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l’alimentazione funzionale: che cosa fa bene a cosa e a chi


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Quando ero piccola i miei genitori parlavano spesso delle proprietà dei cibi che venivano serviti a tavola, e nonostante io non sia attenta e mi sia difficile seguire una dieta rigida, se non per breve tempo, mi è rimasta una certa fascinazione verso la un approccio funzionale all’alimentazione.

Non dico sia auspicabile arrivare ad un tipo di alimentazione calcolata al millesimo, come quella per cani e gatti, per avere la chioma folta la pelle brillante e gli occhi scintillanti, sarebbe barboso nutrirsi in questo modo.

Usufruire esclusivamente di scatolame appositamente predisposto, per quanto reso appetibile, ci priverebbe di quel guizzo di piacere, di tradizioni e sapori della nostra cultura, fatto anche di piccole trasgressioni.

Tuttavia  a volte fantastico sulla possibilità di strumenti di analisi corporea che stabiliscano esattamente di quali specifiche sostanze abbia bisogno ogni determinato e specifico organismo umano per ottimizzare, un macchinario che ti sforni all’istante la barretta con gli ingredienti giusti per rimetterti in sesto, soprattutto quando non hai tempo di cucinare (sperando non sia una schifezza).

Un’alimentazione tagliata su misura sartoriale e specifica per ogni esigenza dell’organismo, infatti, prevederebbe per ciascuno prodotti diversi e in diverse quantità, perché le esigenze degli esseri umani vanno da quelle del ragazzo atletico e sportivo, a quelle del diabetico, a quelle della ragazza col ciclo, a quelle del neonato: un’alimentazione esclusivamente funzionale, perlappunto.

Tuttavia proprio  l’esperienza con i neonati, ci insegna che rispetto a ciò che è chimicamente calcolato e ottimizzato, il latte artificiale, essendo una formula standard valida per tutti i bambini, dal punto di vista della personalizzazione sia meno efficiente rispetto al latte materno che generalmente ha una piccola marcia in più in quanto ad adattabilità.

E quindi vorrei parlare delle sostanze contenute nei cibi e dei benefici che apportano al nostro organismo, in maniera colloquiale così come si farebbe al bar, anche perché per esperienza la sovrabbondanza di particolari scientifici diventa controproducente alla comprensione, al confronto ed alla comunicazione.

Per cui qui è vietato copiaincollare articoli scientifici soprattutto se infarciti di termini per addetti ai lavori: usate le vostre risorse letterarie espressive ed anche poetiche se è il caso, per la lode dell’abitudine alla spremuta la mattina, per illustrare le proprietà nutritive del chicco di riso, o per fare una giaculatoria contro il soffritto di cipolla.

(A proposito, mio papà mi ha insegnato a fare il soffitto di cipolla usando un pochino di acqua al posto dell’olio fino a quando il liquido si consuma e la cipolla si imbiondisce, alcuni alimenti come le lenticchie vengono buonissime e molto meno pesanti)

In questo momento, non avendo fatto sport quest’inverno, mi interessa quale dieta seguire per perdere un paio di Kg e non riprenderli più, premettendo che per me sia piu’ semplice psicologicamente evitare completamente un cibo rispetto a pesarlo, dosarlo, limitarlo.

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Questo argomento mi piace molto.

 

Secondo me 2-3 kg sono solo liquidi ritenuti; quindi io cercherei quali alimenti o comportamenti mi provocano stati di infiammazione cronica e li eliminerei.

 

Ma, secondo me c'è un ma. Il corpo è come se avesse una specie di predisposizione a fare certe cose, una specie di memoria, per esempio, per alcune persone, una predisposizione ad infiammarsi, e anche se con dieta o comportamenti diversi riesci a fargli scordare che lui è un pro - infiammatorio (termine inventato ora) nato, dopo un po' lui capisce l'inganno e si attrezza per tornare a comportarsi come prima.

Secondo me per avere effetti duraturi è più utile modificare la dieta nel tempo, tipo ogni 6 mesi.

 

 

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1 ora fa, malia ha scritto:

Questo argomento mi piace molto.

 

Secondo me 2-3 kg sono solo liquidi ritenuti; quindi io cercherei quali alimenti o comportamenti mi provocano stati di infiammazione cronica e li eliminerei.

 

Ma, secondo me c'è un ma. Il corpo è come se avesse una specie di predisposizione a fare certe cose, una specie di memoria, per esempio, per alcune persone, una predisposizione ad infiammarsi, e anche se con dieta o comportamenti diversi riesci a fargli scordare che lui è un pro - infiammatorio (termine inventato ora) nato, dopo un po' lui capisce l'inganno e si attrezza per tornare a comportarsi come prima.

Secondo me per avere effetti duraturi è più utile modificare la dieta nel tempo, tipo ogni 6 mesi.

 

 

Anche io penso che il corpo abbia una propria ostinazione ad andare in una certa direzione, anche se non la chiamo infiammazione perché non so cosa si intenda per infiammazione, ne prendo atto.

Effettivamente mi vedo più gonfietta. Significa infiammazione?

Ma non saprei da dove partire per capire quali cibi mi provochino questa cosa, che sarebbe infiammazione, quindi non saprei quale cibo accusare.

Anche perché mangiò casualmente, compro un tot di verdure che mi ispirano ogni settimana al mercato, e poi via via le uso a seconda dell’ispirazione della giornata, che significa se ho voglia e tempo di cucinare quel giorno oppure no. 

E poi riciclo tuttissimo, se è troppo surgelo altrimenti riduco in polpette. Non mi avanza mai neanche mezza carota.

Da dove partire?

 

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1 ora fa, malia ha scritto:

Secondo me 2-3 kg sono solo liquidi ritenuti; quindi io cercherei quali alimenti o comportamenti mi provocano stati di infiammazione cronica e li eliminerei.

Esatto. E sono i carboidrati che fanno ritenere i liquidi; soprattutto quelli a elevato indice glicemico. Però la ritenzione idrica è dovuta alla quantità più che alla qualità. 

E non hai inventato la locuzione alimenti pro infiammatori perché già esiste. E sono, appunto, quelli che contengono molti carboidrati e ad elevato indice glicemico (I.G.): la pasta, il riso, il pane, i prodotti da forno, dolci, ecc.

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1 ora fa, cincin ha scritto:

E sono, appunto, quelli che contengono molti carboidrati e ad elevato indice glicemico (I.G.): la pasta, il riso, il pane, i prodotti da forno, dolci, ecc.

Looo sooooo

praticamente tutto quello che adoro 

a parte i dolci, che non mi attirano 

(tranne il cioccolato)

quindi si chiama proprio infiammazione.

Ma perché questo nome? Cosa infiamma?

 

 

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10 ore fa, Pandora ha scritto:

Looo sooooo

praticamente tutto quello che adoro 

a parte i dolci, che non mi attirano 

(tranne il cioccolato)

quindi si chiama proprio infiammazione.

Ma perché questo nome? Cosa infiamma?

 

 

Aggiungo legumi e pizza.

Sono alimenti che, se mangiati in quantità, provocano quella che il dott. Sears, l'inventore della dieta a Zona, chiama infiammazione silente. L'infiammazione silente, anche se non da ancora disturbi, si può trasformare nel tempo in malattie cronico-degenerative.

Ripeto, però: se mangiati in piccolissime quantità non danno alcun problema; il problema è la quantità. Perchè non c'è alcun cibo che faccia male ma è la quantità. Ovviamente, da questo discorso sono escluse le allergie, le intolleranze ecc. poichè in questi casi anche la minima quantità fa male.

Cosa fa in concreto il loro uso oltre certe quantità? Stimolano eccessivamente l'insulina, la quale stimola elevati livelli di eicosanoidi proinfiammatori. E tra questi ci sono quelli che favoriscono l'aggregazione delle piastrine (coaguli, trombosi), sono vasocostrittori (ipertensione), infiammatori (artrite, infiammazioni), stimolano la proliferazione cellulare (tumori),, deprimono il sistema immunitario (infezioni).

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13 ore fa, Pandora ha scritto:

Anche io penso che il corpo abbia una propria ostinazione ad andare in una certa direzione, anche se non la chiamo infiammazione perché non so cosa si intenda per infiammazione, ne prendo atto.

Effettivamente mi vedo più gonfietta. Significa infiammazione?

Ma non saprei da dove partire per capire quali cibi mi provochino questa cosa, che sarebbe infiammazione, quindi non saprei quale cibo accusare.

Anche perché mangiò casualmente, compro un tot di verdure che mi ispirano ogni settimana al mercato, e poi via via le uso a seconda dell’ispirazione della giornata, che significa se ho voglia e tempo di cucinare quel giorno oppure no. 

E poi riciclo tuttissimo, se è troppo surgelo altrimenti riduco in polpette. Non mi avanza mai neanche mezza carota.

Da dove partire?

 

Si intende una risposta che l'organismo mette in atto per scacciare via il nemico. Con l'eccesso di insulina, come ha detto cincin, si infiamma tutto. L'accumulo di liquidi è un mezzo per spegnere l'infiammo, ma se hai l'apparato circolatorio e linfatico non esattamente scattanti, ti si accumulano, i liquidi. E' un po' un circolo vizioso. Per questo poi l'attività fisica è importante.

 

Quali cibi accusare? Sicuramente i carboidrati ad alto indime glicemico. Quelli sempreee.

Poi i cibi a cui sei intollerante, quelli che fai fatica a digerire. (questi sono facili da riconoscere)

Però secondo me ci sono anche i comportamenti (non alimentari) che influiscono.

E il sistema immunitario o troppo reattivo o troppo inattivo.

Se adori quel tipo di cibo (pasta, riso pane---che pure il glutine contribuisce all'infiammo) o lo riduci, in modo tale da poter gestire meglio la dipendenza che provoca, così soffri meno o bevi più acqua e fai più movimento.

 

Poi secondo me il soffritto...non fa male. Ti da gioia in tutti i sensi, se non hai il fegato spappolato non può che far bene.

 

 

 

 

 

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Pasta, riso, pane, prodotti da forno, dolci, carne rossa, legumi, pizza, vino, birra, fritti, salumi. Verboten.

Acqua? Solo liscia. Non imbottigliata, solo fresca, corrente, non troppo fredda, attenti al bicchiere pulito.

Latte? Preferibilmente quello materno, ma solo se la madre è viva e sta bene, e solo se è la tua, cioè è preferibile non tentare di poppare dalla prima quarta misura incrociata in metropolitana.

Mangiate seduti, con la schiena dritta e i piedi accostati, ma non incrociati, masticate lentamente, levatevi dalla testa di fare quel cazzo di scarpetta, tanto meno con il pane, semmai usate la garza.

In ogni caso, siete spacciati. 

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Io sono stata sottopeso fino ai 40 anni. E mangiavo sempre pasta pane pizza, dolci a colazione, ecc. (e credo che fosse quello il motivo).

Quei 2 kg di liquidi non influiscono sul peso forma. Sarebbe roba da orefici.

Lo stato infiammatorio lo vedi anche da altre cose, non solo dai due kg in più. Diciamo.

 

@nero      ''In ogni caso, siete spacciati''

 Ma no, non  è così: siamo tutti diversi, ognuno di noi ha la possibilità di  ascoltare e osservare  il proprio corpo e regolarsi, anche in base ai piaceri personali, alle inclinazioni, agli scopi. Non ci sono cose vere in assoluto, tranne i carboidrati ad alto indice glicemico arg.gif.addb48c0db977df481a51ad4eeed1db5.gif.

 

Oltre ai carboidrati e all'insiluno resistenza c'è moltoooo di più, tanto di più che ognuno può trovare modi per convivere con i piaceri personali e le proprie inclinazioni. Se ne sente il bisogno.

Per esempio io per due due kg in più o in meno non muoverei un dito.

 

Edited by malia
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1 ora fa, malia ha scritto:

Io sono stata sottopeso fino ai 40 anni. E mangiavo sempre pasta pane pizza, dolci a colazione, ecc. (e credo che fosse quello il motivo).

Quei 2 kg di liquidi non influiscono sul peso forma. Sarebbe roba da orefici.

Lo stato infiammatorio lo vedi anche da altre cose, non solo dai due kg in più. Diciamo.

 

@nero      ''In ogni caso, siete spacciati''

 Ma no, non  è così: siamo tutti diversi, ognuno di noi ha la possibilità di  ascoltare e osservare  il proprio corpo e regolarsi, anche in base ai piaceri personali, alle inclinazioni, agli scopi. Non ci sono cose vere in assoluto, tranne i carboidrati ad alto indice glicemico arg.gif.addb48c0db977df481a51ad4eeed1db5.gif.

 

Oltre ai carboidrati e all'insiluno resistenza c'è moltoooo di più, tanto di più che ognuno può trovare modi per convivere con i piaceri personali e le proprie inclinazioni. Se ne sente il bisogno.

Per esempio io per due due kg in più o in meno non muoverei un dito.

 

Sì, mi riferivo proprio al fatto che non ho segni di infiammazione. Sarà silente e probabilmente morirò giovane, pazienza. 

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Salve a tutti, sappiamo tutti quanto è importante l' alimentazione e quanto i cibi possano diventare nutrimento, piacere o veleno.

Ho sempre avuto come punto debole l' intestino, tutte le tensioni o diciamo meglio le emozioni confluiscono sull' apparato digerente, questo ormai lo so e cerco di non fare irritare l' intestino, ci sono cibi che sono a pensarli già mi fanno  stare male, ma non vorrei addentrarmi nell' intricato mondo del miei alimenti "nemici".😁

Pandora i tuoi due chiletti da perdere, io lascerei perdere...nel senso che per come la vedo io è meglio averne qualcuno in più piuttosto  meno, ho passato l' estate scorsa a cercare di metterli su due chiletti, forse devo mangiare più proteine.

Se posso darti un consiglio oltre ad un' alimentazione sana, ti consiglio i cinque tibetani da fare la mattina, vai a vederli su google, sono incredibili , li consiglio ti danno energia e tonificano il corpo.

 

 

 

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4 ore fa, malia ha scritto:

I@nero      ''In ogni caso, siete spacciati''

 Ma no, non  è così: siamo tutti diversi, ognuno di noi ha la possibilità di  ascoltare e osservare  il proprio corpo e regolarsi, anche in base ai piaceri personali, alle inclinazioni, agli scopi. Non ci sono cose vere in assoluto, tranne i carboidrati ad alto indice glicemico arg.gif.addb48c0db977df481a51ad4eeed1db5.gif.

 

Ma che fai, mi prendi sul serio?

Va bene allora, ti seguo.

Se non hai il diabete, i carboidrati all'amatriciana o sotto forma di fettuccine, lasagne, cannelloni e ravioli fanno benissimo, soprattutto al buon umore. Meglio ancora se accompagnate da vino rosso.

Tutto il resto è soia.

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1 ora fa, Menkalinan ha scritto:

.

Ho sempre avuto come punto debole l' intestino, tutte le tensioni o diciamo meglio le emozioni confluiscono sull' apparato digerente, questo ormai lo so e cerco di non fare irritare l' intestino, ci sono cibi che sono a pensarli già mi fanno  stare male, ma non vorrei addentrarmi nell' intricato mondo del miei alimenti "nemici".😁

 

 

 

 

Io pure ho l'intestino permalosoooo, mado'.

E penso che il cibo non sia il problema: si, ci sono cose che evito, ma a me me viene una colica pure se  qualcuno mi guarda per più di due secondi.

Per fortuna ho una memoria che si resetta abbastanza, quindi mangio perchè mi piace troppo mangiare, poi sto male ma me ne dimentico, e poi rimangio.

 

Il mio problema è più una gestione del dolore che una gestione di kg.

Edited by malia
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Allora. Avete detto un sacco di cose.

Prima di tutto mi sono pesata in palestra e non erano due kg come mi illudevo valutando a occhio ma di piuuuuuuu’ 😓

Non vi dico quanti perché se vi rivelassi questo segreto poi dovrei uccidervi e sarebbe uno sbattimento venire a cercarvi per l’Italia.

Comunque ieri ho fatto la mia prima giornata in palestra ma con molta calma, non ho sudato e oggi non mi fa male niente, però era per smuovere un po’ il gonfiore.

Allora io lo so che i carboidrati, l’indice glicemico, oltretutto ho una leggera  intollenza al glutine, e ho provato a rinunciare per mesi, ma è veramente difficile sia perché le alternative in commercio sono decisamente insoddisfacenti e costose, perché purtroppo in Italia esiste la subcultura del surrogato che vorrebbe sostituire l’originale ma non è mai all’altezza, sia perché per attrezzarsi nel preparare da se’ cose gradevoli al palato che non siano solo delle squallide imitazioni ma dei veri protagonisti, ci vuole tempo e soprattutto fantasia.

In realtà queste due caratteristiche le ha mio padre, per cui quando sono con lui non ho nessuno scompenso delle papille gustative perché cucina benissimo, per cui le cose che prepara per me non mi fanno tristezza ne’ rimpiango i piatti che nel frattempo si mangiano gli altri alla stessa tavola.

Invece io non ho queste abilità, quindi dopo un po’ di settimane mi girano le palle e mi compro i crakers normali.

Non insultatemi perché che non va bene lo so già.

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6 ore fa, Pandora ha scritto:

Allora io lo so che i carboidrati, l’indice glicemico, oltretutto ho una leggera  intollenza al glutine, e ho provato a rinunciare per mesi, ma è veramente difficile sia perché le alternative in commercio sono decisamente insoddisfacenti e costose, perché purtroppo in Italia esiste la subcultura del surrogato che vorrebbe sostituire l’originale ma non è mai all’altezza, sia perché per attrezzarsi nel preparare da se’ cose gradevoli al palato che non siano solo delle squallide imitazioni ma dei veri protagonisti, ci vuole tempo e soprattutto fantasia.

In realtà queste due caratteristiche le ha mio padre, per cui quando sono con lui non ho nessuno scompenso delle papille gustative perché cucina benissimo, per cui le cose che prepara per me non mi fanno tristezza ne’ rimpiango i piatti che nel frattempo si mangiano gli altri alla stessa tavola.

Invece io non ho queste abilità, quindi dopo un po’ di settimane mi girano le palle e mi compro i crakers normali.

Non insultatemi perché che non va bene lo so già.

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Potresti prendere la pasta integrale, riso nero che ha tante proprietà, oppure al posto dei crakers puoi farti il pane tostato, ci vuole davvero poco, una decina di minuti, non ti gonfia e secondo me è davvero delizioso la mattina a colazione con un velo di marmellata o miele.

Comunque ci sono davvero tanti consigli su una buona alimentazione...

Che bello avere papà che ti  prepara il cibo 🥰

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7 minuti fa, Menkalinan ha scritto:

Potresti prendere la pasta integrale, riso nero che ha tante proprietà, oppure al posto dei crakers puoi farti il pane tostato, ci vuole davvero poco, una decina di minuti, non ti gonfia e secondo me è davvero delizioso la mattina a colazione con un velo di marmellata o miele.

Comunque ci sono davvero tanti consigli su una buona alimentazione...

Che bello avere papà che ti  prepara il cibo 🥰

sì è bello, purtroppo non abita con me anche se passiamo diversi periodi insieme, e quando succede la mattina a colazione mi fa trovare la frutta a pezzetti, noci mandorle nocciole te e caffè, biscottini di cocco o mandorle, cioccolato.

Di ogni persona, come alcuni ricordano il segno zodiacale, lui ricorda il piatto preferito, e anche dopo anni, appena lo rivede, glielo fa trovare.

Se qualcuno ha un’intolleranza o una allergia, io mi perdo d’animo, invece per lui è una sfida per esibirsi in piatti e piattini appositamente preparati.

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Il 10/2/2023 at 10:23, Pandora ha scritto:

Allora io lo so che i carboidrati, l’indice glicemico, oltretutto ho una leggera  intollenza al glutine, e ho provato a rinunciare per mesi, ma è veramente difficile sia perché le alternative in commercio sono decisamente insoddisfacenti e costose, perché purtroppo in Italia esiste la subcultura del surrogato che vorrebbe sostituire l’originale ma non è mai all’altezza, sia perché per attrezzarsi nel preparare da se’ cose gradevoli al palato che non siano solo delle squallide imitazioni ma dei veri protagonisti, ci vuole tempo e soprattutto fantasia.

In realtà queste due caratteristiche le ha mio padre, per cui quando sono con lui non ho nessuno scompenso delle papille gustative perché cucina benissimo, per cui le cose che prepara per me non mi fanno tristezza ne’ rimpiango i piatti che nel frattempo si mangiano gli altri alla stessa tavola.

Invece io non ho queste abilità, quindi dopo un po’ di settimane mi girano le palle e mi compro i crakers normali.

 

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In realtà non ci vuole tempo se sai già cosa cucinare, ci vuole pochissimo, è solo questione di organizzazione (mentale).

Per la fantasia, se ti piace mangiare, te inventi di tutto, pure il condimento per mangiarti la gamba del tavolo.

Secondo me non mangi per il piacere di mangiare ma per necessità mentale (non è un insulto), non so come spiegarlo: il mondo è pieno di ingredienti che si possono intrecciare come vuoi facilmente in poco tempo per fare cibo da svenimento.

La pasta senza glutine, integrale, con le farine di legumi ecc, il riso integrale, è vero che costano un botto, ma nei discount no, e pagarle tanto è un buon aiuto per gestire la voglia di mangiarne di più.

Tenere a casa il cibo pronto tipo crakers è una condanna. A parte che i crackers no buoni...mai mai...meglio gallette quelle ai legumi e riso integrale che, rispetto a quelle di riso, hanno almeno il dono del profumo, quelle so' buone, le gallette, per la dieta, perchè fanno talmente schifo, che ti passa la voglia di mangiare carboidrati e ti abbuffi di altro.

E qui io rivaluterei tanti grassi. Ma tanti.

I formaggi stagionati...buoni; quelli freschi (secondo me) no buoni con tutto quel lattosio: sono ''leggeri' ' sto c.

La roba un po' salata, basta bere più acqua.

Io, il pane, quando il mio intestino mi vuole uccidere, me lo faccio da sola in casa, 5 minuti prima di cena, senza lievito, con le farine che dico io, in padella, due minuti. Buonissimo. Però io ho una doppia gratificazione immediata, sia perchè mi piace cucinare, quindi mi piace farlo, sia perchè il riscontro positivo sul corpo lo vedo subito, quindi mi motiva tantissimo; non devo aspettare di vedere i risultati tipo dopo 4 settimane; altrettanto subito il cracker mi fa contorcere.

O i biscotti del mulino bianco...quella m....; con quelli mi si blocca già la lingua.

Non dovremmo mangiare i cibi che ci danno tristezza. Tipo, che ne so, la lattuga, la tristezza  personficata, i formaggi freschi tremolanti, la bresaola, la tristezza fatta carne. Ma come si fa?...piuttosto non si mangia, che male non fa.

 

 

 

Edited by malia
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Il 9/2/2023 at 09:10, cincin ha scritto:

Aggiungo legumi e pizza.

Sono alimenti che, se mangiati in quantità, provocano quella che il dott. Sears, l'inventore della dieta a Zona, chiama infiammazione silente. L'infiammazione silente, anche se non da ancora disturbi, si può trasformare nel tempo in malattie cronico-degenerative.

Ripeto, però: se mangiati in piccolissime quantità non danno alcun problema; il problema è la quantità. Perchè non c'è alcun cibo che faccia male ma è la quantità. Ovviamente, da questo discorso sono escluse le allergie, le intolleranze ecc. poichè in questi casi anche la minima quantità fa male.

Cosa fa in concreto il loro uso oltre certe quantità? Stimolano eccessivamente l'insulina, la quale stimola elevati livelli di eicosanoidi proinfiammatori. E tra questi ci sono quelli che favoriscono l'aggregazione delle piastrine (coaguli, trombosi), sono vasocostrittori (ipertensione), infiammatori (artrite, infiammazioni), stimolano la proliferazione cellulare (tumori),, deprimono il sistema immunitario (infezioni).

Assolutamente no, legumi e pizze non danno alcun problema, a meno che tu non li mangi in dosi ciclopiche, tu ti basi sull'indice glicemico:

https://www.matematicaincucina.it/indice-glicemico-dei-legumi-freschi-e-secchi/

però l'indice glicemico non ha niente a che vedere con i picchi insulinici che sono quelli che potrebbero dare problemi. Dal momento che i carboidrati sono zuccheri complessi, impiegano un certo tempo ad essere trasformati in zuccheri semplici, inoltre i fagili hanno un indice glicemico di 30, ma questi carboidrati impiegano molto tempo ad essere trasformati in zuccheri semplici, e danno degli aumenti dell'insulina modestissimi. Lo stesso si può dire per il pane (e quindi per la pizza) che pur avendo un indice glicemico di 70, impiegano un certo tempo ad essere trasformati in zuccheri semplici e non danno picchi insulinemici. Sai come fanno a calcolare l'indice glicemico??? Semplicemente dosano la quantità di carboidrati o di zuccheri semplici che contiene un alimento, ma non tengono in nessun conto quanto tempo i carboidrati impiegano ad essere trasformati in zuccheri. Ad esempio lo zucchero ha un indice glicemico di 98, però è uno zucchero semplice per cui viene rapidamente assorbito, per cui da un picco insulinemico notevole. Il pane che ha un indice glicemico di 70, viene trasformato lentamente in zucchero semplice, e così pure il riso, per cui non danno picchi insulinemici. Inoltre al di la di questo discorso occorrerebbe valutare quanto sono attivi i recettori insulinici sulle cellule. Se i recettori insulinici sono ben funzionanti anche se hai un picco insulinemico lo smorzi in fretta e non dovrebbe dare dei problemi. Ma se i recettori insulinici non sono ben funzionanti, allora l'insulina resta in circolo e può dare dei problemi. La funzionalità dei recettori insulinici dipende da varie cose, te ne indicherò solo alcune: la predisposizione genetica e tre fattori che sono determinanti: lo ZINCO, il CROMO, e la Vit D,. Questi ultimi tre fattori , se mancano, determinano un afunzionalità dei recettori insulinici. Inoltre per danneggiare i recettori insulinici pare siano determinanti i grassi saturi, cioè quelli della carne grassa, degli insaccati, le margarine ed il burro, ovviamente se presi in quantità considerevole. Esiste uno studio molto interessante a questo proposito, te lo pongo sul mio Blogs di medicina, sempre che riesca a trovarlo. Intanto ti dico che i legumi fanno benissimo, perchè, oltre a non dare nessun picco insulinemico, contengono una buona quantità di oligoelementi, fra i quali lo zinco ed il cromo, che servono proprio per mantenere funzionanti i recettori insulinici.

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@SauroClaudio infatti ho scritto che é la quantità che non fa bene: più carboidrati mangi e più produci insulina; più insulina produci e più stimoli gli eicosanoidi pro infiammatori. Inoltre, più sale l'insulina e più scende il glucagone, suo antagonista; più scende il glucagone e più scendono gli eicosanoidi anti infiammatori. É una questione di quantità. Non ci sono cibi che fanne bene o che fanno male ma é la loro quantità.

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15 ore fa, cincin ha scritto:

@SauroClaudio infatti ho scritto che é la quantità che non fa bene: più carboidrati mangi e più produci insulina; più insulina produci e più stimoli gli eicosanoidi pro infiammatori. Inoltre, più sale l'insulina e più scende il glucagone, suo antagonista; più scende il glucagone e più scendono gli eicosanoidi anti infiammatori. É una questione di quantità. Non ci sono cibi che fanne bene o che fanno male ma é la loro quantità.

Forse non hai capito, non sei andata sul Blogs. Sono i grassi saturi (quindi gli alimenti animali) che causano diabete molto più degli zuccheri:

 

Il diabete di tipo 2 è una condizione causata dall'eccesso di grasso nei nostri organi o dalla tossicità del grasso.

 

Ma soprattutto, non è solo "qualsiasi" grasso, ma piuttosto grassi saturi (che si trovano principalmente nelle diete a base animale) che causano il diabete.

 

Infatti, mentre gli acidi grassi saturi come l'acido palmitico (dalla carne, i latticini e le uova) causano resistenza all'insulina, gli acidi grassi monoinsaturi a base vegetale come l'acido oleico (da noci, olive e avocado) potrebbero persino fare il contrario, cioè potrebbero migliorare la sensibilità all'insulina.

 

Inoltre, i grassi saturi non solo inducono insulino-resistenza (come spiegato sopra) ma possono anche causare la morte delle cellule beta del pancreas, impedendo del tutto la secrezione di insulina.

 

Ciò significa che i grassi saturi hanno un effetto molto potente e negativo sull'azione dell'insulina sia a breve che a lungo termine.""

La DIETA A ZONA" non va bene perchè un eccesso di proteine animali causano un eccesso di ROS, e quindi danni funzionali al SISTEMA CARDIOVASCOLARE, al SISTEMA NERVOSO, ai RENI ecc. E'l'eccesso di ROS che causa uno stato infiammatorio. I grassi insaturi al contrario hanno l'effetto opposto, sono protettivi ed antinfiammatori, soprattutto gli OMEGA-3, ma anche l'OLIO DI OLIVA.

Edited by SauroClaudio
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@SauroClaudiodopo che hai scritto che la dieta a zona ha un eccesso di proteine mi fermo qui. Perché non sai cosa dici, non la conosci. Io si, la faccio da 22 anni e la mia salute non è mai stata tanto in alto. A 63 anni non prendo alcun farmaco. Alcuno.

Ciao, anche perché stiamo monipolizzando la discussione e questa è la discussione di Pandora.

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io da che mangiavo troppo

poi ho fatto la dieta prendendo spunto dall'istinto

pochi grassi, poca frittura, niente latte vaccino e dolci e tanta roba vegetale

poi sono di nuovo ricaduto nell'oblio

oggi ho tutto un mio modo di alimentarmi

non sfrutto gli eccessi

tutto con moderazione

ieri mio padre si è comprato una pizza per lui io ho mangiato un hamburger di pesce e basta

assangiando solo un pezzo di pizza perchè lui me lo ha offerto

alterno acqua del rubinetto ad acqua della bottiglia

e non esagero con il latte di soia

si tratta di usare gli equilibri banalmente detto

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