Pare sia stato definitivamente sfatato il mito di una umanità che discenda dalle scimmie, l'uomo e le scimmie pare discendessero da un antenato comune, una specie di roditore protoscimmiesco chiamato purgatorius.
Alcuni aspetti della nostra evoluzione ci sono ancora oscuri, ma anche nel caso degli scimpanzé che condividono gran parte del nostro dna, l'essere umano non discende da loro, perlomeno non più di quanto loro discendano dall'essere umano, essendo due rami evolutivi con un antenato comune che si sono via via differenziati in due specie diverse, anche se per un lungo periodo rimasero interfeconde.
E questo significa che ci furono discendenti comuni tra uomo e scimpanzé.
Quello che sappiamo è che, a un certo punto, uno dai nostri antenati è sceso dagli alberi e ha cominciato a camminare eretto, cambiando aspetto e comportamento. Le teorie giustificative di questo comportamento, come la necessità di ergersi in posizione eretta per vedere meglio le prede ed i predatori, ad aver perso il pelo per poter disperdere meglio il calore durante la corsa (e allora i giaguari?) e vengono comunemente accettate, ed insegnate a scuola. Però è giusto che si sappia che queste non sono le uniche ipotesi formulata in ambito scientifico. Questo mistero ha dato il la a diverse teorie, ma una di queste si distingue per essere estremamente verosimile (ta daaaan!): quella della scimmia acquatica.

Pare che ad un dato momento della storia evolutiva, sia avvenuto il raffreddamento del Neogene. Le foreste avrebbero cominciato a lasciare il posto alle savane. La teoria più gettonata è che non essendoci più molti alberi gli ominidi siano scesi dagli stessi ed abbiano assunto la posizione eretta per potersi ergere a guardare l'orizzonte, e ci sta.
La teoria della scimmia acquatica invece, prendendo in considerazione il fatto che un tale clima secco ed arido non sarebbe stato particolarmente salutare, ipotizza che dei gruppi di primati si siano spostati verso le riserve d'acqua, imparando a vivere in un ambiente acquatico, ed adattando il proprio corpo alle esigenze di questo nuovo ambiente.
Con la teoria della scimmia acquatica, gli ominidi avrebbero attraversato un periodo evolutivo da anfibi, perchè questo spiegherebbero diverse caratteristiche del corpo umano
- la forma slanciata che favorisce il nuoto
- la perdita della pelliccia, che avrebbe ostacolato il nuoto (tranne dalla testa che restava fuori ed in alcune zone del corpo protette dal movimento aerodinamico, come le ascelle e l'inguine)
- uno spesso strato di grasso sottocutaneo che non trova riscontro tra i primati
- la capacità di nuotare, che le altre scimmie non possiedono
- certe "rughe" che si formano sui polpastrelli dopo una lunga immersione, che pare favorirebbero la presa più salda di oggetti in acqua
- la conformazione della valvola che regola le funzioni dell'apparato respiratorio e dell'esofago, simile a quello dei delfini, che ha determinato la laringe discendente, che nonostante abbia lo svantaggio di poter provocare il soffocamento nell'ingestione dei cibi, è la protagonista della possibilità di articolare il linguaggio
- la conformazione del piede, unica tra i mammiferi, con il tallone che appoggia a terra per favorire la posizione eretta nei guadi, e la disposizione delle dita del piede a "ventaglio", come se fossero il prototipo rudimentale di una pinna nell'aiuto al nuoto.
- l'esistenza di seni paranasali
"Gli esseri umani particolarmente hanno grandi seni nasali, spazi nel cranio tra le nostre guance, il naso e la fronte," ha aggiunto. "Ma perché dobbiamo avere spazi vuoti nelle nostre teste non ha senso fino a quando si considera la prospettiva evolutiva. Allora diventa chiaro: i nostri seni nasali hanno agito come aiuti al galleggiamento che hanno contribuito a tenere la testa sopra il pelo dell'acqua."
https://spensierata-...-acquatica.html
Molte di queste caratteristiche sono condivise da altri mammiferi che si sono adattati ad una vita acquatica, come le foche ed i dudonghi.
La cosa più interessante di questa teoria è che non esistono argomentazioni a sfavore, semplicemente non ne esistono a favore, perché non sono stati trovati i reperti, le prove scientifiche, che tutto questo sia realmente avvenuto.
Del resto, l'acqua avrebbe distrutto tutto
https://it.paperblog...-varie-2292645/
In tutto questo, la fantasia corre alla possibilità che una parte di quegli ominidi che si apprestavano a diventare anfibi abbiano completato il percorso di trasformazione dando vita a quelle che i miti chiamavano sirene.
Dopotutto, se la balena è l'evoluzione di un lupo, non vedo cosa ci sarebbe di male, anche se suppongo che le sirene sarebbero molto meno carine di quelle che i marinai di Ulisse fantasticavano. (interessante particolare quello del "canto")
Cosa ne pensate di questa teoria di un lontano passato anfibo dell'essere umano?
Ve lo chiedo perché quando io sono lontana dal mare da un po' mi abbruttisco psicologicamente, non è che voglio andare in vacanza, forse ho solo più dna acquatico degli altri!
Anche se mai come loro, il popolo filippino con un dna adattato alle lunghe immersioni
https://www.wired.it...esca-indonesia/