(Witches' Sleep di Albert von Keller, 1888)
In questo particolare giorno rammentiamo le vittime perseguitate dalla "Santa" Inquisizione: migliaia di intellettuali, scienziati, filosofi (basti pensare a Bruno, Galilei, Campanella...), uomini e donne senza nome condannati e torturati dalla Chiesa Cattolica, la quale non ha mai subìto un giusto processo per i suoi atroci crimini. Un olocausto di ben oltre cinquecento anni rimasto del tutto impunito e, dai più, dimenticato.
Ci è stato propinato che il Sant'Uffizio fosse stato ufficialmente abolito. In realtà ha soltanto cambiato veste, assumendo la denominazione di "Congregazione per la dottrina della fede poi, più recentemente, ribattezzata "Dicastero per la dottrina della fede".
Ciononostante, la verità non può essere ridotta in cenere come i corpi di quegli innocenti!
Con i processi a tappeto del 1692 ebbe inizio nel Massachusetts, per poi espandersi a macchia d'olio, una serie serrata di accuse, arresti ed esecuzioni capitali mai inflitti prima nei possedimenti britannici del Nuovo Mondo.
Al termine della sentenza, furono diciannove le persone giustiziate mediante impiccagione, un uomo schiacciato a morte per aver rifiutato di testimoniare, oltre centocinquanta i sospettati imprigionati e altri duecento accusati di stregoneria. Numero elevato, se rapportato al fatto che, all'epoca, la popolazione del New England contava meno di 100.000 unità.
Di seguito "Focus" elenca otto motivi per i quali avresti rischiato la vita a Salem:
https://www.google.com/amp/s/www.focus.it/amp/cultura/curiosita/8-motivi-per-cui-potevi-finire-sul-rogo-durante-la-caccia-alle-streghe
Inoltre il 1° marzo si celebrano la "Giornata Internazionale contro la discriminazione", una ricorrenza a sfavore dei discorsi d'odio contro razzismo, antisemitismo, islamfobia, attacchi alla comunità LGBT, bullismo ai danni dei diversamente abili nel mondo reale e online, e quella delle Malattie Rare, una condizione che riguarda circa 300 milioni di persone in tutto il mondo, due milioni dei quali in Italia. Quattro, in media, gli anni per giungere alla diagnosi di una delle 10 mila malattie di rara incidenza ad oggi note.
Importante è la celebrazione dell'impegno collettivo per migliorare la vita di tutti, un'occasione per unirsi, sensibilizzare e agire per colmare vuoti di cura e conoscenza.