passworld Posted January 2 Posted January 2 Quando ascolto(più che guardare) i video di noti atei italiani o leggo anche solo i titoli dei loro libri,sorrido. Per questi motivi io sorrido: a)Sorride anche Dio b)Mi diverte il vederli intenti a convincere gli utenti di aver ragione,spesso con l'intenzione di CONVERTIRLI all'ateismo. c)Siccome non si dovrebbe combattere una religione con un'altra laica o meno,mi diverte sentirli sostituire a Dio altre divinità: 1)loro stessi 2)la Natura 3)la Logica e,alla Spiritualità,la Scienza... Come si può non ridere di fronte a tali copia incolla alla rovescia? Io preferisco un onesto agnostico che vive bene lasciando perdere fideismi e ateismi. Per quanto mi riguarda,io sono un credente esperienziale o meglio,un esperienzialista credente. Quote
G.a.b.r.i.e.l Posted January 2 Posted January 2 Discussione molto interessante. Quello che chiami ateismo io lo chiamo propaganda scientista. Premetto che lo scientismo è contrario alla scienza. Lo scientismo è ideologia. La scienza è ricerca. Lo scientista dice di sapere tutto senza sapere quasi niente di veramente importante. Lo scienziato dice di non sapere niente, per precauzione, eppure sa molte cose soprattutto quelle essenziali. Lo scientista mente e inventa cose finte per far quadrare i (suoi) conti. Lo scienziato sa di non sapere quello che non sa e non si vergogna di dichiarare la sua ignoranza, non inventa bugie per non perdere prestigio e fascino agli occhi delle masse beelanti. Lo scientista vuole applausi, i premi. Lo scienziato vuole la verità e solo quella. Così arriviamo al nocciolo della questione. Il vero ateismo non significa negare uno o più creatori bensì negare le presunte capacità soprannaturali e divine di uno o più eventuali creatori. Il falso ateo non solo non ha prove sull'inesistenza delle divinità, ma neanche ha prove sull'inesistenza di uno o più creatori e ciò nonostante il falso ateo fa affermazioni su entrambi gli aspetti, fantasticando. Il vero ateo si attiene alla definizione dell'ateismo da dizionario: non credere in nessuna forma di divinità. Nessuno fino ad oggi ha dimostrato la vera natura di uno o più eventuali creatori cioè della sorgente di vita sulla Terra ergo ognuno è libero di immaginare uno o più creatori come più gli aggrada, secondo coscienza. Il vero ateo non sostituisce a uno o più creatori se stesso o la natura o la "logica", semplicemente non crede che uno o più creatori sia un ente o entità soprannaturale. Come un uomo primitivo nelle epoche prescientifiche crede che l'uomo moderno sia Dio in quanto creatore di automobili aerei sottomarini televisori computer smartphone robot etc così l'uomo di questo pianeta crede che un uomo di altri pianeti progrediti sia Dio in quanto creatore di esseri umani, animali, piante. Niente di nuovo sotto il sole. Si tratta di un banale dislivello del sapere complessivo. Il vero ateo non dirà mai che la bibbia racconta favole, si limita a negare il cosiddetto soprannaturale e paranormale inteso come azione divina. Occorre chiedersi che cos'è il normale e il naturale. Esiste qualcosa del genere? O sono solamente convenzioni umane, troppo umane? Chi è che stabilisce che cos'è il 'normale' e il naturale? C'è il 'Tutto' che include ogni cosa, soggetti e oggetti di ogni grado di complessità, conoscenza, coscienza. Questo 'Tutto' effettivamente è tutto, non esiste qualcosa oltre il tutto altrimenti non sarebbe tutto. E di questo Tutto fanno parte materia, energia, creatori e creature. L'unica differenza tra chi sa e chi non sa, è ovviamente nella conoscenza scientifico-spirituale che diverge tra chi sa e chi non sa; non è che hanno la struttura dell'organismo biologico differente. Allo stesso modo, l'unica differenza tra chi sa creare la vita su altri mondi e chi non sa creare la vita su altri mondi sta nella differente conoscenza delle leggi del Tutto ovvero, nulla a che fare con il concetto di divinità. Le ipotetiche divinità nessuno le ha mai viste e sperimentate, ragion per cui è giusto per chi crede in uno o più creatori immaginare la sorgente come uomini progrediti e non come entità soprannaturali. Non è che un ateo deve per forza negare l'esistenza di uno o più creatori o il contenuto della bibbia o la spiritualità. Dove sta scritto? Se lo fa espone se stesso al ridicolo, e lo scientista/ falso ateo lo fa perché ha bisogno di approvazione da parte dei suoi colleghi scientisti e falsi atei come lui, dai quali si aspetta finanziamenti. Non è scienza (ricerca), è servilismo (propaganda). Lo scientista non ha bisogno della verità, anzi, questa gli è scomoda e rovina i suoi affari. Ecco perché non va confuso con il vero scienziato, che non ha "amici", colleghi, padroni e non dipende da altri. Ugualmente da non confondere falso ateo che abusa di tale parola per combattere la religione, con il vero ateo. Non c'è bisogno di agnosticismo per essere atei. Si può ammettere la creazione senza parlare di Enti vari. Oppure si può non conoscere l'origine dell'umanità indipendentemente dall'ateismo. Ad esempio uno potrebbe affermare "io non credo nelle devinità ma non conosco l'origine della vita sulla Terra" e sarebbe perfettamente coerente. Infatti la scienza è ricerca progressiva, non è "il sapere tutto e subito". Ci sono cose che si sanno e ci sono cose che ancora non si sanno. Quello che trovo sbagliato e assurdo è spacciare il non sapere per il sapere, cosa che invece fa la maggioranza di 'atei', quando parlano di prove senza averle. Anch'io sorrido sempre e non intendo convincere alcuno. Quote
passworld Posted January 2 Author Posted January 2 grazie per il contributo. Hai specificato bene gli aspetti interessanti del problema. C'è solo una cosa che mi interessa sapere e che resta per il momento nascosta Se noi vivessimo davvero in una simulazione, la scienza rischia di esserne il suo braccio destro. Mi spiego, se questa simulazione avesse costruito una realtà materiale ed energetica tridimensionale e temporalizzata, gli scienziati di ogni genere starebbero,in pratica, confermandola e rinforzandola in termini teorici e strumentali. In pratica, le 4 forze naturali potrebbero essere 4 basi algoritmiche estremamente raffinate e le due componenti essenziali,la materia e l'energia, una olografia molto ben informata e funzionale. Il tutto mi ricorda il DNA con le 4 basi azotate e le due " eliche" connesse. Pensateci bene per il momento. Il DNA sta tutto intero dentro uno spazio infinitesimo,la cellula,la cellula è come un "quanto" di vita e la vita terrena,in questo senso, è una sistemica quantistica infinita di vita! Non so se conviene procedere su questa strada,perché davvero potremmo arrivare al nocciolo del discorso. Quote
G.a.b.r.i.e.l Posted January 2 Posted January 2 1 hour ago, passworld said: Se noi vivessimo davvero in una simulazione, la scienza rischia di esserne il suo braccio destro. In teoria potrebbe esistere un tipo di simulazione buona e un tipo di simulazione cattiva. Nella prima, la creatura fa esperienza pre-programmata dal demiurgo, per comprendere sé stessa e quindi liberarsi dalle "catene" (limiti), mentre nella seconda la creatura è un burattino inutile nelle mani del burattinaio ancor più inutile del burattino. Io non credo nella simulazione cattiva ma ritengo possibile quella buona. La chiamo buona perché ciò che conta è fare esperienza non importa quale. La qualità dell'esperienza non dipende dalla sua scelta ma dalla coscienza dell'individuo. Per me un'esperienza vale un'altra. La grossa differenza sta nell'approccio, non nel nome dell'esperienza. Quindi io non penso questa vita sia una simulazione ma anche fosse non mi scandalizzerei, dal mio punto di vista sarebbe tutto perfetto. Non m'importa se le esperienze le scelgo io o un dio minore o un dio maggiore o un alieno o chiunque altro visto che posso sempre decidere come elaborare i dati sensoriali, genetici e/o cosmici a disposizione, derivanti dalle varie esperienze apparentemente positive o apparentemente negative che troviamo davanti. Niente è come sembra, tranne la nostra identità, ed è quella -se riconosciuta e confermata- a guidarci nell'elaborazione o coscientizzazione della realtà interna ed esterna. Non mi preoccupo affatto della domanda se questa è una simulazione perché per i giusti della Terra non potrebbe che essere buona e di conseguenza non sarebbe differente da una non-simulazione. In entrambi i casi la finalità sarebbe il ritorno nella Patria celeste, intesa non necessariamente come un luogo (anche) ma come lo stato d'Essere 'superiore'. Per i criminali della Terra non posso escludere una 'simulazione cattiva' con finalità di punizione, tortura etc, non mi meraviglierebbe, dal momento che un 'giudizio finale' è stato annunciato e tutte le religioni lo attendono fiduciose. Ecco, una 'simulazione cattiva' potrebbe far parte dell'inferno in Terra preparato per i "miscredenti", "empi" e "stolti". La ricerca scientifica è valida entro i confini di un paradigma. Se siamo in una simulazione buona o cattiva che sia, potrebbe descrivere la simulazione stessa, non può vedere oltre. Se non siamo in una simulazione allora la scienza potrebbe descrivere la realtà fisica del luogo dove ci troviamo. Ma secondo me non è molto importante conoscere i dettagli del luogo. Meglio conoscere i dettagli dello stato d'essere degli uomini. Per me è una perdita di tempo la scienza più o meno teorica che studia particelle subatomiche e ammassi di galassie, sarebbe più costruttivo approfondire il funzionamento della coscienza delle persone, capire le cellule dei centri superiori della coscienza umana. Non mi fido troppo di certe "scoperte scientifiche", anche se fossero vere non portano l'umanità da nessuna parte. A proposito del demiurgo, non è detto sia un'entità malvagia, o un demonio, anzi, potrebbe rappresentare un percorso obbligatorio per raggiungere la sorgente primaria. Almeno per alcuni uomini. 1 Quote
passworld Posted January 2 Author Posted January 2 2 ore fa, G.a.b.r.i.e.l ha scritto: In teoria potrebbe esistere un tipo di simulazione buona e un tipo di simulazione cattiva. Nella prima, la creatura fa esperienza pre-programmata dal demiurgo, per comprendere sé stessa e quindi liberarsi dalle "catene" (limiti), mentre nella seconda la creatura è un burattino inutile nelle mani del burattinaio ancor più inutile del burattino. Io non credo nella simulazione cattiva ma ritengo possibile quella buona. La chiamo buona perché ciò che conta è fare esperienza non importa quale. La qualità dell'esperienza non dipende dalla sua scelta ma dalla coscienza dell'individuo. Per me un'esperienza vale un'altra. La grossa differenza sta nell'approccio, non nel nome dell'esperienza. Quindi io non penso questa vita sia una simulazione ma anche fosse non mi scandalizzerei, dal mio punto di vista sarebbe tutto perfetto. Non m'importa se le esperienze le scelgo io o un dio minore o un dio maggiore o un alieno o chiunque altro visto che posso sempre decidere come elaborare i dati sensoriali, genetici e/o cosmici a disposizione, derivanti dalle varie esperienze apparentemente positive o apparentemente negative che troviamo davanti. Niente è come sembra, tranne la nostra identità, ed è quella -se riconosciuta e confermata- a guidarci nell'elaborazione o coscientizzazione della realtà interna ed esterna. Non mi preoccupo affatto della domanda se questa è una simulazione perché per i giusti della Terra non potrebbe che essere buona e di conseguenza non sarebbe differente da una non-simulazione. In entrambi i casi la finalità sarebbe il ritorno nella Patria celeste, intesa non necessariamente come un luogo (anche) ma come lo stato d'Essere 'superiore'. Per i criminali della Terra non posso escludere una 'simulazione cattiva' con finalità di punizione, tortura etc, non mi meraviglierebbe, dal momento che un 'giudizio finale' è stato annunciato e tutte le religioni lo attendono fiduciose. Ecco, una 'simulazione cattiva' potrebbe far parte dell'inferno in Terra preparato per i "miscredenti", "empi" e "stolti". La ricerca scientifica è valida entro i confini di un paradigma. Se siamo in una simulazione buona o cattiva che sia, potrebbe descrivere la simulazione stessa, non può vedere oltre. Se non siamo in una simulazione allora la scienza potrebbe descrivere la realtà fisica del luogo dove ci troviamo. Ma secondo me non è molto importante conoscere i dettagli del luogo. Meglio conoscere i dettagli dello stato d'essere degli uomini. Per me è una perdita di tempo la scienza più o meno teorica che studia particelle subatomiche e ammassi di galassie, sarebbe più costruttivo approfondire il funzionamento della coscienza delle persone, capire le cellule dei centri superiori della coscienza umana. Non mi fido troppo di certe "scoperte scientifiche", anche se fossero vere non portano l'umanità da nessuna parte. A proposito del demiurgo, non è detto sia un'entità malvagia, o un demonio, anzi, potrebbe rappresentare un percorso obbligatorio per raggiungere la sorgente primaria. Almeno per alcuni uomini. ti consiglio di leggere questo mio thread: Quote
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