Il termine no vax è "nato" nel 2017 col decreto Lorenzin. Se non prima.
Per cui non è una "categoria" recentissima, di sicuro non neonata.
Il resto è incommentabile, per cui taccio.
Il termine. Ok, 17 - grazie per la puntualizzazione.
Col termine nasce anche la categoria, e con la categoria gli adepti. Appunto.
Se il rifiuto fosse stato una posizione derivante dalla logica personale, spontanea, sarebbe stato avvertibile in modo generalizzato prima che nascesse il termine e la categoria relativa, col meccanismo da me citato.
Invece la possibilità di vaccinarsi era sempre stata, prima, intesa come un servizio da ricevere con gratitudine, senza troppe pippe mentali, quasi con ovvietà e semmai con una certa indifferenza.
Con l'avvento e l'affermazione della politica fatta di scontri frontali sistematici - non più ideologici circa la visione del mondo, ma una gara a chi è più paraculo - si è visto che qualunque cosa provenga dallo Stato, rappresentato in quel momento da un governo non "amico", deve essere avversato e a ogni costo, usando qualunque appiglio. Coadiuvati in questo dai social, ovviamnte.
Basta vedere per esempio Travaglio, che deve fare le pulci in modo ostinato - anche se sguincio - al greenpass perché emanazione del governo Draghi, reo di aver spodestato Conte - il quale invece con grande classe e intelligenza (dato che è ancora in modalità professore, ossia persona normale) ha ben poco da obiettare in materia, nonostante sia costretto ad avere a che fare col patchwork di opinioni scombiccherate rappresentato dai parlamntari e notabili 5stelle, che per dissonanza di vedute sono secondi solo al PD, col quale a che fare il povero Letta.