una certa predominante cultura di sinistra pretende dai cattolici, cioè che i loro valori etici rimangano a casa rinchiusi nel Vangelo
Primo - la laicità dello stato non è propriamnte una "cosa" di sinistra, ma illuministica e liberale.
Possiamo tuttavia definirla di sinistra in senso lato, progressista, benché condivisa dallla destra liberaldemocratica - una destra liberale che in Italia non è di fatto mai esistita.
Se la destra liberale in Italia non è mai esistita, allora bisogna capire se nel momento in cui affermi che non sia un concetto solo della sinistra, si parla di massimi sistemi (come dovrebbero essere le cose) o di realtà (come sono le cose).
Forse nella mia ignoranza politica mi sfugge il concetto di come dovrebbero essere le cose, ma afferro come sono.
Secondo - la cultura di sinistra non è dominante da almeno trent'anni - ammesso che in Italia lo sia mai stata
mhm non ne sono convinta.
Permettimi di dissentire su questo.
Terzo - i valori etici dei cattolici in politica sono quelli dottrinali, cioè ecclesiatici - alquanto controversi e nient'affatto racchiusi nel Vangelo
ci vorrebbe un altro post perché non è esattamente così.
Se si parla di divorzio, è chiamato peccato nero su bianco. Se si parla di rispetto dei bambini, è scritto nero su bianco. Se si parla di rispetto della vita, è scritto nero su bianco. Ciò che ha insegnato Gesù Cristo non si riduce, mai, alla sola dimensione ecclesiastica, ma la scavalca rivolgendosi direttamente ai fedeli, perché ogni cristiano si confronti in prima persona con la consapevolezza di ciò che Gesù chiama giusto o sbagliato. Questo non sarebbe un problema politico, se la politica stessa non si cimentasse su questi stessi temi. Ma promuovere politiche cosiddette progressiste in aperta antitesi con gli insegnamenti di quello che tu dovresti chiamare Dio, puoi farlo, ma non certo mentre al tempo stesso ti definisci pubblicamente cattolico di fronte al mondo. Perché se essere cattolico non significa avere fede che tutto ciò che Gesù Cristo ha insegnato sia la Verità unica ed assoluta, il bene da perseguire per se stesso e per gli altri, allora “cattolico” è solo una parola di comodo.
E per quanto tutti i cattolici nella loro vita indulgano in peccati, perché la fede è un cammino spirituale e non un punto di arrivo, un conto e’ infrangere i dieci comandamenti perché proprio, oh, non ce la fai, su quella cosa lì proprio non ci riesci e pazienza, ma ben altro conto è scrivere altri comandamenti validi per il popolo, cioè delle leggi, opposti a quelli dati da Dio, e non entrare nemmeno un po’ in conflitto con la tua coscienza, addirittura vantandoti pubblicamente del fatto che te ne freghi.
Capisci che è decisamente antipatico.
Quarto - ancora meno è lecito richiamarsi al Vangelo, quando si tratta di fatti che coinvolgono comunità civili e religiose di prevalente ispirazione veterotestamentaria, come quella USA, di cui fa parte politicamnte il senatore Cruz, di cui citavo il "gesto".
Sul gesto del senatore Cruz ho proprio glissato perché non conosco ne’ lui ne’ il contesto
Tu per primo hai parlato di un gesto che non dovrebbe piacere a chi ha fede, non di Salvini, ed ti ho risposto sul gesto, non su Salvini, contrapponendolo ad un altro gesto di Renzi che mi aveva indignato molto di più, non a Renzi.
Non ho fatto il nome di Salvini, perchè non volevo focalizzare l'attenzione polemica su di lui, essendo un fenomeno che va al di là dei confini nazionali.
Parlando di Renzi, tu credi di parlare della sinistra, mentre in realtà parli proprio di quel genere di "credenti" che usano a sproposito la religione, e che vogliono fare i piacioni sbaciucchiando i rosari - Renzi ovviamnte da democristianuccio in carriera ma toscano, cioè meno baciapile come gestualità, anche perché il Salvini baciatore di crocette immagina di rivolgersi alla gente del sud, come credono di conoscerla i valligiani del bergamasco.
No. Io ho distinto i due atteggiamenti. Il fatto che Salvini abbia baciato il rosario solo per interesse politico, non interessandomi lui, mi interessa molto meno della rabbia che ha suscitato, che mi fa godere, lo ribadisco, perché si contrappone a quell’atteggiamento che ho descritto sopra, del sedicente cattolico che in politica però no eh, si vanta di lasciare la coscienza a casa, confondendo il concetto di stato laico con quello di stato ateo, che sono invece due cose diverse perché nessuno impone a nessuno di abiurare ciò in cui crede per fare politica.
Poi a chi Salvini volesse piacere esattamente non lo so, il suo gesto è piaciuto a me perché ci ho visto una risposta all’ipocrisia renziana finto cattolica.
E se sia stato altrettanto ipocrita, è un problema che arriva molto dopo: intanto ha mostrato che un valligiano bergamasco può baciare un crocifisso pubblicamente senza vergognarsene o senza paura di passare per terrone meridionale ignorante arretrato blabla.