Nel Vangelo ci sono casi in cui l'intervento del miracolo viene espressamente richiesto (miracolo figlia di Giairo, ciechi, indemoniato, ecc); altri in cui non è richiesto (emorroissa, pesci, pane, Lazzaro, ecc);
Io penso che è giusto chiedere e ringraziare per tutto quello che abbiamo ricevuto dalla Sorgente inclusa la vita stessa. Tuttavia nei post precedenti avevo spiegato il meccanismo del perché accade. Quindi, nonostante pare (a me) qualcosa di automatico se non si richiede se non si ringrazia, quanto ricevuto potrebbe esserci tolto anche giorno dopo. O potrebbe non esserci donato per la questione di "principio", o di giustizia. La Bibbia non se ne preoccupa, molto - per rispettare il nostro libero arbitrio. Il testo descrive il "potere di Dio" (o la scienza degli extraterrestri) con la finalità di invitare gli umani ad incamminarsi per la "via stretta" senza paura di restare senza frutti delle loro fatiche. Il messaggio è: "dio può tutto". Solo questo. Non è compito della Bibbia convincere la gente a diventare/ essere giusti e di tendere alla perfezione perciò quasi non parla del "dopo" ovvero di cosa è successo ai miracolati giorni, mesi, anni dopo l'intervento "divino". Forse la malattia è tornata. Forse gli è capitato qualcosa di peggio. Forse sono morti troppo presto. Forse sono finiti nell'inferno. Chi lo sa? Il dopo dipende dal nostro atteggiamento di prima - cioè dalla preparazione. Se erroneamente pensiamo che qualcosa ci è dovuto, oppure che possiamo abusare di quanto ricevuto o che non è necessario saperlo gestire (con saggezza) a beneficio della comunità dei fedeli/ umanità, qualcuno lassù potrebbe "arrabbiarsi", con tutte le conseguenze del caso.
non si evince in nessun racconto un atto di volontà grandioso in chi lo chiede;
L'atto di volontà, si riferisce alla scelta, impegno quotidiano da parte di una creatura, di adeguarsi alle leggi universali. E' uno stato d'essere interiore che "non" appare all'esterno (non è appariscente) dunque il fatto di non chiedere intervento a voce non significa che quelle persone non erano pronte per la seconda fase della trasformazione. Discepoli e apostoli non erano scelti da Gesù a caso. I miracolati non sono stati scelti a caso. Nessuno di loro. Quelle persone sono state accuratamente selezionate dal Padre celeste (negli anni precedenti all'inizio della predicazione), preparate, e guidate verso il profeta di turno. E' stato lo "Spirito Santo" a spingerle a rivolgersi a Gesù in quanto "destinate" a ricevere determinati doni, ed è stato lo "Spirito Santo" a rivelargli la verità su Gesù. Non hanno fatto quelle richieste "a caso", all'improvviso, né di propria iniziativa. Eppure non erano le uniche persone bisognose. Semplicemente sono state scelte dall'Alto, in anticipo, per partecipare alla missione di Gesù, da raccontare in seguito nei Vangeli. Lui nel ruolo di insegnante e "guaritore", loro nel ruolo di allievi e malati. Non chiunque poteva partecipare ma solo chi fu chiamato dall'Alto. Appunto, in quanto ben preparato a livello psico-fisico e spirituale. Nemmeno quello che dicevano i discepoli ed i malati era casuale, ma un teatrino, con una sceneggiatura precisa ed un sceneggiatore pedagogista. Il caso non esiste, soprattutto nell'ambito delle grandi religioni. Tutto è pianificato ed ha uno scopo educativo.
ci si sofferma poco sui moti dell'animo di chi chiede, se proprio si va ad analizzare, o sulle caratteristiche delle persone che chiedono il miracolo.
Questa è una conoscenza implicita nel contesto, si capisce analizzando attentamente AT e NT nel loro insieme e come una unità inseparabile. Addirittura alcune correnti giudeocristiane esagerano parlando di predestinazione.
In altri casi Gesù fa il miracolo quando neanche glielo chiedono; se fosse fondamentale l'atto di volontà, l'avrebbero raccontata diversamente. Credo.
Se il tutto fosse stato raccontato diversamente, le Scritture potrebbero sembrare una imposizione, ed una lettura troppo bacchettona; cosa assolutamente da evitare.