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È un tranquillo martedì di novembre: un cielo imbronciato, un tiepido sole mi scalda l'Anima e lui mi guarda sorridendo.

Per un po' non parla, poi, con una voce serena mi fa:"Ho messo a punto la nave, si va?"

Io sorrido a mia volta e gli rispondo schioccando le dita:"Ah, questo tuo

zelo mi piace, mi piace davvero!"

"Tutto qui?" esclama risentito "ho lavorato giorno e notte come uno schiavo e tu mi rispondi in quel modo!"

Poi scoppia a ridere e io lo imito più che volentieri.

"Siamo proprio due talee dal volto umano noi due" gli butto là scherzando "radici… no?!"

"Radici?" commenta "Perchè mai?

Noi due siamo il nostro viaggio, non i posti dove ci fermiamo!"

"Beh, questo è vero, non ci siamo mai fermati in un luogo per molto tempo, neppure quando era gradevole starci"

Mi guarda con una strana espressione, è ridiventato improvvisamente serio, per un po' sembra perdersi nei suoi pensieri, poi sussurra:"certo che è strano, a volte, il viaggiare. Ti porta via da qualcuno e qualcosa di buono per non si sa bene chi e che cosa… perchè?"

"Ahi" penso senza parlare " qui si va in filosofia e psicanalisi esistenziale"

Lo guardo e gli "sparo" a bruciapelo:"Ma, alla fine, che aveva la nave?"

Lui trasale, colpito dalla mia àncora pratica, poi scuote la testa e mi risponde rassicurato:

" A parte il fatto che stava andando a pezzi… niente di grave"

"Iih… che esagerato… forse era un po' malconcia ma non così tanto… dai, spiegami!"

Lui assume una postura professionale e mi elenca tutte le riparazioni fatte: una lista impressionante, un lavoro improbo!

Allora io, fedele al mio demone allegramente provocatore, lo prendo d'infilata:"E ci hai messo tutto quel tempo per farle?!"

Mi aspettavo una risposta aggressiva o risentita, invece lui si alza, mi guarda e si allontana.

"Dove vai… torna qui!" lo richiamo preoccupato.

"Vado a finire il carico di propulsione e poi parto, con te o senza di te!"

"Cavolo, questa volta ho esagerato" penso preoccupato, quindi mi alzo e lo raggiungo:

"Non vorrai mica partire in solitaria vero?!"

"Macchè, tanto lo so che scherzavi… è che ho propria voglia di partire, sono stufo di questo pianeta"

Scuoto la testa e sputo per terra, ha ragione lui… a che scopo restare qui?

Guardo la nostra nave risplendere alla luce di quel noioso e maleducato piccolo sole bianco. È una meraviglia e io ne resto, come sempre, affascinato… quasi rapito!

Poi, appoggio la mia mano sulla spalla del mio compagno di viaggio:"Andiamo a caricare quei fottuti Entangling e poi lasciamo questo sistema al suo destino!"

Mentre camminiamo senza fretta, lo guardo di sottecchi sorridendo e penso

compiaciuto:"Certo che questi angeli sono un tantino troppo sensibili!"

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