Il silenzio
Che bella parola, silenzio.
Una volta, dopo aver camminato per ore in montagna alla ricerca del cane che si era disperso nel bosco, mi accorsi del silenzio più di quanto mi fosse mai successo prima.
Silenzio assoluto. Solo il tonfo del cuore. Seduto su un sasso, a poco a poco cominciai ad avvertire il sibilo del vento e lo scricchiolio delle pietruzze sotto le scarpe, cercavo di udire semmai ci fosse un abbaiare lontano, trattenevo il respiro, poi alla fine mi appoggiai all'albero e chiusi gli occhi, arrendendomi al silenzio. Passarono minuti, non so quanti, ma forse era un'ora, forse avevo dormito, sentii la lingua calda del cane sulla faccia, quando aprii gli occhi era già accucciato, con la coda che sbatteva sulle foglie umide. Ci incamminammo, piano, ridiscendendo il declivio tra i lecci, poi come nella storia di Breus, tra cerro e cerro un uomo vedemmo, ma non era fatto di ferro, era un contadino insieme al somarello, scuri come gli alberi che avevamo intorno, un cappellaccio e una roncola in mano, emanava profumo di pane e di mele, , ci salutò e quelle due parole mi fecero tornare al ventesimo secolo. Quelle ore precedenti mi sembrarono un viaggio nel tempo. La voce del vecchio era bellissima, aveva le tonalità del legno e del fuoco.
Edited by Nero
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