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  1. Caso n°20 Valutazione personale: Impatto di livello 3 - Medio / Alto Periodo temporale: sera 17 dicembre 203 Luogo: Abitazione di mia mamma In realtà questo caso inizia domenica 28 novembre per maturare fino domenica 17 dicembre. Il 28 novembre discutevo del più e del meno con una vicina di casa di mia mamma che di fatto fu anche sua vicina in un altro quartiere confinante con quello attuale, molti anni fa. Entrambe abitavano in un sobborgo storico della città che fin dal tempo della seconda guerra mondiale era sopranominato la piccola Russia, abitato esclusivamente da comunisti e partigiani che sentivano la politica in modo intenso. Al quel tempo non poteva essere diversamente. Io stesso passai buona parte della mie giornate in quel quartiere, quando ero piccolo, accudito dai miei nonni quando i miei genitori si recavano al lavoro. Si tratta di un quartiere che ancora oggi è etichettato come di sinistra, benché più moderato di un tempo. Questo sobborgo è sempre stato un po' indipendente dal resto della città, storicamente ospitava il porto commerciale da cui i burchi, vecchie imbarcazioni locali, navigavano il Sile per raggiungere Venezia e commerciare quanto più ogni commerciante poteva fare. Nel quartiere è presente anche un grande campo, in cui storicamente prendeva vita un il mercato del porto e altre attività commerciali locali. In quel quartiere c'era pure un cimitero, il Paradiso si chiamava e si chiama. Ora purtroppo non è più un cimitero, prima lasciato abbandonato e poi venduto dal comune a un privato che ne ha fatto, un'orto. Di per se resta un'area storica, circondata da mura, colonne e su cui sorge anche una piccola chiesetta. In rete ci sono anche dei video in proposito. Ho sempre vissuto con una moderata angoscia la conversione di un cimitero in un orto, poi è vero che a casa sua ognuno fa come gli pare, del resto l'errore, e grande, è stato fatto da chi ha venduto non certo dal compratore. In ogni caso, sapere che li sotto ci sono ossa e memorie degli abitanti del quartiere e sopra i pomodori e altri ortaggi mi sembra davvero una cosa che non doveva essere fatta. Tornando nel racconto, il 28 novembre sera discutevo con questa vicina di mia mamma a proposito del Paradiso e quando rientrai a casa cercai in rete dei libri sull'argomento. Purtroppo i testi che sono stati scritti sono ormai fuori produzione e introvabili. Il 17 dicembre la vicina di casa mia mamma mi ha nuovamente fermato nel cortile consegnandomi la copia di un libro intitolato "Restauro dell'antica chiesetta del Paradiso". Quel libro in realtà non è suo, il caso ha voluto anche lei nei giorni seguenti incontrasse un parente del fu autore del libro, per caso e che non vedeva da molti anni e ricordandosi dei nostri discorsi è riuscita a recuperare una copia del testo. Considerazioni: Bella coincidenza. Ho cercato una cosa che non sono riuscito a trovare, poi di fatto, quella cosa è riuscita a trovare me.
  2. il momento in cui arriva la natura, non in Italia, la condizione naturale, oltre quelle di questi mesi altrove, si manifesterà una voragine, enorme, un collasso della crosta terrestre che attirerà molta attenzione, un episodio singolo, così mediatico da far rivalutare gli studi sul climate change. non ci saranno spiegazioni esaustive al proposito, ma almeno l'umanità si concentrerà su qualcosa di comune, finalmente
  3. Ho due pensieri da diversi anni, 1. quasi per certo il primo contatto alieno avverrà fra esseri umani e alieni morti. Arriveranno in questa zona di universo conservati in una sorta di bare volanti, perché qualsiasi sia la loro tecnologia, le distante nel cosmo sono troppo lunghe da essere percorse in breve tempo per chiunque sia legato alla materia. 2. più probabile ancora di incontrare alieni vivi o morti, è incontrare tecnologia aliena, una sorta di A.I. programmata per sondare spazi profondi e portare con se la tecnologia e il linguaggio per poter comunicare con loro stessi. Una sorta di tecnologia istruttrice, una intelligenza artificiale quindi che saprebbe valutare se la forma di vita con cui viene a contatto sarebbe in grado di imparare il linguaggio e gli strumenti che porta a bordo con se. l'ho scritto
  4. Caso n°19 Valutazione personale: Impatto di livello 5 - Elevato Periodo temporale: mattina del 27 luglio 2023 Luogo: Ufficio Ho deciso di riportare questo episodio perché lo considero differente rispetto ad altri più comuni. Questa mattina una collega di ufficio, si è presentata alla mia scrivania, sorridente, divertita e dandomi ancora una volta dello stregone. Ormai quasi due mesi fa, dissi a questa collega che un'altra ragazza in ufficio aspettava un bambino. Non sono riuscito a spiegarle il motivo in modo preciso, imbarazzato le dissi che lo avevo intuito da alcune cose che avevo sentito a cui non ho dato importanza. Questa collega nei giorni successivi cercò conferme di quello che le avevo detto, smentendomi. Mi sono sentito piuttosto idiota. Dire una cosa simile di una collega che oltretutto non è più giovane, non aveva senso. Avevo detto una sciocchezza, non saprei spiegare perché ma percepivo quello che avevo detto come una cosa appurata, passata, risaputa. Oggi, la stessa collega che in precedenza mi aveva smentito, mi ha confermato che l'altra collega è effettivamente in dolce attesa, lo ha saputo proprio da lei questa mattina, in privata sede e in confidenza. Due mesi dopo che lo dissi io. Considerazioni: Questo episodio lo considero interessante per due aspetti. Il primo, non so davvero perché due mesi fa ho dato una notizia di cui non avevo in realtà il benché minimo ricordo. Secondo, hanno interagito delle persone estranee. L'anomalia è la sensazione che ho provato nel dire che la collega era in cinta, certo e naturale come se fosse un dato di fatto ma in realtà nella mia memoria non sono riuscito a ricordare come facevo a saperlo. Sentirsi così è davvero interessante.
  5. Mi dispiace non aver recuperato ogni singolo post nel vecchio forum, avevo scritto che il leader Russo era stato soggiogato da informazioni fuorvianti, non era un caso, un semplice post, ma è un caso se avevo espresso quel pensiero. Ho appena ascoltato il messaggio di Prigožin e il mio ricordo è tornato su quel post. Sono certo però, che non tutto il male parte dalla stessa mano, il terzo attore, lontano dal conflitto ha fatto di peggio, ancora non lo sa che verrà fermato. E' il momento in cui arriva la natura si esprime, per fortuna non da noi, qui, ma lo sentiremo nei prossimo giorni, lo vedremo e ci spaventeremo. Apparirà come un fenomeno atteso da molti decenni, una giusta coincidenze che darà alibi ai leader internazionali di rallentare il ritmo della guerra o forse di porre la fine. L'ho scritto.
  6. Inviato 25 luglio 2022 Caso n°18 Valutazione personale: - Periodo temporale: - Luogo: - Probabilmente le cose piccole compongono quelle più grandi e quindi molte cose grandi con cui conviviamo, sono l'insieme di cose piccole legate fra loro da un equilibrio stabile, oppure temporaneo, altre volte presumo che questo equilibrio possa durare così poco da non essere al momento misurabile. Rifletto su quante cose nel "piccolo" possano in realtà essere comparate alle cose nel "grande". Idealmente, gli atomi potrebbero essere raffigurati da puntini sferici, come i pianeti. L'universo forse. Oppure no. La sfera certo è un elemento equilibrato in cui tutti i punti della sua superfice distano in egual misura da un centro. Distanza che può essere chiamata forza, energia o qualsiasi altro termine. Dico questo non per parlare di figure geometriche o solide, ma per accomunare l'enormemente piccolo all'enormemente grande. Ho la necessità di fare un ulteriore passo, astrarre maggiormente il pensiero e riposarlo su qualcosa di banale ma a cui mi è capitato di pensare oggi. Quando salvo un insetto cercando di riportarlo alla natura facendolo uscire dal mio appartamento, spesso commetto degli errori importanti, vitali per l'insetto. Cerco semplicemente di salvargli la vita o almeno aiutarlo ad essere parte della natura e liberarlo. Pur avendo, credo e spero, un pensiero positivo verso l'insetto, se non trovo la sua collaborazione o il modo giusto di farlo, potrei fargli davvero male o addirittura privarlo della vita. Poi mi chiedo che concezione potrebbe avere l'insetto di me. Come mi percepisce? Cose sono io per lui? Sicuramente non si pone queste domande ma semplicemente, l'insetto avverte forse un pericolo o almeno qualcosa di strano che si interpone fra lui e il suo mondo, le sue conoscenze, i suoi istinti, i suoi recettori. Nel mio piccolo, per lui io sono un'anomalia che pur cercando di aiutarlo in realtà, se non ho la sua collaborazione, potrei nuocergli molto. Se non ho la sua collaborazione. Questa è la riflessione più importante a cui voglio arrivare. Allo stesso modo, quello che io ho cercato di fare a quell'insetto, potrebbe qualcosa farlo anche a noi, a me? E'se io non fossi collaborativo per mia natura e miei limiti, questa cosa potrebbe nuocermi anziché aiutarmi nonostante i buoni propositi che non ho saputo percepire? Quando sento dire che qualcuno ha commesso un errore perché non ha seguito il destino, potrebbe essere paragonabile alla situazione di quell'insetto che non ha collaborato con me vanificando il mio aiuto verso di lui? Potrebbe essere un ragionamento sciocco o forse, un ragionamento in cui trovare una filosofia che ignoro, ma spesso mi chiedo se alcune situazioni in realtà indichino una strada. Un'ulteriore domanda che mi pongo è se sono io che non collaboro o se questa cosa più grande di me non è in grado di comunicare con me, come io non lo sono con quell'insetto. A volte però riesco ad aiutare quell'insetto, altre invece lo penalizzo. Anche nella vita degli essere umani accadono cose negative che non sono comprensibili e pensiamo che siano ingiustizie, ma dietro a queste cose in realtà potrebbe forse esserci stata un'intenzione buona che purtroppo per limiti di entrambe le parti non è andata a buon fine? Sviluppato sarebbe un argomento interessante, ogni tanto ci tornerò
  7. Inviato 18 luglio 2022 Caso n°17 Valutazione personale: - Periodo temporale: - Luogo: - Le settimane, i mesi, scorrono monotoni, non accade nulla di rilevante da meritare particolare attenzione. Cose da scrivere forse ne avrei ma probabilmente risulterebbero noiose. Questo post lo scrivo per non riportare ulteriori episodi simili e ripetitivi. Momenti a cui sono abituato e che ricadono ormai spesso durante la settimana da diventare piatti, che seppur simpatici, hanno un profumo privo di anomalie. Episodi a cui darei una valutazione bassa come in altri casi riportati in precedenza. Poco importa che quella sera dovevo andare dalla dentista per cui avevo programmato un intervento per una capsula. Me lo aveva detto diverse volte, hai il dente fragile, dovremo farla. Non avevo la minima voglia di spendere quei soldi, ma il momento era arrivato. Mi ero rassegnato, pazienza. Quel giorno lo pensai spesso, a quello spreco di soldi per un dente Anestetizzato e pronto. Per fortuna invece, la dentista quella sera optò per una semplice otturazione. Anzi disse anche che il resto dei denti andava bene. Non osai ricordarle quelle volte che aveva insistito per fare la capsula. E' stata una delle poche volte che sono uscito contento dallo studio del dentista. Poco importa se quella persona che la sera prima avevo scambiato per un altro lungo un viale pedonale, lo incontrato nuovamente il giorno dopo come vicino di ombrellone in spiaggia e indossava pure la stessa maglietta che avevo anch'io e che avevo acquistato almeno 8 anni prima. Poco importa di quel film di cui non ricordavo il titolo e che volevo rivedere e qualche giorno dopo l'ho trovato gratuito online. Poco importa se mandai un messaggio a mia cognata, chiedendo come stava mia nipote perché sapevo era da lei in quel giorno. La cognata mi rispose che 10 minuti prima aveva pensato di chiamarmi in aiuto per un problema che aveva creato la piccola e che poi per fortuna era rientrato grazie all'aiuto di un vicino di casa. Poco importa se quel giorno mentre stavo andando a fare la spesa in auto con la mia compagna, le spiegavo che facendo la tessera di un certo supermercato avrei avuto uno sconto per alcuni mesi di spese e qualche secondo dopo la radio fece sentire la pubblicità a cui facevo riferimento. Considerazioni: E' evidente che analizzare episodi come quelli riportati sopra non portano a nulla di concreto e riproducibile a volontà. Benché distinguerei i primi tre episodi dai successivi. I primi tre li catalogherei come pure coincidenze, che non danno alcun indizio utile alle mie ricerche. Gli altri due invece, seppur interessanti, ormai li sento noiosi. Le solite cose. Privi di indizi. Per cui, forse è il momento di passare alla fase successiva, quella sperimentale e interattiva.
  8. Inviato 19 maggio 2022 Caso n° _ Valutazione personale: _ Periodo temporale: _ Luogo: _ A volte Lei ha i miei occhi, altre volte Io ho i suoi ricordi. Certo, lo siamo, madre e figlio. Una condizione ormai nota, ma pur sempre improvvisa nelle forme.
  9. Inviato 12 agosto 2021 Caso n°16 Valutazione personale: impatto di livello 4 - alto Periodo temporale: Mattina, Giovedì 12 Agosto 2021 Luogo: Ufficio Giornata confusa, distorta da stanchezza sensoriale, peggiorata poi da futili eventi fastidiosi. Lavorando nella moda, surfavo in rete cercando quelle che avrebbero dovuto essere delle allacciature alternative per calzature. Dopo aver visionato alcune foto, ho ricevuto all'indirizzo email di lavoro il messaggio di un fornitore cinese che proponeva sistemi di allacciature automatiche. Una donna da Shenzhen, tra l'altro, una delle città più tecnologiche e all'avanguardia della Cina. Premesso che lavoro nel settore dei beni di consumo da 26 anni ed è la prima volta che mi contatta un fornitore di lacci ed è accaduto proprio nel momento in cui cercavo allacciature di calzature in rete. Ci sarebbe una spiegazione logica però. Uso il condizionale perché potrebbe non essere quella più corretta. Ho pensato subito ai cookie o altri sistemi di tracciamento fraudolenti, in grado di rubare dati sensibili come ad esempio indirizzi email. A volte è sufficiente cliccare su un link o una foto/banner per regalare i propri dati a server sconosciuti. Questa potrebbe essere una spiegazione esaustiva di quello che è accaduto, se non che, il responsabile IT dell'azienda dopo aver concordato la stranezza della situazione, ha effettuato le verifiche del caso confermando che non mi sono imbattuto in quel genere di situazioni. Il mio pc era pulito e anche gli indirizzi della mia navigazione, il sito del fornitore cinese in più è anche autenticato da certificato con firmware aggiornato per cui riconosciuto come, non, una, minaccia. Più probabilmente si è trattato solo di una coincidenza, stranamente puntuale. Orario della mia ricerca a partire dalle 10.18 in poi, orario della mail ricevuta dal fornitore 10.22. Considerazioni: Benché di per se non sia accaduto nulla di eclatante, posso comunque dare una valutazione, mia personale, come situazione anomala. Reputo si discosti dal senso di comune coincidenza. Altro aspetto da registrare è lo stato d'animo in cui mi trovavo, alterato, piuttosto infastidito e molto di più. Nel frattempo ho trovato e chiesto l'amicizia su linkedin di questa donna cinese.
  10. Inviato 05 agosto 2021 Caso n°- Valutazione personale: - Periodo temporale: - Luogo: - Nei mesi scorsi ho parlato di luoghi deserti, di mutazioni, clonazioni, odori di poteri forti che per quanto forti siano, seppure umanamente negativi, rimangono semplici e innocui in un contesto più ampio. Ora ho la sensazione che si stia cercando qualcosa o qualcuno. Il quesito più interessante verrà dopo. Come hanno fatto a capire che c'è qualcosa o qualcuno da trovare? Ho anche la sensazione di volerlo scrivere.
  11. Inviato 13 aprile 2021 Caso n°15 Valutazione personale: impatto di livello 3 - medio/alto Periodo temporale: Sera, Lunedì 12 Aprile 2021 sulla mattina del 13 Aprile Luogo: Strada "omissis", verso casa Quante probabilità ci sono di percepire un incidente il giorno prima che accada, su un punto preciso di una strada che percorro quotidianamente da 15' anni e che non rappresenta un'area particolarmente critica? Un paio di giorni fa rientrando a casa e proseguendo per la solita strada, giunto ne pressi di una leggera curva, ho notato un albero che a mio avviso era forse particolarmente inclinato verso la carreggiata. Non in modo esagerato, ma secondo me più visivamente del solito. Si tratta di un albero abbastanza alto e folto. Sono indeciso se pensare se l'albero sia veramente inclinato in modo pericoloso oppure, considerando le piogge dei giorni scorsi se si sia semplicemente appesantito dall'acqua, visto che si tratta di una pianta che ha già sviluppato le foglie primaverili. In quel momento mi sono chiesto se fosse il caso di avvisare i pompieri, poi ho reputato di non farlo, pensando che non riesco ad essere sicuro della mia valutazione. Fatto sta che la mattina seguente, esattamente in quel punto della strada, ho notato che il guardrail era stato abbattuto come se un auto vi si fosse scontrata uscendo di strada. L'albero è ancora li, nella stessa posizione in cui lo ricordo, di nuovo c'è che il guardrail è sradicato. Considerazioni: Mi auguro che nessuno sia sia fatto male, il primo pensiero. In modo razionale potrei classificare questo evento come raro, ma rientrante nei casi delle coincidenze. Escluderei un aspetto paranormale in questo caso. Quello che non vorrei è che accadesse altro. Ho la stessa sensazione su un altro punto che percorro ogni giorno lungo la circonvallazione della mia città dove da poco è stata messa una gru per dei lavori su un edificio che si affaccia esattamente sulla strada. Qualche giorno fa non mi piaceva come è stata disposta questa gru. Provo una sensazione scomoda disapprovazione e mi sento assurdo perché non ha senso. Ogni giorno quando passo accanto a quella gru guardo dove si trova il masso portante che ne bilancia l'equilibrio. Se nel prossimo periodo accadesse qualcosa in quel punto, in questo caso penserei a qualcosa di paranormale, per cui dovrei fare un ulteriore post nel forum.
  12. Inviato 15 marzo 2021 Caso n°14 Valutazione personale: Impatto di livello 5 - Alto Periodo temporale: Pomeriggio, Sabato 13 Marzo 2021 Luogo: Casa di mia madre Dovevo sostituire una lampadina fulminata, nella plafoniera a soffitto che si trova all'entrata in casa di mia madre. Una semplice operazione, fatta molte altre volte. Sono lampadari che conosco bene. Rimuovo la plafoniera, la pulisco, sostituisco la lampada e fisso la plafoniera avvitandola al supporto. Fine del lavoro. Li per li, mi accorgo che ho stretto le viti un po' troppo forte o forse non più delle altre volte, per cui non ci presto molta attenzione. Dopo aver verificato che il lampadario regge, scendo dalla scala, accendo nuovamente la luce, faccio due battute con mia madre e la sua badante, spengo la luce e sposto la scala su un'altra stanza in fondo al corridoio, che dista una quindicina di metri dall'entrata. Nel momento in cui raggiungo la stanza e appoggio la scala al muro, sento un rumore sordo di vetri infranti. Evidentemente ho fallito. La plafoniera era caduta, frantumandosi. Il primo pensiero è stato la conferma che avevo stretto troppo le viti, probabilmente crepando il vetro che dopo qualche secondo, il tempo di portare la scala nell'altra stanza, e crollato a terra. Pazienza. L'anomalia sta nel fatto che prima di cadere, la luce si e accesa. Quando sono tornato all'entrata, ho trovato la plafoniera distrutta e la luce accesa. Mia madre e la badante hanno visto la luce accendersi e poi sentito l'urto sul pavimento. Considerazioni: Questo episodio coinvolge altre persone. Ci sono una serie di coordinate che si intersecano fra loro, tre visoni differenti dello stesso episodio che confermano un fatto non spiegabile. Chi o cosa ha acceso la luce? Perché si è accesa la luce un istante prima che cadesse la plafoniera? Sono le domande che ci siamo posti e a cui non abbiamo risposto se non ironizzando. Resta il fatto che manca una spiegazione logica o scientifica.
  13. Inviato 13 febbraio 2021 Caso n°13 Valutazione personale: Impatto di livello 3 - medio/alto Periodo temporale: 3 luglio 2010 Luogo: Mestre - Venezia, concerto degli Aerosmith Quella settimana non avevo mai pensato veramente ad andare al concerto degli Aerosmith, benché io sia un loro fan da sempre. Adoro il rock ma sono pigro, per cui immaginarmi stoppato nel mezzo di lunghe attese per traffico e code varie non era un programma che mi attraeva. Quella sera per cui, fino ad una certa ora non avevo minimamente programmato di andarci. Oltre a questo, c'erano altri due evidenti punti a sfavore, non avevo i biglietti e il luogo del concerto non era così vicino a dove vivo, almeno 38 chilometri (appena controllato su maps). Il pomeriggio di quel sabato l'ho passai a fare le solite cose, sempre da me apprezzate, visto che di base sono un abitudinario, quasi noioso. Passeggiata, due chiacchiere in centro e via dicendo. Verso sera poi, tornato a casa, ricordo molto bene che ho cenato con una buona tagliata con le patate al forno e una bottiglia di vino rosso. Poi sotto con la doccia e una volta uscito dal bagno, ebbi l'illuminazione. Tutto sommato era una bella e molto calda serata, ideale per un concerto ospitato in un gande spazio aperto. Quella fu la mia immagine. Saranno state almeno le 21.00 se non più tardi forse. Chiesi alla mia compagna "Proviamo ad andare al concerto?" Lei rispose qualcosa di simile "Adesso? Ti svegli adesso? E da una settimana che ci pensi". Ricordo ancora che era seduta sul divano con la piastra per i capelli in mano. Ormai lei si è abituata a queste cose, in qualche modo credo si sia arresa alla parte di me piuttosto variabile (e mai tirannica direi). Accade che a volte lancio delle proposte e anche se non hanno un seguito per me è uguale, da pigro che sono non mi cambia nulla. Quella proposta era uno di questi casi, fatta nel bel mezzo di una serata uguale a molte altre. Alla fine, con poco, convinsi la mia compagna a provarci. Ci vestimmo con calma, in tuta e scarpe da ginnastica e uscimmo. Partimmo da casa dopo le 22.00. Per farla in breve, per strada non trovammo coda e anzi per sbaglio arrivai fino a Venezia per poi rientrare a Mestre. Arrivammo al parco San Giuliano verso le 23.00, trovando un posto auto proprio davanti al cancello di entrata. Libero, non a pagamento. In quel momento ho capito che dovevo entrare. Ma caspita la biglietteria era ormai chiusa. Provai a chiedere ai ragazzi della security se c'era modo di entrare, ma la risposta ufficiale fu "mi spiace non c'è modo". Stavamo quindi salendo in auto per tornare a casa o andare a mangiare un gelato da qualche parte, quando un ragazzo si avvicinò a me dicendomi "un modo c'è". Il biglietto giornaliero al prezzo normale costava circa 40 euro, lui per la stessa cifra me ne dava due. Ammetto che non era una cosa molto corretta da fare, ma accettai. In fin dei conti la biglietteria era chiusa e quei biglietti qualcuno li aveva comprati, non facevo del male a nessuno ad accettare l'offerta. Così entrammo nel parco che gli Aerosmith avevano iniziato il loro concerto da 3 canzoni. Concerto bellissimo direi, almeno un'ora e mezza con 45.000 persone e tutto sommato non accalcate fra loro. Alla termine, quando uscimmo presi l'auto prima di tutti gli altri visto che era parcheggiata davanti ai cancelli e con molta calma, senza fare alcuna coda tornammo a casa. Considerazioni: Tirando le somme, quella sera io e la mia compagna, probabilmente siamo state le uniche in mezzo a 45.000 anime, che dopo aver passato un pomeriggio ad oziare, siano riusciti a mangiarci una buona tagliata con le patate al forno a casa nostra, a farci una rilassante fresca doccia, e che senza aver fatto code, siamo entrati con un biglietto scontato e anche abbiamo parcheggiando l'auto in uno dei posti più comodi che potesse accadere. Ho avuto molta fortuna, oppure forse la provvidenza ha voluto farmi un regalo.
  14. Inviato 13 febbraio 2021 Caso n°12 Valutazione personale: Impatto di livello 2 - medio/basso Periodo temporale: tre giorni fa con dejavu di un paio d'anni fa (o forse tre) Luogo: parcheggio fuori dall'ufficio Tre giorni fa, verso sera dopo lavoro, mi sono ritrovato con la batteria dell'auto scarica nel parcheggio davanti all'ufficio. Poco male, nell'arco di mezz'ora sono stato soccorso da un meccanico che conosco in zona, sostituendo anche la batteria. L'aspetto fortunato della situazione è che nella giornata di ieri ho accompagnato mia madre (che non ha più l'auto) a fare una visita che aspettava da mesi e se solo la batteria mi avesse abbandonato un paio di giorni dopo, probabilmente mia madre avrebbe dovuto aspettare un ulteriore infinità di mesi per fare un esame che oltretutto non avrebbe potuto prenotare, ma viene eseguito su chiamata dell'ospedale. Un episodio fortunato quindi, che non merita particolare attenzione se non che, qualche anno fa ho vissuto una situazione analoga. Dovevo infatti accompagnare sempre mia madre a fare un'altra visita presso un ospedale in una città vicina, circa 70 km da dove lei vive. In quell'occasione, qualche giorno prima, mentre andavo a lavorare un pneumatico dell'auto scoppiò mentre ero in movimento, senza comunque creare alcun danno alla guida o all'auto. Tempo di un 'ora avevo cambiato tutte le ruote. Anche in quel caso, se il problema al pneumatico si fosse presentato qualche giorno successivo, probabilmente sarei rimasto a piedi a diversi chilometri casa, con le relative seccature del caso. L'altra sera quindi ho rivissuto il medesimo stato d'animo, di grazia, per aver evitato, non una cosa così grave ma comunque una noia fastidiosa. Considerazioni: E' il caso di dire che si tratta di un caso, una coincidenza fortuita. Abbastanza frequente per chiunque. Perché riportare l'episodio nel diario? Perché mi sono divertito. Indipendentemente dal valore personale che reputo di dare alle situazioni, la puntualità con cui accadono generano una sensazione di divertimento. Riporto l'episodio solo perché mi sono divertito ad evitare un inconveniente scomodo.
  15. Inviato 06 dicembre 2020 Caso n°11 Valutazione personale: Impatto di livello 3 - Medio/Alto Periodo temporale: qualche anno fa, domenica pomeriggio Luogo: mercatino dell'antiquariato nella città dove vivo I Burchi sono delle imbarcazioni piuttosto solide con fondo piatto, si utilizzavano lungo le vie fluviali del veneto per trasportare merci da un porto all'altro, quando al tempo aveva senso definire porti gli attracchi che si trovavano nelle periferie delle città raggiunte da fiumi. I Burchi erano molto utilizzati nella bassa Valle Padana ma anche dalle mie parti, visto la vicinanza con Venezia. Un mio bisnonno ne possedeva uno o forse più di uno, non mi è dato di saperlo, quel che so è che era un impresario fluviale e ogni tanto lo menzionano sui libri di storia locale, purtroppo senza dare molte altre informazioni al riguardo. Oggi pomeriggio l'ho ricordato e con lui anche questo episodio. Una domenica pomeriggio di qualche anno fa, passeggiavo senza obbiettivi nel centro storico della città dove vivo, in particolare nelle strade dove una volta al mese si tiene un mercato dell'antiquariato. In quelle occasioni ci sono molti banchi di libri usati, qualcuno solo vecchio, altri invece valgono un pochino di più. Quel giorno mi sono fermato davanti a uno di quei banchi perché avevo visto con la coda dell'occhio un libro che indicava il nome del fiume della mia città. Una volta preso in mano il libro e aperto su una pagina a caso, mi sono trovato davanti la foto di un Burchio. Nella didascalia era indicato il nome del mio bisnonno e anche quello dell'imbarcazione raffigurata. L'ho fatto notare alla mia compagna e poi ho comprato il libro. Considerazioni: Generalmente non frequento quei mercatini, se capita faccio un giro ma non come un curioso ricercatore, piuttosto come passeggiatore annoiato. Non trovo una definizione a questa esperienza. Il fatto che quel libro avesse nel titolo il nome del fiume, ha sicuramente influito sul fatto, per cui non posso pensare ad un'attività particolarmente anomala. Quello che profuma di "raro" è che nella prima pagina a caso che ho letto, ho trovato quello che speravo di trovare. Informazioni del mio parente. Se mi fossi fermato due metri prima o dopo, quel libro probabilmente non sarebbe mai finito a casa mia.
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