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  • L’interazione mente-mente e mente-materia, secondo me!


    Diego

    L’interazione mente-mente e mente-materia esiste ma si manifesta diversamente da come normalmente viene concepita.


    Una delle conclusioni a cui sono arrivata da alcuni anni, grazie a i miei “esperimenti” di meditazione, è che l’interazione mente/mente e mente/materia esiste ma si manifesta diversamente da come normalmente viene concepita.
    Si dice che la capacità della mente umana di interagire con la materia e le altre menti sia appannaggio di alcuni individui particolarmente predisposti e che tale facoltà possa essere allenata; ebbene, io sono del parere che quelle interazioni siano appannaggio di tutti e che non possano essere allenate.

     

    Tutti noi abbiamo poteri mentali, e anzi, a dire il vero li subiamo, nel senso che non è per nostra volontà che la nostra mente interagisce con l’ambiente ma proprio quando da parte nostra non c’è alcuna intenzione.
    Cosa vuol dire questo.

    Vuol dire che l’interazione mente/mente e mente/materia avviene a nostra insaputa e noi ne siamo le vittime, per così dire.
    Ogni volta che formuliamo pensieri inconsapevoli, questi interagiscono con l’obiettivo cui sono diretti; se l’obiettivo è un oggetto, interagiranno con l’oggetto e se l’obiettivo è un individuo, interagiranno con la mente di quell’individuo.
    Ma perché accade questo?

    Perché il pensiero agisce solo quando è inconsapevole (al di fuori del nostro controllo, quindi) perchè solo in questa maniera esso può essere definito come una azione e in quanto tale provoca una reazione dell’”oggetto” cui è diretto; quando il pensiero è Consapevole non è un’azione, perchè a quel punto esso è “guidato”, controllato, e quando un oggetto è controllato non produce “danni”.
    A questo punto si rende necessario dare la definizione di pensiero inconsapevole e Consapevole.
    Un pensiero è Consapevole quando lo si “vede” nel momento esatto in cui lo si esprime, mentre è inconsapevole, quando esso fluisce nella mente senza la nostra “osservazione”.

    Per arrivare a formulare pensieri Consapevoli, bisogna lavorarci sopra, ovviamente, perchè il pensiero è un oggetto molto effimero, e nel momento in cui ci si mette ad osservarlo, scompare.
    Allora, prima di lavorare sulla consapevolezza del pensiero consiglio di lavorare su quella del corpo perché è più facile da applicare, come ho spiegato qui: Tecniche meditative basate sulla consapevolezza

     

    L’interazione mente/materia e mente/mente c’è, ma avviene solo quando il pensiero è inconsapevole, dicevamo, ossia quasi sempre; nel momento in cui per un caso fortuito (di cui non ci si rende conto) si ha un pensiero Consapevole (è pensiero Consapevole ma non si ha coscienza di questo) l’interazione mente/mente o mente/materia non ha luogo.
    E quando si è sottoposti a un test per verificare il fenomeno PSI, il soggetto formula pensieri “consapevoli” (l’ho scritto tra virgolette perchè egli non ne è Consapevole) motivo per cui il fenomeno PSI non accade o accade percentualmente in misura tanto bassa da farlo ritenere fortuito.

    Potremmo definire gli atomi di cui è composta la materia, come dei pensieri con i quali interagiscono i nostri pensieri, ma questa comunicazione avviene al di fuori del nostro controllo (non possiamo comandarla, in altre parole), e questa mia conclusione, oltre che essere determinata dalle mie “osservazioni”, nasce dal fatto che se l’uomo potesse avere controllo sulle menti e sulla materia in maniera arbitraria diventerebbe un pericolo per l’umanità: voglio che una persona muoia, mi applico mentalmente, ed essa muore.
    No, la natura non ci darebbe mai uno strumento tanto letale tra le mani, e allora ce ne ha dato un altro che non può produrre danni: il pensiero agisce solo quando è inconsapevole, e dal momento che noi facciamo quasi esclusivamente pensieri inconsapevoli ecco che l’esistenza è salva, perché inconsapevolmente non si esprime mai un desiderio letale, e solo nella “consapevolezza” può essere espresso, anche se l’individuo non è ne è Consapevole, come ho spiegato sopra.

    Secondo me la vera capacità della mente non è quella di allenarla per avere potere sulla materia e sulle altre menti (ammesso che sia una realtà) ma quella di riconoscere che non ha alcun potere, e che esso si manifesta contro il suo volere.
    Anche perché riconoscere questo, vuol dire a quel punto avere potere sulla propria mente, e quando si ha il potere, il controllo sulla propria mente, si ha il controllo sulla morte, che è molto più importante che il controllo della materia e delle menti altrui.

    Autore: @cincin

     
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