Salve a tutti, è la prima discussione che apro sul forum e sono molto emozionata.
Quello che vorrei raccontare è semplicemente un sogno, ma apprezzerei delle risposte sincere
Faccio una piccola premessa: il sogno segue un rito di magia, e anche sullo stesso argomento mi son sempre professata scettica (almeno fino a prova contraria!). Il "rito" prevedeva una formula che terminava con dei nomi di dee.
Ora, fin da quando ricordo, son sempre stata attratta dalle civiltà antiche, come ad esempio quella assira, babilonese ed egizia. Metti che la nostra maestra delle elementari era molto brava, metti i gusti un poco particolari, eccomi qui. I nomi delle dee sopracitate che mi son rimasti impressi erano: Iside, Astarte, Ishtar. Non avevo assolutamente idea di chi fossero, se non si conta Iside. Ma dovrebbero rappresentare tutti una stessa dea. Dopo il rito mi corico e mi addormento velocemente. La mia attività onirica di quel periodo era particolarmente intensa, ho cercato e ricercato l'esperienza astrale trovando solo qualche brutta paralisi notturna (molto suggestiva), e scrivendo i sogni li ricordavo sempre più. Mi è persino capitata una strana esperienza in connessione tra me e una persona sconosciuta, che poi son venuta a sapere essere il migliore amico - mai visto o sentito - del ragazzo di cui ero molto innamorata (magari aprirò un'altra discussione in futuro). Ma andiamo oltre.
Il sogno si svolgeva in un grande giardino circondato da mura alte e dannatamente spesse. Inizialmente vedevo la scena dall'alto e poi prendevo possesso del mio corpo, per così dire. Forse qualcuno mi accompagnava, una ragazza o una donna. All'improvviso si faceva tutto molto scuro, ero sola e vedevo un ragazzo (dall'aspetto molto poco amichevole, direi quasi "posseduto" se credessi in queste cose) che cominciava ad inseguirmi. Io per sfuggirgli entravo dentro un piccolo casale collegato al giardino, ed al suo interno vi erano due nonnine che ripetevano una sorta di cantilena, ricamando a mano delle stoffe con un simbolo (che non ricordo, peccato) ciascuna. Ma non facevo in tempo a fermarmi che il ragazzo era già dentro, e per questo ero costretta a scappare ancora. Una volta usciti, sibila "Non puoi uscire dal cortile esagonale". Questa frase mi ha spaventata e mi sono svegliata sussultando. Come mio solito, ho fatto un paio di ricerche, e come unico risultato hanno prodotto il corrispettivo del cortile esagonale nella città di Baalbek, che sarebbe da correlarsi al dio Baal e ad Anat, sorella e consorte di quest'ultimo, più tardi identificata con Astarte (o Ishtar). Mi fermo, gelo.
Coincidenza probabilmente, mi faccio condizionare troppo con facilità. Un mese più tardi mi trovo a Berlino, sotto la pioggia, e non sapendo che fare entro al museo Pergamon. Non sapete che emozione incredibile ho provato nel trovarmi davanti la porta babilonese di Ishtar. E non sapevo fosse lì. Quasi quasi piangevo! Inoltre il mio vero nome è Nina, e ancora qualche mese più tardi ricercavo l'origine del nome e a questo son arrivata: "The name Nina, was borne also by the goddess Ishtar". Un bel po' di coincidenze carine eh? Voi che ne pensate? Non è la prima volta che mi capitano esperienze del genere, soprattutto con i sogni, appunto. Ma come mai questo ritorno al passato, io proprio non me lo spiego!