tacciono i campanelli
Parlo parlo, dell’importanza dell’esercizio del discernimento tra il Bene assoluto che corrisponde alla volontà di Dio, e il Male assoluto, e poi, quando tocca a me, mi aspetto che tutti i segnali di allarme entrino in funzione come normalmente fanno quando leggo di una decisione politica ingiusta, un gesto indegno, o brrr un messaggio anticristico.
E invece quando riguarda una scelta che devo prendere io, non trilla nulla.
E’ un po’ che ho notato questa cosa: quando c’è in ballo una scelta che devo fare io, quei campanelli così rompiscatole, tacciono.
Tacciono perché se la cosa riguarda il mio libero arbitrio, i campanelli si fanno da parte per darmi libertà.
E vedere se ho studiato.
Esattamente come quando una donna si arrabbia con un uomo ma non glielo dice, e quando lui chiede cosa non va, lei risponde: “niente”.
Perche’ rispondiamo “niente?” Perché ci-deve-arrivare-da solo, e se non ci arriva sicuro che la pagherà cara, il bastardo.
Allo stesso modo, i miei campanelli non trillano perché ci-devo-arrivare da sola a cosa è giusto fare.
Si beh da una parte ci sono dei valori universali. Dall’altra il lavoro la pioggerellina i trasporti la società e i nostri amici, la pigrizia, i programmi che si erano già fatti per il weekend e ai quali pesa rinunciare, la paura del contagio.
E poi se non sento i campanelli e la mia solita spinta interiore da ariete che abbatte i portoni, come faccio.
Bisogna attingere alla volontà.
E qui casca l’asina.
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