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L'ateismo


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Io non ho simpatia per il suffisso -ismo: trasforma cose serie interessanti in ideologie, crea contrapposizioni inutili e diatribe a non finire.

In questo caso, se lo evitiamo scrivendo "ateità" , otteniamo un pensiero e dei contenuti interessanti, condivisibili o meno.

Io non sono un ideologo, neppure un totalitario, tanto meno un dittatore o un dogmatico.

Non sono un fideista, sono un credente pacato e ragionevole, quindi posso discutere serenamente idee compatibili o non compatibili con le mie!

Per esempio, io penso che una persona adulta e autonoma, può vivere bene sia come credente che come ateo.

Potrebbe anche scegliere di essere agnostico e, per questo, lo dico come credente, non incorrere... nell'ira di Dio.

Vale lo stesso discorso per i credenti naturalmente, si può esserlo nel modo che ho spiegato, senza suscitare polemiche e diatribe.

Dio non è umano senza, per questo, essere antiumano o superumano: non si vanta di essere Dio, non ne ha bisogno!

Quali sono le caratteristiche di un ateo intelligente e pacato?

Prima di tutto la coerenza: se una persona non crede in Dio evita di crearsi Dei e di "deificare" persone e cose!

Secondariamente, una buona modestia: non fa del suo Io uno special, delle sue idee dei cristalli di verità, della libertà di pensiero un ...dogma!

Tutti possiamo sbagliare, quindi, un ateo siffatto lo sa e non assume atteggiamenti da "divulgatore di  salute mentale" contro qualcuno o qualcosa.

Questo vale anche per un credente e un agnostico: siamo tutti quanti criticabili, non siamo infallibili, inattaccabili nè "padreterni"!

Come essere umano io ignoro chi pensa di esserlo più degli altri, chi si vànta di esserlo meno degli altri e chi di vergogna di esserlo come lo sono gli altri!

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  • 1 month later...
Il 13/7/2023 at 17:28, passworld ha scritto:

 

Tutti possiamo sbagliare, quindi, un ateo siffatto lo sa e non assume atteggiamenti da "divulgatore di  salute mentale" contro qualcuno o qualcosa.

Questo vale anche per un credente e un agnostico: siamo tutti quanti criticabili, non siamo infallibili, inattaccabili nè "padreterni"!

Come essere umano io ignoro chi pensa di esserlo più degli altri, chi si vànta di esserlo meno degli altri e chi di vergogna di esserlo come lo sono gli altri!

Certamente tutti possiamo sbagliare. 

L'errore è insito nella condizione umana, nessuno di noi è infallibile. 

Nemmeno la scienza lo è, infallibile, è uno strumento meraviglioso ma pur sempre posto nelle mani di creature fallibili, o addirittura corruttibili, per cui secondo me hai ben ragione nel dire che se non si crede in Dio il più grosso errore sia deificare qualcun altro o qualcos'altro. 

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11 hours ago, Pandora said:

Certamente tutti possiamo sbagliare. L'errore è insito nella condizione umana, nessuno di noi è infallibile.

Neanche dio è infallibile, essendo noi fatti a sua immagine e somiglianza - la stessa essenza e sostanza (la forma non conta). Egli non può essere diverso da noi visto che pretende perfezione anche dalle sue creature umanoidi dunque le considera uguali a sé stesso, cambia soltanto lo status di immortalità. Per adesso. Poi in futuro gli uomini saranno immortali come promesso nelle scritture.

Quote

Nemmeno la scienza lo è, infallibile, è uno strumento meraviglioso ma pur sempre posto nelle mani di creature fallibili, o addirittura corruttibili,

Anche la religione viene posta nelle mani di creature fallibili, o addirittura corruttibili, che potrebbero fraintendere o alterare appositamente una rivelazione celeste. Ergo, se la scienza è un work in progress per sua natura, anche la religione lo è senza dubbio perché dipende molto dalla comprensione umana. E quella cambia da uomo a uomo e da un'era ad un'altra, non è sempre uguale. Chi mai conosce il pensiero di dio, alzi la mano.

Quote

per cui secondo me hai ben ragione nel dire che se non si crede in Dio il più grosso errore sia deificare qualcun altro o qualcos'altro.

Dio s'intende un ente sovranaturale. Alcuni atei pur idolatrando oggetti e soggetti random comunque non li considerano enti sovranaturali quindi non c'è contraddizione, volendo lo possono fare. Dal momento che hanno scelto di non credere nell'esistenza di Enti Sovranaturali, cercano la loro origine e/o punti di riferimento altrove. Ed è cosa legittima. Poi ci sono coloro che sostituiscono dio con diavolo oppure con magia, in questo caso però si resta nel campo del soprannaturale. C'è anche da dire che alcuni credenti non mettono dio al primo posto, bensì gli amanti, la casa, i figli, le macchine costose etc, ecco qui c'è contraddizione pericolosa in quanto dio non permette concorrenza, l'unione mistica ad esempio tra un cristiano, Cristo, Chiesa e dio dev'essere un rapporto esclusivo, non delegato ad altri e non marginale. Ma quanti credenti lo sanno? E quanti nemmeno vogliono saperlo? Allora sono davvero credenti, questi ultimi?

On 7/13/2023 at 5:28 PM, passworld said:

Io non ho simpatia per il suffisso -ismo: trasforma cose serie interessanti in ideologie, crea contrapposizioni inutili e diatribe a non finire. In questo caso, se lo evitiamo scrivendo "ateità" , otteniamo un pensiero e dei contenuti interessanti, condivisibili o meno.

La mia ateità si manifesta in un modo abbastanza semplice: non esistono superiori e inferiori né in cielo né in terra, ognuno ha il diritto ad un parere, e il mio è frutto di osservazione attenta dentro e fuori (non è casuale e nessuno me lo ha imposto - se l'avesse fatto l'avrei rifiutato). Il mio atteggiamento generale è quello di gratitudine per la possibilità di Essere (e la libertà di non essere, per chi preferisce non essere). Che poi la sorgente sia uno o più enti sovranaturali, o spiriti, o un gruppo di  scienziati e artisti extraterrestri, o altro, non mi cambia niente. Io Sono, indipendentemente da chi e quando mi ha creato e per quale scopo. Tanto la missione me la scelgo io in accordo con il Codice Genetico, che dovrebbe esprimersi al 100% e non restare ignoto e nascosto.

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noi siamo sistemi naturali viventi,come tali tendiamo a gerarchizzarci,centralizzarci e macchinizzarci.Questo anche nella cultura e nella creativitã. Quindi,la nostra visione di Dio e della spiritualità tende ad assumere queste caratteristiche.Se le teniamo sullo sfondo possiamo capire che Dio e la spiritualità non hanno bisogno di gerarchie,centralismo e macchinizzazioni.Non è cosa facile capirlo ma, una volta capita la questione,possiamo evitare due errori:

a)proiettare la nostra visione del mondo su Dio e la spiritualità.

b)costringere il vero Dio e la vera spiritualità dentro la nostra visione del mondo.

Io lo so quindi non faccio questi due errori.

 

 

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Io distinguerei nettamente la sorgente intesa appunto come una fonte che dona vita e amore in modo incondizionato senza chiedere niente in cambio e ci lascia totalmente liberi; dalla divinità-insegnante che guida ma anche giudica gli uomini come a scuola (apprendimento, teoria, pratica, esami).  Entrambi gli aspetti della STESSA sorgente hanno ragione di esistere perché è evidente che alcune persone hanno bisogno di essere consigliate da qualcuno su vari argomenti, aiutate e  instradate - non per caso si parla di "pecore" e di "pastori" - mentre altre non ne hanno nessun bisogno e se credono in un dio o contattano un dio (o extraterrestri) è solo per il piacere di connettersi al loro creatore o ad altre intelligenze cosmiche. Le due visioni, una bacchettona che ti controlla e l'altra che rappresenta la coscienza superiore che non si intromette nelle vicende umane sembrano due cose opposte e inconciliabili, ma servono entrambe e si completano. L'insegnante ha ancora una funzione nell'universo finché tutti gli uomini in una determinata regione dello spaziotempo non diventano saggi, e veramente liberi.

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