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zarina

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Posts posted by zarina

  1. 1 ora fa, Anarko ha scritto:

    Ci sarebbe da aprire una parentesi enorme sul come è stata gestita l'informazione in quel periodo. E sulla violenza di certe esternazioni e di come siano state lasciate passare. Anzi di come siano state alimentate, di proposito.

    E di come questo clima abbia influito anche nel rapporto tra le persone; io ho stesso ho smesso di parlare con qualche amico che mi additava di come un "cretino" (giusto per essere edulcorati) solo per aver fatto una libera scelta. 

    Che poi per me, che vedo del marcio ovunque, era evidente il modus operandi dell'informazione. (che tra parentesi è lo stesso che stanno usando ora per la guerra in Ucraina)

    Per fortuna mia madre, per quanto i nostri rapporti non siano dei migliori, ha rispettato la mia scelta senza giudicare; anzi mi prendeva bonariamente in giro dicendo: "fai come vuoi, tanto sei adulto e vacc... ah no. 😅"

    All'inizio avevo anche pensato di vaccinarmi, solo per preservare (ipoteticamente) lei: non volevo comunque lasciarla sola ma non potevo rischiare io di essere un pericolo. E lei si rifiutava di tenermi fuori casa. C'è stato un momento in cui stavo per cedere ma per fortuna non è stato così.

    Si anche io ho bei ricordi al riguardo. Non c'era altra scelta e andava bene così.

    Si apriva una bottiglia di vino e ci si sintonizzava su qualche canale radio in TV come sottofondo. O si faceva la pizza.🤣 Ho ancora la credenza con qualche pacco avanzato. Mi aspetto che a breve le farfalle spicchino il volo portandoselo via.

    Almeno per quanto mi riguarda, ho riscoperto la bellezza di stare soli, di godersi il proprio tempo. E che la compagnia altrui è bella, ma a piccole dosi. 🤣 

    Proprio riguardo a questo e al concetto di gara a cui accennavi prima, c'è stato un momento in cui sembrava che alcune persone godessero della propria libertà solo in contrapposizione al fatto che ad altri era stata tolta. O che per "guadagnarsela" avrebbero dovuto fare sacrifici, tipo il tamponarsi il naso ogni due giorni. 

    E secondo me si è persa l'occasione di riflettere approfonditamente sul fatto che quando si vanno ad intaccare certe libertà, non è detto che le condizioni per riaverle indietro, ci staranno bene anche la prossima volta. O la volta dopo ancora...


     

    Sono d’accordo 

    Già dai primissimi momenti si intravedeva la spinta competitiva e anche una certa morbosità nel guardare nel giardino accanto. 

    Si saranno ammalati? Vorranno vaccinarsi o no? Saranno di quelli che all’aperto si abbassano la mascherina? 

     

    Forse una specie di mania di protagonismo e di presenzialismo, come se ci sentissimo interpreti improvvisati di una serie tv inverosimile, attori diretti della storia che cambiava, ma con noi piccoli omini dentro, che ne facevamo le spese sul posto. 

     

    Peró all’inizio era una cosa che ci accomunava. Anche se come sempre c’è chi ha potuto disperarsi in situazioni migliori e chi in peggiori, di certo l’attenzione era polarizzata a grandi linee sullo stesso mostro.

     

    Diverso è stato quando è iniziata una fase diversa. 

    Una fase meno creativa e più operativa, molto meno surreale di quella precedente. 

    Una fase in cui si è perfezionato il concetto di obbedienza, già presentata come un valore di comunità. 

     

    Ma quando prima o dopo si esce dalla rappresentazione di ‘tutti’ e si sceglie per sé stessi, si dividono le strade. 

    Perché non c’è una condizione uguale a un’altra. 

    E insidiare tra le persone l’idea che alcune potessero essere -letteralmente- un ostacolo per il superamento del problema, solo per aver esercitato il diritto di autodeterminazione, credo sia stato un fenomeno che ci è sfuggito di mano. 

     

     

     

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  2. All’inizio mi sembrava una cosa lontana. Codogno, poi la lombardia. Una piccola macchia d’olio che si espandeva. I racconti di persone malate che non si sapeva bene che avessero di diverso da quella che poteva essere un’influenza d’inverno. Un’eco che arrivava ovattata ma non riusciva veramente a farsi sentire. 

    Sembrava quasi una cosa diversa dal solito, originale, da seguire morbosamente per lamentarsi e parlarne compulsivamente. Come tutte quelle cose banali e ingiuste che succedono ma che non cambiano veramente il corso delle tue giornate. 

    La sensazione era che ci fosse pure una piccola competizione interna. Io l’ho avuto, te no. 

    Io senza sintomi, te invece? 

    Chi lo aveva avuto si sentiva un guerriero medioevale e chi non lo aveva neanche sfiorato da lontano, un sopravvissuto. 

    Una specie di status insomma.

     

    Quando hanno chiuso le scuole e ho iniziato a dover lavorare da casa, ho pensato che effettivamente sarebbe cambiato qualcosa. 

    Non si chiudono le scuole. 

    Non si chiudono quasi per nessun motivo al mondo, le scuole. 

    Si avvertiva un senso collettivo di pericolo e di carica allerta. Ma c’era anche la volontà di capire, di trovare soluzioni. Le persone sopportavano le prime limitazioni in modo incerto. Critico, ma ancora fiducioso. I medici avevano assunto questa immagine eroica e mitologica dei salvatori. Di quelli che potevano, che sapevano scegliere. Anche per te. Un’immagine irrealistica, ma rassicurante.

    E le mascherine che prima di quel momento erano in fondo alle priorità di chiunque, iniziarono ad essere il nuovo oro. 

    L’ambizione.

    Il lasciapassare per un pezzo di libertà disinvolta che potevi esibire. Una libertà usa e getta, ma pur sempre una possibilità.

     

    Se ripenso a quei momenti, che sono stati lenti da vivere, mi sembra con il distacco di oggi, che siano invece passati velocemente, e che non si sia ragionato in modo lucido. 

    Ricordo che mi piaceva il silenzio per le strade buie la sera, mi rasserenava quel senso di inevitabile per cui non c’era la scelta se socializzare o meno. Se fare quello o l’altro. Non si socializzava punto. Non si faceva niente.

    La vita era diventata improvvisamente più basica e spogliata di tutto lo stress.

    Si viveva semplicemente, e in mezzo c’era anche il lusso di poter pensare.

    Questa condizione lenta, quasi piacevole, da lí a poco per me sarebbe diventata una gabbia.

    Mi sono presto resa conto che se il mio spazio fisico nel mondo si era ridotto, era aumentato esponenzialmente quello in etere. Paradossalmente ero raggiungibile da chiunque. Le persone si erano facilmente adattate al contatto virtuale trasformandolo in qualcosa che scimmiottasse quello reale, e si sentivano pienamente in diritto di chiamare, o peggio videochiamare, in qualsiasi momento della giornata, dato che era -ovvio- che fossi disponibile.
    Piu che disponibile, direi ‘accessibile’ sempre.

     

    Non esisteva più il concetto di invadenza e di confine, né quello di assenza, perché eravamo ‘tutti nella stessa barca’ ed era scontato che tu vivessi l’essere in quella precisa barca come gli altri, e che fossi uno dei tanti ingressi umani da raggiungere come possibile. 

    Attraverso i controlli per strada, il lavoro, la scuola. 

    Era come avere continuamente una finestra aperta sul mio privato. Se uscivo dovevo renderne conto. Se stavo in casa, anche. Se avevo contatti fisici con altre persone, ci mancherebbe. 

    Anche se mi ammalavo, avrei dovuto renderne conto. 

     

    La sensazione di essere così ‘a portata’, non di me stessa ma di altro da me, non l’avevo mai avuta in vita mia. 

    Quello che penso ci abbia lasciato è un senso di stanchezza mentale. L’ansia e l’impotenza. 

    La consapevolezza di potersi facilmente ritrovare inseriti in uno schema universale, che riguarda tutti ma anche nessuno, dove il concetto di libertà individuale diventa relativo e ambiguo. 

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  3. 23 minuti fa, Rainbowisback ha scritto:

    Ragazzi, ma scherziamo?😑 Volevo mettere like a Zari perché mi aveva immaginato (non so quanti secoli fa) e non me l'ha fatto mettere, ha detto che ho esaurito la mia quota quotidiana di like!

    Una quota molto esigua direi! Vabbè, Zari è come se lo avessi fatto❤️, grazie per aver pensato a me anche quand' ero latitante nei boschi, lontana dalla salvifica luce di Freya.

    Veramente c’è il limite?

    temo di non averlo mai raggiunto 😂

    Ho tentato di portare alto il vessillo dei comeviimmagino in tua memoria anche quando non c’eri 🇸🇨🌈 

  4. 1 ora fa, Rainbowisback ha scritto:

    Uedrino! Che bello, allora tu ci sei ancora🤗 Vedo che sono ancora  in giro Anarko, Freya, Decimo, Torny, Occhi, Maddo, Pandora, Spino,  Zari...i migliori insomma! Chi altro dei vecchoni della mia epoca potrei incontrare? Chi c'è?

    Ancora non ho capito bene come funziona questo forum, in verità.....Cimy e Freya hanno vinto dei giorni, badge misteriosi e altre stranezze!

     

     

    Bentornata ❤️

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  5. 6 minuti fa, Pandora ha scritto:

    Mi terrorizza sta cosa

    E se le tagliassi vicino alle chele o quella roba lì con cui si aggancia? 

    Forbice e separo il vomitino infetto dalla bocca

    Nooo 🤣

    Rischio

    Oltre ad essere molto più splatter. 

    Non è difficile, devi solo essere decisa, delicata, ed eliminarla per sempre dalla tua vita. 

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  6. 56 minuti fa, Pandora ha scritto:

    Nuovo problema del quale non vengo a capo con Google.

    Gattina zecche.

    Credo che la mia gattina abbia le zecche. Accarezzandola ho sentito un pallino. Ovviamente la cosa mi fa schifissimo e non ho capito cosa devo fare, perché un sito spiega la tecnica per tirarle via mentre l'altro dice di non farlo assolutamente e che è pericolosissimo

    A parte che bisognerebbe tenerla in due perché stia ferma. Che faccio, la porto dal veterinario e calo quegli 80 euro per il disturbo, o è una cosa che per i gattari esperti è un risolvibilissimo faidate? 

     

    Se hai manualità e la gattina si fa tenere tranquilla non è pericoloso. Puoi comprare la pinzetta adatta (che è un trabiccolino fatto tipo a un uncino) o usare le pinzette normali. Stai attenta ad aderire bene alla pelle, ruoti perche tipo si disincastri anche il rostro. Oppure aspetti, ma poi diventa gigante 😂

  7. 1 minuto fa, Pandora ha scritto:

    Ma tipo? Lo avevo già raccontato? 

    Comunque non era stato facile scrivere quell'email. 

    Gli avrò scritto tipo ottantasette volte va' che non sono una medium non sto a fare la Wanna Marchi de noantri, non vendo niente, e soprattutto non ti sto abbordando, nun ce sto a prova'. 

    Perché magari uno pensa pure a un espediente di broccolaggio  mistico. 

    Lui invece aveva reagito in una maniera pazzesca felicissimo e commosso, mi aveva anche invitato a una sua mostra nel veneto, ma non ricordo che dovevo fare e non ero andata. 

    No no

    È lo slogan - menomalechetizioc'è- che ha rievocato antichi rituali anni 90 😂

    Comunque incredibile che tizioc'è ci fosse per davvero. 

    E non so se io gli avrei scritto.. Però bello che abbia reagito con fiducia e apertura alla cosa 

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  8. 14 minuti fa, Pandora ha scritto:

    E se foste entrambi a tenere gli occhi spalancati? 00*00

    Spalancati @@*@@ no, socchiusi ==*== 😍

    00*00 occhi aperti 

    -- * - - occhi chiusi 

    ##*##  occhi con molto mascara

     

     

     

     

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