metri dal formicaio e come farà a non perdersi. Con un cervello che è tre milioni di volte più piccolo del nostro, deve immagazzinare nel suo viaggio di ispezione talmente tante cose, non solo ma pure memorizzarle. Ditemi voi, come farà? Anche questo rientra nei sistemi infiniti.

 

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

  • Who's Online   0 Members, 0 Anonymous, 25 Guests (See full list)

    • There are no registered users currently online
  • Recently Browsing

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...