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Storie Zen e di altre filosofie spirituali


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Apro questo topic per scrivere le storie di filosofie spirituali che ci interessano e per commentarle, ovviamente, se si vuole. Comincio io.

 

Un giorno, un monaco decise di meditare da solo, lontano dal suo monastero. Portò la sua barca in mezzo al lago, la ormeggiò lì, chiuse gli occhi e iniziò a meditare in mezzo alle acque cristalline. Dopo alcune ore di silenzio indisturbato, una barca urtò quella del monaco. Con gli occhi ancora chiusi, sentì la sua rabbia alzarsi e, quando gli aprì, era già pronto a inveire e a urlare al barcaiolo che aveva disturbato così distrattamente la sua meditazione. Ma quando aprì gli occhi, fu sorpreso di scoprire che era stata una barca vuota a colpire la sua. Probabilmente si era liberata e galleggiava in mezzo al lago. In quel momento, il monaco ebbe una grande realizzazione. Capì che la rabbia era dentro di lui; aveva semplicemente bisogno del colpo di un oggetto esterno per provocarla. Da quel momento in poi, ogni volta che incontrava qualcuno che lo irritava o li provocava rabbia, ricordava a se stesso che l’altra persona era semplicemente una barca vuota, la rabbia era dentro di lui.

Da qui: https://www.ilben-essere.it/storie-zen/storia-zen-sulla-rabbia-il-monaco-e-la-barca/

 

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Un sovrano sognò di perdere uno dopo l'altro tutti i denti.
Allora chiamò una veggente, perché provasse a interpretare il suo sogno.
Ella levò alte grida e si lacerò le vesti.
- Vi aspetta un futuro funesto! Oh, quale sventura! Voi vedrete morire tutti i vostri figli e i vostri nipoti prima di voi!
Le sue parole resero il re molto infelice, così egli consultò un'altra veggente.
Ella sorrise, poi disse:
- Vi aspetta un futuro radioso! Oh, quale fortuna! La vostra vita sarà lunghissima, voi sopravviverete a tutti i vostri figli e i vostri nipoti!
Le sue parole restituirono al re la serenità, e gli ricordarono che la vita è un sogno, e che il segreto della felicità è saperlo interpretare saggiamente.

[leggenda del Bhutan]

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  • 1 month later...
Guest Ciccio888

In India si è soliti narrare una storia tradizionale di Brahma, Vishnu e Shiva. Essi si vantavano tra loro dell’ enorme potere che avevano. A un tratto arrivò un bambino che chiese a Brahma: “Che cosa crei?”. “Tutto”, rispose Brahma grandiosamente. Il fanciullo domandò alle altre due divinità quale fosse il loro lavoro. “Noi conserviamo e distruggiamo tutto”, essi risposero.

Il giovane visitatore teneva in mano una pagliuzza grande quanto uno stuzzicadente. Ponendola davanti a Brahma, domandò: “Puoi creare un fuscello di paglia come questo?”. Dopo un prodigioso sforzo Brahma, con meraviglia, scoprì di non poterlo fare. Il bimbo si rivolse allora a Vishnu e gli chiese di salvare quel fuscello, che lentamente cominciava a dissolversi sotto lo sguardo fermo del ragazzino. Gli sforzi di Vishnu per tenerlo insieme rimasero infruttuosi. Infine, il piccolo straniero produsse una nuova pagliuzza e chiese a Shiva di distruggerla. Ma per quanto Shiva tentasse di farlo, la minuscola pagliuzza rimase intatta. Il bambino si rivolse allora nuovamente a Brahma: “Sei tu che mi hai creato?”, domandò. Brahma pensò e ripensò, ma non riusciva a ricordare di avere mai creato questo sorprendente fanciullo. Improvvisamente il bambino svanì. I tre Dèi si ridestarono dalla loro illusione e ricordarono che dietro i loro poteri c’era un Potere più grande.

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