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GufoOscuro

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  1. Tokyo ha tutte le comodità del mondo, con metro che passano ogni 3 minuti, non hai nemmeno bisogno della macchina volendo.

    Ogni 300 metri hai una macchinetta per le bibite zuccherine gassate e i combini che vendono "scafalate" di junk food.

    Eppure...

    Su 1000 giapponesi ne vedi al massimo 1 in sovrappeso (neanche obeso).

    Ergo, la teoria del complottismo alimentare è 'na stronzata. Caso chiuso.

  2. 17 ore fa, passworld ha scritto:

    Sarebbe la fine per l'Italia democratica,avreste bisogno di una dittatura.

    Ho fatto riferimento al quartiere "China Town" a Milano non a caso. In un contesto democratico i cinesi hanno dimostrato di sviluppare l'economia anche meglio degli italiani stessi, creando una zona dove l'integrazione ha funzionato in maniera ottimale. 

    Qualcuno potrebbe obiettare che i cinesi hanno usato evasione e lavoro in nero... Be', a essere un filo maliziosi si potrebbe rispondere: è forse la dimostrazione più lampante dell'integrazione cinese in Italia. 

    Per il resto, hai mischiato pregiudizi verso i cinesi con discorsi imperialisti che sinceramente nemmeno mi va di affrontare, perché è come parlare dell'acqua bagnata e si scadrebbe per l'ennesima volta in oriente vs occidente. Impero A vs Impero B. Noia. 

     

  3. 1 ora fa, Celestino ha scritto:

    Ho vissuto per lavoro a Milano per un anno e più a ridosso del quartiere cinese, posso dire di aver acquisito ammirazione per tali genti, laboriosi, sociali e mai che siano stati coinvolti in risse, stupri, omicidi e violenze varie, facevamo spesso colazione al bar "Milano" nei pressi del cimitero monumentale, il barista un certo Alessandro che pensavo fosse un operaio cinese in pratica era anche il proprietario del bar, un cinese gentilissimo ed inoltre ci faceva anche lo sconto poiché gli eravamo simpatici. Se li conoscete credo che li apprezzerete.

    Via Paolo Sarpi a Milano è la dimostrazione che l'Italia dovrebbe essere gestita dai cinesi. 

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  4. Dipende su cosa ti soffermi. Se invece di soffermarti sugli attori, ti soffermi su quello che fanno i tecnici... Be', è un lavoro incredibile, da sempre, con analogico o con computer graphic. 

    Il problema di noi italiani è che ci soffermiamo sempre e solo sulle figure artistiche, quindi è per noi più spontaneo valutare un attore anziché una equipe di tecnici. 

    Purtroppo nel mondo dell'intrattenimento i tecnici sono quelli che fanno il lavoro "sporco" e sono anche quelli che vengono premiati (pagati) meno. I tecnici sono anche quelli che hanno salvato registi impacciati e attori mediocri in tante occasioni. 

  5. A coloro che sanno attendere in silenzio, con disciplina.

    A coloro che non incendiano il mondo per cinque minuti di gloria.

    A coloro che moriranno nel silenzio, avvolti dall'armonia della quiete. 

     

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  6. Il 10/4/2024 at 06:05, Karver ha scritto:

     

    quindi in sintesi equiibrare zuccheri, acqua, medicine e altre cose che vanno ad incidere sul nostro sistema nervoso sono indispensabili per il processo di consapevolezza 

     

    È possibile sviluppare DCA anche seguendo diete ritenute salutari. 

    I problemi con il cibo hanno molto più a che fare con con il lato psicologico della persona, anziché con gli alimenti consumati.

    Ormai è stato accertato da più fonti: è meglio seguire una dieta sostenibile nel lungo periodo, anziché una dieta perfetta ma non sostenibile a livello psicologico. 

    Fare un dramma per un cucchiaino di zucchero nel caffè ogni tanto o per un biscotto mangiato è decisamente un comportamento che andrebbe rivisto.

    Tra l'altro è ironico, ma il Buddha parla di Via di Mezzo proprio in riferimento al cibo. Accettando la ciotola di riso di Sujata romperà il patto con gli altri asceti, comprendendo che la via verso la consapevolezza non è né il rigore estremo, né l'indulgenza verso piaceri. 

     

  7. Se c'è un argomento che suscita facilmente discussioni appassionate, è il rapporto tra esseri umani e animali. Da una parte, l'essere umano spesso manifesta un sentimento ancestrale di superiorità sugli animali, mentre dall'altra cresce sempre di più il desiderio di riconoscere loro diritti. Purtroppo, questa dualità spesso si traduce in posizioni estreme, simili alle rivalità tra tifoserie di calcio.

    In questi anni ho riflettuto sul fatto che discutere di etica potrebbe essere in parte inutile. Spiegare perché maltrattare un animale è sbagliato può avere senso fino a un certo punto. Tuttavia, è più significativo sottolineare che amare gli animali è un vantaggio evolutivo per gli esseri umani, e dovrebbe essere coltivato innanzitutto per migliorare la nostra condizione.

    Ecco alcuni esempi concreti:

    - Le diete prevalentemente vegetali non solo favoriscono la salute, ma riducono anche l'impatto ambientale sul nostro pianeta.

    - Prendersi cura o osservare gli animali aiuta a ridurre lo stress e l'ansia, migliorando il nostro umore e riducendo il senso di solitudine.

    - I bambini che hanno un rapporto armonioso con gli animali tendono a sviluppare prima empatia e sensibilità.

    - La salvaguardia della biodiversità arricchisce la terra di risorse vitali.

    - La promozione del benessere degli animali crea nuove opportunità economiche e di sviluppo.

    - La cooperazione tra gli Stati per la protezione delle specie a rischio di estinzione, come i Koala o i Panda, promuove la solidarietà e la collaborazione internazionale.

    In conclusione, è essenziale coltivare l'amore per gli animali. Se un tempo potevamo permetterci di evitarli, oggi è necessario avvicinarci a loro. Abbiamo acquisito gli strumenti necessari per comprendere i benefici che gli animali portano alla nostra sopravvivenza. Anche se ci sono molte sfide e contraddizioni, ci sono anche molte certezze che ci spingono a migliorare e a costruire un mondo migliore per tutte le specie. È insomma un Win-Win. D'altronde anche Platone diceva che l'uomo fa del male solo per ignoranza, non conoscendo quanto sia vantaggioso il bene. Con la questione animale è vero il doppio. 

  8. Mio padre è quasi morto lo scorso anno per problemi respiratori. Prima del tracollo ha passato un periodo dove ha avuto allucinazioni e non era più in lui per via del poco ossigeno. 

    In quei giorni ho pensato non sarebbe più tornato in lui anche se fosse guarito. Per fortuna oggi sta meglio e la cosa che mi ha stupito è che in realtà lui ricorda con lucidità tutte quelle situazioni, tutte le sue allucinazioni e i malesseri.

    Quando stava male non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti e a fare una frase di senso compiuto. Eppure, ora che sta meglio è capace di raccontarti ogni singolo momento e allucinazione che ha avuto, con una lucidità e tranquillità disarmante (nel senso buono).

    Da quando è successo questo fatto ha un distacco invidiabile sui problemi quotidiani e una serenità che lo ha trasformato quasi in un monaco Zen. Molte delle sensazioni da lui raccontate erano quelle di una meditazione profonda, con addirittura distacco dal corpo annesso. 

    My two cents: quando stai per tirare le cuoia per forza di cose entri in una fase molto simile a quella della meditazione, la serotonina sale e la chimica viene cambiata rapidamente. È una vera e propria preparazione alla morte. Tuttavia chi riesce a sopravvivere ne giova di tutti i benefici di pari livello - o "superiore" - di una meditazione profonda (che in pochi riescono a raggiungere anche esercitandosi tutta la vita).

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  9. Il 24/2/2024 at 08:13, G.a.b.r.i.e.l ha scritto:

    io sostengo che gli Alieni sono scesi tra diversi popoli per dire le stesse cose a tutti quanti, riadattando continuamente la narrazione al luogo e cultura degli autoctoni, per essere meglio e più facilmente accettati. 

    Per me 'sta roba è suggestiva ma frutto dell'ondata new age che ha subito l'occidente tra la fine degli anni 90 e l'inizio degli anni 2000. 

    Tralasciando il fatto che - ovviamente - non esistono prove di "antichi astronauti", guardando semplicemente l'antropologia delle civiltà si scopre che è vero proprio l'esatto opposto: sono (anche) le religioni a creare la cultura di un popolo e non viceversa. 

    In occidente è difficile trovare qualcuno fuori dall'ottica cristiana della vita; poi il singolo si può auto-definire agnostico, ateo, satanista, buddista, cicciopallino, ecc ... fatto sta che il grande nucleo dei nostri pensieri è ancora fortemente influenzato dal cristianesimo (e non potrebbe essere differentemente). 

    Molte religioni in occidente sono narrate in modo farsesco, vengono raccontate con un linguaggio spesso povero e contestualizzato per essere simile al cristianesimo. Così troviamo il Buddha che è simile a Gesù o il Nirvana che diventa il Paradiso. Ma sono cose così distanti tra loro che il solo pensiero di metterle vicine dovrebbe far arrossire. Ovviamente la new age non conosce imbarazzo e lo fa, aggiungendoci pittoresche e stravaganti narrazioni di esseri proveniente da altri mondi. 

    Non esiste neanche una reale volontà di "copiare" altre religioni per chissà quali ragioni, semplicemente le religioni (come tutto in questo mondo) tendono ad evolversi e tramutare, lasciare spazi e conservare il conservabile. Ciò ci permette quindi di bestemmiare senza essere arsi vivi da qualche autorità religiosa, mantenendo comunque una morale cristiana diffusa. 

     

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  10. Da bravi europei come al solito non abbiamo perso tempo a buttarla sul moralismo spicciolo, puntando il ditino su ciò che per noi è giusto oppure no. Confido sul fatto che in America e certi luoghi in Oriente siano un po' più propensi al pragmatismo e in futuro troveranno soluzioni reali e fattibili per non ritrovarci tra 20 anni a mangiare tutti sabbia; di certo non l'inutile accanimento insensato sulle cannucce di plastica o a contare i peti. Inoltre, trovo estremamente ipocrita aderire ad un sistema economico che per sua stessa natura ha portato a questo problema, ma la coerenza è un dettaglio che a noi europei è sempre piaciuto poco. 

     

    Se uno davvero vuole fare qualcosa a livello individuale:

    1) diventare almeno vegetariano. 

    2) usare il meno possibile la macchina.

    3) ti fai bastare un appartamento da 50mq.

    4) non usare l'aereo. 

    5) favorire solo l'usato per i beni materiali. 

    6) eliminare il cibo superfluo e altamente impattante sull'ambiente: tè, caffè, alcolici. 

    Come questo si concilia con la nostra democrazia basata esclusivamente sui consumi e diritti civili? Non è conciliabile, punto. Infatti parliamo di scelte etiche personali. Io di quei punti ne seguo giusto 3, la metà (davvero pochi). In pratica: vanno benissimo le scelte personali; nella sostanza - però - se non troviamo una soluzione seria siamo fottuti. Ma il modello economico è quello, la situazione ambientale è questa. Fare i moralizzatori è abbastanza inutile e tipicamente europeo. Puoi costringere a far cambiare l'automobile a tutti, ma quando poi fai gli accordi con i dittatori per avere fonti di energia, stai solo dimostrando di non avere una reale strategia per affrontare il problema (oltre ad essere estremamente ipocrita). E questa ipocrisia è anche percepibile nelle questioni più "piccole", come banalmente - ad esempio - la pessima gestione dell' indifferenziata.

  11. Curiosità: perché sostituire il caffè con il thè verde? Per la caffeina? Non è in realtà così dissimile la quantità, soprattutto se parliamo di matcha. O ci sono altre ragioni? Non capisco il senso di escluderne uno a favore dell'altro.

  12. Il 22/2/2024 at 19:10, Pandora ha scritto:

    Tutto giusto.

    Peccato che io non abbia mai dato consigli nutrizionali ad cazzum. 😂

    Quindi ca tu voi?

    Qui ognuno parla di se stesso.

    Di quello che ognuno di noi sceglie di mangiare o non  mangiare.

    Non so perché non cogli la differenza tra  l'improvvisarsi nutrizionisti con il parlare di se stessi e dell'alimentazione che noi personalmente seguiamo su un 3D che si intitola "l'alimentazione che seguiamo".

    Non si intitola "l'alimentazione ideale".

    Se poi vuoi fare un discorso sulla corretta alimentazione, fallo pure, ma le accuse di terrapiattismo, fammi il favore, tientele per te.

    E adesso illuminaci pure.

    Ti svelo un segreto: si possono raccontare esperienze personali senza per forza dare affrettati giudizi che non si riscontrano con i dati scientifici. Puoi - ad esempio - dire benissimo "preferisco non mangiare i carboidrati perché ho letto cose a random e ora sono scettica/spaventata"; un'altra è affermare robe strampalate come "i carboidrati creano dipendenza", che è in assoluto una castroneria. E ripeto: è terrapiattismo alimentare. Non tutto può semplicemente essere concesso perché "ehhh signora mia, non si può più dire niente, io parlavo di me". Posso capire la buona fede, ci mancherebbe, ma rientra in quel vociare che alimenta inutili allarmismi e disinformazione. 

    Il 21/2/2024 at 19:15, Karver ha scritto:

    secondo me non è questione di consultare un nutrizionista o meno

    perchè alla fine la differenza che c'è tra un'alimentazione sana e un'alimentazione disordinata è l'equilibrio e l'orario

    ci sono orari per mangiare delle cose e orari per mangiare delle altre

    e poi l'equilibrio si gestisce attraverso quello che chi mangia sente di dover consumare in quel momento

     

    Se uno ha problemi o patologie l'unica è seguire un professionista, non di certo improvvisare cose leggendo diete strampalate su internet. È uno dei motivi per cui non "linko" nemmeno gli studi scientifici, o l'opinione di divulgatori scientifici. La gente deve imparare a tornare a chiedere a chi ha le competenze adatte e smettere di usare (male) Google. 

    E aggiungo: siamo nel 2024, per me è quasi necessario con la complessità del mondo contemporaneo fare a priori un percorso con un nutrizionista. Così come dovrebbe esserlo con lo psicologo. Invece di affidarsi a dicerie, internet o la TV. Non riesco a capire perché nessuno si scandalizza per chi fa controlli di routine dal dentista ma dal nutrizionista ci devi andare solo quando arrivi a pesare 300 kg. 

  13. 18 ore fa, cincin ha scritto:

    Nulla. Ma le varie diete sono equilibrate in macro e micronutrienti? Dai miei studi quarantennali no. Alcune diete sono scarse in proteine e hanno troppi carboidrati, altre scarseggiano in micronutrienti e hanno troppi grassi saturi e omega 6, altre scarseggiano in carboidrati e hanno troppe proteine ecc.

     

    Bisogna sempre partire dal presupposto che "dieta bilanciata" vuol dire... dieta bilanciata. Se è bilanciata non scarseggia in nulla, e ripeto: può essere onnivora, vegetariana o vegana. È un dato di fatto. Questo dice la scienza, il resto sono cavilli (inventati sul nulla) da estremisti.

    Per ora l'unico strumento efficace sono le linee guide; i pareri e le esperienze personali sono interessanti e legittime, ma non hanno un valore scientifico significativo. Inoltre il rischio di bias di conferma è altissimo quando anteponiamo le nostre esperienze su tutto il resto. Nell'alimentazione il rischio si aggrava notevolmente perché c'è un fattore psicologico non indifferente. 

     

  14. Il 9/2/2024 at 15:41, Filippo ha scritto:


    Ma è argomento complesso. 

    Soprattutto un piano alimentare non lo basi su nozioni (spesso anche mal interpretate) lette su internet, ne tanto meno su esperienze personali (che dicono tutto e niente o sfociano in veri e propri bias di conferma). Ci sono professionisti per questo. 

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  15. Ma in effetti non spetta a te fare i calcoli: consulta un nutrizionista, spiega la situazione e lascia che sia lui a prepararti il piano alimentare. Affrontare da soli una dieta richiede una conoscenza approfondita della materia e può spesso portare a disturbi del comportamento alimentare.

    Per quanto riguarda il resto, voglio solo evitare la disinformazione: l'allarmismo riguardante i carboidrati è una delle peggiori bufale mai create; in confronto, le teorie sulle scie chimiche o sulla terra piatta sembrano credibili (o perlomeno meno dannose dei consigli nutrizionali dati a cazzum).

  16. Il 15/9/2023 at 00:28, Karver ha scritto:

    posso dire la mia? Ammesso che abbia competenze in materia psicologica

    la persona psicopatica o schizzoide è una persona che tende ad assorbire gli atteggiamenti dagli altri perchè non ha una sua personalità o non l'ha mai sviluppata o è nata normale e poi la persa con l'educazione

    e qui mi ricollego al discorso di cincin che dice che i bambini sono illuminati ma inconsapevoli

     

    per quanto riguarda le emozioni apro una parentesi a parte

    se tutti quanti hanno delle emozioni sono tutti psicopatici

    la persona normale matura ha emozioni neutrali

    ne positive ne negative

    raggiunge uno stato di spietatezza dove non ci sono sentimentalismi personali

    Premesso che psicopatico e schizoide sono agli antipodi. Per farti un esempio:

    In uno spogliatoio c'è una panca libera e ci sono 3 armadietti:

    - Lo psicopatico arriva e occupa tutta la panca.

    - La persona non affetta da disturbi di personalità si ritaglia semplicemente il suo spazio.

    - Lo schizoide è a casa, probabilmente non si è nemmeno mai iscritto in palestra. 

    Cos'è che contraddistingue lo psicopatico? La totale mancanza di empatia. Qui nello specifico si parla di narcisismo che può sfociare nella psicopatia. Ma prima di tutto bisogna comprendere la differenza tra tratti narcisistici e narcisismo patologico. I primi non sfociano in un disturbo conclamato (più o meno tutti abbiamo tratti di un cluster o dell'altro). Mentre il secondo è riconoscibile quando il soggetto è egosintonico (ovvero, afferma con convinzione ogni suo sentimento o azione disfunzionale).

    Il narcisista patologico è più "facile" da incontrare perché è quello che ha bisogno di più dell'approvazione sociale e con buone probabilità sarà quello che si metterà più in mostra (vale per tutto il cluster B). Una donna o un uomo avranno quindi più possibilità di conoscere un narcisita rispetto ad uno schizzoide proprio per questo motivo. E non mi riferisco solo a relazione amorose. 

    Inoltre - concludo - la mancanza di empatia non significa non (ri)conoscere le emozioni: è invece non farsi coinvolgere. Tant'è che gli psicopatici performanti sono i migliori a captare le emozioni altrui e a manovrare le persone a loro piacimento. 

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  17. Il 2/8/2023 at 00:13, Karver ha scritto:

    Ma voi ci credete al karma?

    Risposta breve: sì.

    Risposta complessa: nessuno conosce davvero come agisce il Karma; esula le nostre convenzioni sociali, culturali o dogmatiche. Ci sono dei precetti da seguire nelle varie  tradizioni (ovviamente), però è sempre e solo frutto di teorie, ipotesi e credenze. Molto probabilmente quando il Karma "agisce" non riusciamo a rendercene conto. Le variabili sono troppe e abbiamo dato al Karma un valore giudicante che non può possedere per sua stessa natura, è più che altro una regola neutrale dell'esistenza. 

  18. Il 21/5/2023 at 15:42, Pandora ha scritto:

    Per cui viaggi al grido di "meno cioccolato, più acciughe!" 

    Comunque non è cosi facile da un giorno all'altro rinunciare drasticamente proprio a tutto, eh. 

    Io questa cosa sto cercando di prenderla come orientamento generale perché i carboidrati sono una droga e mi stavo facendo del male abusandone, spero prima o poi di trovare quella naturalezza che hai tu nell'evitarli, che però non fa drammi se l'eccezione capita. 

     

      

    Scommetto che questa famosa dipendenza da carboidrati è riservata ai cibi processati. Scommetto che mica ti viene per un piatto di ceci o lenticchie in umido, senza sale e condimenti vari. 

    Forse il problema non sono i carboidrati ma la qualità degli alimenti? 

    La "grande invenzione" di ogni dieta alternativa è andare contro un macro-nutriente a caso e introdurre una serie di regole più o meno fuorvianti per creare una certa "disciplina" alimentare; nei migliori dei casi sono assurdamente (e inutilmente) ristrettive, in altri proprio dannose.

    Così in giro si sentono i discorsi più strampalati di gente che ha provato qualsiasi dieta, da quella del limone alla dunkan. Tutte diverse, tutte miracolose a detta dei loro seguaci. Gente che poi (stranamente) è perennemente a dieta, ovviamente. 

    Eppure il motivo per cui si prende peso è semplice e consolidato da una quantità enorme di dati scientifici: il rapporto calorico. Tutto il resto è fuffa. Una dieta dev'essere personalizzata, te la fa il dietologo, non il tizio che va a parlare su TV (o peggio su YouTube).

     

    Il 14/5/2023 at 10:10, Pandora ha scritto:

     

    Il mio problema è mettersi a calcolare le percentuali di questo e quello e non fa per me, non sono proprio il genere di persona che pesa tutto, preferisco essere spontanea e sapere esattamente cosa si può mangiare e cosa no.

     

     

     

    Questo è uno degli errori più diffusi. In realtà puoi mangiare tutto ma devi anche "calcolare" tutto. Una conoscenza minima della composizione degli alimenti è necessaria a mio parere. Ovviamente la dieta dev'essere poi fatta da un professionista.

    Il 20/12/2023 at 08:08, Pandora ha scritto:

     

    In particolare sono parecchio snobbona verso la cultura del surrogato, sia perché quelli in commercio sono molto costosi e parecchio "chimici", sia perché ho un'amica, che essendo straniera, non è condizionata dalla cultura alimentare italiana, per cui si risparmia la cotoletta il tiramisù e la carbonara vegan, ma prepara piatti vegani fusion saporitissimi, perché slegandosi dall'imitazione, prende i sapori per quello che sono e li esalta in abbinamenti dal sapore anglo italo orientale Tex mex, che per me sono insoliti e pazzescamente meravigliosi.

    Partiamo dal presupposto che l'hamburger vegetale è ugualmente un cibo processato come quello di carne. "Più chimici" è una definizione che non vuol dire assolutamente niente in questo ambito. Se vogliamo etichettare questi alimenti possiamo usare il gergo "junk food", questo però non esclude in toto il loro consumo, seppur sporadico (il tipico sgarro settimanale).

    Detto questo, ti sei mai chiesta perché le diete vegetariane o vegane sono accettate dalla comunità scientifica? Perché hanno fondamenti basati sui dati. Tirarsi i capelli perché uno preferisce i nuggets di soia e l'altro quelli di pollo è roba da social. Alludere in modo sottile all'incoerenza di chi segue qualsivoglia dieta non è il focus, e non dovrebbe mai esserlo in questo ambiente. Vediamo di seguirla noi una dieta equilibrata prima di guardare nei piatti degli altri. 

  19. Mi sfugge sempre il senso di paragonare diete differenti tra loro:

    Quando macro e micro nutrienti sono rispettati (ergo la dieta è equilibrata), cosa cambia tra una dieta vegetariana, onnivora o vegana? 

    Sì può giusto dibattere di etica, intolleranze, comodità, gusto o impatto ambientale. Il resto è da complottisti alimentari e niente più. 

    La cosa migliore - ripeto - è seguire una dieta equilibrata; possono esserlo tutte e tre. Così dice la scienza. Il resto è fanboysmo da tavola. 

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