@ Malia
Rimane da definire Come distingui e/o riconosci la volontà sana da…altro che non è sano, giusto per fare chiarezza.
La riconosci strada facendo. Cioè, prima di tutto devi fare e non stare lì a virtualizzare, immaginare, simulare scenari.
Quando fai, hai subito la percezione dell'energia, del tipo di energia che si crea quando fai una determinata cosa. Se l'energia è una energia che ti nutre e che non ti dà dipendenza, allora è la strada giusta.
Per fare un esempio terra terra ma che vale al 100% su altri livelli: se fai attività fisica ti senti meglio subito e sulla lunga distanza, quindi fare attività fisica buono; ma se fai attività fisica perchè la sensazione di piacere comincia a darti dipendenza o perchè vuoi levarti le maniglie dell'amore perchè hai l'amante, allora, no buono.
Allo stesso modo ci sono i ''dipendenti'' dagli esercizi spirituali che sono persone diverse da chi pratica con costanza senza dipendenza.
Così come ci sono gli addotti, veri o presunti, o che sperano di essere addotti, che prendono la strada di Malanga; ma anche chi prende la strada dello psicologo...spesso ha solo cambiato il tipo di dipendenza da portare avanti e non ha scelto di guarire/liberarsi.
La riconosci a posteriori, cioè senti di essere vivificato e non provi mai stanchezza, non senti di avere aspettative deluse, mai mancanza. E' come essere rivolti solo e sempre verso la fonte.
Fermo restando che la via della volontà non è come imboccare un autostrada e pensare che la strada è sempre quella, poiché la via cambia secondo chi la percorre.
Certo, cambia sempre, per ognuno di noi e in ogni momento.
Mi è mancato di fare il test e non conosco le storie di tutti gli addotti quindi non posso esprimermi sull' operato di Malanga, peccherei di presunzione e superficialità, non solo, mi sentirei abbastanza idiota nel giudicare un addotto e i suoi metodi di guarigione,
Questa mi sembra una scusa sinceramente; nessuno di noi conosce tutto di tutti prima di esprimere un parere. Si può esprimere un parere essendo consapevoli, serenamente, di non essere possessori dello scibile umano e di rischiare di esprimersi sulla base di conoscenze parziali. Del resto, solo chi non fa mai niente, potrebbe pretendere il contrario.
ammesso e concesso che chi è disposto ad indagare l' ignoto non sempre è disposto a prendere l’ ' autostrada della” vita sana” e della “ sana volontà” , in quanto un vero indagatore/ricercatore dell' ignoto è come una fiamma sempre accesa: la sua sete di conoscenza può giungere ad una consapevolezza tale da ritenere la sua conoscenza come un granello di sabbia in rapporto a tutta la sabbia di questo pianeta. Ma c'è anche chi è disposto a mettere in gioco la propria vita, pur di giungere a qualche verità.
Come hai detto prima ogni strada è diversa a seconda di chi la percorre. Si ha sempre la consapevolezza di avere a che fare con granelli di sabbia: se sei sano non ti senti sconfitto in partenza nè per strada.