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L'umanità avrebbe dovuto continuare a cacciare e raccogliere vivendo in piccoli gruppi limitati dalla selezione naturale e dalla genetica  interspecifica.
Nel medioevo  la popolazione mondiale era di poche centinaia di milioni di persone ed erano già troppe. 
Al contrario,nei 200000 anni di cacciatori raccoglitori,la popolazione umana era minima e stabile,l'avere era naturalmente e solamente  l' indispensabile e l'essere IDEM.
Quella era la vera e naturale umanità, una SPECIE TERRESTRE di nicchia, funzionale a sè STESSA,ALLA NATURA  E A NESSUN ALTRO. 
 

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Questo è anche il mio pensiero. Ma non puoi opporti all'evoluzione. Altrimenti dovresti opporti anche all'essere diventati sapiens. Quando conosci una cosa non puoi fare finta che non esista.

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Il 07/12/2024 at 15:49, passworld ha scritto:

L'umanità avrebbe dovuto continuare a cacciare e raccogliere vivendo in piccoli gruppi limitati dalla selezione naturale e dalla genetica  interspecifica.
Nel medioevo  la popolazione mondiale era di poche centinaia di milioni di persone ed erano già troppe. 
Al contrario,nei 200000 anni di cacciatori raccoglitori,la popolazione umana era minima e stabile,l'avere era naturalmente e solamente  l' indispensabile e l'essere IDEM.
Quella era la vera e naturale umanità, una SPECIE TERRESTRE di nicchia, funzionale a sè STESSA,ALLA NATURA  E A NESSUN ALTRO. 
 

A quale pro? Mi sfugge il motivo.

Premesso che scarto a priori la risposta "equilibrio", perché in primis il mito dell'equilibrio naturale, è appunto un mito. Secondo, abbiamo più mezzi ora per fare dell'ipotetico bene (dovremo in effetti definire e capire cosa sia nei fatti), che vivere come selvaggi cagando dietro un tronco (l'uomo è anche così antiestetico per vivere in natura, a differenza di tanti altri animali, non tutti... Ma vabbé, è un discorso puramente di gusti). 

Quindi, tralasciando la favoletta dell'equilibrio naturale, mi domando: a quale pro? 

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Il 09/12/2024 at 15:21, cincin ha scritto:

Questo è anche il mio pensiero. Ma non puoi opporti all'evoluzione. Altrimenti dovresti opporti anche all'essere diventati sapiens. Quando conosci una cosa non puoi fare finta che non esista.

io ne sono uscito alla grande ma non posso dirti come.

 

Il 09/12/2024 at 17:14, GufoOscuro ha scritto:

A quale pro? Mi sfugge il motivo.

Premesso che scarto a priori la risposta "equilibrio", perché in primis il mito dell'equilibrio naturale, è appunto un mito. Secondo, abbiamo più mezzi ora per fare dell'ipotetico bene (dovremo in effetti definire e capire cosa sia nei fatti), che vivere come selvaggi cagando dietro un tronco (l'uomo è anche così antiestetico per vivere in natura, a differenza di tanti altri animali, non tutti... Ma vabbé, è un discorso puramente di gusti). 

Quindi, tralasciando la favoletta dell'equilibrio naturale, mi domando: a quale pro? 

leggo che non ami l'estetica umana,io si.

non ti piace la parola "equilibrio",a me si.

non ti piace "cag...e" in natura, a me si quando proprio scappa e si è lontani dalla....civiltà( e senza lasciare materiali non degradibili o antiestetici)

Vedi,io godo ogni cosa che faccio ovunque sono CACCIANDO E RACCOGLIENDO quello che mi piace davvero.

 

 

 

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On 12/7/2024 at 3:49 PM, passworld said:

Nel medioevo  la popolazione mondiale era di poche centinaia di milioni di persone ed erano già troppe. 
Al contrario,nei 200000 anni di cacciatori raccoglitori,la popolazione umana era minima e stabile,l'avere era naturalmente e solamente  l' indispensabile e l'essere IDEM.

Non è andata esattamente così, è piuttosto narrazione dominante, diciamo che ci sono periodi passivi e attivi in ogni specie dotata di coscienza e libertà; entrambi inevitabili, e utili, con i loro pro e contro. Siamo nati per essere e non per avere, e comunque siamo troppi sulla Terra, l'uomo dovrebbe puntare sulla qualità della vita e non sul numero di abitanti, avendo da tempo oltrepassato la soglia-quantità che automaticamente genera i presupposti per l'avvento della ricerca scientifica, che doveva e dovrebbe liberare l'uomo da ogni forma di dittatura, inganno, ignoranza.

19 hours ago, cincin said:

Questo è anche il mio pensiero. Ma non puoi opporti all'evoluzione. Altrimenti dovresti opporti anche all'essere diventati sapiens. Quando conosci una cosa non puoi fare finta che non esista.

Già. La conoscenza non è un progetto, semplicemente accade. Nessuno dice 'oggi devo scoprire una nuova legge della fisica', o 'domani voglio sapere l'origine dell'umanità' ad esempio. L'uomo studia per confermare e verificare ciò che ha già parzialmente pensato capito o intuito. Ecco perché l'evoluzione intesa come l'aumento progressivo ed esponenziale di conoscenza in ogni campo, non è arrestabile ed è una cosa naturale.

17 hours ago, GufoOscuro said:

A quale pro? Mi sfugge il motivo.

Premesso che scarto a priori la risposta "equilibrio", perché in primis il mito dell'equilibrio naturale, è appunto un mito.

L'umanità è la malattia dell'universo. Troppi microbi (uomini) diventano pericolosi per l'infinito, che è vivente ma non è un dio, troppo pochi sono inefficienti, quindi serve mantenere l'equilibrio appunto.

2 hours ago, passworld said:

io ne sono uscito alla grande ma non posso dirti come.

Hai fatto bene ad uscire dal sistema anche perché questo fin dal Principio è basato sulla forzatura della finta conoscenza la quale fa tanto comodo al potere, che, per definizione, è sempre malvagio.

1 hour ago, passworld said:

Quella era la vera e naturale umanità, una SPECIE TERRESTRE di nicchia, funzionale a sè STESSA,ALLA NATURA  E A NESSUN ALTRO. (...) CACCIANDO E RACCOGLIENDO quello che mi piace davvero.

In realtà, nessuno ti/ ci obbliga a servire gli enti ed entità, è (o era) solo un suggerimento generico rivolto alle masse che senza un pastore non riescono a sopravvivere figuriamoci a vivere. L'ipnosi di massa perpetuata da ogni governo che si rispetti è una necessità, quando tu hai di fronte anime morte e "creature benpensanti".

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infatti,proprio oggi ho deciso di cambiare ambiente perché qui l'aria si è fatta pesante e rumorosa.

Hai in mente l'anidride carbonica?

Più stai verso il basso meno respiri bene.

 

 

 

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L'uomo è nato probabilmente per caso e per un problema di percorso dovuto alla instabilità statica e dinamica. 

200000 anni di nomadismo, caccia e raccolta l'hanno stabilizzato e posto in uno status tutto sommato naturale e adeguato alla specie.

Nemici naturali,malattie, clima...hanno mantenuto la specie numericamente molto limitata.

Io continuo a dire che quella era la condizione ottimale per l'uomo e non mi si venga a dire che sia finita in quei tempi brevi per volontà di umani abituati e "assuefatti" in senso positivo a un modo di vivere stramillenario!

Mi sono chiesto come mai i dipinti nelle grotte, i pittogrammi  possano essere freschi ancora oggi come fossero stati fatti ieri . Grotte umide,buie,dove avrebbero dovuto lavorare con torce rudimentali,fumo acre e soffocante,semi oscurità ...E POI,PERCHÈ MAI FARLO??!!

Posso capire i petroglifi e le rocce drizzate in piedi,ma fino ad un certo punto.

Non penso proprio che dopo duecentomila anni, homo sapiens abbia deciso:"bene ne ho abbastanza,mi fermo di colpo o quasi, passo all'agricoltura, scopro  metalli e leghe,costruisco piramidi in tutto il mondo e in poche migliaia di anni arrivo sulla luna...

Ha ragione gabriel   quando scrive che la storia è scritta a posteriori da.... posteriori ( eh eh eh)con i...posteriori.

Il fatto è che la gente non è mai stata intelligente e creativa come vogliono farci credere.

In realtà, è stata "intelligentata" e usata, "insegnata" e condotta su una via che l'ha ridotta poi,alla fine,nello status in cui si trova.

Nota curiosa 

la globalizzazione, le guerre,l'economiala criminalità e la politica  muovono e   favoriscono un nuovo nomadismo,il ritornodel rimosso.

Che sia un buon segno?

 

 

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Il 10/12/2024 at 08:34, passworld ha scritto:

 

leggo che non ami l'estetica umana,io si.

non ti piace la parola "equilibrio",a me si.

non ti piace "cag...e" in natura, a me si quando proprio scappa e si è lontani dalla....civiltà( e senza lasciare materiali non degradibili o antiestetici)

Vedi,io godo ogni cosa che faccio ovunque sono CACCIANDO E RACCOGLIENDO quello che mi piace davvero.

 

 

 

Peccato che le cose che hai citato allo stato brado sono tutt'altro che divertenti. Tant'è che i nostri antenati hanno fatto di tutto per fuggire da quella condizione. 

Infatti tu ne parli, solo... davanti a uno schermo e con tutti i confort moderni. Fantasticare è bellissimo, crederci nelle favole un po' meno. 

Il 10/12/2024 at 11:46, G.a.b.r.i.e.l ha scritto:

 

L'umanità è la malattia dell'universo. Troppi microbi (uomini) diventano pericolosi per l'infinito, che è vivente ma non è un dio, troppo pochi sono inefficienti, quindi serve mantenere l'equilibrio appunto.

 

Classico ragionamento cattolico. In Realtà per "l'universo" (natura) siamo insignificanti come qualsiasi altra forma di vita. Ci diamo troppa importanza, non siamo capaci di nulla, figurati di mutare qualcosa che nemmeno c'è per come lo intendiamo noi (equilibrio).

Edited by GufoOscuro
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5 hours ago, GufoOscuro said:

Classico ragionamento cattolico. In Realtà per "l'universo" (natura) siamo insignificanti come qualsiasi altra forma di vita. Ci diamo troppa importanza, non siamo capaci di nulla, figurati di mutare qualcosa che nemmeno c'è per come lo intendiamo noi (equilibrio).

Una malattia infettiva è una patologia causata da agenti microbici che entrano in contatto con un individuo, si riproducono e causano un'alterazione funzionale: la malattia è quindi il risultato della complessa interazione tra il sistema immunitario e l'organismo estraneo. Questo afferma la nostra medicina. Allo stesso modo le attività umane, terrestri ed extraterrestri, causano un'alterazione funzionale dei sistemi stellari quando gli abitanti dell'universo - in una determinata zona dell'infinito - decidono di utilizzare alcune tecnologie che operano a livello di "particelle elementari" ma anche a livello del pensiero, potentissimo, che viaggia ovunque anche se l'uomo spesso non lo sa e non vuole saperlo.

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Il 13/12/2024 at 09:10, passworld ha scritto:

e tu scrivi davanti a uno schermo e non hai la minima idea di come vivevano veramente in quei 200000 anni i nostri antenati.

 

Tu immagino di sì. Eri proprio lì. 

Il 13/12/2024 at 13:31, G.a.b.r.i.e.l ha scritto:

Una malattia infettiva è una patologia causata da agenti microbici che entrano in contatto con un individuo, si riproducono e causano un'alterazione funzionale: la malattia è quindi il risultato della complessa interazione tra il sistema immunitario e l'organismo estraneo. Questo afferma la nostra medicina. Allo stesso modo le attività umane, terrestri ed extraterrestri, causano un'alterazione funzionale dei sistemi stellari quando gli abitanti dell'universo - in una determinata zona dell'infinito - decidono di utilizzare alcune tecnologie che operano a livello di "particelle elementari" ma anche a livello del pensiero, potentissimo, che viaggia ovunque anche se l'uomo spesso non lo sa e non vuole saperlo.

Puoi metterci dentro qualsiasi roba, anche gli alieni, la sostanza non cambia: nessuno può alterare la natura, dominarla o sottometterla. L'essere umano, anche usando tutta la potenza delle sue armi, al massimo può distruggere la terra, ma per la natura è un dettaglio, è un calcolo,una possibilità. Niente più. Non ha neanche bisogno di una forma di vita per manifestarsi, c'è e basta. Persino i vari dei hanno bisogno della natura per reclamare il loro potere, hanno bisogno di fedeli. Giocano quindi nello scenario della natura. 

La natura non conosce bene o male, è la totale neutralità (se vogliamo proprio affibbiarle valori umani). È semplicemente lo sfondo dove il tutto si muove o meno. Per noi la natura è indispensabile, ma noi non siamo indispensabili per la natura. L'esistenza c'è con noi o senza di noi. Senza la terra, gli animali, la vegetazione, gli insetti. Persino i tuoi amici alieni sono tra le tante cose che la natura ha nel suo "palcoscenico", comparsate, niente di più. Condividiamo tutti la stessa inutilità di fondo. 

Pensare di poter davvero danneggiare la natura è la stessa roba di pensare che la natura sia misericordiosa. Così come la favoletta dell'equilibrio (mai esistito, è un concetto umano). Tutte teorie derivante da una visione antropocentrica, prettamente di stampo cattolico. È anche una deresponsabilizzazione: fa comodo pensare che l'essere umano sia caduto in disgrazia da quando non caga più dietro un tronco, ci permette di non agire qui e ora. L'essere umano ha un tempo, a differenza della natura, e può scegliere solo se viverlo nel migliore dei modi o meno. Nel limite in cui gli è consentito farlo, ovviamente. 

Posted
5 hours ago, GufoOscuro said:

Puoi metterci dentro qualsiasi roba, anche gli alieni, la sostanza non cambia: nessuno può alterare la natura,

Andiamo con ordine: i microbi allora potrebbero dire: "nessuno può alterare l'uomo" eppure loro, i microbi, lo possono fare benissimo abbiamo le prove scientifiche di ciò. Ovviamente i microbi che vivono dentro di noi e intorno a noi potrebbero non essere coscienti della cosa ma la loro eventuale consapevolezza o la sua assenza non cambia i fatti ovvero che l'uomo si ammala in presenza di troppi microbi "cattivi" cioè incompatibili o troppo pochi microbi "buoni" cioè compatibili. Quanto agli "alieni" quelli volendo sono in grado di spostare le orbite dei corpi celesti, non solo asteroidi ma anche interi pianeti e stelle. Certi acceleratori di particelle al di sopra di una determinata potenza modificano/ distruggono universi nell'infinitamente piccolo. Il pensiero, che è vibrazione, energia, influenza questa e altre civiltà nel bene e nel male. Affermare che l'uomo è impotente di fronte alla "natura" è non conoscere l'uomo originario e le sue potenzialità con e senza ausilio della scienza. Non per caso hanno inventato le cosiddette "religioni" che non sarebbero altro che messaggi di civiltà più antiche della nostra in cui uomini molto progrediti che esistono altrove ci avvertono dei pericoli dell'ignoranza e ci insegnano a conoscere progressivamente le nostre capacità più o meno ignote e altre cose nascoste. Chiaro che chi non approfondisce il vero senso di quegli scritti resta all'oscuro di tutto e pensa che l'uomo non abbia "poteri" particolari e che nasce per caso o peggio ancora per errore.

Quote

La natura non conosce bene o male, è la totale neutralità (se vogliamo proprio affibbiarle valori umani).

Per la bibbia il salario del peccato è la morte e con il "peccato" si intende errore di valutazione ossia un fallimento che può riguardare l'individuo o la collettività. Nella natura ugualmente esiste vita morte e malattia, nel contesto per la natura la vita è "bene" la malattia è "male" e la "morte" è il passaggio da uno stato della materia ad un altro (muore una stella, dalle sue polveri ne nasce un'altra, successivamente). Esistono processi naturali spontanei ma anche forzature o interventi artificiali. L'uomo può danneggiare quanto lo sfondo della sua esistenza - il tessuto della struttura energetica dell'infinito, quanto altre civiltà più o meno vicine o distanti che utilizzano quella stessa unica struttura come sfondo della loro esistenza.

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È semplicemente lo sfondo dove il tutto si muove o meno. Per noi la natura è indispensabile, ma noi non siamo indispensabili per la natura. L'esistenza c'è con noi o senza di noi. Senza la terra, gli animali, la vegetazione, gli insetti. Persino i tuoi amici alieni sono tra le tante cose che la natura ha nel suo "palcoscenico", comparsate, niente di più. Condividiamo tutti la stessa inutilità di fondo.

La vita non c'è soltanto nelle "creature" della Terra, anche la Terra è vivente, anche l'universo visibile, strumentalmente rilevabile è vivente. Ma non finisce qui, l'universo visibile e strumentalmente rilevabile è solo un frammento minuscolo dell'infinito, anche quello vivente. Poi c'è l'infinitamente piccolo (oltre all'infinitamente grande) con altri universi situati all'interno delle particelle delle particelle "elementari" identificate dai nostri scienziati ed è piuttosto azzardato affermare che l'uomo "non può" modificare alcunché; secondo me sottovaluti gli Esseri Umani e la loro costante interazione con il Tutto su tutti i livelli (materiale, spirituale) e "dimensioni" (fisiche). L'inutilità dell'esistenza di un individuo, e/o delle esistenze più o meno evolute è un'opinione, nulla di dimostrato, per adesso.

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Pensare di poter davvero danneggiare la natura è la stessa roba di pensare che la natura sia misericordiosa.

Visto che la natura (= universo) non sa della nostra esistenza, logico che non agisce né per noi né contro di noi a parte il seguire o "rispettare" le "regole" naturali che l'uomo ignorando le leggi della fisica potrebbe interpretare erroneamente come premio o punizione divina. Ma se la natura non è cosciente della nostra presenza, ciò non impedisce ai Guardiani o poliziotti dell'infinito di arrestare e deportare i criminali della Terra su zeta reticuli per riportare un po' di ordine in queste regioni siderali; in effetti i nostri antenati credevano che l'universo e gli "spiriti" che lo abitano siano lo stesso Ente che governa gli uomini, con saggezza (tra amore e giudizio - giustizia). Sarà un caso? Avevano intuito correttamente che gli uni rappresentano gli altri, pur non essendo la stessa cosa ma trattasi di unione simbolica.

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sì come la favoletta dell'equilibrio (mai esistito, è un concetto umano).

A livello fisico, senza un equilibrio i pianeti sarebbero precipitati sulle loro rispettive stelle fin dalla loro formazione. A livello biologico senza equilibrio la vita cellulare che compone esseri vegetali animali umani sarebbe impossibile, tra microbiota dentro e agenti esterni ostili ad esempio radiazioni ionizzanti, cosmiche. A livello mentale, senza equilibrio perpetuo tra ego-sum inferiore (autodifesa) e ego-sum superiore (progresso rivoluzione autorealizzazione) nessuna coscienza libera potrebbe sopravvivere. A livello spirituale, senza un equilibrio ininterrotto tra "cielo" e "terra" (tra elevazione verso alto e radici ben piantate in basso), tra "luce" e "ombra" nessun uomo potrebbe diventare "santo" (sano). La natura è piena di equilibri e di "coincidenze" meravigliose che le permettono di sussistere. E con natura si intende universo e le creature con o senza forma, in tutte le dimensioni fisiche. Ma non tutti comprendono comunicazione tra tutto e tutti, l'interdipendenza, a volte consapevole, a volte automatica. Il concetto di Uno.

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Tutte teorie derivante da una visione antropocentrica, prettamente di stampo cattolico. È anche una deresponsabilizzazione: fa comodo pensare che l'essere umano sia caduto in disgrazia da quando non caga più dietro un tronco, ci permette di non agire qui e ora. L'essere umano ha un tempo, a differenza della natura, e può scegliere solo se viverlo nel migliore dei modi o meno. Nel limite in cui gli è consentito farlo, ovviamente.

Il pianeta Terra ha una scadenza come ogni cosa vivente, la nostra non è la prima e unica civiltà apparsa sul pianeta ma una delle innumerevoli creazioni, prima di noi c'erano molti altri (differenti creatori, differenti creature) e dopo di noi ci saranno tanti altri, non è una novità; in ogni epoca le coscienze, umanoidi e non, possono scegliere se progredire o regredire, nessuna deresponsabilizzazione nel indicare ai propri simili, che hanno imboccato una via senza uscita, e che devono, dovrebbero, tornare indietro, farsi domande giuste, mettere in discussione ogni cosa. L'essere umano risvegliato è immortale, un gradino al di sopra della "natura inconsapevole", anche perché un essere umano risvegliato non abusa mai delle sue facoltà fisiche, mentali, spirituali, scientifiche, ma le adopera sempre per migliorare le condizioni di vita di tutti gli esseri senza eccezione alcuna inclusi quelli consapevoli e inconsapevoli inclusi umani saggi e meno saggi, inclusi i non-umani. La visione antropocentrica semmai è illudersi che l'uomo rassegnato abbia i titoli per valutare il senso - o il non senso di altri uomini e addirittura della realtà nel suo insieme, che per definizione è priva di limiti.

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"e tu scrivi davanti a uno schermo e non hai la minima idea di come vivevano veramente in quei 200000 anni i nostri antenati"

non capisci che ti ho rimandato l'osservazione?

Se io stando davanti a uno schermo,non posso parlare della loro vita dato che non c'ero,anche te, stando davanti a uno schermo e visto che non c'eri,non puoi dire che loro facevano una  vita del c....o.

Però,  loro sono riusciti a vivere per 200000 anni mentre homo sapiens si è scavato la fossa in poche migliaia di anni.

Allora,che mi dici?

Chi è stato il  Sapiens migliore?

 

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20 hours ago, passworld said:

e visto che non c'eri,non puoi dire che loro facevano una  vita del c....o.

Però,  loro sono riusciti a vivere per 200000 anni mentre homo sapiens si è scavato la fossa in poche migliaia di anni.

Allora,che mi dici?

Chi è stato il  Sapiens migliore?

Trovo giusto e necessario, quasi obbligatorio riflettere sulle "alternative", ma non è vero che nelle epoche prescientifiche l'uomo era migliore. Nel senso, è facile non autodistruggersi quando non hai a disposizione i mezzi di distruzione di massa. La saggezza è non autodistruggersi pur avendo i mezzi di distruzione di massa. Altrimenti come la dimostri, la "superiorità"? Se non hai le comodità moderne ti adatti anche perché non sai... che arriveranno. Si può essere felici e vivere bene anche senza le comodità moderne però non ha senso rifiutare il progresso. C'è progresso e progresso. Si dovrebbe accettare quello compatibile e rifiutare quello incompatibile. Ma per farlo si dovrebbe abolire il denaro in tutte le sue forme ed anche elevare il livello di coscienza della popolazione. In passato più o meno remoto le Divinità davano esempio e indicazioni così tutti potevano regolarsi; oggi chi lo fa? Oggi non ci sono nemmeno i Re o Dittatori che scimmiottavano le Divinità. Oggi non c'è nulla. Ovvero - la gente non ''crede'' più a nulla e nessuno.

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200000 anni di prossemica umana in piccoli gruppi, priva di orpelli,protesi  tecnologiche e macchine pensanti,secondo me,hanno forgiato una specie che,dopo l'arresto, ha resistito quel tanto che basta per ascendere e poi discendere senza autodistruggersi del tutto.

 

Posted (edited)

La natura è tutto tranne che equilibrata, questo concetto è un costrutto della mente umana nato probabilmente con i presocratici.

In natura ci sono squilibri ed errori ed è proprio questo che ha portato alla nascita della vita e alla sua evoluzione.

Lo squilibrio è portatore di vita, l'equilibrio e la fissità conducono alla morte.

Edited by Spinoza
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